La Letterina del sabato 13 febbraio 2021 / La Littirine de lu sabbete tridice di febbraje ddumil’e vvintune
- Dettagli
- Categoria: Notizie
- Pubblicato Sabato, 13 Febbraio 2021 13:12
- Scritto da Maurizio
- Visite: 861
Care Amiche e cari Amici,
l’attenzione di queste ore è focalizzata su due argomenti sopra gli altri. Il primo è il nuovo governo guidato dal professor Mario Draghi, il secondo è il precipitare in zona rossa del nostro territorio con anche l’esplosione dei contagi a Miglianico.
Sul governo non la faccio lunga. La sua composizione non mi piace. È sicuro che non è il governo dei migliori. I governi si giudicano essenzialmente dal programma, in particolare da quello che come programma viene realizzato. Per ora posso dire che resto della mia serena opinione, gioiosamente minoritaria: preferisco il primato della politica alla miglior supplenza dei cosiddetti “tecnici”. Il resto andrà valutato con calma e avendo più elementi in mano. Per la mia dignità devo però precisare che sono lontano le mille miglia dalla furbata pilatesca della Meloni e dei suoi: un machiavellismo da quattro soldi.
Sulla pandemia locale continuo a ritenere daltonico il nostro governatore che coi cambi di colore non ha mai fatto bene. Se voleva passare al rosso prima che il governo glielo imponesse poteva farlo dalla mezzanotte di oggi, sabato. Ma avrebbe dovuto invece farlo più seriamente dalla mezzanotte di lunedì, lasciando ai ristoranti, ai bar e ai commercianti una domenica di ossigeno, un piccolo respiro. Sono anche qui in minoranza? Va benissimo così.
Il Sindaco è giustamente preoccupato per i nuovi contagi a Miglianico. Siamo passati da 7 a quasi 90 in pochissimi giorni, non è proprio una bazzecola. Sta organizzando lo screening di massa. Bene. È uno strumento utile sul piano della sicurezza e della prevenzione. Ha un rovescio che pure va conosciuto: porta inevitabilmente ad una aumento dei numeri relativi ai contagi con quel che ne consegue. Non può fare diversamente, forse. Non esiste lo screening che evidenzia i cretini che hanno dato una grande mano al COVID. La variante inglese e le altre varianti sono state aiutate dalla costante imbecillità di chi ha elevato a valore assoluto l’aperitivo, la calca nei centri commerciali, la passeggiata per forza a Pescara o a Francavilla dove c’era più folla e altre cose inutili ma pericolose. La libertà, quella sì è un valore. Ma ha dei bei limiti. La tutela della salute è uno di questi. Il buon senso è un metodo non disprezzabile nell’individuarli. Si esce sotto un bombardamento per gravi motivi. Se per presunto spirito di libertà uno esce per giocare a pallone in strada mentre cadono le bombe e ci rimane, la colpa non è solo delle bombe e dei loro fabbricanti.
Questi fatti emergenti non mi distraggono da quel che volevo condividere con i miei ventitré lettori.
Domenica scorsa qualche attento Concittadino ha notato un particolare conciliabolo svoltosi in piazza tra un paio di consiglieri comunali, il presidente della Pro Loco e due o tre Cittadini. Essendo stato tra quei Concittadini in concilio, mi è stato felpatamente chiesto di cosa stessimo discutendo con tanto di indicazione di luoghi e manufatti. È presto detto. Il luogo e la materia del discutere era la nuova piazza antistante il Municipio. È ancora un cantiere aperto, quindi non la si può ritenere un’opera conclusa. Ma si possono segnalare aspetti particolari che sembrano ormai certi. Il primo è che è disallineata rispetto alla facciata del Municipio. Nulla di grave. Chiaramente è frutto del meglio possibile e non una creazione avvenuta su una area libera. Non è stata disegnata da Michelangelo o da Bernini ma chi l’ha pensata è persona che ha competenza ed esperienza di gran lunga superiori a quelle che ha chi vi scrive, in quanto non ne ha proprio.
