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Appunti per una piccola storia locale. Ventiduesima puntata

L’impostazione della campagna elettorale delle liste guidate dal dr. Dino De Marco (Progetto Miglianico) e dal prof. Gianfranco Sulpizio (Alleati per Miglianico) appariva diversa nell’esteriorità, con la prima che introdusse il supporto di immagini video-proiettate e la seconda con effetti scenografici a metà tra il para-berlusconiano e il para-hollywoodiano. Confesso che la sera in cui ci fu la prima manifestazione di “Alleati per Miglianico”, con passerella e podio a centro piazza, effetti di luci e di immagini proiettate, musica ed altro, mi sovvenne quel che sarebbe stato, ai tempi di altre campagne elettorali, il commento dell’Amico, ormai scomparso, Remo Coletta (Padre Remo o Papino): “Essè, ha ’rrivàte il Circo Takimiri!”. Ma fu il sorriso di una attimo.
La loro azione congiunta era sostanzialmente facile: non dovevano far altro che sparare sullo stesso obiettivo, il dr. Mario Amicone, aggiungendo promesse ed annunci a effetto ma fasulli.

Appunti per una piccola storia locale. Ventunesima puntata

Fare un comizio non è una cosa facile come sembra a vederlo da sotto un balcone. Farlo quando non si è nel clima adatto è ancora più difficile. Ma la condizione personale a quel momento non poteva esser di alcun rilievo. L’invito/ordine dell’Amico, avv. Carlo Biasone, era quello e discutere sarebbe servito solo a perder tempo. E era ormai notte inoltrata.
Non stetti lì neanche a precisare il fatto che l’accettare quell’impegno (dopo quello che avevano fatto della mia persona un paio di mesi prima) avrebbe significato il dover svolgere quel ruolo per l’intera campagna elettorale: avrebbe dovuto esser palese e condiviso. Non lo era, affatto.
Il comizio andò bene, ma non benissimo.

Appunti per una piccola storia locale. Ventesima puntata

I tre candidati sindaco e le tre rispettive liste in campo giocarono la loro partita come molti forse ricordano. Sono ancora molti coloro che segnano come momento di svolta della campagna elettorale la serata di mercoledì 3 giugno, nella quale il dr. Mario Amicone tenne il suo comizio in piazza, dal balcone di casa Marinucci.
Prima di arrivare a questo momento, che richiede una particolare lettura vista la particolare importanza che gli è stata attribuita, è opportuno dettagliare gli appunti che segnano invece i giorni che precedettero quel mercoledì di giugno. E anche quelli che seguirono.

Appunti per una piccola storia locale. Diciannovesima puntata

Raccontata la vicenda della candidatura, potrebbe essere utile anche ripercorrere le cause che portarono a quello sfortunato e/o meritato risultato elettorale, cioè raccontare e analizzare lo svolgersi della campagna elettorale del 2009.

La vicenda meriterebbe - e chissà, forse l’avrà - una paginetta o due per narrare non tutta la sua storia, ma solo qualche aspetto e alcune vicende particolari di quella campagna elettorale, piena di equivoci, malintesi, diffidenze, recriminazioni, personalismi e indecisioni che si andarono sviluppando sotto lo sguardo delle sfingi e del loro enigmatico sorriso.

Così terminava la serie degli “Appunti per una piccola storia locale” pubblicati qualche tempo fa su Viva Miglianico.

La promessa, o meglio, quel piccolo annuncio non è stato messo lì tanto per chiudere il racconto in un qualche modo. Il tempo allora disponibile, i tempi che si presentavano e certe pieghe simpatiche che forse confesserò più avanti mi portarono a scrivere la parola fine.

Ma il pensiero è sempre rimasto a quella narrazione non ultimata, a quelle pagine - una o due, si diceva, ma forse anche qualcuna in più - già ben presenti allora ma non trasferite nella digitazione della quiete notturna.

