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La letterina del sabato 7 maggio 2022

Care Amiche e cari Amici,

da noi la notizia è certamente arrivata. Però, per quel che ho potuto osservare, non ha avuto grande attenzione, men che mai una qualche evidenziatura. Dopo la pubblicazione della Legge 12 aprile 2022 n. 35 sulla Gazzetta Ufficiale n. 99 del 29 aprile scorso, è certo che i Sindaci dei Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti possono fare un terzo mandato consecutivo. Questa legge che modifica il Testo Unico degli Enti locali forse cambia un po’ anche la piccola storia della nostra Miglianico. Sicuramente rimette in linea ambizioni personali di certi personaggi con i motori già accesi e le gomme calde. Rilancia e rinfocola avversioni e annunci di vendetta, materia sciocca ma mai assente. Avvia a nuova discussione le strategie locali che, così come immaginate ed elaborate fino a ieri, oggi sono destinate a subire più di un assestamento. 

 

Il primo effetto lo avrà sulla maggioranza di “Miglianico Cambia” che esprime il Sindaco in carica. Infatti Fabio Adezio, leader indiscusso di “Miglianico Cambia”, è in carica come Sindaco dal 2014. Rieletto nel 2019, fino alla data di pubblicazione della Legge di cui sopra, era destinato a giocare un ruolo importante ma diverso da quello di candidato sindaco alle prossime comunali del 2014, proprio perché non avrebbe potuto esser ricandidato in quel ruolo. Ora invece può. Questo non significa che lo voglia fare. Ma, se lo vorrà, potrà. Chi, all’interno della maggioranza, penava di poter vivere le comunali del 2024 da candidato Sindaco ora deve mutare i suoi pensieri o, comunque, esternarli con cautela e ancor più cautamente curare la propria personale campagna elettorale. Ci sono tutte le questioni che c’erano fino a ier l’altro e che restano aperte. La maggioranza deve fare i conti con alcuni problemi che con Fabio Adezio ricandidato possono essere affrontati in modo diverso, non tutti ovviamente. Devono però esser affrontati, perché ci sono e non sono trascurabili, lo si sente ormai anche nei commenti dei sostenitori non solo degli avversari. Molti di essi sono naturale frutto della doppia consiliatura. La gente già è incontentabile di suo, col tempo lo diventa in modo esasperato. Dopo dieci anni mantenere entusiasmo e freschezza non è facile per chi si espone e agisce da amministratore. La gratitudine, sempre più rara, invecchia ben prima di un decennio. I rancori invece vivono più a lungo, autoalimentandosi, particolarmente nella mente degli egoisti e dei meno saggi, gli stupidi, “li sturdillìte” e “li voccapìrte”, tanto per parlar latino. Al netto di tutto questo ci sono i problemi legati alle cose che vanno come vanno, non sempre bene. 

Il secondo effetto la nuova normativa lo avrà sull’opposizione, o meglio, su quel che resta dell’opposizione. L’insieme-che-divide non è un progetto politico-amministrativo. È un non-gruppo creato artificiosamente, mettendo nel calderone chiunque avesse qualcosa contro solo per scalzare il Sindaco e la sua maggioranza. Era ed è un’avversione non una proposta. Gli elettori hanno deciso di non far vincere l’insieme-che-divide perché hanno ben capito che, qualora avesse vinto la battaglia del 2019, quel non-gruppo si sarebbe trovato a dover restaurare un certo modo di amministrare, scaduto, costoso, senza prospettive, con l’aggravante di non avere neppure l’esperienza di chi quel tempo passato lo ha vissuto da protagonista. Oggi può sognare una rivincita: una partita di ritorno “Carlo contro Fabio”. Sarebbe un errore storico oltre che personale da parte dello sfidante. Ma nessuno potrebbe vietarglielo né tantomeno biasimarlo per questo. Come andrebbe a finire? Non son bravo a far previsioni. Ma l’analisi del voto delle comunali 2019 contiene più di una possibile risposta.

Oggi maggioranza e opposizione son messe male, chi meno chi più. 

Chi amministra ha dalla sua tutti i giorni per recuperare qualche voto, anche se deve rifare mezza squadra. 

Chi è all’opposizione, dopo non aver fatto nulla di incisivo fino ad oggi, deve sperare in un colpo fortunato o in una spaccatura della maggioranza.

C’è tempo. 

Ci sono ancora non poche cose che devono accadere prima che il quadro sia chiaro e si possa capire come andrà a finire.

Ai miei ventitré eroici Lettori dovevo segnalare questa novità ora e concedere loro la necessaria calma per una prima presa di contatto sul nostro futuro politico-amministrativo.  

Discussioni, riflessioni, polemiche (e perché mai le polemiche?!) troveranno tutto il tempo che i loro autori vorranno. I miei Ventitré lettori, se potrò farlo, saranno informati adeguatamente oltre che essere invitati alla condivisione delle riflessioni che troveranno accoglienza su questo spazio di libertà.

Spero che non ci saranno discussioni se invito tutti a celebrare il 9 maggio, il giorno dell’Europa Unita, la Festa dell’Europa. Tutti i significati positivi meritano un momento di gioiosa condivisione lanciata al futuro. Tutti i dubbi, le incertezze e le ansie richiedono serenità, volontà di conoscere, capacità di approfondire, di capire e di analizzare prima di sentenziare.

Il 9 maggio è anche una tristissima ricorrenza per l’Italia. Ricorre l’anniversario dell’assassinio di Aldo Moro. È stato l’inizio, non la conclusione, di una vicenda drammatica, di una serie di problemi che ancora viviamo. È stata una lezione durissima che non è stata ancora capìta.      

Intanto c’è un’altra festa da celebrare, una vera festa. E che festa! 

Domani è la Festa della Mamma. 

Oltre all’affetto più caro, oltre alla tenerezza indimenticabile e mai uguagliata, oltre a tutto quel che vogliamo aggiungere, che non è affatto poco, ricordiamoci che la Mamma, la Donna che sceglie di essere generatrice e soprattutto prima custode della vita, è il punto più alto della creazione, è l’anello che congiunge uomo e cielo.

Strapazziamo di baci e coccole la nostra Mamma, anche se non c’è fisicamente, perché la Mamma non la perdiamo mai, o meglio, è lei che non ci lascia mai. 

E festeggiamo le Mamme, tutte le Mamme, quelle che oggi possono vivere questo giorno nella gioia e quelle che devono trovare nel loro cuore un sorriso per rasserenare i figli, proteggendoli da un mondo che non vuole proprio essere buono e bello per loro.

Viva le Mamme di Miglianico! Viva le Mamme di tutto il mondo! Viva le Mamme che oggi sono profughe, malate, abbandonate, affamate, diseredate, discriminate ma che, nonostante questo, da Mamme e come solo le Mamme sanno fare, hanno una carezza ed un sorriso per i propri figli.

Buona Domenica.

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