Però gli spigoli dei gradini che affacciano sulla piazza non sono né belli né adeguati. Sono e saranno un pericolo per le auto e soprattutto per i loro pneumatici ancor di più se la strada che porta a Borgo Forno resterà a doppio senso di marcia. Si potrebbe smussare quegli spigoli, si potrebbe modificare e abbassare ambedue gli angoli del gradino finale. Sarebbero opere di buon senso e di poca spesa. Ma, ammesso che l’idea piaccia dove le cose vengono decise, il problema è appunto che siamo ancora in presenza di un cantiere che la ditta incaricata non ha chiuso con il completamento dei lavori. I consiglieri presenti a quel conciliabolo hanno onestamente confessato che la ditta, questa o altra di ogni altra opera pubblica, non farà la modifica che appare lapalissianamente opportuna. Poi subentrerà la procedura burocratica che ostacolerà ogni miglioria. Insomma, i gradini resteranno così e ogni volta che qualcuno si lamenterà per un danno subito le motivazioni para-burocratiche saranno ripetute a litania senza con ciò convincere alcuno. Come faccio a fare seraficamente questa previsione? C’è il caso di altri gradini, quelli che stanno di fronte ai gradini della piazza.
I gradini della piazzetta antistante la scuola media, parte del costosissimo lavoro di ristrutturazione e “lievitazione” della sala civica sono ancora nello stato comico per non dire sconcertante nel quale sono stati lasciati a opera finita. Come tutti sapete sono stati montati al contrario: il piano non sta sopra l’alzata ma sta alla stessa altezza incassato tra le due alzate. Nessuno crede che quei gradini siano stati progettati e voluti così. Solo “Angolacutus”, lo scombinato architetto dei fumetti di Asterix li avrebbe pensati così. Ma stanno lì da quasi dieci anni, con il loro pertugio che non s’oppone all’acqua e che contribuisce al ritorno dell’umidità nella sottostante sala civica, quella che ci è costata circa 500.000,00€ e il cui mutuo forse non abbiamo ancora finito di pagare. Vabbè ma ci sono cose più importanti, mi si obietterà. Sicuramente. Però c’è una cosa che penso i miei ventitré lettori condividano con me: avremmo pagato il muratore che ci avesse realizzato dei gradini così davanti a casa nostra? No.
Nello stesso conciliabolo si è parlato anche della piazza buia. Anche qui all’errore di chi ha fatto le scelte dieci anni fa si aggiunge una motivazione burocrazia sul non poter sistemare le cose ora. Sicché la piazza resta buia anche se tutti pensano che non sia bello né giusto. Domenica scorsa abbiamo suggerito una soluzione forse troppo semplice: nessuna nuova opera, nessun progetto da approvare, solo una manutenzione straordinaria, senza creare nuove linee e senza ideare modelli innovativi. Si sostituiscono i pali che ci sono, spacciandoli per arrugginiti, con altri più alti di almeno 3 o 4 metri e li si correda di più lampade orientate tutt’intorno al loro sostegno. Si andrà in galera per questo? No. Sarà la soluzione ideale, il meglio? Il meglio è il nemico del bene.
Concludo con un piccolo ma doveroso ricordo.
In questa settimana si è commemorata giustamente la morte di Franco Marini, abruzzese di origine, che fu segretario generale della CISL, ministro, deputato, eurodeputato, segretario del PPI e presidente del Senato sfiorando il Quirinale negatogli dal tradimento, tra gli altri, del rottamatore Renzi e del rottamato D’Alema. Nessuno, a Miglianico, ha avuto una sola parola per un altro politico scomparso nello stesso giorno, un altro abruzzese molto più vicino a noi Miglianichesi.
