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La Letterina del sabato 3 aprile 2021 / La Littirine de lu sabbete 3 di aprile 2021

Care Amiche e cari Amici,

siamo arrivati a questa Santa Pasqua ancora strapazzati dalla pandemia che non ci fa abbracciare e non ci fa riunire né in casa né in scampagnata. La festa della Resurrezione, la vita che vince la morte, anche quest’anno è vincolata da distanze e precauzioni, tutte giuste, tutte tristi. Quest’anno almeno non ci son vietati i riti religiosi che l’anno scorso abbiamo visto schiacciati sugli schermi. È mancata la processione del Venerdì Santo. Ma c’è stato un momento molto toccante, durante l’azione liturgica di ieri sera, che è valsa un’intera di processione: il Cristo morto è stato portato al centro della Chiesa dai rappresentanti della Protezione Civile comunale. Sono quelli che stanno in prima linea in ogni emergenza e in ogni evenienza. È stato bello vedere Cristo affidato alle loro mani. Mi sono commosso davvero tanto.

La Letterina del sabato 27 marzo 2021 / La Littirine de lu sabbete 27 di marze 2021

Care Amiche e cari Amici,

eravamo rimasti al CRIVEA, il Centro di Ricerche Viticole ed Enologiche in Abruzzo ed al ruolo non secondario che Paolo Ciammaichella, da poco scomparso, ebbe in quel frangente come assessore regionale all’agricoltura e come Amico di Miglianico nel quinquennio 1985/1990. Come vi ho già accennato sabato scorso, anche questa vicenda ha come oggetto, almeno nella fase progettuale, Palazzo Masci, il cosiddetto “castello”. Correva il 1987. Mario Amicone era Sindaco da due anni e da altrettanti anni Paolo Ciammaichella era assessore regionale. L’esordio di Amicone in tv - pochi lo ricorderanno - fu legato a Ciammaichella. In casa sua infatti venne registrata nel 1985 una lunga intervista con loro due a cura di TeleMajella, progenitrice di Rete8. Fu quello il tempo di grandissima attenzione al settore vitivinicolo che era sviluppato solo in termini quantitativi ed ancora ben lontano da qualità, come quelle attuali, capaci di competere a livello nazionale e internazionale.

La Letterina del sabato 20 marzo 2021 / La Littirine de lu sabbete 20 di marze 2021

Care Amiche e cari Amici,

al termine della Letterina di sabato scorso vi avevo promesso di ricordare l’Amico Paolo Ciammaichella anche attraverso la vicenda del “Centro di Ricerche Viticole ed Enologiche in Abruzzo” (CRIVEA), che risale a qualche anno fa. Voglio mantenere la promessa ma non voglio raccontarvi oggi quel che ricordo di una vicenda così importante senza arrivarci correttamente e senza poter poi concludere compiutamente.

La Letterina del sabato 13 marzo 2021 / La Littirine de lu sabbete 13 di marze 2021

Care Amiche e cari Amici,

come sapete ci sono non pochi Concittadini che lamentano una eccessiva pressione fiscale a livello locale. Sono i proprietari dei terreni classificati a vario titolo come edificabili che, in quanto tali, pagano molto di IMU. Si tratta di terreni che non sono né in corso di edificazione né facilmente commerciabili per via della crisi edilizia corrente. Oggi e da qualche anno sono solo un costo.   

In campagna elettorale se ne parlò. In verità non molto e per pura speculazione elettoralistica. Oggi continuano a parlarne solo i direttissimi interessati che cercano, appunto direttamente, di risolvere il proprio problema. A fronte della loro voglia, della loro necessità di non pagare più l’IMU per terreni edificabili solo sulla carta c’è la resistenza legittima da parte del Comune che non può rinunciare ai relativi cespiti per ovvi motivi di bilancio.

La Letterina del sabato 6 marzo 2021 / La Littirine de lu sabbete 6 di marze 2021

Care Amiche e cari Amici,

lunedì è l’8 marzo, l’ormai tradizionale Festa della Donna. Come ogni anno verremo bombardati di messaggi e di proclami. La gran parte di essi sarà lanciata da chi parla delle Donne l’8 marzo, un giorno l’anno La pandemia ci risparmierà cerimonie e manifestazioni piene solo di vuota ritualità, non sarà un male. Per le Donne, sulle Donne, penso questo: meno fiori, più rispetto; meno cerimonie, più rispetto, meno manifestazioni di sola apparenza, più rispetto; meno il tutto di un giorno solo, più rispetto; meno chiacchiere, più rispetto. Vero rispetto, tutto l’anno, ogni minuto di ogni giorno di ogni anno. Senza rispetto non c’è amore.

