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La letterina del sabato 29 ottobre 2022

Care Amiche e cari Amici,

quel che resta dell’opposizione ha fatto capolino alla vigilia di questi giorni di festa, apparentemente scuotendosi dalla sua pigra ed indolente assenza. Ha ripreso così una non felice consuetudine inaugurata nella passata consiliatura amministrativa dai relitti dello scolorito “Progetto Miglianico”, quella cioè di provare a far qualcosa sempre e soltanto sotto le feste. I pessimi risultati di queste furbate propagandistiche sono ormai storia locale. Prima delle feste che ci attendono domani e martedì prossimo, quel che resta dell’insieme-che-divide ha lanciato una piccola raffica di domande al Sindaco, più per accusarlo delle solite cose che per avere risposte.

 

L’accusa sostanziale, infatti, è la solita, cioè che il Sindaco non risponde ai consiglieri di opposizione e non dà loro alcun chiarimento. Accusare il Sindaco, rimproverarlo, richiamarlo, sollecitarlo, sottolinearne errori ed omissioni è quel che l’opposizione deve fare, meglio se aggiunge proposte. Accusare gli uffici di essere reticenti è ben altra cosa. Non entro nel merito per due motivi. Il primo è che l’opposizione ha fatto bene – ripeto, ha fatto bene - a scrivere e a pubblicare quel che ha scritto, indipendentemente dal fatto che i contenuti siano condivisibili o meno. Il secondo motivo per cui mi fermo qui nell’approfondire la vicenda è che, per poter valutare questa fase amministrativa e ogni singola questione sollevata dall’opposizione, occorre attendere la replica del Sindaco. Anche se essa dovesse arrivare in queste ore o non arrivare né ora né in seguito, la condivisione del giudizio che mi sarò fatto con i miei eroici ventitré Lettori ci sarà comunque non ora e non subito.

Ora c’è aria di festa, di una festa specialissima che non può essere relegata oltre nell’attesa. Domani è la Festa della Venuta di San Pantaleone, che si svolgerà in modo semplice ma significativo grazie al fattivo impegno ed alla bella dedizione del Comitato Feste che così chiude egregiamente la sua attività anche per questo anno di grazia 2022. La Festa della Venuta di San Pantaleone, come ho più volte ricordato ai miei eroici ventitré Lettori e come ha dottamente illustrato proprio su questo spazio di libertà il carissimo e bravissimo professor Antonello Antonelli (clicca qui per rileggerlo)  è una festa davvero tutta Miglianichese, unica non solo in questo circondario. Felice di essere eventualmente smentito, posso ricordare che in nessun altro Comune d’Italia si festeggia una ricorrenza come quella che noi ci apprestiamo a vivere domani, ancora una volta come è stato fatto a Miglianico per non pochi anni, probabilmente per oltre cinquecento anni. A questa pluricentenaria occasione devozionale si è abbinata, forse anche determinandone la collocazione nel calendario locale, una delle due fiere stagionali legate alle necessità commerciali di ogni singola località, quelle cioè che in primavera ed in autunno consentivano, anche con il semplice baratto, l’approvvigionamento da parte dei nostri agricoltori di attrezzi, animali, prodotti e strumenti non reperibili sulla piazza. Ora la “rinomata fiera di merci e bestiame”, annunciata fino a qualche anno fa sui manifesti giganti delle nostre Feste locali, non ha più motivo d’essere. Sarebbe, al più, un evento folklorico, ridotto forse a mercatino tipico, davvero nulla di più. Ma resta e va tenuta viva, gioiosamente attiva e popolata, la festa che in nome del nostro santo Protettore, richiama i Miglianichesi a incontrarsi, ad incontrare i Miglianichesi che vivono fuori e, con loro, anche parenti ed amici non Miglianichesi, Deve restare e viva e presente la tradizione più genuina, quella dell’appuntamento con questo antico richiamo alla devozione verso San Pantaleone, momento di dialogo con lui e di rinnovato affidamento alla sua celeste protezione.  

Tra le tracce di San Pantaleone nella devozione popolare di numerose località italiane mi sono imbattuto nella Novena riportata da “Il Libro Magico di San Pantaleone – Evocazione agli Spiriti benigni” (Ed. Rebis – 2005). Vale ancora oggi, forse oggi più che mai per noi che siamo amorevolmente protetti da San Pantaleone, l’ottava stanza di quella non recente Novena, questa: “O inclito nostro Protettore, San Pantaleone, chi può mettere in dubbi l’amore che dimostraste ai cristiani in vita e l’impegno con cui li difendete dal cielo! Eppure noi corrispondiamo a tanto vostro amore con una devozione più di parole che di opere! Siamo stati ingrati e sconoscenti a tanti vostri benfizii! O glorioso Santo Martire, mostrateci, ancora una volta l’efficacia della vostra potentissima intercessione, ed otteneteci quella purità di costumi, quella vera devozione, con cui possiamo meritare il vostro patrocinio, che ci difenda in vita e ci salvi in morte. Così sia! Invocazione Chi vuol vincere la guerra/De la morte nell’agone,/Chi vuol grazie in questa terra/Preghi San Pantaleone. / Chi lo invoca con affetto,/Chi lo chiama con amore,/Dal gran Martire protetto,/Sarà franco dal dolore!...”

Sono parole che risuonano di un’eco antica ma, dette come le diremmo oggi, sono davvero attuali e ci richiamano alla meravigliosa e speciale amicizia con questo Santo tanto amano in oriente ed in occidente.

Festa dell’intera cristianità è quella di tutti di Tutti i Santi che andremo a celebrare il primo novembre. È anche la nostra festa, non perché siamo già santi ma perché siamo chiamati alla santità. Nel ricordare chi ha compiuto il pellegrinaggio su questa terra meritando la gioia eterna, veniamo infatti sollecitati all’impegno possibile, quello di essere santi anche noi, ciascuno di noi, alimentando la fiammella della speranza senza mai farla spegnere dalla disperazione. 

Buona Domenica.

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