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L'omelia di papa Francesco

Pubblichiamo (basta cliccare qui) il testo dell’omelia che Papa Francesco ha tenuto nel corso della Santa Messa di inizio del suo pontificato, che auguriamo lungo e ricco di frutti.

Dare un titolo che provi a sintetizzarlo, ancor di più, commentarlo, o peggio, sottolineare o evidenziare alcuni passi di questo testo significherebbe mancare di rispetto al suo autore ed sarebbe comunque stravolgerlo a causa della nostra pochezza.

È una bella omelia, un bel discorso, cordiale, tenero, ma così pieno e pesante per i suoi contenuti che non può che essere letto e riletto. Fa bene al cuore, fa bene al nostro agire, fa bene alla nostra speranza.

Auguri ai papà!

Non è stata mai una gran festa quella che si celebra oggi, la Festa del Papà. Quando il 19 marzo, ricorrenza canonica di San Giuseppe, era anche festa civile qualcosa in più contava. Anche le pubblicità ce lo ricordavano con più insistenza, a partire dal mitico Stock 84. Oggi, al più, arriva qualche promozione di rasoi sulla posta elettronica e solo i cartelli nelle pasticcerie e negli alimentari con l’offerta delle tradizionali “zeppole” danno un piccolo tono di festosità a questa ricorrenza.

Ma il contorno non conta: è la festa dei Papà. Auguri a tutti i Papà di Miglianico.

Quest’anno la festa è stata grande perché ha coinciso con l’inizio del pontificato di papa Francesco, un evento storico.

Ma anche se non ci fosse stato nessun promemoria avremmo dovuto ricordarci del Papà.

Brava Laura!

Mi è piaciuto il discorso di insediamento dell’onorevole Laura Boldrini, neo presidente della Camera dei Deputati.
Senza fronzoli, resistendo alla demagogia del facile applauso, riprendendo dopo ogni applauso le ultime parole, l’on. Laura Boldrini ha voluto richiamare temi veri, argomenti importanti, problemi urgenti anche se spesso trascurati dalla recente campagna elettorale e che, dunque, sarebbero rimasti tutti fuori dal portone di Montecitorio. Non li elenco: meglio leggerli in originale (clicca qui per visualizzare il discorso intero).
Il suo discorso è stato breve ma efficace. Sembra che non sia piaciuto a più di un politico ma a me sostanzialmente è piaciuto come piace quel che riesce a dare emozione.

Il costo (evitabile) della politica locale

I Cittadini contribuenti di Miglianico nel corrente anno 2013 spenderanno € 42.167,64 per i costi della politica locale. Si tratta però dei soli costi per le indennità mensili di sindaco,vice sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale. In questa somma mancano i costi per i gettoni di presenza destinai ai singoli consiglieri comunali, con la precisazione che riguarda i consiglieri del gruppo “Viva Miglianico Viva” che da tempo hanno rinunciato al loro gettone. Nel dettaglio, quindi, la somma di 42.167,64 € comprende la “corresponsione delle indennità di funzione  al sindaco, vicesindaco e assessori e al presidente del Consiglio”. I dati emergono da due distinte determinazioni del responsabile del settore (clicca qui per vedere vedere la determina per sindaco e giunta e clicca qui per vedere quella per il presidente del Consiglio comunale). Si tratta cioè di atti che non fanno altro che impegnare la spesa in bilancio per poter erogare i pagamenti previsti.

La somma avrebbe dovuto essere un pochino più cospicua. Mancano i circa 3.000 € annui che non servono più perché l’assessore Nardella ha avuto il coraggio e la lealtà di dimettersi.

Ma la verità è che la somma avrebbe potuto essere molto più piccola, anche vicina allo zero. Bastava che sindaco e assessori, singolarmente o tutti insieme, avessero rinunciato alle loro indennità.

Non è accaduto. Non accadrà. Perché? 

Esultiamo. Viva papa Francesco!

Care Amiche e Cari Amici di Viva Miglianico,

sapete ormai che questo spazio di libertà è rivolto a questo adorabile spicchio mondo che è la nostra Miglianico. Ma il cuore e la mente, da ieri sera, sono in festa, nell’universalità della Chiesa, per l’elezione del nuovo Papa.

Viva Miglianico esulta.

Siamo con Papa Francesco, lo siamo nel gaudio e nella preghiera. Lo siamo con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra anima e con tutta la nostra mente.