Parlo di Antonio, “Totò” Del Duca. Fu sindaco della vicina Casacanditella, deputato della DC per tre legislature, dal 1968 fino al 1980, quando subentrò ad Emilio Colombo come eurodeputato, il primo della nostra provincia. Fu confermato al Parlamento europeo nel 1984. Ricordo che nella DC era praticamente impossibile eleggere un eurodeputato visto che il nostro Collegio elettorale vedeva prevalere candidati di regioni più popolose come la Campania e la Puglia. Antonio Del Duca, persona competente, onesta, mite e simpatica, avrebbe meritato almeno un piccolo riconoscimento. Lo ha meritato non solo perché è stato eletto anche con i voti dei Miglianichesi e quindi è stato anche il nostro deputato ed eurodeputato ma perché, attivo e propositivo nel gruppo gaspariano della DC di quel tempo, fu uno dei personaggi decisivi nella realizzazione del piccolo miracolo abruzzese di quegli anni. Più concretamente va sottolineato che anche a lui si debbono la sistemazione della Fondo Valle Foro, e l’arrivo degli stabilimenti Coca Cola a Fara Filiorum Petri e Nakango Sud a San Martino sulla Marrucina, opere che hanno portato benessere e ricchezza a tanti e anche a non pochi nostri concittadini. Avere memoria del passato è fondamentale per poter fare buone scelte. Avere riconoscenza è essenziale per conservare la propria dignità di uomini.
Buona Domenica.
_____________________________________________________________________
Car’Amiche e car’Amice,
l’attenzione di sti ore jè fucalizzate sopr’a ddu argumendi cchiù di ll’itre. Lu prime jè lu nove guverne guidate da lu prufessore Mario Draghi, lu seconde jè lu pricipità ‘n zona rosce de lu territorie nostre nghe pure l’esplosione de li cuntagge a Mijaniche.
Sopr’a lu guverne nne le facce longhe. La cumpusizion’a se nen mi piace. Sicure è ca nni jè lu guverne de li mije. Li guvirne si ggiudichene essenzialmende d ali prugramme, ìn particolare da quelle che come prugramme vè realizzate. Pe mmà pozze dice c’a ’rimane de la mia serena upinione, ggioiosamende minoritarie: preferisce lu primate de la pulitiche a la migliore supplenze de li cusciddette “tecnici”. Lu reste sarà valutate nghe calme e avende cchiù elemend’n mane. Pe la dignità me ding’a pricisà ca stnghe lundane le mille miglie da la furbate pilatesche di la Melone e de quill’a si: nu macchiavellisme da quattre solde.
Sopr’a la pandemije locale cuntinu’a ritenè daltoniche lu guvernator’a nostre che nghe le cagne di culure nna maje fatte bbone. Se vuleve passà a lu rosce prime che lu guverne ji l’impunesse puteve farle d ala mezzsanotte di uje, sabbete. Ma l’avesse duvute fa cchiù seriamende da la mezzanotte di luniddì, lassenne a li risturante, a li barre e a li cummirciande ‘na dumenci9he d’ossiggene, nu piccole rispire. Stinghe pure qqua ‘n minoranze? Va benissime accuscì.
Lu Sindeche jè ggiustamende priuccupoate pe li nuve cuntagge a Mijaniche. Seme passate da 7 a quase 90 ‘n pochissime jurne, nne jè proprie na bazzecole. St’a urganizzà lu scrining di masse. Bbene. Jè nu strumende utile sopr’a lu piane de la sicurezze e de la prevenzione. Tè nu rovesce che pure va cunusciute: porte inevitabbilmende a ‘n aumente de li nnummere relative a li cuntagge nghe quelle che ne cunzegue. Nen po’ fa diversamende, forse. Nn’esiste lu scrining che evidenzie li cretine c’ànne date na grossa mane a lu COVIDDE. La variante ‘nglese e l’itre variante ànne stat’ajutate da la costan’imbecillità di chi à elevate a valor’assulute l’aperitive, la calche a li cintre cummerciale, la passiggiate pe forze a Piscare o a Francaville addò ci steve cchiù ffolle e itre cose inutile ma paricolose. La libberta, quelle scì jè nu valore. Ma tè di li bbille limite. La tutele de la salute jè une di quiste. Lu buon senze jè nu metede non disprezzabbile pe l’individuà. Si esce sott’a nu bbumbardamende pe ggrave mutive. Se pe nu presunde spirite di libbertà une esce pi juc’à ppallone ‘n mezz’a la strade mendre casche le bbomme e ci’a ‘rimane, la colpe nne jè sole de le bbomme e di li fabbricand’a sì.
