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La letterina del sabato 5 novembre 2022

Care Amiche e Cari Amici,

illuminata e scaldata da un sole estivo abbiamo vissuto anche quest’anno la Festa della Venuta di San Pantaleone. Il Comitato Feste col suo Direttivo in rosa e la guida serena e paziente del Presidente, Giuseppe Volpe, è riuscito ad allestire tutto quel che occorreva per far rivivere una tradizione plurisecolare che è tutta miglianichese. Forse qualche Concittadino ha dimenticato di esserci, sbagliando. Forse la dimensione data a questo appuntamento, che chiude il percorso annuale degli eventi organizzati del Comitato Feste, segna il consolidarsi di un modello che conserva egregiamente l’essenziale, quel che si può più che quel che si vorrebbe. Vanno però apprezzati tutti gli aspetti positivi. Perciò va fatto un grande applauso a tutto il Comitato Feste, a partire dai questuanti, che svolgono un ruolo sempre più difficile ed ingrato. Ancora una volta e, trattandosi della chiusura dell’anno corrente, più che mai va rivolto un caloroso ringraziamento a tutti i componenti del Comitato Feste 2022. Bravi.  

 

Care Amiche e cari Amici, come previsto, il lieve sussulto dal letargo dell’insieme-che-divide è coinciso proprio con l’approssimarsi delle recenti festività, quella locale della Venuta di San Pantaleone e quella planetaria di Tutti i Santi. È il vecchio vizio che ogni tanto ritorna, quello che ha negativamente caratterizzato l’inefficace e inconcludente stagione di “Progetto Miglianico” quando quel che ne rimase fu chiamato a fare l’opposizione nella passata consiliatura amministrativa. Chi ha coltivato la speranza che ci fosse stato un risveglio dell’opposizione ha dovuto rapidamente ricredersi. L’insieme-che-divide ronfa e sogna, una notte sì e una no, cartelli colorati con scritto “autovelox”, il suo paese dei balocchi.

Non meno deludente è stata una particolare pagina della politica nazionale. In attesa di poter valutare le attività del nuovo governo - che va giudicato dai fatti e non dalle impressioni - c’è da registrare sconforto e sconcerto per la parte che più ci interessava territorialmente nella fase di completamento della squadra di governo. L’Abruzzo, alla fine, ha potuto contare solo due sottosegretari, ambedue aquilani in un qualche modo. Poco? Molto? Non scherziamo. Non sto a giudicare le persone. Sottolineo che politicamente c’è stato un segnale due volte negativo. Che la parte di Abruzzo che conta oltre due terzi dei suoi Cittadini, cioè l’area costiera e metropolitana, sia rimasta senza alcun rappresentante è democraticamente sconfortante. Che i due neo-sottosegretari non siano stati scelti tra gli eletti, cioè i senatori e i deputati appena votati (beh, nel modo in cui li si vota con questa legge elettorale forse costituzionale nella forma ma anticostituzionale nello spirito) ma tra “normali cittadini” è un dato politicamente sconcertante. Per l’Abruzzo e per tutti gli Abruzzesi spero che i fatti smentiscano questa deprimente constatazione scaturita dopo la notizia della nomina dei Vice-Ministri e dei Sottosegretari di Stato. Quando lessi la lista dei ministri del Governo Draghi, da alcuni chiamato il “governo dei migliori”, non rimasi affatto entusiasta, tutt’altro. Così è stato anche per il Governo Meloni. Probabilmente quelli scelti sono “i migliori” che il panorama politico offriva allora e offre oggi. Vuol dire che lo scenario politico non è luminoso e non riesce ad accendere fari su personaggi di grande spicco. Comunque non disperiamo. Continuiamo a sostenere sempre chi prova a fare qualcosa di buono.

Chi sicuramente prova a fare più di qualcosa e ci riesce benissimo è la nostra Pro Loco, guidata dall’ottimo Nicola Santalucia, il Presidente che parla poco e molto fa, ed animata dai suoi valorosi, instancabili e simpaticissimi dirigenti. L’ultima fatica organizzativa è quella che, nel prossimo fine settimana, ci donerà la tre giorni di “Novello e Castagne”. Non è azzardato dire che sarà un successo che non sarà scalfito da altre iniziative concomitanti programmate in centri vicini. “Novello e Castagne” è alla sua tredicesima edizione, il che significa che sta diventando un appuntamento tradizionale, un evento che tutti aspettano e vivono gioiosamente. Dovrebbero viverlo quantomeno senza polemiche anche i pochi che hanno sempre da protestare per un minimo di difficoltà nella viabilità cittadina, non-problemi che in realtà - parlo di quelli che protestano - al massimo sono solo una insignificante limitazione alla loro maleducazione nel circolare e parcheggiare in centro. 

Essere giunti a consolidare l’avvio di questa tradizione locale deve farci rivolgere un pensiero riconoscente a chi questa manifestazione l’ha ideata e organizzata all’inizio, quando ogni novità può apparire come una scommessa, a volte temeraria. Ed anche a chi l’ha portata avanti ogni anno, con tenacia e con crescente successo. Non è stata certo una invenzione ma una bella intuizione quella di collocare a novembre, mese spoglio di ogni appuntamento, un evento che, cresciuto di anno in anno, ritorna a pieno regime dopo la parentesi della pandemia. 

Ricordiamoci quel che è stato solo pochissimo tempo fa, quando c’è stata l’impossibilità di vivere serate come quelle che ci attendono. Sono momenti di spensieratezza da vivere pienamente. Sono momenti fatti di cose semplici e buone, cose che fanno bene. Cose che non sono né ordinarie né dovute. Noi a Miglianico e con noi quanti verranno a Miglianico l’11, il 12 ed il 13 novembre prossimi, possiamo vivere questi momenti buoni e stare bene perché abbiamo chi li organizza per tempo, chi prepara tutto al meglio, chi rimette ogni cosa a posto, chi non guadagna nulla anche se tutto va meglio del previsto. Lo fa con passione e con il sorriso. 

Buona Domenica. 

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