Viva le Miglianichesi!

Oggi è l’8 marzo, festa della Donna. Era un appuntamento molto più evidente negli anni passati, era più colorato, era anche più chiassoso. Ora sembra esser celebrato prevalentemente attraverso convegni e iniziative mirate. Il segno dei tempi che son cambiati.

Non son cambiate purtroppo molte delle situazioni che vedono le donne discriminate o addirittura vittime della diversità che le segna innaturalmente sin dalla nascita. Nessuno è uguale all’altro, maschio o femmina che sia, ma non ci può essere differenza di dignità. È inaccettabile. Ogni giorno in più che percorriamo sulle strade del futuro questo è sempre più inaccettabile. Preferisco il concetto assoluto dell’essere fratelli e sorelle in Cristo: non si è amati più o meno a seconda del genere sessuale. Si può solo amare di più gli altri. E in questo le donne son più forti dei maschi.

Il rifugio dell’Ombrina. La tentazione di ripetere la strumentalizzazione in vista delle elezioni comunali

Non occorre esser appassionati di storia per sapere alcune cose delle nostre vicende locali. Alcune cose sembrano ripetersi anche da queste parti, secondo l’analisi dei corsi e ricorsi storici fatta da G.B. Vico. Spesso, profittando di questo pretesto scientifico, alcuni non fanno altro che provare loro a far ripetere alcune cose, sperando di poter ottenere la ripetizione di certi risultati.

È il caso della paventata “petrolizzazione” del nostro territorio che, dopo la vicenda “Centro Oli” di Ortona, ora sembra tornata  d’attualità con la piattaforma marina denominata “Ombrina Mare 2”.

Eravamo contrari al Centro-Oli. Siamo contrari a ogni attività del genere.

C’è chi a sinistra s’è dimesso. Ma non è del PD di Miglianico.

Mentre, più che impazzare, il post-elezioni fa impazzire i non pochi, anzi i tantissimi che non sanno a che santo votarsi, c’è chi non aspetta la rivincita tenendosi ben attaccata la sedia ma si dimette. Le dimissioni, come molti dovrebbero sapere, non si annunciano, si danno. Silvio De Lutiis, capo di SEL (il partito di Vendola) a Miglianico e vice-segretario provinciale di quel partito alleato col PD di Bersani, appena letti i risultati delle politiche si è dimesso (la lettera può essere letta cliccando qui).

Poteva saltellare tra motivazioni e scusanti. Poteva argomentare con la dialettica che pur non manca nelle stanze della sinistra. Invece si è dimesso. E basta. Ha chiesto anche di più al suo partito. Qui non ci occupiamo della vita interna dei partiti politici nazionali, quindi non entriamo nel merito. Ma va riconosciuto a Silvio De Lutiis il merito che gli va dato per quanto emerge dalla serietà del suo gesto.

SchedDino al timone: il “progetto multicolore” naufraga davanti all’isola del crisantemo giallo

Non occorreva una lunga riflessione per analizzare il dato locale delle elezioni politiche in chiave amministrativa. Eppure l’abbiam messa in mezzo, la riflessione, per evitare facili stroncature o eccessivi entusiasmi che s’annidano nell’immediatezza dei commenti anche in questi casi.

Ripetiamo che la sovrapposizione del voto politico a quello comunale è difficilissima, anzi impossibile. Diversi sono i sistemi elettorali, diversissima è la dimensione della campagna elettorale, ancor più diversa è la sensibilità rispetto ai programmi e, soprattutto, ai candidati in campo.

È vero, c’è chi ha voluto provare, in questa campagna elettorale appena conclusa, a contarsi per metter le fondamenta di un futuro o rinnovato impegno locale. I nostri egregi candidati locali hanno sostanzialmente fallito la prova. Il fallimento è tanto più grande quanto più grandi erano sia i punti di partenza e i crediti storici e sia anche quanto più grandi e sbandierate erano (e sono?) le ambizioni future.

Dovremmo dire che oggi abbiamo non più dei possibili candidati per le prossime comunali ma abbiamo candidati già bruciati, inutilizzabili come trascinatori, al più utili come esperienze in squadra.

Il dato che più interessa è quello riferibile ai nostri baldanzosi amministratori locali.

