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La letterina del sabato 1 febbraio

Care Amiche e cari Amici,

Giulio Andreotti spiegò che per capire tante vicende anche vicinissime bisognava iniziare la lettura dei giornali con le pagine di politica estera. Oggi è il primo giorno dell’Unione Europea senza la Gran Bretagna. L’Europa sarà meno forte. Il Regno Unito sarà più debole e, forse, tra poco non sarà più neppure unito com’era. Non è un fatto positivo, checché ne dicano i sostenitori anche nostrani della “brexit”. Tra tutti i pro e i contro che si potrebbero ora elencare c’è un dato essenziale. L’Unione Europea, seguita alla CEE che seguiva il MEC che seguiva i primi tentativi di unione attuati nel dopoguerra da uomini illuminati e coraggiosi, come Alcide De Gasperi, Konrad Adenauer, Robert Schuman e Altiero Spinelli, è un elemento decisivo per la pace.

 

Le guerre mondiali son nate in Europa, dove più antica e forte era la divisione tra stati e potentati. Dal 1945 ad oggi, cioè da 75 anni, c’è stata pace ininterrotta tra le grandi nazioni in Europa e ogni conflitto non è stato mai “mondiale". In Europa, cioè da noi, non accadeva da un paio di millenni. La pace è un bene preziosissimo, irrinunciabile. 

Le divisioni, come insegna anche la nostra recentissima storia locale, non sono mai positive. Il confronto tra le diverse posizioni, fatto per cercare le soluzioni migliori a vantaggio di tutti è cosa diversa dalle divisioni pregiudiziali fatte di avversione e di negatività, improduttiva, regressiva. 

Qui, a Miglianico, in questi giorni la politica nazionale, quella dei partiti, sta tornando a far sentire la sua presenza. Cosa sta accadendo? Sono novità buone o meno buone? Nel rispetto delle singole opinioni ci sarà anche la mia, chiaramente espressa. Ma non oggi. Ci vorrà spazio adeguato che oggi non c’è.   

La politica più vicina a noi, quella amministrativa, per conto suo è tornata a smuoversi proprio dopo o in concomitanza con la notazione sul suo letargo post natalizio che segnalavo nella Letterina di sabato scorso. 

Vado in ordine.

Scossi nel letargo dall’iniziativa dell’Amministrazione comunale sulle prospettive del commercio a Miglianico, quelli dell’insieme-che-divide hanno sbadigliato qualche lamentazione tradotta in un post che va attribuito al mio Amico, Carlo Biasone. Per stile, quel testo non appare esattamente riconducibile a lui. È curiosità, che ha una sua importanza per altro verso, ma non incide affatto, in nessun senso e nulla toglie al significato di quanto in esso è contenuto. Non ho potuto partecipare a quell’incontro. Nessuno mi ha raccontato di proteste da parte di quelli dell’insieme-che-divide seguite al bavaglio che sarebbe loro stato messo a fine riunione. La lamentela ingiustificata non è un buon abito per chi vuol fare un’opposizione moderna, efficace e soprattutto costruttiva. In quel post a firma di Carlo Biasone, sostenuto da commenti scadenti, sono invece state evidenziate critiche al Sindaco, Fabio Adezio, e alla sua maggioranza. Trattandosi di critiche del giorno dopo hanno meno valore. Meritano comunque una risposta dal Sindaco e dal suo delegato, l’ottimo Mimmo Cicchitti, che è stato bravo, coraggioso, intelligente e tenace a voler organizzare quell’incontro. L’occasione buona sarebbe quella del prossimo giro di incontri che dovrebbe ormai essere pronto e che sarebbe gravissimo non fare.

Nel post di Carlo Biasone non c’è neppure l’accenno ad una proposta, neppure un richiamo anche strumentale al famoso programma elettorale che nessuno forse ricorda o che forse non conteneva proprio null’altro che generici annunci oltre il solito refrain dell’ascolto, della catenella rimossa e del “prima i miglianichesi”. Questa era l’occasione per dire quali sono le idee e le proposte concrete di quel non-gruppo sul commercio a Miglianico. È trascorsa una settimana, il ghost-writer dell’insieme-che-divide non ha saputo suggerire nulla di meglio che quel lamentoso sbadiglio.    

Impreparato sui programmi, sulle idee e sulle proposte positive, il succitato soggetto è però bravo a copiare. Ha stilato una proposta che è da sé stessa interessante, bella, condivisibile ma non è originale, niente affatto originale, lanciata forse solo per fini strumentali di mera propaganda: il conferimento della Cittadinanza onoraria alla professoressa Liliana Segre. 

