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La letterina del sabato 14 agosto 2021

Care Amiche e cari Amici, 

la “Miglianico Tour” è stata un successo, inatteso per numero di partecipanti e perciò stesso ancor più gradito. È stata la 50esima edizione di questa che è una delle gare podistiche tra le più antiche e celebri in Italia, e non solo. La celebrazione vera del suo primo mezzo secolo di gloria ci sarà il prossimo 8 settembre, come vi ho già anticipato, data anniversaria della prima edizione, quella del 1971. Non so ancora né come né dove si svolgerà la manifestazione ma sarà un appuntamento imperdibile, un momento emozionante, un giorno da scrivere nella storia di Miglianico e anche del podismo mondiale. 

 

Ogni anno scelgo una immagine per sintetizzare la “Miglianico Tour” che si è appena svolta. Quest’anno scelgo il tranquillo, metodico, attento e paziente lavorio di Nicola (Mincone), ”Patron della Miglianico Tour”, di Giulio (Orlandi), Presidente dell’ASD ADES che ufficialmente organizza la corsa, e di chi li ha aiutati nel recupero degli striscioni pubblicitari appesi ai balconi del centro abitato e degli stendardi sistemati sui pali della pubblica illuminazione. Ogni grande evento non termina con la festa finale. Ogni grande manifestazione, prima di animarsi di protagonisti e di pubblico, cresce e diventa viva grazie al lavoro di tanti che preparano tutto, le tante cose che fanno il tutto che occorre affinché un’idea diventi un successo. Ogni grande manifestazione e ogni grande evento non si spengono di colpo ma continuano a vivere nell’opera di chi rimette tutto a posto, di chi libera gli spazi e li restituisce all’uso consueto, di chi ripone in ordine ogni elemento utilizzato affinché sia pronto per il prossimo appuntamento. Chi fa questo lavoro non viene pagato, anzi spende del suo, né viene ripagato. Non riceve applausi, al massimo viene salutato con un sorriso amichevole da chi passa per andare o tornare dal mare. La “Miglianico Tour” è anche questo suo svanire dolcemente grazie a mani pazienti di Concittadini che mettono passione civica e generosità personale nel far tutto per bene, tutto fino in fondo. Là si adagiano e dolcemente e sopiscono il proprio brillare le stelline luminescenti di questa grande magia che è la “Miglianico Tour”.

Contemplando questo spettacolare tramonto operativo, che si ripete ogni anno da mezzo secolo qui a Miglianico, vien da pensare che questo deve essere un esempio e deve essere coltivato come insegnamento altrimenti la magia avrà una fine non molto lontana, un giorno fissato dalla somma degli anni che auguriamo di piena salute a chi la fa rivivere ogni anno. Siano tanti, tantissimi quegli anni, ce lo auguriamo. Sappiamo che non saranno infiniti.

Faccio un piccolo salto all’indietro per condividere ancora con i miei ventitré Lettori una piccola riflessione legata alle tradizioni locali, in particolare al loro futuro prossimo e a medio termine. Il salto all’indietro è piccolo perché ha la sua base su “Le Contrade del Piacere”, programmate per i primi di agosto ma che non ci sono state. La nostra impareggiabile Pro Loco, guidata dal Presidente dalle poche parole e dai molti fatti, Nicola Santalucia, ha deciso di non organizzare l’edizione 2021 di questa Sagra ormai entrata nella nostra tradizione locale e divenuta famosa e celebrata in tutto il territorio. La Pro Loco ha assunto un atteggiamento molto responsabile, considerando i ristretti margini di manovra consentiti nell’organizzazione, i rischi legati ad investimenti e ricavi (o perdite) e tutto quanto era possibile prevedere quando son o state impartite le disposizioni in materia di sagre nel luglio scorso. Poi c’è stato un allentamento considerevole delle limitazioni e delle cautele, sicché alcune sagre sono state organizzate e si stanno effettivamente svolgendo. Per “Le Contrade del Piacere” questo “via libera” è arrivato solo ai primissimi di agosto, troppo tardi per fare la sagra, in tempo per poter riflettere sulla prossima edizione.