Ma non corriamo già alla settimana prossima. Ci sono cose accadute e che si devono valutare e c’è un impegno preso con i miei ventitré Lettori che devo rispettare.

La Letterina del sabato 27 febbraio 2021 / La Littirine de lu sàbbete 27 di febbraje 2021

Care Amiche e cari Amici,

devastato dai lutti che hanno segnato gli ultimi giorni, accantono l’argomento principale già deciso per questa Letterina. Non sarebbe inutile parlare di politica locale quando dobbiamo essere tutti impegnati nello screening di massa per combattere il COVID. La politica non è mai inutile. Ora però sarebbe leggermente fuori tempo. Il tempo verrà sabato prossimo, se non ci saranno emergenze inattese. 

Oggi e domani dobbiamo andare tutti a fare il tampone perché il monitoraggio del contagio a Miglianico deve essere il più ampio e chiaro possibile. È un dovere civico. Ancor di più, è un atto d’amore verso la nostra Comunità. Chi si rifiuta, chi va accampando scuse, chi si diverte a fare il negazionista non vuole bene alla nostra Miglianico. Oggi, siccome siamo in guerra, è semplicemente un nemico, un avversario, uno che per egoismo calpesta il bene comune e mette a rischio la salute dei Miglianichesi.

Screening di massa: un gesto d’amore

È un dovere civico partecipare allo Screening di massa che verrà attuato sabato e domenica prossimi. Ogni motivazione per non partecipare, che non sia tra gli impedimenti previsti, è sbagliata. Noi Cittadini dobbiamo rispettare la Costituzione e, a scendere, le leggi e i vari provvedimenti emanati a tutela della salute, che è e resta un bene primario. Tra l’altro, diciamocelo chiarissimamente, non c’è alcun rischio, proprio nessuno se non ci si ammucchia sconsideratamente nell’attesa di accedere al servizio. In fondo si tratta di dedicare pochi minuti in giornate nelle quali di altro si potrà fare poco o niente.

La Letterina del sabato 20 febbraio 2021 / La Littirine de lu sabbete vinte di febbraje ddumil’e vvintune

Care Amiche e cari Amici,

per altre vicende ho sperimentato che il tempo in più che ci vien dato da vivere a volte porta con sé belle sorprese. Tra le cose tristi che la pandemia ha cancellato c’è stato il segno della pace durante la Santa Messa. Darsi la mano ora sembra più pericoloso che dare una pugnalata o sparare al cuore di chi ci sta davanti. Comunque è stato deciso così. È stato giusto così. Ma è stato triste, molto triste. Ancor di più per chi, come me, conserva ancora vivo il ricordo della stagione post-conciliare con l’introduzione della Santa Messa in Italiano e, appunto, il segno della pace. La cosa mi aveva molto colpito e ve ne avevo già fatto cenno.

La Letterina del sabato 13 febbraio 2021 / La Littirine de lu sabbete tridice di febbraje ddumil’e vvintune

Care Amiche e cari Amici,

l’attenzione di queste ore è focalizzata su due argomenti sopra gli altri. Il primo è il nuovo governo guidato dal professor Mario Draghi, il secondo è il precipitare in zona rossa del nostro territorio con anche l’esplosione dei contagi a Miglianico.

Sul governo non la faccio lunga. La sua composizione non mi piace. È sicuro che non è il governo dei migliori. I governi si giudicano essenzialmente dal programma, in particolare da quello che come programma viene realizzato. Per ora posso dire che resto della mia serena opinione, gioiosamente minoritaria: preferisco il primato della politica alla miglior supplenza dei cosiddetti “tecnici”. Il resto andrà valutato con calma e avendo più elementi in mano. Per la mia dignità devo però precisare che sono lontano le mille miglia dalla furbata pilatesca della Meloni e dei suoi: un machiavellismo da quattro soldi.

Sulla pandemia locale continuo a ritenere daltonico il nostro governatore che coi cambi di colore non ha mai fatto bene. Se voleva passare al rosso prima che il governo glielo imponesse poteva farlo dalla mezzanotte di oggi, sabato. Ma avrebbe dovuto invece farlo più seriamente dalla mezzanotte di lunedì, lasciando ai ristoranti, ai bar e ai commercianti una domenica di ossigeno, un piccolo respiro. Sono anche qui in minoranza? Va benissimo così.

