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La letterina del sabato 22 gennaio 2022

Care Amiche e cari Amici,

dopo il fine settimana dedicato allo screening di massa, l’Amministrazione comunale ha organizzato per questo weekend una due giorni di vaccinazioni anti COVID-19. I prenotati riceveranno la dose di vaccino adeguata presso la Sala civica comunale. È una iniziativa lodevole che si aggiunge a quella, altrettanto lodevole, già effettuata con successo. Essa evidenzia la qualità dell’attenzione che i nostri amministratori stanno mettendo sin dal primo giorno nella lotta alla pandemia. Questa volta l’insieme-che-divide qualcosa ha scritto, almeno così pare. L’invito a partecipare da parte di quel non-gruppo non c’è stato in modo pieno ed appropriato e se quel che hanno scritto lo si deve intendere come invito e come elemento di collaborazione in esso certamente non si vi sono tracce di entusiasmo e passione verso chi ha promosso e sta organizzando l’operazione. L’apprezzamento per quanto viene fatto dal Sindaco, dalla maggioranza, dalla Protezione Civile e dagli altri benemeriti volontari all’insieme-che-divide gli sarà rimasto nel gargarozzo. Però qualcosa almeno han fatto. E questo va riconosciuto sinceramente.

 

Non è con riferimento a quella parte divisiva della nostra Comunità locale ma più in generale che questa Letterina, se non ci fossero momenti molto tristi da vivere in queste ore, avrebbe avuto un incipit apparentemente provocatorio ma che provocazione poi, in fondo, non è. Dovremmo parlare infatti di “vaccini e cretini”. Come largamente previsto e come già sottolineato più volte in questo spazio di libertà, quelli che i vaccini li rifiutano e che rifiutano anche le cure quando poi si ammalano ci hanno portato alle attuali condizioni. Le conseguenze economiche, oltre che di stress delle strutture sanitarie, le stiamo vivendo e subendo tutti. Sono cretini? Non scherziamo, i cretini, gli sciocchi, gli insulsi in fondo non hanno volontà di far danno. Chi volontariamente e testardamente ha pensato di fare il bastian contrario forse qualche colpa ce l’ha.

Come tutte le emergenze, questa della pandemia mette un po’ in ombra le tante cose buone che si vanno realizzando. In questi giorni, infatti, dal Comune è stato lanciato, con un rimbalzo molto buono da parte dei media locali, il bando per il Premio di Poesia “PoetaMi”, intitolato all’indimenticabile Paride Di Federico. Prosegue con illuminata tenacia il percorso che punta a fare di Miglianico un “Borgo di Poesia”. Le condizioni sanitarie saranno molto meno preoccupanti il prossimo 28 maggio, quando ci sarà la cerimonia di premiazione dei vincitori. Speriamo che sia una serata di festa piena, di serenità e di grande gioia, perché questo è il vero tributo che merita Paride Di Federico. Va ricordato che, trattandosi di un premio a tema libero, tutti possono partecipare alle due sezioni, quella della poesia inedita e quella delle raccolte di poesie edite, anche se l’attenzione principale è sempre rivolta alle scuole. Quest’anno ci sono anche due nuovi premi speciali. Il primo sarà riservato ad un autore under 35 che si sia già distinto per le sue opere poetiche. L’altro è il premio riservato ad un autore abruzzese ed è a noi tutti molto più caro perché è intitolato alla monumentale Margherita Anzellotti.

Passo ad un’ultima breve notazione, che si potrebbe sintetizzare con un titoletto simpatico Utili ma brutti”. Parlo del recente ritorno dei secchi dell’immondizia lungo le strade cittadine, addossati prevalentemente alle facciate delle case del centroÈ stata quella la scelta ritenuta come la migliore possibile per servire le attività commerciali, volendo forse risparmiare ai loro esercenti il cammino verso centri di raccolta più lontani ma meglio nascosti alla vista. Sono, sarebbero, quindi utili. Non sarebbero, sono brutti da vedere e da accettare come arredo urbano.

Così come utili ma brutti, per la loro palese disarmonia e disordinata casualità, sono i vasi che albergano qua e là in piazza, in via Roma e in via Martiri Zannolli. Sono utili per delimitare a volte gli spazi concessi a bar e negozi o per proteggere l’incolumità di chi esce da casa o dagli stessi esercizi commerciali. Sono tutt’altro che elementi utili per comporre un bell’arredo urbano. Non c’è uniformità né di modelli né di collocazione. E c’è anche qualche caso di utilizzo furbo o troppo utilitaristico sia nel collocarli sia nello spostarli. Il che aggrava ancor di più un triste spettacolo che rende poco leggiadro lo scenario del centro urbano della nostra amata Miglianico.

Buona Domenica.

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