Anche qui la prospettiva è basata sulla durata del gruppo che organizza così egregiamente questo grande evento, che richiede lavoro, tanto lavoro, tempo, tanto tempo, passione, tantissima passione, e una immensa generosità personale. Vanno considerati anche altri fattori di rischio, se così li posso definire: l’aumento dei costi non accompagnato da un aumento dei ricavi, anzi dal serio rischio che i ricavi siano sempre più lontani dalla vetta dei costi; l’aumento della concorrenza da parte di eventi simili o anche molto diversi che si tengono nel territorio più o meno vicino ma che competono nell’attrazione delle persone, i “clienti”; l’usura inevitabile di chi da non pochi anni spende pomeriggi, serate e intere nottate ad allestire, a far funzionare e poi a risistemare tutto per bene. Anche loro, i Dirigenti ed i volontari della Pro Loco, non sono pagati, ma spendono del loro, né sono ripagati da applausi e onori. Si fanno forza e ritrovano ogni anno tanta energia contemplando il successo della manifestazione e consolandosi che i loro sforzi sono stati coronati da un altro grande successo. È un successo che non porta stampato il nome di nessuno di loro. Devono accontentarsi della sincera ma povera gratitudine di chi, come noi, sanno che è tutto merito loro.

Ecco allora che il futuro della “Miglianico Tour”, ma soprattutto di tante nostre tradizioni, dalle Feste Patronali alla Festa di San Lorenzo (se tale è ancora) a quella della Madonna delle Piane e della Venuta, dalle Contrade del Piacere al Mellianum Musica Festival, dal premio di Poesia “PoetaMi-Paride Di Federico” e a tutto quello che c’era, che c’è e che ci potrà essere, dovrà essere ripensato e ricalibrato. Lo si potrà fare, lo si dovrebbe fare nei giorni nei quali non c’è l’affanno dell’organizzazione finale dei singoli eventi, cioè tra metà gennaio e metà marzo. Tocca all’Amministrazione Comunale, casomai attraverso la sua Commissione per la promozione della Cultura e ancor di più alla Pro Loco, dare avvio a questa riflessione condivisa da tutti. Ma occorre farlo e non rinviare, per non arrivare ogni anno a fare, anche molto bene, o a dover inventare, ancora bene, o a dover rinunciare alla bell’e meglio quando il tempo giunge ad imporre scelte immediate e impedisce di pensare con calma alla soluzione migliore e più lungimirante. 

Questa è una proposta che ho lanciato già, ripetutamente, negli anni scorsi. Non è stata accolta. Non mi dolgo di questo. Né gioisco sapendo che si tratta di cosa necessaria, che prima o poi dovrà esser fatta a prescindere da chi l’ha proposta per primo, perché questo non conta nulla.

Sarà bello incontrarsi. Sarà bello ascoltare dal Sindaco il grazie di tutti i Miglianichesi a chi da tanto tempo ha fatto tanto per la nostra Miglianico. Sarà bello scoprire che ci sono tante idee e che c’è ancora tanta energia, che c’è ancora una grande riserva di buona volontà, quella con la quale, come diceva mia Nonna Assunta, si riesce a fare tutto. Ecco, questa riserva preziosissima rischia di essere mortificata e persa per sempre se si rischia di andare avanti assecondando gli strattoni del tempo ogni volta urgente. Ogni data del nostro calendario legata alle tradizioni locali deve essere attesa come opportunità per il bene di Miglianico.

Domani è la Festa dell’Assunta, è anche Ferragosto. Molti di noi saranno dediti all’adorazione del piacere della scampagnata o del mare full-time, incensando l’idolo dello svago coi fumi di arrosti e arrosticini. È una festa di precetto che ci chiede di rivolgere il cuore e la preghiera alla Madre celeste. Lo so, non c’è Santa Messa collocata in luoghi e in orari compatibili con le missioni fuori porta armati di cibi e bevande. Lasciamoci il tempo di un’Ave Maria. Poi, se siamo in partenza con quel buon ritardo che qualcuno sempre ci impone o siamo di ritorno con un minimo di agio, festeggiamo l’Assunta come si deve attorno alla mensa eucaristica.

Auguri di buon onomastico a tutte le nostre Assunta, Assuntina, Ssundìne e Maria Assunta vicine e lontane. E anche quelle in cielo, tra le quali ci sono le mie più care.

Buona Domenica e buon ferragosto. 

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