La Letterina del sabato 6 febbraio 2021 / La Littirine de lu sabbete sei di febbraje ddumil’a vvintune

Care Amiche e cari Amici,

parto da questa foto per parlarvi ancora di qualcosa che forse con il contenuto dell’immagine sembra entrarci poco o niente. Non è così. Ma se così vi pare, allora la foto sarà un omaggio a persone care. Il resto vi parlerà di quel che ci è caro, o meglio, dovrebbe esserci caro. Ciascuno dei miei ventitré lettori conosce benissimo i nomi di questi Concittadini, quasi tutti scomparsi, tranne uno. Chi non li riconoscesse potrà dunque chiederlo ai miei eroici lettori. Se non sbaglio l’occasione di questo scatto fu la cerimonia di inaugurazione della Scuola Elementare, intitolata anni dopo ad uno dei personaggi qui ritratti, su mia informale proposta e per piena decisione dell’allora Consiglio Comunale guidato dal Sindaco, Mario Amicone. Siedono, raccolti allo stesso tavolo, quelli che allora erano avversari politici ed amministrativi, non solo opposti come lo si era in piena guerra fredda ma anche all’interno della grande “Balena Bianca”, l’amata DC. 

La Letterina del sabato 30 gennaio 2021 / La Littirine de lu sabbete tenta di gennaje ddumil’e vvintune

Care Amiche e cari Amici,

in questa breve Letterina voglio parlarvi di due personaggi che probabilmente nessuno di noi conosce. Pochissimi Concittadini, leggendo ora, qui, i loro nomi potranno dire di averli conosciuti o di conoscerli. Chi dovesse farlo, forse, lo farà più per il riferimento che tra poco darò che per un ricordo immediato di un nome legato a un volto o a un’esperienza personale. 

Il primo nome è quello di Franco Ciuti. 

Chi è? 

La Letterina del sabato 23 gennaio 2021. / La Littirine de lu sabbete vintitrè di ggennaje ddumil’e vvintune

Care Amiche e cari Amici,

in questo tempo dove ci è tolto qualcosa e al contempo ci è dato qualcosa in più proprio dal tempo, voglio affidare a voi una proposta. C’è tutto un anno di tempo ma non c’è tutto il tempo che si vuole. Lancio ora questa proposta sperando che sia accolta unanimemente, che sia quantomeno valutata, che non sia cestinata con indifferenza o peggio, che non diventi oggetto di polemiche strumentali.

Quest’anno cade un doppio anniversario importante per la storia di Miglianico. 

La letterina del sabato 16 gennaio / La Littrine de lu sabbete sidice di gennaje ddumil’e vvintune

Care Amiche e cari Amici,

ho voluto attendere ben più di qualche giorno perché l’anno si è aperto così e ho sperato che qualcuno avesse notato qualcosa. È qualcosa che non c’è. È l’assenza.

Abbiamo tanto, forse troppo. Soffriamo per quel che ci manca a volte senza riflettere che il più delle volte ci manca qualche briciola di superfluo. Quando invece ci manca qualcosa di molto importante, l’assenza apre le porte al dolore e mostra il vuoto solo a noi. Se abbiamo rispetto per la nostra dignità non sbandieriamo il nostro dolore da assenza, al massimo chiediamo ad una o a poche persone care di comprenderlo.

L’assenza che voglio segnalarvi perciò non è quella che percuote il mio animo sgomento, triste, ripiegato su se stesso costretto a guardare negli spazi lasciati vuoti. 

Voglio condividere con voi una constatazione che a qualcuno potrà sembrare eccessiva. Sarà, però penso che il tempo mi darà ragione, almeno in parte. 

La letterina del sabato 9 gennaio / La Littirine de lu sabbete nove di gennaie ddumil’e vvintune

Care Amiche e cari Amici,

certamente vi siete accorti che nel corso dell’intero anno appena trascorso ho provato a fare un lungo e complesso esperimento. Ho voluto pesare quanto interessino le buone notizie, la condivisione dell’arte, le cose simpatiche e le curiosità rispetto alle polemiche e alla stimolazione di dibattiti più o meno accesi. La quasi totalità delle Letterine è stata dedicata a ciò. E ad esse ho aggiunto la condivisione di una quarantina tra poesie, novelle, documenti ormai storici, che molti di voi probabilmente non conoscevano o avevano cancellato dalla propria memoria.

La letterina del sabato 2 gennaio / La Littirine de lu sabbete ddu di gennaije ddumil’e vvintune

Care Amiche e cari Amici,

quasi tutte le innumerevoli riflessioni sull’anno appena trascorso sono state sostanzialmente dello stesso tenore. Il 2020 è stato accompagnato alla porta senza nessun rispetto, è stato quasi cacciato. Come se si potesse tagliare un pezzo di storia dell’umanità. Non ho letto né ascoltato commenti diversi. Eppure dopo 366 giorni qualcuno avrebbe potuto fare qualche considerazione diversa, se non per vero spirito di osservazione almeno per puntiglio, per orgoglio di diversità rispetto al coro fatto dei soliti copia-incolla che consentono di vestire alla moda messaggi inviati oramai quasi automaticamente.

