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La letterina del sabato 23 luglio 2022

Care Amiche e cari Amici,

il nostro Sindaco, Fabio Adezio, non ha firmato l’appello a Draghi perché continuasse la sua esperienza di governo. Nessuno, anche tra i miei valorosi ventitré Lettori, ci avrà fatto caso. Ora si potrebbe anche dire che non conta più. Invece un aspetto di questa vicenda andava colto. Quale? Nell’una o nell’altra ipotesi, quella cioè che il Sindaco avesse firmato o no quell’appello, questo avrebbe dovuto comunque scatenare almeno una reazione, ufficiale, motivata, anche capziosa e strumentale nei suoi fini, ma chiara, inequivocabile nel chiarire la posizione di chi avrebbe dovuto farla. Il Sindaco non ha firmato. L’opposizione avrebbe dovuto contestargli il fatto che lui, a differenza di altri Sindaci, si è rifiutato di sostenere Mario Draghi.

 

Il Sindaco, per ipotesi, ha firmato l’appello a Draghi. L’opposizione avrebbe potuto contestargli il fatto che lui ha firmato e altri 6/7.000 Sindaci no o cose del genere. Oddio, l’opposizione, nell’una o nell’altra delle due ipotesi, avrebbe anche potuto sostenere la scelta del Sindaco o addirittura plaudire pubblicamente ad essa. Ma questo qui non può accadere. Lo dobbiamo escludere a priori, perché l’effetto divisivo ha liberato una infinità di tossine e loro, gli oppositori, ne sono evidentemente ancora fortemente intossicati. 

Questo scenario presenta un aspetto chiarissimo: la desolazione. L’assenza di ogni forma di confronto. Cosa potremo mai augurarci dai risultati elettorali che ci attendono il 25 settembre prossimo anche qui a Miglianico? Chi andrà a spiegare le gravissime e decisive motivazioni internazionali che hanno generato questa folle crisi di governo? Chi aiuterà a capire il valore e le potenzialità dei candidati che ci pioveranno addosso da Roma? Chi potrà provare a sollecitare la cosa più importante da fare il 25 settembre, cioè andare a votare? Maggioranza e, forse ancor di più, l’opposizione sono decisamente eterogenee non possono muoversi politicamente senza frantumarsi. Partiti politici assenti. Leader locali di gruppi politici scomparsi. La democrazia rappresentativa, la realizzazione del potere che appartiene al popolo affidata a che cosa? Oggi non sono ottimista.  

Sono invece felice perché questi sono i giorni dell’attesa delle nostre tradizionali Feste Patronali. Sdegnosamente - è proprio il caso - ignoro le lamentazioni dei criticoni seriali sul programma, sulla banda, sui fuochi d’artificio, su ogni altro piccolo o grande aspetto legato alla organizzazione delle Feste. Mi godo quest’attesa, vissuta anche attraverso la Novena, con lo spirito di sempre perché sono giorni sempre importanti, sempre unici. Voglio tornare a dire grazie al Comitato, al suo Presidente, Giuseppe Volpe, ai suoi più stretti collaboratori, anzi alle sue eccellenti Dirigenti, a tutti i questuanti ed a tutti i Concittadini che hanno comunque fatto qualcosa a sostegno, dando un contributo, offrendo la disponibilità di un aiuto occasionale, facendo qualsiasi altra cosa, fosse anche solo una stretta di mano o un semplice incoraggiamento a parole. L’attesa, la bella attesa c’è perché c’è chi ha lavorato ed ha annunciato che quei giorni arriveranno, con luci diverse, con suoni diversi con ritmi nuovi ma sempre unici per i Miglianichesi. Accogliamo con serenità il frutto di tanto impegno e proviamo a vivere con gioia questi giorni e le serate di festa. Perché? Perché sono tutti nostri, dei Miglianichesi e di chi ama Miglianico. Affidiamo tribolazioni, pensieri, speranze ma soprattutto un grazie al nostro Santo Protettore, a San Pantaleone. Questo è importante, qui mettiamo la serenità e la gioia.

Verrà, per chi vorrà, il tempo dell’analisi di quel che è andato bene e di quel che poteva andare meglio. Sarà un tempo speso bene se sarà seguito dal tempo di un rinnovato o di un nuovissimo impegno, senza il quale la tradizione è cenere contemplata, fuoco spento, tempo perduto per sempre.

Viva San Pantaleone.

Buona Domenica.  

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