La letterina del sabato 7 dicembre
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- Pubblicato Sabato, 07 Dicembre 2019 13:45
- Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,
un evento fortemente simbolico ci attende in una giornata carica di significati profondi oltre che rituali. Oggi pomeriggio, alle 17,00 in piazza, ci sarà l’accensione dell’Albero di Natale. Come ormai sappiamo tutti è un albero realizzato interamente a Miglianico. La sua struttura portante è frutto della generosità della SICMA. La parte visibile, coloratissima, emozionante è frutto del lavoro paziente e gioioso di alcune e Concittadine che hanno creato all’uncinetto le 2.400 tessere necessarie per coprire tutta la superficie conica della struttura.
In linea con “Un filo che unisce da Trivento a…”, l’iniziativa che ha coinvolto altre 35 comunità, il nostro albero pare che svetti rispetto agli altri per dimensioni, essendo più alto di quello di Trivento. Ma non è questo che deve farci sentire orgogliosi. È un evento fortemente simbolico perché rappresenta la capacità di fare, di fare bene, di fare con e per la Comunità, una dote che i Miglianichesi sanno dimostrare quando vogliono. Lo hanno fatto con un’Amatriciana per Amatrice, lo fanno tuti gli anni i componenti del Comitato Feste, lo hanno fatto i volontari della Protezione Civile nella storica nevicata di qualche anno fa, lo fanno catechiste e catechisti, lo fanno i volontari della Caritas Parrocchiale, lo fanno la maestra e i coristi del Coro Parrocchiale e di quello di Sant’Antonio a Cerreto, lo fanno dirigenti e atleti delle società sportive, lo fanno i nostri Amministratori comunali, lo fanno dirigenti e volontari della nostra Pro Loco che anche questa volta ha dato una mano alla realizzazione di questo Albero di Natale che non è bello, è un capolavoro.
I Miglianichesi, quando vogliono, sanno fare, fare bene, fare con e per la Comunità. Per fortuna è così. Purtroppo è così, perché questo talento viene sotterrato non poche volte. Quando ostacoliamo le iniziative, quando con eccesso di critica proviamo a non far fare e quindi a non far fare bene, a non far fare con e per la Comunità commettiamo sterilizziamo quella nostra dote, commettiamo un errore, perché il risultato, alla fine, è un punto negativo per Miglianico. Tutti possiamo essere rimproverati per questo, non tutti allo stesso modo. Ma quelli che ho citato prima meritano solo elogi. Le nostre Concittadine che hanno passato serate allegre a far l’uncinetto ci hanno dimostrato che si può, si può afre qualcosa di bello e di importante senza essere eroi, senza sgomitare per essere protagonisti a caccia di facili complimenti.
Ho fastidio per la falsa modestia, quindi non mi metto dalla parte dei colpevoli gratuitamente, tanto per finta. Sono indifferente al ciarlare di chi pensa di accusarmi e con ciò facendo mi offende. Detto ciò, aspetto che questa iniziativa fortemente simbolica riceva il plauso pubblico, ufficiale, senza riserve da parte dell’insieme-che-divide. Non ha plaudito né ha sostenuto apertamente (uso una sorta di eufemismo) il Comitato Feste. Non ha certo gioito per i successi della nostra Pro Loco. Posso sbagliare e sarei felice di esser richiamato per questo, ma non è ancora stato una volta a far unione per una vicenda locale. Sarò lieto di constatare che quel non-gruppo, cioè l’insieme-che-divide, faccia un passo verso il futuro e cominci a staccarsi dal suo intento primigenio, che è appunto la divisione, elemento che fa ottenere risultati effimeri ma non porta a risultati veri, positivi, capaci di migliorare la vita della nostra Comunità locale.
Senza commentare quanto mi hanno detto alcuni amici e semplici conoscenti riguardo all’ultima Letterina, mi limito a suggerire loro e a quanti volevano una posizione o anche una narrazione diversa sulle comunicazioni del Sindaco nel Consiglio Comunale del 29 novembre scorso di andare a leggere (basta cliccare qui) la relativa delibera pubblicata nell’Albo pretorio del Comune, cioè quell’atto ufficiale al quale è bene far riferimento se ci si vuole avventurare in attacchi o difese fortemente di parte. Leggendola ciascuno dei miei ventitré lettori potrà anche giudicare le valutazioni che ho fatto senza esser entrato volutamente nella cronaca spicciola della seduta. Chiudo questa necessaria puntualizzazione e riprendo il filo del discorso.
Conosco Olivia Sarra, ammiro da anni la sua vulcanica energia propositiva e realizzativa. So che, se potesse, farebbe di Miglianico il paese vestito interamente all’uncinetto, collocandolo in breve tempo nel Guinness dei Primati. So che le fantastiche Concittadine che sono state coinvolte e che hanno lavorato con lei alla realizzazione dell’Albero di Natale sono pronte a stupirci ancora. Non chiedono nulla, se non un incoraggiamento e un piccolo aiuto, se dovesse servire. Non meritano certo critiche. Meritano applausi, da parte di tutti, proprio di tutti. Aspetto che siano tutti ad applaudire, come hanno fatto già in molti fortunatamente, come facciamo noi - i miei ventitré lettori ed io - come faranno anche altri. Ma dobbiamo essere tutti. Faranno eccezione i soliti bastian contrari che popolano ogni borgo del mondo, ovviamente. Se saremo tutti si capirà perché questo di oggi può essere collocato tra gli eventi fortemente simbolici, al di là dei pur importanti significati legato al Natale e ai suoi simboli tradizionali.
Oggi è la vigilia della Concezione, festa che discende dal dogma della Immacolata Concezione scaturito anche dalla per me carissima vicenda di Lourdes.
Stasera ci sarà la recita del rosario, nella Chiesa madre di San Michele Arcangelo, Santuario di San Pantaleone. Il rosario è la preghiera che la Madonna ha espressamente chiesto di recitare quando è apparsa ai pastorelli di Massabielle. È bella anche come nenia per chi vuole rilassarsi. In una fiction televisiva papa Giovanni XXIII diceva a una bambina che ogni giorno metteva nella intenzione del suo rosario i bambini di tutto il mondo. Abbiamo tutti una intenzione da mettere in un rosario.
Subito dopo ci sarà l’accensione de lu fucaràcchie, quest'anno in piazza. Negli ultimi anni, con il focaracchio sulla piazza della chiesa, siamo stati in pochi, così pochi che verrebbe da pensare di non farlo più. Eppure è una delle nostre tradizioni più belle, che tutti abbiamo nei ricordi più cari. Mancare a mezz’ora di prima serata televisiva o iniziare la cena con gli amici, se non si fa quella della vigilia, con un po’ di ritardo non è un problema, non può essere un problema.
Va a finire che intorno a quel fuoco dedicato alla Madonna si incontrerà qualcuno per chiacchierare al posto di accendere i propri fuochi fatui sulla tastiera di un telefonino.
Buona Domenica.