La letterina del sabato 26 dicembre / La Littirine de lu sabbete vintisei di dicembre ddumil’e vvinte

Care Amiche e cari Amici,

questa è l’ultima Letterina dell’anno, di un anno che è riuscito a diventare memorabile a modo suo. In verità non è la pandemia che ricorderò più di altre cose. In questo 2020 che sta per andar via ho perso tanto, forse più di quello che pensavo di poter sostenere come dolore. Ma ce l’ho fatta perché ho potuto colmare i vuoti e lenire dolori laceranti con le tante gioie che mi son venute dalla Famiglia e da non poche persone care. Come sempre ho cercato in ogni momento di ogni giornata il tanto di buono che c’è o anche solo le poche briciole di buono e di positivo che ci son sempre state. Comunque non farò oggi un consuntivo di questo 2020 quasi al tramonto. È presto e, in fondo, siamo ancora nel pieno delle feste natalizie, quindi è meglio che certe cose aspettino un po’.

La letterina del sabato 19 dicembre / La Littirine de lu sabbete diciannove di dicembre ddumil’evvinte

Care Amiche e cari Amici,

Natale si avvicina e, sinceramente, sul fronte delle cose che si potranno o non si potranno fare ci si capisce ancora poco, quasi niente. È chiaro che non sarà un Natale come gli ultimi che abbiamo conosciuto. Non sarà neppure come ce lo siamo augurati e anche aspettati fino a qualche settimana fa. Ma sarà Natale. Nessuno potrà eliminarlo il Natale. Ha ragione Papa Francesco, quando afferma che restrizioni, crisi e disagi renderanno questo Natale meno consumistico e più vero. Se lo sapremo aspettare e preparare consapevolmente, senza la stupida isteria di chi pensa solo agli acquisti e ai regali, potrebbe essere davvero un buon Natale. Lo sarà per chi crede e anche per chi non vuole credere ma avrà l’opportunità storica di vivere un Natale senza farlo assomigliare ad un giorno qualsiasi.

La letterina del sabato 12 dicembre / La Littirine de lu sabbete dudice di dicembre ddumil’e vvinte

Care Amiche e cari Amici,

sabato scorso non sapevo che al meraviglioso albero di Natale “Made in Miglianico”, cioè fatto da prestigiose aziende e da amorevoli mani locali, si sarebbero aggiunti i rosoni filanti che ora ammiriamo in piazza. Quegli aquiloni quasi trattenuti nel loro volo sono stati infatti collocati in questi ultimi giorni. È giusto plaudire ancora e ancora più forte ad ogni “Fata Uncinetto”, agli instancabili e sempre disponibili dirigenti e volontari della Pro Loco ed a quanti hanno dato una mano o anche solo un incoraggiamento anche in questa occasione.

La letterina del sabato 5 dicembre / La Littirine de lu sabbete cingue di dicembre ddimil’e vvinte

Care Amiche e cari Amici,

abbiamo un’altra esperienza da vivere: quella delle feste natalizie stile 2020. Parto dalle poche cose sicure. Avremo il bellissimo albero fatto all’uncinetto. È già stato avvolto sulla struttura luminosa allestita dalla nostra eccezionale Pro Loco guidata dall’ottimo Nicola Santalucia, il presidente che preferisce il fare al dire. Il pregevole lavoro - è bello ricordarlo - è stato fatto con pazienza e passione dalle “Uncinettine”, le meravigliose signore che hanno dedicato tante ore di creativa attività alla realizzazione delle centinaia di tessere multicolori che ammireremo anche quest’anno.

La letterina del sabato 28 novembre / La Littirine de lu sabbete vintotte di nuvembre ddumil’evvinte

Care Amiche e cari Amici,

preferisco le Donne a Maradona. 

Ci avete fatto caso? Mercoledì scorso si stava facendo un minimo di attenzione su un dramma senza fine, in occasione della “Giornata internazionale per la eliminazione della violenza contro le Donne”, quando è arrivata la notizia della morte di Diego Armando Maradona.

Ora Maradona è stato sicuramente un grandissimo calciatore, non il più grande. È stato certamente importantissimo nel calcio degli anni ’80, ma usare per lui, come per chiunque altro, elogi come “Dio del calcio” è semplicemente una bestemmia, religiosa e laica. Siamo ancora al tempo dei gladiatori. La nostra smania di avere idoli effimeri da idolatrare ci porta a prostrarci davanti a personaggi che per quanto eccelsi nel loro campo, ben poco hanno per esser accostati a Dio.

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