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La letterina del sabato 3 luglio 2021

Care Amiche e cari Amici,

martedì scorso c’è stata una seduta del consiglio comunale che, per diversi motivi va considerata se non storica certamente molto importante. È stata la prima, per quel che ricordo, in diretta streaming, cioè con la possibilità per tutti di seguirla anche senza accedere fisicamente all’aula consiliare del Municipio (e di rivederla, cliccando qui). È sempre meglio ed anche civicamente più bello esserci in quell’aula ad assistere ai lavori consiliari. Ma va anche detto che, al di là degli accidenti legati al distanziamento pandemico, poter avere molti più Concittadini come testimoni dei lavori consiliari è da considerarsi un bel passo avanti in termini di partecipazione.

 

Ho seguito tutto “in differita”. Penso lo si possa ancora fare ed anche questo è molto utile perché non ci sono più i racconti mediati né le sintesi dei verbali tra lo svolgimento del consiglio e la conoscenza da parte dei singoli. Ho deciso appunto di seguire i lavori consiliari sapendo anche che avrebbero dovuto essere alquanto veloci, visto lo scarno ordine del giorno. Di fatto esso prevedeva solo un punto di una certa importanza, cioè il ristoro della TARI alle attività commerciali e industriali che hanno subito fermi o rallentamenti nei mesi della pandemia. Invece ho scoperto che oltre 40 dei 53 minuti di consiglio sono stati occupati dalle comunicazioni del Sindaco e dalle risposte - il termine non è esatto perché tali non sono state -, dirò quindi dagli interventi del consigliere di opposizione, Fabrizio Papponetti, e dal suo capogruppo, Carlo Biasone. Essendoci una registrazione del consiglio comunale ancora fruibile non racconterò ai miei ventitré Lettori, sempre attenti e ben informati, il dettaglio delle cose dette. Mi limito a fare un paio di sottolineature e qualche commento. 

Il Sindaco ha snocciolato comunicazioni sulle grandi opere in corso, tra le quali c’è la nuova scuola media. Carlo Biasone, che si è fermato alle prime due puntate della sua esibizione on-line proprio su quell’opera, non ne fa alcun cenno durante il suo intervento in consiglio. Strano? Forse no. Il Sindaco ha invitato più volte il consigliere Fabrizio Papponetti, che ha a sua volta fatto un video dal testo ben letto sul tema autovelox da noi già serenamente commentato (clicca qui per rileggere il nostro articolo), a un confronto diretto e in diretta streaming subito dopo il consiglio comunale. Il consigliere Papponetti ha preso la parola e ha detto che non poteva accettare perché non aveva tutti gli elementi. Fabrizio Papponetti è quello che, proprio qui, su questo spazio di libertà, ci ha invitato “a studiare”. Se lui avesse veramente studiato le carte relative alla polemica che populisticamente ha voluto sollevare (o gli hanno fatto sollevare) avrebbe dovuto tranquillamente accettare il confronto e metter in campo le cifre e anche i sospetti, se fondati, sull’utilizzo dei proventi delle sanzioni dell’autovelox comunale. Si è riservato di farlo “nel prossimo consiglio comunale quando si approverà il verbale della seduta precedente”. Il Presidente del Consiglio Comunale, l’ottimo Mimmo Cicchitti, gli ha ricordato che in quella sede potrà solo votare e non commentare il contenuto del verbale. Gli ha anche suggerito che aveva davanti a sé una sola possibilità, accettare il confronto con il Sindaco, visto che aveva prodotto e diffuso un video e avrebbe dovuto poterlo difendere con tutti i suoi contenuti senza indugio. Il Consigliere Papponetti invece si è squagliato e il confronto non c’è stato. Probabilmente non ci sarà e se dovesse esserci sarà alquanto scaduto. Ah, una cosa che sicuramente l’insieme-che-divide utilizzerà per la sua trita propaganda divisiva: il Sindaco ha accusato Papponetti di “bullismo istituzionale”, ossimoro frutto di buona creatività polemica ma di non facile collocazione tra le cose di immediato significato. Non è un errore. Però non ha soppesato che quelli dell’insieme-che-divide vengono dalla più prestigiosa scuola del vittimismo. Sanno fare le vittime come nessun altro al mondo. E usano il vittimismo sempre, soprattutto quando, avendo attaccato sconsideratamente, vengono sbugiardati o chiamati al confronto sui fatti.      

Ultima considerazione, la più importante, è che il Sindaco ha invitato tutti ad elevare la qualità del dibattito consiliare e di quello politico-amministrativo locale passando dalle polemiche strumentali e populiste al confronto sui fatti, sulle proposte e sulle idee. Non ha ricevuto adesioni da parte dell’opposizione. Ha dovuto accettare questa indisponibilità anche perché il gruppo consiliare è probabilmente etero-diretto e quindi non aveva possibilità di rispondere “senza previa consultazione” né alla sfida del Sindaco sul confronto immediato né al più ampio invito indirizzato alla elevazione del dibattito polito-amministrativo. Questa resta l’impressione più vicina alla realtà con conferme che, mi dicono, arrivino puntualmente dai profili sociale dei soliti strateghi. L’insieme-che-divide continua a giocare la sua partita, anzi, ha ripreso a giocarla con lo stesso stile adottato in campagna elettorale. Forse sa o immagina che la maggioranza potrà avere erosioni o crolli. La maggioranza sembra accettare con estrema tranquillità questa situazione e gioca a sfruttare l’incapacità dell’insieme-che-divide di elevarsi a gruppo che sfida il Sindaco e i suoi consiglieri sui fatti e sulle proposte. Forse sa o immagina che la minoranza non reggerà alla sfida del populismo stop-and-go. Staremo a vedere. Sono in arrivo altre vicende che potranno evidenziare questi e altri aspetti del panorama politico-amministrativo miglianichese.

Intanto arrivano appuntamenti, per fortuna belli e gioiosi. Ne parleremo nei prossimi giorni quando ci saranno programmi o bozze di programmi da annunciare e condividere.

Ad uno di questi prossimi appuntamenti non ci sarà Francesco Di Felice, un giovane indimenticabile che un male poco benigno ha strappato alla vita terrena. L’ho conosciuto e porto con me la sua allegria, la simpatia, la sua grande generosità che si vedeva anche dai più piccoli gesti. Quel suo modo di fare evidenzia il ragazzo solare che non ha mai smesso di illuminare tutti. Le mia Figlie, che con lui hanno suonato e vissuto le indimenticabili esperienze della banda, della “Marching Band” e delle orchestre giovanili, quando mi parlavano di lui lo chiamavano “Bum”, forse perché suonava le percussioni, forse perché tra i giovani è così. Mi piace pensare che oggi sia indicato perché è rimasto con noi il battito gioioso del suo cuore.

Buona Domenica.                

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