Il tempo rende sempre più lontani quegli eventi. Le cose accadute sul piano amministrativo hanno segnato già una interposizione ancor più netta, collocando la novità che si va svolgendo da maggio 2014 ad oggi, a una distanza ben più ampia degli oltre settanta mesi trascorsi sul calendario dal giugno del 2009.

Care Amiche e Cari Amici di Viva Miglianico, ora ho modo di scrivere una specie di appendice a quegli “appunti”, mantenendo però la numerazione progressiva. Proverò a trascrivere le pagine come se il tempo non avesse messo questa pausa. Nel leggerle, non mettetele in transluce con le vicende più recenti ma provate a rimanere sul filo di quella narrazione.

Impianti e rimpianti. La Filanda di novant’anni fa

Due piccole foto, allegate alla “Relazione statistica sull’andamento economico durante il 1928 del Consiglio dell’Economia di Chieti” e tratte dal volume “Storia della Camera di Commercio di Chieti dal 1863”, presentano a chi non ha potuto averne conoscenza, come la maggior parte dei Concittadini viventi, lo scenario di quello che era uno dei quattro lati della nostra piazza, bella al punto che in una canzone dell’epoca fu definita “na sale pe’ bballà”, cioè lo Stabilimento Bacologico G. Foppa e Pedretti di Miglianico”.

Per la prima volta mi è capitato di vedere una foto dell’attività interna a quella che era la “Filanda”.

La Festa del Tesseramento dell’Azione Cattolica parrocchiale, emozione e bei ricordi

L’incessante azione dello Spirito Santo e tanti bei ricordi si sono materializzati anche quest’anno, durante la celebrazione della Santa Messa solenne per la festività dell’Immacolata Concezione, nel corso della quale, secondo un bellissima tradizione, si svolge la Festa del Tesseramento dell’Azione Cattolica parrocchiale (ora mi sembra che si chiami in modo diverso perché non piace più “tessera” o “tesseramento”; ma siccome anche altri, che di azioni ne hanno fatte di molto poco cattoliche, dicono questo… e allora va bene così…).
L’8 dicembre è già un giorno così pieno di grazia per l’umanità che potrebbe non esserci altro, tanto sarebbe già colmo di emozione.

Una festa tutta "miglianichese"

 

Se c’è una festa autenticamente e pienamente “miglianichese”, questa è quella della “Venuta di San Pantaleone” (la “minuta”, nel nostro bel dialetto): una ricorrenza che non è presente in alcun altro paese devoto al nostro santo patrono, un culto che non richiama alcuna altra memoria liturgica (come per esempio la nostra “Madonna delle Piane”, che coincide con la festa della Natività della Beata Vergine Maria).

La “Venuta” ce l’abbiamo solo noi, anche perché è legata ad un evento solo miglianichese, avvolto nelle brume di un passato supportato da pochi documenti, appesantito poi dalle leggende popolari che non mancano mai in materia di sacro.

Scritte pubblicitarie nella storia non scritta della “Miglianico Tour”

Un mese fa si è svolta la “Miglianico Tour” 2014, la quarantaquattresima edizione della gara podistica forse più longeva, o tra le più longeve d’Italia. Per noi Miglianichesi è comunque un evento di dimensione storica. Non poteva trascorrere questa edizione senza un ricordo.

Giunge a trenta giorni dalla manifestazione solo per l’avventura di questa foto, ritenuta persa, poi rintracciata a memoria nel carteggio delle testimonianze non utilizzate da Nicola Mincone e dal redattore per la pubblicazione del libro che narra la storia della “Miglianico Tour”, e che infine, grazie ad una paziente e tenace ricerca, che ha occupato non pochi giorni, ho recuperato attraverso i negativi e con l’eccellente supporto tecnico di Luca Di Clerico. 

La poesia di ferragosto del maestro D’Amato

“Tempre di ferrahoste” è forse una delle ultime poesie del maestro Cesidio D’Amato, almeno così si può dedurre dalla data in calce. Anche alcuni spunti che contiene descrivono tempi molto recenti, attuali in un certo senso.

