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La letterina del sabato 4 luglio

Care Amiche e cari Amici,

non lo sapevate? Noi Miglianichesi siamo, o meglio, saremmo di origine greca, precisamente i pronipoti degli antichi abitanti di Milo, una delle isole dell’arcipelago delle Cicladi, che si trova nel mar Egeo. Nel quinto secolo prima di Cristo, l’esercito di Atene occupò quell’isola, sterminò tutti i maschi e ridusse in schiavitù tutte le donne. L’isola fu poi occupata da suoi coloni. Quindi saremmo discendenti degli Ateniesi che divennero gli unici abitanti di Milo. 

Intendiamoci, non ho deciso di cambiare il corso della storia né di riscrivere quella della nostra Miglianico.

 

Sto condividendo con voi la ricostruzione fatta dal prof. Raffele Di Virgilio, esperto e docente anche a livello universitario di linguistica, critica letteraria, storia antica ed etruscologia. La sua analisi, alquanto complessa e ricca di richiami puntuali ma per addetti ai lavori, tende a dimostrare che il nome di Miglianico deriva direttamente da quello di Milo, appunto l’isola greca, e da quello dei suoi abitanti. Il trasferimento del nome sarebbe avvenuto in epoca bizantina con la colonizzazione dell’intera fascia adriatica, da Ravenna in giù proprio ad opera dell’impero di Bisanzio. 

Nell’esporre e motivare questa tesi, il prof. Di Virgilio ovviamente smonta e valuta come roba da “creduloni”, tra le altre, la tesi a noi nota e ormai accettata che farebbe derivare il nome di Miglianico da latino Aemilius-Aemilianicus-Milianicus-Miglianico.

Il prof. Di Virgilio rivela fatti ancor più sconvolgenti poiché colloca nel nostro territorio comunale l’origine dei Caramanico, sempre per legami dimostrabili quantomeno linguisticamente con i greci. Secondo la sua dotta ricostruzione che rovescia quanto da molti ritenuto quasi scontato, i nostri gens-Caramanico non sarebbero originari della nota località termale abruzzese, bensì sarebbero proprio loro, quelli originari di Miglianico, ad aver dato il nome a Caramanico Terme.

L’ultima curiosità, anch’essa sorprendente, emerge dalla lettura delle note che il prof. Di Virgilio pone a sostegno del suo scritto. In una di esse vi è la prova che i Timperio sarebbero tutti originari di Miglianico. Questo sarebbe dimostrato con forza dalla pronuncia e dalla stesa scrittura greca del nome originario Tiberio che solo nella colonia greca di Miglianico poteva essere scritto e pronunciato Timperio, in quanto i greci, allora ed ancor oggi non usano la “b” ma, trovandola nelle altre lingue, la scrivono e la pronunciano “mp”.

Tutto ciò, dicevo, non è frutto di una mia invenzione e men che mai dalla voglia di provocare o far scherzi. È invece chiaramente esposto in un bel volume dal titolo “Le origini samaritane di Roma e altri studi”, scritto dal prof. Raffele Di Virgilio e dal dott. Stefano Di Virgilio, che accidentalmente è suo figlio. 

Conosco personalmente il prof. Di Virgilio. È un uomo colto, rigoroso, raffinato e gentile, una persona dal tratto delicato e cortese, un personaggio illuminato da un sorriso che è negli occhi prima che sulle labbra. 

Ma non è per questo che non mi permetto di mettere in dubbio minimamente quanto ha scritto. Non posso farlo perché non ho né gli elementi documentali né gli strumenti metodologici e conoscitivi per concordare con la sua tesi o per contraddire quanto da lui affermato non senza decisione.

So che questa sua tesi non è condivisa, tra gli altri, da chi, come il nostro prof. Antonello Antonelli, ha dedicato tempo e passione alla storia di Miglianico e alle nostre tradizioni locali.

Sarà proprio Antonello, appena possibile, a illustrarci la sua tesi che, come anche voi sapete, è alquanto diversa da quella che vi ho appena sintetizzato.

Vi è un fatto che va considerato e che vale per questa come per altre vicende simili. I libri sopravvivono ai loro autori e durano molto di più delle nostre discussioni, benché narrate in questa moderna forma di comunicazione. Quindi non si può né si deve ignorare o far finta di ignorare che uno o più libri riportino certi studi.   

C’è questo libro alquanto recente del prof. Raffaele Di Virgilio. C’è il libro scritto molto prima dal prof. Marcello Di Giovanni che introdusse l’ipotesi della origine del nome di Miglianico appunto dal latino “Aemilius”. Ambedue questi libri evidenziano come siano senza alcun fondamento le ipotesi legate sia al miglio come distanza stradale sia al miglio come cereale che pur compare nello stemma comunale quali origini del nome Miglianico.

Non ci sono altri libri. Se ci sono non li conosco e, probabilmente, neppure voi.

Forse è il caso che si scriva ufficialmente una parola definitiva, non mettendo solo nero su bianco, come si suol dire, ma dando alle stampe qualcosa di serio e documentato che resti e che sopravviva alla nostra combattuta curiosità di questi giorni.

Sapere se siamo figli di bizantini di origine ateniese o di italici romanizzati potrebbe esser poco importante. Lo capisco. 

Essere figli di incerta origine però sarebbe peggio. Lo capite anche voi, vero?

Buona Domenica.  

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