Comitato Feste: almeno c'è stato il rinvio della riunione

Evidentemente la nostra nota di quale giorno fa ha colpito nel segno: sui manifesti di convocazione della riunione del Comitato Feste per l'elezione del nuovo direttivo è infatti comparsa, proprio all'indomani della pubblicazione sul nostro sito di "Errare humanum est, perseverare diabolicum", una correzione apposta con un pennarello sulla data.

La riunione non è più convocata per il giorno di San Gabriele dell'Addolorata, mentre tutti i fedeli e i collaboratori della parrocchia erano impegnati in chiesa, ma per oggi: un piccolo segno di correzione di rotta, che accogliamo con favore, pur ribadendo la mancanza totale di qualsivoglia legittimità alla procedura seguita.

Parlano i numeri. Hanno vinto i “grillini” al primo colpo. E domenica scendono in piazza per le Comunali del 2014

L’attesa è finita e la sorpresa è stata grande. Lo è stata per tutti, chi più chi meno. E stato così anche a Miglianico, che è quel che qui ci interessa. C’era chi minacciava la vittoria, anche qui, del “M5S” di Grillo. C’era chi la ipotizzava quasi a volerla esorcizzare. C’era invece chi andava decidendo, giorno dopo giorno, semplicemente di votare questa novità. E poi lo ha fatto. Eccome.

Quando nelle scorse settimane, sempre a proposito di Miglianico, abbiamo insistentemente parlato di avere il coraggio di persone e idee nuove per la nostra Comunità, molti hanno messo in campo ogni sorta di dietrologia. Altri, quelli che vorrebbero avere la barba dei saggi ma hanno la zucca pelata dentro, hanno sempre risposto “si, vabbè, ma, prima, bisogna vedere che ne pensa Tizio o Caio, dobbiamo valutare cosa farà quello lì che tanto poi i voti li prenderà”.

Chiacchiere. I “grillini” hanno annunciato la novità e la gente, senza dover “vedere prima” se c’era l’autorizzazione di questo o quello, ha votato la novità. Un voto di protesta? Può darsi. Meglio eleggere deputati che star lì a criticare ciondolando per strade e bar. Meglio votare la protesta gialla che annullare la scheda e andare al macero con essa. Meglio occupare il posto dei soliti che lasciare che i soliti si vadano ancora a sedersi lì con le tasche piene delle solite parole.

Comitato Feste: errare humanum est, perseverare diabolicum

Da qualche giorno campeggia sui muri della nostra cittadina il manifesto del "Comitato festeggiamenti miglianichesi" che, oltre a ringraziare (lodevolmente) i cittadini e i collaboratori che hanno lavorato (anche in questo caso lodevolmente) per la realizzazione delle feste cittadine (che sono poi quelle legate al culto dei nostri santi), invita genericamente ad una "riunione" al fine di "eleggere il nuovo direttivo".

Mantenendo fisso il ringraziamento personale e quello di tutta la comunità a coloro che con dedizione e passione ed impiegando tempo prezioso sottratto a personali impegni ed al tempo libero, si dedicano all'organizzazione ed alla realizzazione delle feste che scandiscono il nostro anno (poi si può essere d'accordo o meno su quanto è stato programmato per celebrare i giorni festivi), non posso non rilevare che ancora una volta (l'ennesima) vengono bellamente ignorate le norme canoniche per la formazione dei comitati festa, che non sono un organo civile e spontaneo, ma un preciso organismo che è emanazione della parrocchia e dei Consigli pastorale e per gli affari economici parrocchiali, come ho avuto modo di ricordare, citando semplicemente i regolamenti vigenti nella nostra Arcidiocesi, a novembre scorso (l'articolo si può rileggere cliccando qui).

Alle urne! Le elezioni sono la festa della democrazia

Non avendo fatto propaganda neppure ci sentiamo vincolati dal silenzio pre-elettorale, quello che dalla mezzanotte del venerdì antecedente l’apertura dei seggi, dovrebbe consentire la riflessione degli elettori. Invece restiamo vigili sul campo a far la propaganda per quel che è più importante: andare a votare. I liberi e forti votano.

Ciascuno lo faccia liberamente e con la propria forza d’animo, guardando al futuro, leggendolo negli occhi dei propri figli, immaginandolo nei problemi di tutti quelli che conosce, sintetizzando tutto quel che ha studiato e conosciuto, ponendo come obolo il sacrificio del proprio lavoro o la sofferenza per il lavoro che non ha.

Cosa succederà, quale sarà il risultato di queste elezioni? È facile indovinarlo.