Ho alcune riserve di carattere formale relative al conferimento della cittadinanza onoraria per come viene utilizzata in certi casi. Ho una ovvia riserva relativa al tentativo di strumentalizzazione che può esserci in questo caso specifico, conoscendo i proponenti locali. Ripeto, non è una proposta originale, è copiata e porta in sé tutto il buono e anche quel pochissimo di non buono che abbiamo già visto altrove. Detto questo, in spirito di sincerità e senza alcuna intenzione provocatoria, dico chiarissimamente che la proposta va accolta, pienamente, gioiosamente, sfrondandola casomai da qualche furberia, meglio se corroborata da altri gesti efficaci oltre che simbolici. Va accolta all’unanimità coinvolgendo tutti i Cittadini. 

E vi spiego perché.

Avevo fatto appello tempo fa (vedi la Letterina del sabato 9 novembre 2019, ndr, che si può rileggere cliccando qui) sollecitando, per una volta sola, una aperta solidarietà proprio verso la professoressa e senatrice a vita Liliana Segre. Nella successiva Letterina mi ero rammaricato, molto, per l’indifferenza registrata. Guarda caso l’insieme-che-divide in quell’occasione non ha mostrato alcun interesse, eppure le sue sentinelle leggono (e fanno bene) quel che è pubblicato su “Viva Miglianico”. Quel non-gruppo si è svegliato, chissà perché, dopo due mesi, mica niente. Ma ora non conta più di tanto. 

Oggi sono allarmato, molto, moltissimo, ma non per le mancate risposte a quell’appello del 9 novembre e certamente non per la sensibilità a orologeria dell’insieme-che-divide.         

I dati diffusi ieri l’altro da “EURISPES” sono raggelanti. Un italiano su sei, cioè oltre il 15% nega la “Shoah”, nega la mostruosità abominevole dei campi di concentramento, al massimo ammette qualcosa ma solo in una dimensione molto limitata. Al confronto sembra una barzelletta l’altro dato diffuso sempre da “EURISPES”, che barzelletta proprio non è: un italiano su cinque, cioè circa 10 milioni, ritiene Benito Mussolini un grande leader: oh, pure Stalin in fondo sarà stato un grande leader se la pensano così. Siamo messi male. Per il 20% degli italiani al dittatore Benito Mussolini si possono imputare solo piccoli errori. È il tempo che passa e confonde le cose? C’è qualcuno che vuole confondere le cose? Non lo so. Evidentemente nessuno ha detto a quel 20% di italiani che Mussolini, soggiogato da Hitler, ha voluto fortemente le famigerate Leggi Razziali nel 1938: leggi e provvedimenti che hanno portato tantissimi italiani a morire nei campi di concentramento, in quelli che c’erano e che nessuno può negare.  A chi è andata bene, si fa per dire, si è ritrovato senza lavoro, espulso dalla vita civile o è dovuto scappare dall’Italia. Per esempio, abbiamo perso anche dei grandi Italiani, come Enrico Fermi. Nessuno ha spiegato a quei neo-mussoliniani cosa sono state le guerre coloniali, quando Mussolini mandò l’esercito fascista a caccia dell’impero e per poter rubare la terra ai quei popoli autorizzò l’uso indiscriminato di armi chimiche. Nessuno ha fatto leggere loro libri sulla seconda guerra mondiale che ha portato alla distruzione di larga parte dell’Italia, allo sfollamento, ai milioni di morti. Nessuno ha detto loro che Mussolini, avendo portato l’Italia alla disastrosa disfatta militare, aveva  inviato negli USA un miliardo di lire del popolo Italiano per poterseli godere una volta scappato dal nostro Paese. (Quei denari furono poi restituiti attraverso il Vaticano al Governo italiano, ndr.).  

Se abbiamo un 20% di negazionisti e/o di neo-mussoliniani dobbiamo avere chiara la percezione del pericolo reale che un nuovo regime totalitario possa essere “gradito” e quindi accolto qualora se ne presentasse solo l’occasione. 

Ecco perché sono molto allarmato. Perché amo la pace e la libertà. 

La pace è un bene assolutamente irrinunciabile. Ma non è data per sempre. Va coltivata e curata ogni giorno. 

La libertà dall’oppressione è come l’aria, è un bene assoluto ma ha bisogno di essere mantenuto vivo, va difeso anche a costo di dover costringere i miti a combattere. 