Sti fatte emergende nen mi distrahene da quelle che vuleve cundivide ngh eli vintitrè littur’a mi.
Dumenic’a passate cacche attende Cuncittadine à nutate nu particolare cunciliabbele che s’à svolte ‘n piazze tra nu pare di cunzijre cumunale, lu prisidente de la Pro Loche e ddu o tre Cittadine. Essende ca so state tra che li Cuncittadine ‘n cuncilie, m’à state felpatamend’addummannate di chi stavam’a discute nghe tande di ‘ndicazzione di puste e manufatte. Jè preste ditte. Lu poste e la materie de che lu discute ere la piazza nove antistante lu Municipie. Jè angore nu cantire aperte, quinde ’n zi po’ ritenè ‘n’opera finite. Ma si ponne signalà aspitte particolare che sembren’ormà certe. Li prime jè ca jè disallineate rispett’a la facciate de lu Municipie. Niende di grave. Chiaramende jè frutte de lu meje pussibbile e nni jè na creazzion’avvenute sopr’a ‘n’area libbere. Nn’à state disignate da Micchelangele o da Bernine ma chi l’à pinzate jè person che tè cumpetenze e esperienze di gran lunghe superiore a chi vi scrive, in quante nne ne tè proprie. Però li spihuele de le gradine c’affaccene sopr’a la piazza nne jè nne bbille npè adeguate. Sonne e saranne nu periquele per le machene e soprattutte4 pe le homma si angore di cchiù se la strade che port’a Bborgo Forne a’rimarrà a doppie senze si marce. Si putessere smussà che li spiquile, si putessere mudificà e abbassà tutt’e ddu langole de lu gradine finale. Sarebbere opere di bbon senze e di poca spese. Ma, ammesse ca l’idea piace addò le cose ve dicise, lu prubbleme jè appunte ca stem’angore ‘n presenze di nu cantire che la ditte ‘n caricate nn’à chiuse nghe lu cumpletamende de li lavure. Li cunzijre presente a che lu cunciliabbele ànne onestamende cunfessate ca la ditrte, queste o n’atre di ugne atra opera pubbliche, nen farà la mudifiche ce pare lapalissinamende opportune. Li gradine a’rimarranne accuscì e ugne vote che cacchedune si lamenterà pe nu danne subbìte le mutivazzione para-bburocratiche sarann’a ripitute a litanije senza conciò cunvince nisciune. Coma cìfacce seraficamende sta privisione? Ci sta lu case di itr gradine, quille che stanne di fronte a la li gradine di la piazze. Li fgradine de la piazzett’antistante la scola medie, parte de lu custosissime lavore di ristrutturazzion’e “liefvitazzione” de la sdala civiche stann’angore nello stato coomiche pe nne dice sconcertande nel quale ànne state lassate a opera finite. Coma sapete tutte ànne state muntate a lu cuntrarie: lu piane nne sta sopr’a l’alzate ma sta a la stess’altezze ‘ncassate tra le ddu alzate. Nisciune crede ca che li gradine ànne state pruggittat’e vvulut’a’ccuscì. Sole “Angolacutus” lu scumbinat’architette di Astericcse l’avesse pizat’a’ccuscì. Ma stann’a llà da quase dieci’anne, nghe nmu pertugge che nen z’oppone a ll’acque e che cuntribbuisce a lu ritorne de ll’unidità ne la sottostante sala civiche, quelle che ci’à custate quse 500.000,00 e lu mutue de la quale forse nn’aveme angore finite di pahà. Vabbò ma ci stanne etre cose cchiù ‘mpurtande, mi si obbietterà. Sicuramende. Però ci stà na cose che penze ca li vintitré littur’a mi convdividene nghe me: avassame pahate lu muratore che ci’avesse rializzate de li gradine a’ccuscì annind’a la casa nostre? No.