Elezioni – 4 Giandomenico in testa come presenze alle convention locali...anche perché è ancora solo…

Ieri sera (mercoledì) finalmente uno dei nostri egregi candidati ha organizzato la sua manifestazione elettorale a Miglianico. Enzo Giandomenico, collocato all’ottavo posto nella lista “Intesa popolare” per la Camera dei Deputati, ha chiamato a raccolta i Cittadini presso la sala Civica comunale. Con lui c’è stato il capolista, Bruno Di Paolo. A fare gli onori di casa questa volta non c’è stato il sindaco, che pure ha fatto il suo saluto alla manifestazione del PD. Non facciamo commenti su questo. Se è stato invitato o meno non se l’è chiesto nessuno. A nessuno evidentemente la cosa ha interessato.

Altra differenza rispetto all’evento organizzato da PD (che non ha candidati locali) per il suo capolista, Giovanni Legnini, è stata l’affluenza di cittadini miglianichesi.

Giandomenico ha battuto il PD miglianichese di non poche unità, nonostante ci fosse in contemporanea non un normale posticipo della serie A ma una paritissima come Milan-Barcellona di Champions League. E, fatte le dovute cautele derivanti dal fatto che si è trattato di sale diverse, ha battuto anche i rappresentanti del M5S  “i grillini”, che hanno scelto un locale di Piane San Pantaleone per la loro manifestazione elettorale.

Cosa significa questo?

Scatti datati

Sul comodino o nell’album degli affetti di Catia Giovina Mattioli, assessore plenipotenziaria della giunta De Marco nonché consorte del segretario cittadino del PD, sembra ci siano foto datate e foriere per lei di struggente nostalgia politica (anche se allora lei non era qui). Sono quelle che raccontano due episodi di oltre 30 anni orsono. Alcune raffigurano le manifestazioni di gioia per la vittoria della “Sinistra Unita” alle elezioni comunali del giugno 1980, una festa spontanea, funestata e interrotta dalla drammatica notizia del mortale incidente stradale del compianto avvocato Alberto Sulpizio. Le altre foto riguardano l’insediamento della seconda giunta guidata da Renato Ricci in Municipio. La prima giunta Ricci era nata nella consiliatura 1975/1980, dopo la cacciata del prof. Francesco Scotti, primo sindaco comunista di Miglianico.

Elezioni – 3 La prima volta dei “grillini”, in attesa dei candidati locali

Mercoledì 13 febbraio, solennità delle Ceneri, primo giorno di Quaresima, è stata la prima volta dei cosiddetti “grillini”, cioè dei candidati e sostenitori del “M5S” (Movimento 5 Stelle) a Miglianico. In attesa che i candidati locali battano un colpo, gli aderenti del movimento Grillo hanno segnato la loro presenza.

La riunione, anticipata come è nello stile dei quel movimento, essenzialmente via internet, s’è svolta presso il Circolo Willow in Contrada Piane San Pantaleone. Una cinquantina tra sostenitori e curiosi è stata la prima base di questo fenomeno politico nazionale che avrà certamente una presenza significativa anche a Miglianico.

Dino ha deciso di non sostituire la Nardella, piuttosto cambia lo Statuto Comunale.

Ci son voluti 33 giorni per partorire una mezza decisione che sanasse l’evidente illegittimità nella quale stava operando la Giunta Comunale, dopo le dimissioni dell’arch. Nardella da assessore comunale con delega all’Urbanistica. La decisione piena, intera per correttezza amministrativa e coraggio politico, sarebbe stata quella di nominare assessore uno dei consiglieri attualmente senza delega o, meglio, chiedere al presidente del Consiglio comunale, Lorenzo Antonelli, di assumere il delicato incarico e di lasciare il posto di Presidente del Consiglio al giovane consigliere dott. Gaetano D’Ercole. (come avevamo scritto nell'articolo “Dopo le dimissioni dell’arch. Nardella: Giunta imperfetta e PRG, piatto scaduto e tossico”)

Invece si è deciso di mettere la classica pezza a colore. La giunta propone al Consiglio di cambiare lo Statuto cosicché si possa avere una giunta composta non più dal sindaco più sei assessori (compreso il vicesindaco) ma composta dal sindaco e un numero massimo di sei assessori (compreso il vicesindaco), giusta la Delibera Giunta Comunale n. 33 dell’11 febbraio 2013 che si può scaricare cliccando qui.