Gioco di Ferragosto n. 3

Ecco il gioco numero tre di questa serie ferragostana 2014. Pare che vincitori delle due precedenti sfide ancora non ce ne siano. E questo è un po’ più difficile degli altri, anche più emozionante, forse.

Un aiutino, come sempre, lo diamo. Non è una foto recentissima, ha più di quarant’anni, diciamo tra cinquanta e sessanta.

Gioco di Ferragosto n. 2

La seconda puntata del nostro gioco è anch’essa di facile soluzione.

La foto è del 1970.

Un aiutino forse ci vuole e lo diamo volentieri, così qualcosa di quel’avventura che è rimasta in questa sola immagine potrà esser raccontata a quanti la ignorano completamente.

Gioco di Ferragosto

Giornali, riviste patinate, radio libere e network televisivi, tradizionalmente riservano molto spazio ai giochi dedicati al passatempo di chi sta in vacanza.

A modo nostro, vogliamo proporre un gioco adatto alla nostra “mission”.

Si tratta di un gioco semplice, semplicissimo.

Le moderne origini di una festa

Le nostre Feste Patronali - l’ho già ricordato - hanno una consistente appendice nella prima decade di agosto. È stata eliminata la Festa di San Lorenzo, che si celebrava appunto il 10 agosto, data che cade esattamente due settimane dopo San Pantaleone, ed è stata introdotta la festa che si tiene attorno alla nuova Chiesa di San Pantaleone in località Caramanico.

Proprio quell’edificio di culto, realizzato nell’area dell’antica fornace dove, secondo la tradizione, fu nascosto il simulacro del nostro Santo Protettore all’epoca delle invasioni turche, ha consentito l’inaugurazione di questa che sta lentamente imponendosi come tradizione. Per essere tale avrà bisogno ancora del sedimentarsi di anni e della precisazione di una data di riferimento che oggi soffre della “occupazione” della seconda domenica d’agosto da parte della Miglianico Tour, giunta alla sua 44^ edizione.

Pochi numeri e tante notizie in una pagina di cinquantatré anni fa

Lo squillo era uguale per tutti i trentasei apparecchi, era uguale a quello che ora occorre cercare nel lungo elenco delle suonerie per poterlo riascoltare. Gli apparecchi erano uguali o quasi, l’alternativa vera era tra apparecchio da parete e apparecchio da tavolo, neri, di bachelite, dalla ghiera pesante da far girare, ma con meno numeri da comporre per chiamare.

È la Miglianico dei telefoni di cinquantatré anni fa.

La racconta, con tanti particolare che ai più giovani non diranno nulla, la pagina dell’elenco telefonico TIMO del 1961/1962.

Una firma prestigiosa per un articolo del 26 luglio 1959

 

Cominciano oggi, dopo la Novena di preghiera, le Solenni Festività in onore di San Pantalone Medico e Martire, il Santo Patrono di Miglianico, dei Miglianichesi che vivono qui e dei tanti che fanno onore a Miglianico in ogni parte del mondo.

Immagini degli anni ’60…del secolo scorso.

 

Ho trovato, non senza sorpresa, questi pochi versi in un volume donatomi da Gerardo Di Cola, titolare e instancabile motore della “èDicola” Editrice di Chieti, soprattutto persona di grande e schietta generosità che mi onora della sua meravigliosa Amicizia. Il volume è “Renato Sciucchi – Opera Omnia”, che raccoglie tutte le poesie appunto di Renato Sciucchi, poeta teatino, autore del celebre “Zio Giacindo Mericano”. 

Acta nocturna - 10

(poesia di Cesidio D'Amato)

“Nella città di Genova c’è una ragazza bella, il re che l’ha saputo la vuole andà a vedere e si vestì da povero col manticello rosso, quando bussò alla porta tutti saltan in piedi. Evviva la regina che sposa il nostro re se fossi una regina sarei incoronata ma sono contadina mi tocca lavorà, do-re-mi-fa-fa do-re-mi-fa-fa sol-la-si-do”.