A lu stesse cunciliabbele s’à parlate pure de la piazza scure. Pure qua a ll’errore chi chi à fatte le scelte dieci’anne fa s’aggiunge ‘na mutivazziona bburocratiche sul non poter sistemà le cose mo. Sicchè la piazz’a rimane scure pyre se tutte pensene che nni jè nnè bbelle nnè ggiuste. Dumenic’a passate aveme suggerite na soluzzione forse troppe semplice: nisciuna opera nove, nisciune pruggette d’appruvà, sole na manutenziona straurdinarie, senza crehà nove linee e senza idehà mudill’innovative. Si cagnene li pale che ci stanne, spaccennele pe rruzzinite, nghe itre cchiùà avete di almene 3/4 metre e li si currede di cchiù lampade urientate tutt’indorne a lu sustegn’a se. Si jarrhà ‘n galere pi queste? No. Saròàò la soluzzion’idehale, lu meje? Lu meje jè lu nemiche de lu bbone.
Chiude nghe nu piccolo ma doverose ricorde.
Dendr’a sta sittimane s’à cummemurate ggiustamende la norte di Franche Marini, abbruzzese d’origgine, c’à state segretarie ggenerale de la CISL, ministre, deputate, eurodeputate, segretarie de lu PPI e prisidente de lu Senate sfiurenne lu Quirinale che jà state nehate da lu tradimende, tra l’itre, de lu rottamatore Renzi e de lu rottamate D’Aleme. Nisciune ,a Mijaniche, à avute na sola parole pe ’n atru pulitiche scumparse lu stesse jurne, ‘n atr’abbruzzese molto cchiù vicine a nu Mijanichise.
Parle di Antonio, “Totò” Del Duca. A’ state sindeche dela vicina Casacanditella, deputate de la DC pi tre liggislature, da lu 1968 fine al lu 1980, quand’à subbentrate a Emilio Colombo come eurodeputate, lu prime de la pruvinci’a nostre. A’ state cunfermate a lu Parlamend’Europee a lu 1984. Ricorde ca dendr’a la DC era praticamende ‘mpussibbile elegge ‘n eurodeputate viste la lu cullegg’elettoral’a nostre videve privalè candidati de reggione cchiù popolose come la Campanie e la Puglie. Antonio Del Duca, persona competente, oneste, mite e simpatiche, s’avesse miritate almene nu oiccole riconoscimende. Se l’à miritate non zole picchè à stat’elette pure nghe li vute de li Mijanichise e quinde à state pure lu deputate e l’eurodeputat’a nostre ma picchè, attive e propostisive dendra lu gruppe gaspariane de la DC di che lu tempe,à state une de li pirsunagge decisive nel la realizzazione de lu piccole miracole abbruszzese di quegli anni. Cchiù concretamende va sottolineate che pure a esse si debbone la sistemazzione del la Fondo valle Foro e l’arrive di stabbiliminde Coca Cole di Fara Filiorim Petri e de Nakango Sud a Sande Martine su la Marruccine, opere c’ànne purtate benesse e ricchezze a tante e a nen puchge cuncittadin’a nustre. Avè memorie de lu passate jè fondamentale pe putè fa bbuone scelte. Avè riconoscenze jè essenziale pe mantenè la propria dignità di hummene.
Bbona Dumencihe.