Cosa significa questo? Che Dino non sa come sostituire la Nardella. Non sa chi scegliere tra i consiglieri della sua multicolorata maggioranza. Non si fida di Lorenzo Antonelli (o è il contrario?).

La domenica elettorale: maggioranza sparpagliata. Pdl, un uomo solo fuori casa. PD, mariti in panchina. L’UDC del sindaco non ha giocato.

La campagna elettorale sta facendo capolino anche da noi. Potremmo dire che il più è fatto.

Infatti, quasi in contemporanea, la domenica appena trascorsa ha visto in campo il Pdl con una manifestazione, in verità, allestita a Fara Filiorum Petri, e il Pd con un incontro serale nella sala civica. Mercoledì, sembra, sarà la volta della lista M5S (Grillo) alla Piane. Ci sarà, probabilmente, qualcosa da parte dei nostri quattro candidati locali. Dovrebbero esserci sollecitazioni pubbliche e ulteriori sollecitazioni private (questa già ci sono) per attuare le “primarie mascherate” in questa settimana di carnevale. Poi aspetteremo il secondo giro, l’ultimo probabilmente, visto che fortunatamente il 24 si aprono le urne.

Elezioni politiche o primarie mascherate? A Miglianico spaccio di propaganda falsa?

In attesa che la campagna elettorale per le politiche del 24 e 25 febbraio prossimi riservi qualche evento di rilievo anche alla nostra cittadina, le informazioni su programmi e candidati, gli stimoli a abbracciare questa o quella lista, gli inviti al voto per uno dei possibili leader vengono perlopiù dai media (tv, giornali, web). Benché moltissimi continuino ad affermare che non andranno a votare si percepisce che trasmissioni televisive, pagine di giornali e siti web sono ben presenti coi loro messaggi nelle informazioni della maggior parte dei Miglianichesi. Ma questo non può animare dibattiti, non può suscitare altro che chiacchierate al bar, dalla parrucchiera o aspettando i figli a scuola. Ci rassicura solo sul fatto che chi si sta informando andrà a votare. Andare a votare è la cosa più importante.

Ci aspettavamo qualcosa che ancora non c’è stato. Anzi, qualche giorno fa, con qualche amico, abbiamo ipotizzato una iniziativa che probabilmente non potrà esser realizzata: un confronto pubblico tra i candidati di Miglianico da tenersi in un noto ristorante del nostro territorio. 

E già, Miglianico è diventata terra di candidati. Ne conta ben quattro alle prossime elezioni politiche. Sono: Maria Grazia Santini (settima al Senato – Lista “Grande Sud”), Paola Taverna (quinta alla Camera – Lista “Partito Comunista Lavoratori”), Enzo Giandomenico (ottavo alla Camera – Lista “Intesa Popolare”), Nicola Mincone (sesto alla Camera – Lista “Grande Sud”). Auguri a ciascuno di loro.

Dopo le dimissioni dell’arch. Nardella: Giunta imperfetta e PRG, piatto scaduto e tossico.

Care Amiche e Cari Amici di VivaMiglianico,

è trascorso ormai più d’un mese dalle dimissioni dell’arch. Antonia Nardella da assessore comunale con delega all’Urbanistica.

In questo lasso di tempo il sindaco non ha ancora provveduto a nominare un nuovo assessore, lasciando la giunta comunale incompleta. È una situazione anomala, visto che la giunta dovrebbe essere composta dal sindaco e da sei assessori e non dal sindaco e un numero di assessori contenuto nel massimo di sei componenti. Questo, indirettamente, lo conferma lo stesso segretario comunale che pubblica le delibere di giunta con sei assessori in griglia di presenze segnalando a fianco del nome dell’arch. Nardella “assessore dimissionario”.

Facciamo la classica domanda dell’uomo della strada: “dimissionario”, cosa vuol dire, che si sta ancora dimettendo? Vuol dire che l’arch.Nardella può ripensarci? Vuol dire che non sono state accolte le sue dimissioni e si sta provando a farla tornare in giunta? Cioè sui vuol lasciare un possibile equivoco sulla veridicità delle dimissioni prodotte formalmente, quindi valide, dell’arch. Nardella? O si vuole, per l’appunto, mantenere a sei la giunta con questa dicitura “dimissionario”, come a voler descrivere la situazione in evoluzione e non già risolta, come dev’essere invece in caso di dimissioni non più revocabili?

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