Questa tiritera, o almeno quel che di essa mi sovviene ora, o altre che son più distanti nella memoria, il loro girotondo davanti alla grotta della Madonnina di Lourdes sul “Piano della Chiesa”, il sapore dolcissimo dei fiori “de le cagge” e il loro avvolgente profumo che si spandeva dal biancheggiare di quei grappoli nel verde della primavera appena esplosa, la ruvida presa sulle corde delle campane controllata da Trentino, la inascoltata litania del rosario con le suore (tra loro SorAnna Domitilla e SorAnna Raffaella che mi son poi rimaste nel cuore) schierate tutte avanti e noi che ci mettevamo un po’ dietro ma non tanto così da poter esser visti da suore e catechiste. Sono i ricordi che ogni anno m’avvolgono a maggio, quelli che mi fanno rivivere quei giorni spensierati della mia fanciullezza.

Ventisette anni fa, quando presentammo “Mijaneche de na vote” del maestro Cesidio D’Amato

Un anniversario è sempre una ricorrenza che ha una sua importanza, non importa se la data da ricordare sia trascorsa da esatti decenni o da anni dispari, come in questo caso. L’importanza non è nella data ma in qel che si ricorda e nel perché lo si fa.

Ventisette anni fa la Pro Loco di Miglianico, con Presidente l’Amico carissimo Ermanno Anzellotti, presentò ai Concittadini “Mijaneche de na vote” un poemetto dell’indimenticato maestro Cesidio D’Amato. Il volumetto era una narrazione in versi della nostra Cittadina e dei Miglianichesi dagli anni Trenta fino all’immediato dopoguerra, così come l’autore aveva saputo descriverli in agili versi dialettali. La stessa copertina era opera del maestro D’Amato.

Appunti per una piccola storia locale. Diciottesima puntata. Gli ultimi sobbalzi. Poi il “si” definitivo.

La maestra Emilia Baldassarre aveva già deciso. Aveva accolto la proposta e lo aveva comunicato subito a Mario Amicone.

Due giorni dopo Mario Amicone organizzò una pizza da “Roya” per il primo incontro della maestra Emilia Baldassarre, prossima candidata sindaco, al nostro Comitato elettorale. Seppi dopo, a cose fatte, che più d’uno aveva nel frattempo espresso perplessità sulla scelta operata da tutti in sede di Comitato nella nostra ultima riunione. Ma Mario Amicone, evidentemente, tenne duro. Anche perché forse non aveva altre soluzioni a portata di mano. O non voleva ritrovarsi nella tela di ragno di quel detto-e-non-detto che annientava le proposte, non ne faceva emergere di nuove ma faceva trascorrere giorni e settimane inutilmente.

Appunti per una piccola storia locale. Diciassettesima puntata. A caccia del nome nuovo

Ma quella notte non era ancora conclusa. Fu una lunga notte quella del 13 marzo 2009.

L’Amico Nicola Mincone, dall’angolo in fondo, dove solitamente sedeva, ascoltò quel che si andava dicendo sulle cose piccole e grandi narrate nelle due precedenti puntate. Non era intervenuto sulle comunicazioni relative alle ultime decisioni, perché quello era il compito di Mario Amicone. Aspettò anche che si presentasse il momento da lui giudicato propizio.

Prese la parola. Non dedicò tempo per tentare di difendere e neppure di recuperare l’arch. Nando Di Clerico. Né fece alcuna premessa con un riferimento all’accordo fatto con Mario Amicone quando gli fu offerta da quest’ultimo l’opzione tra il ritorno sulla poltrona di sindaco e la candidatura alla Regione, che poi di fatto scelse. E scoprì finalmente le sue carte: “A questo punto mi propongo io - disse senza alcuna motivazione a corredo - Mi ricandido io”.

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