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La letterina del sabato 5 giugno

Care Amiche e cari Amici,

i miei Amici frequentatori delle desolate praterie social m’hanno raccontato di polemiche, sbucate fuori qua e là o fatte rimbalzare là e qua. Son cose che si stenterebbero a credere possibili se non si trattasse appunto di vegetali propri di quegli spazi desolati. C’è chi ha commentato l’altrui modo di celebrare la ricorrenza del 2 giugno (con corredo di parallelismi storici da bar dello sport). C’è invece chi s’è messo su un piedistallo per lanciare la sua stizzita contestazione su un primato relativo a quel che deve ancora accadere, come il possibile Museo della Poesia, raccogliendo solo sguaiati commenti a sostegno. Beh, non so se è stato il prolungato lockdown o per converso è stata l’esposizione alle prime calure a generare questo stordimento. Certo è che non ho avuto nessun racconto degno di attenzione dalle visite dei miei Amici negli spazi social temporalmente più vicini ad oggi.

 

Meglio tornare a cose più serie e più importanti, cioè alla nostra Miglianico. Quanto manca alle Feste Patronali? No, Care Amiche e cari Amici, manca meno di quel che pensate. Le Feste di fatto iniziano il 17 luglio quando comincia la Novena, cioè tra poco più di un mese. Ancora prima se, come qualcuno sarà pronto a segnalare, si deve far riferimento ai fuochi d’artificio che vengono sparati a Miglianico, quale annuncio delle Feste, il giorno di Santa Margherita (mai stata sorella di San Pantaleone se non in Cristo, ndr) il 13 luglio. Comunque si voglia computare il tempo che manca, quel che è certo - a meno di decisioni prese e non ancora note al volgo - è che manca il Comitato Feste. Mesi fa ho avuto modo di suggerire una soluzione da attuare allora, subito. Diedi cioè una risposta chiara e motivata a chi mi aveva chiesto “E chi lo fa (il presidente del Comitato, ndr)?”. Ho risposto allora, confermo oggi che l’uomo giusto è Nando Pulcinella. Non ho fatto il suo nome perché è mio Amico. Agli Amici non si fanno certi brutti tiri. Tra l’altro lui sa che ho fatto questa proposta ma che potrò fare poco e niente per aiutarlo sul campo. Comunque quando si fa una proposta del genere la valutazione è altra e non quella di chi ti è amico. Contano le doti e le caratteristiche della persona indicata, non i sentimenti che si possono provare per questa e quell’altra persona. Ho spiegato che era (è) la soluzione migliore perché si tratta di metter su un Comitato dopo le stagione divisiva introdotta volontariamente dall’insieme-che-divide e che ha colpito anche questo settore della vita cittadina. A quella stagione è seguita la pandemia. Siamo a quasi due anni di assenza di un Comitato Feste, perché l’ultimo, quello del 2019 egregiamente guidato dalla dottoressa Annalisa Palladinetti, si è sciolto subito dopo la Festa della Venuta del 2019. Nando Pulcinella, ho spiegato a chi mi chiedeva un nome, ha esperienza nelle vicende dei Comitati Feste, è un bravissimo ed instancabile organizzatore, ha grande passione, ha capacità di legare persone oggi apparentemente divise per collocazione politico-amministrativa, ha elasticità per legare tradizione e innovazione, ha devozione verso il Santo e amore per Miglianico. C’è di meglio? Penso di no. Ma se c’è ben venga. Prima di condividere con i miei ventitré Lettori questa proposta in una forma non più privatissima ma pubblica, mi sono chiesto se, facendola, ero consapevole di poter bruciare la candidatura del mio Amico Nando Pulcinella a Presidente del Comitato Feste 2021. Mi sono chiesto “Se faccio il suo nome lo fanno fuori a prescindere?”. Mi son risposto “Peggio per loro!

Resto all’amore e alla passione. Oggi è la Giornata mondiale dell’Ambiente, in occasione dalla quale ritengo si debba ormai parlare poco e fare qualcosa, anche di piccolo ma di concreto. Ad esempio, vigilare di più su chi ancora si comporta in modo incivile. Ad esempio, sollecitare l’Amministrazione comunale e ogni altra realtà pubblica locale a piantare alberi, vuoi per ricordare vuoi per celebrare, soprattutto per caratterizzare il nostro territorio segnando con nuovi alberi le sue vie principali e gli spazi comuni. 

Oggi è soprattutto la Festa dell'Arma dei Carabinieri, la Fedelissima, Amica di Miglianico e dei Miglianichesi. Da sempre ho spiegato a chi mi chiedeva la mia classifica delle istituzioni più importanti ed affidabili che, dopo il Papa, per me vengono i Carabinieri. L’aver avuto, l’avere come Amici tanti Carabinieri e l’avere ancora come grandi Amici, Maurizio Gubbiotti e Franco Di Teodoro, figli di indimenticabili Carabinieri, mi ha fatto restare legato anche affettivamente all’Arma, la stessa nella quale ha militato con onore il mio Nonno materno, Raffaele Rosa. Lui lasciò il servizio per amore, un doppio amore. Voleva sposare la sua fidanzata, Nonna Nicoletta, che era di Giuliano Teatino, senza dover lasciare la sua Miglianico, cosa che sarebbe stato costretto a fare in ossequio alle regole del tempo. Dietro la porta, all’ingresso di casa, tra le altre, c’è la foto bellissima del mio bellissimo Nonno in alta uniforme da Carabiniere, con quella sciabola che da ragazzino ho potuto ammirare e toccare con mano. È una foto di cent’anni fa o quasi. Insomma è facile capire quanto mi siano cari i Carabinieri e quanto sia bello per me oggi festeggiarli con tutto il cuore.

Viva i Carabinieri! Viva i Carabinieri di Miglianico! 

Buona Domenica.               

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