Non sono un sacerdote della Resistenza (un valore storico e politico), che non ho vissuto e che è stata in fondo guerra civile, la peggiore e la più lacerante guerra possibile. Ma quella pagina di storia non deve mai essere dimenticata. 

Sulla pace e sulla libertà, sulla tolleranza e sull’odio razziale non si scherza. Se non si conoscono si studiano e si spiegano a tutti; si studiano senza trascurare nessun particolare per noia o per saccenteria pensando che siano cose conosciute e acquisite per sempre. 

Il nostro Consiglio comunale allora alzi la voce. Chiami a raccolta i Miglianichesi, solleciti informazioni e riflessioni adeguate, stimoli ancor di più le nostre scuole, vaccini chi non ancora non è vaccinato dal morbo dell’odio razziale, dall’odio verso chi è diverso, delle scorciatoie istituzionali, da ogni negazionismo che ci mette fuori dalla storia e contro l’umanità. 

Ripeto, perché è sacrosanto esser chiari e insistere, accantono ogni riserva formale che pure ho, spero vivamente che il Consiglio Comunale approvi all’unanimità la delibera di conferimento della Cittadinanza onoraria alla professoressa Liliana Segre, richiamando così tutti i Miglianichesi alla riflessione su valori che non devono mai essere trascurati. Meglio sarà se questo passaggio istituzionale avverrà con l’aggiunta di elementi più concreti, capaci di conservare qui la memoria di questo momento importante. Una scultura, un’opera d’arte, un albero o un giardino, uno spettacolo, anche solo un libro affidato ai nostri scolari e studenti possono essere elementi capaci di dare un riferimento reale a un sentimento che deve essere sempre vivissimo nei nostri cuori.

Mentre attendiamo questo momento solenne, la vita continua. E anche le polemiche. Il Sindaco, Fabio Adezio, ha deciso di aderire alla campagna sociale promossa da “Striscia la Notizia” contro i mozziconi di sigaretta gettati ovunque. Anche questo gesto ha un suo valore, quello del rispetto per l’ambiente oltre che il miglior senso civico al quale siamo sempre chiamati. 

L’insieme-che-divide è geneticamente incapace di concordare anche con la migliore delle proposte fatte dal Sindaco. Come ha reagito? Ha postato due/tre fotografie per segnalare un degrado del territorio, in realtà limitato a pochissimi metri quadri. Vabbè, è il mestiere dell’opposizione: la colpa è sempre del Sindaco anche se ti rovesci il caffè addosso. Ma questi stanno ancora al secolo scorso. Hanno mostrato un lampione abbattuto e qualcosa che è frutto della mancanza di senso civico probabilmente di pochissimi cittadini. Però non hanno scritto nulla per condannare i responsabili di quel piccolo degrado urbano, non una parola per chi ha abbattuto un lampione che da solo non cade così, non un richiamo a chi sporca, soprattutto non hanno fatto nessun appello al senso di rispetto per il patrimonio comunale da parte di tutti. Lo sfascismo-divisivo è ancora la loro motivazione principale, il loro inchiostro, la loro passione. Il tempo passa, loro non cambiano.

Potevano dire quel che è normale: che il Sindaco intanto ha fatto bene ad aderire alla campagna di “Striscia la Notizia”. Potevano specificare che se la notorietà di una sera in tv non servirà a smuovere le coscienze e a tenere più pulita la nostra Miglianico torneranno sull’argomento per rimproverare il Sindaco di aver fatto una operazione di pura propaganda. Non era poi così difficile. 

Non penso di essere il solo ad aver notato questa cattiva abitudine dei nostri amici fumatori che, involontariamente, fanno in strada, più volte al giorno, gesti poco educati, gesti che, ovviamente, non farebbero mai in casa loro. È un modo di fare antico e spessissimo inconsapevole, quindi nessuna caccia ai colpevoli e nessuna crociata. Però cambiare una cattiva abitudine è solo una cosa buona. Fa bene al decoro cittadino, che ha ancora bisogno di tanto altro ancora. Fa bene all’ambiente in generale. Fa bene al nostro mondo, un mondo che dovremmo lasciare ai nostri Figli migliore di come l’abbiamo ricevuto. Per ora siamo forse la prima generazione che non lo farà. 

Ma c’è ancora tempo e spazio per far qualcosa di buono, per far meglio.

Buona Domenica. 

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