La letterina del sabato 28 maggio 2022
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- Pubblicato Sabato, 28 Maggio 2022 10:12
- Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,
non di rado mi colpiscono certe coincidenze, quelle che nessuno ha voluto, le più casuali della vita ma che casuali in fondo non sono, tant’è che ci si fa caso. Quella che mi ha colpito tra ieri e ier l’altro ha una dimensione davvero grande, di grandissimo rilievo, ovviamente per chi certe cose le ha vissute, conosciute, attraversate con passione e per chi, pur non avendole vissute, ha sensibilità personale ed intelligenza del tempo.
Il 25 maggio Enrico Berlinguer avrebbe compiuto 100 anni. Purtroppo non si è neppure avvicinato a questa data fatidica perché un ictus lo stroncò in poche ore nel 1984 dopo un comizio a Padova. È stato un grande, un grandissimo della politica italiana. Ha guidato il PCI, lo ha portato a clamorosi successi elettorali riuscendo a progettare e gestire una linea di aperture e rinnovamento senza abbandonare la fedeltà alle radici ideali: un equilibrio non facile, anzi difficilissimo per un partito comunista ai tempi della guerra fredda. Protagonista della stagione dell’eurocomunismo, personaggio rigoroso, apparentemente schivo eppure immediatamente simpatico, Enrico Berlinguer è stato indimenticabile e, penso, sia spesso rimpianto dai suoi vecchi compagni di partito. Per me è stato un avversario, il principale avversario, essendo il capo dei comunisti, mai un nemico, anche per quel fascino culturale e personale che emanava come uomo prima che come politico.
Il 26 maggio è morto Ciriaco De Mita, un grande, un gradissimo della politica italiana. Instancabile ragionatore, fu coraggioso nel tentare il rinnovamento della Democrazia Cristiana di cui fu a lungo Segretario Nazionale. Uomo di umili origini, a differenza di Berlinguer, ma figlio anch’egli di quell’Italia meridionale ed insulare, diversa e diversamente accettata dal nord industrializzato e quasi costretto ad essere veloce e sbrigativo, Ciriaco De Mita ha saputo mantenere vivissima la passione per la Politica, quella vera, provando a salvarla anche con un grande sforzo di revisione istituzionale. Vide, dopo tangentopoli, l’eliminazione della Politica, profetizzando facilmente i conseguenti disastri, quelli che conosciamo oggi. Nel periodo del suo lungimirante ed, in parte, molto efficace tentativo di rinnovare la DC mantenendola al centro delle vicende politiche ho avuto modo di apprezzarlo in maniera crescente. Vissi quell’epoca come dirigente regionale del Movimento Giovanile e poi come segretario di sezione. Ebbi modo di incontrarlo più di una volta. De Mita non era giovanile, nel senso che non si atteggiava a esser giovanile, ma fu il Segretario DC che, dopo De Gasperi e forse in misura maggiore, più spinse e si adoperò per fare largo ai giovani. Ci diede l’opportunità di eleggere deputato anche qui, in Abruzzo, uno di noi, uno del Movimento Giovanile. Enrico Di Giuseppantonio, allora Dirigente nazionale organizzativo del MG, fu indicato come candidato alla Camera con sicura prospettiva di elezione. Non ebbe il coraggio di andare fino in fondo, non seppe ascoltare e seguire l’invito di De Mita. Fu un peccato. Ciriaco De Mita, oltre che rinnovatore, instancabile ragionatore, politico appassionato fu tanto altro. Per questo e per il tanto altro oggi lo possiamo annoverare come l’ultimo gigante della politica italiana, categoria che con lui si è estinta il 26 maggio 2022.
Due date vicine e due giganti. Ecco la coincidenza che ho colto.
Poi, abbassando lo sguardo dall’alto di quei profili, abbiamo cretini per tutte le date e date per tutti i cretini. Eh sì, son date tutte uguali e portatrici di sconfortante avvilimento politico quelle riferibili ai “cretini illuminati da lampi di imbecillità”, qui ma anche lontano da qui.
Chi sono? Perché?
No, sporco il sentito ricordo di due illustri, indimenticabili Italiani, di due giganti come Enrico Berlinguer e Ciriaco De Mita, mettendo qui, dopo i loro, con i loro, i nomi di quei soggetti che i miei eroici ventitré Lettori stanno certamente indovinando, anche perché son quelli, proprio quegli incauti che disinvoltamente mostrano la propria pochezza politica e la meschinità dei loro non-pensieri sui loro orticelli social, altari sgangherati su cui bruciano rapidamente le illusioni di protagonismo.
Non c’è spazio per loro, almeno oggi, soprattutto oggi.
Chiudo con un annuncio che è anche un caldo invito rivolto a chiunque stia visitando questo spazio di libertà.
Oggi e domani Miglianico sarà più che mai Borgo in Poesia. Torna, come più volte anticipato, “PoetaMi - Borgo in Poesia”. Torna con un programma ancora più ricco ed intenso, tutto racchiuso nella calda e suggestiva cornice del Largo delle Monache, in via Sud a Miglianico (Lu Cudàcchie). Stamattina, alle 10,30, ci sarà il primo Laboratorio “Atelier di Poesia” con Davide Rondoni e Gian Maria Villalta. Stasera, alle 20,30, dopo la Lectio poetica dello stesso Gian Maria Villalta sul tema “La Poesia nasce e fiorisce nella lingua”, ci sarà la consegna dei premi “Paride Di Federico” e “PoetaMi”, un’occasione tre volte speciale ed imperdibile. Perché potremo ricordare ancora una volta l’indimenticabile Paride Di Federico, che è l’angelo di questa iniziativa sin dalla sua nascita. Perché ci sarà per la prima volta il Premio “Margherita Anzellotti”, che onora la nostra vulcanica Margherita con un riconoscimento riservato ai meno giovani. E, infine, perché potremo scoprire i tanti giovani talenti che sono stati selezionati dalla giuria sulla base delle opere con le quali hanno partecipato a questa edizione 2022. Domenica mattina, sempre alle 10,30, la manifestazione si concluderà con il secondo Laboratorio “Atelier di Poesia” con Gian Maria Villalta.
È bello, giusto e importante ricordare la composizione della Giuria della quale fanno parte: Antonello Antonelli (docente e giornalista), Andrea Buccini (poetessa), Paolo Fiorucci (poeta e libraio), Barbara Giuliani (poetessa), Eleonora Molisani (giornalista e poetessa), Corinne Stella (docente), Stefano Tieri (docente).
Va anche sottolineato che questo miracolo poetico è stato possibile grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale, anche attraverso il suo “Gruppo di Studio per la promozione della cultura”, alla fattiva e immancabile collaborazione della nostra impareggiabile Pro Loco, che firma così un altro grande momento della vita Cittadina, ed al concreto e generoso sostegno di aziende sensibili al bene della nostra Miglianico anche come Borgo in Poesia.
La Poesia, care Amiche e cari Amici, è bellezza assoluta, uno spettacolo meraviglioso, un gioioso nutrimento per l’anima.
Buona Domenica.