La letterina del sabato 23 novembre
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- Pubblicato Sabato, 23 Novembre 2019 14:54
- Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,
in questa foto ci sono 303 anni di amicizia, la nostra. È nata con noi, è crescita con noi da quando eravamo piccolissimi e giocavamo senza giochi e poi senza soldi in tasca; è proseguita senza mai un litigio, pur mantenendo opinioni, passioni, stili e anche capricci personali. È l’ultima in ordine di tempo tra quelle che conservo dove ci sono anche più volti. Ve la mostro con orgoglio come potrà fare chiunque altro ne possegga una simile con i suoi Amici. Qui mancano altri 120/240/360 e molti altri anni di Amicizia solo perché nell’immortalare questo momento, solo casualmente, non c’era chi stava a New York, chi a Perugia, chi a Teramo, chi a Chieti, chi a Miglianico o dovunque uno dei vari accidenti della vita fa risiedere uno di noi.
Sarebbero mancati anche un po’ di anni di Amicizia sottratti da chi a questo valore preferisce l’orgoglio personale che a volte, a forza di rimestarlo per un effimera soddisfazione, fa schizzare odio e avversione senza senso. Ma questa è una distanza passeggera. Sono piccoli schizzi, sono macchioline sul cuore che sbiadiscono e spariscono prima o poi. Il tempo è galantuomo. Il tempo che verrà ricomporrà anche quei volti in una foto che conterà mille e mille anni di un’Amicizia bellissima, che ha travalicato un secolo e plana gioiosamente verso orizzonti ancora lontani.
Potrei chiudere qui questa Letterina abbandonandomi al dolcissimo languore del mio cuore che palpita ad ogni ricordo dei tanti anni che vi ho appena illustrato con una sola immagine.
Ma i miei ventitré lettori sanno che questo immancabile appuntamento settimanale ci serve per condividere riflessioni e qualche notizia.
Accenno un paio di riflessioni sulla politica locale che immagino avranno necessità di ben più corposi approfondimenti. Purtuttavia lanciarle serve non ad acquisire un merito di primogenitura, che non c’è, ma a sollecitare forse la riflessione di chi ha responsabilità, aspettative, volontà associative e ambizioni personali.
Prima segnalo un piccolissimo neo della nostra eccellente Pro Loco. Da sempre ed ancora ieri sera, non riesce a perfezionare la sua spinta associativa con una passaggio apparentemente futile, inutile certamente sul piano operativo, ma che ha qualche importanza su quello del sentirsi soci. Tra le tante e tante e tante attività che la Pro Loco svolge con impegno e capacità ammirevoli, tutte coronate da grande successo, non c’è ancora la cena sociale, cioè la festa conviviale anche solo simbolica non certo ricca per menu e libagioni, che riesca a riunire tutti i soci, anche quelli che hanno solo la tessera, nessun ruolo e nessuna presenza oltre quella delle assemblee. Lunedì prossimo, 25 novembre, c’è l’assemblea straordinaria dei soci. La cena avrebbe potuto esser organizzata in quella occasione. So, perché l’ho verificato con i nostri eccellenti dirigenti di ieri e di oggi, che non è facile, anzi che è difficile da organizzare e realizzare. Ma so che è un qualcosa che manca e che potrebbe essere fatto. Penso che Nicola Santalucia riuscirà a portare a perfezione questa spinta associativa. Nulla di più, nulla di meno. Viva la nostra Pro Loco.
Chi invece non sta bene sul piano associativo, a dispetto delle apparenze, sono due gruppi che hanno prodotto le liste che si sono confrontate alle ultime comunali.
Il mio giudizio sull’insieme-che-divide è noto. - A proposito: l’insieme che divide è il mio modo di rappresentare efficacemente e sinceramente quella realtà. Questo non piace a Giampiero Manuel Sulpizio. Non posso cambiare opinione per farlo contento. - Non ho una opinione positiva di quel non-gruppo. Non è un capriccio preconcetto. È frutto di una valutazione attenta e meditata. I fatti mi confermano questa valutazione, casomai aggiungendo nuovi elementi che la fortificano. Orbene se riuscirà a diventare gruppo Miglianico ne trarrà oggettivamente un beneficio, comunque, a dispetto della mia opinione. Non mi permetto di regalare consigli ad una coacervo di tanta intelligenza, di così lunga esperienza politico-amministrativa e di temprata scaltrezza. Strutturarsi seriamente, distinguendo i ruoli associativi da quelli amministrativi non basterà. Diventerà una risorsa per Miglianico se all’attività di opposizione che sta molto lentamente apprendendo unirà una spinta positiva fatta di proposte non occasionali o pretestuose ma di proposte capaci di aggregare sul fare, sul fare meglio degli altri. Se resta nel pantano dell’avversione verso l’attuale Sindaco potrà ottenere qualche soddisfazione, probabilmente qualche risultato sul piano del gradimento occasionale di questo o di quel cittadino ma non decollerà e si dovrà reinventare come lista scoprendosi poi senza progetti e proposte serie. Sinceramente penso che il mio Amico Carlo Biasone sia l’unico che in quel non-gruppo possa tenere le redini dei diversi purosangue, brocchi e cavalli azzoppati per farli procedere verso una stessa direzione. Ma ha davanti un impegno difficile che passa attraverso una selezione dei collaboratori non facile né indolore. Gli consiglierei di eliminare scorie metodologiche e persone della tradizione “progettista”. Ma lui non accetterà questo consiglio. Anzi, probabilmente è giunto alla mia stessa conclusione, ma sono altri a non farglielo accettare.
Non sta affatto meglio “Miglianico Cambia”. Anzi non sta, non c’è. Una vetrina sul vuoto interno in un posto e la sede indicata sul web in altro posto sono immagini che parlano da sole. È stata schiacciata inevitabilmente dall’impetuosa e inarrestabile attività amministrativa dell’ultimo quinquennio appena concluso, scomparendo come organizzazione della quale è restato solo il nome ma in capo al solo gruppo consiliare. Non è stata capace di riorganizzarsi né prima né dopo la recente e per certi versi straordinaria vittoria alle Comunali di maggio. Da quella parti sanno perfettamente che, come associazione, “Miglianico Cambia” non è esistita in campagna elettorale e, ancora prima, non ha saputo accrescere di una sola unità il novero dei suoi primi aderenti, perdendone anzi qualcuno per strada. L’assenza di questo livello associativo vivo e funzionante, che, al tempo stesso, dovrebbe essere un supporto organizzativo e un serbatoio di nuove energie, se non eliminata, porterà un danno esiziale alla stessa compagine amministrativa. L’attuale maggioranza andrebbe così inesorabilmente verso il limite oltre il quale ci sarà la sua implosione. Il limite temporale è facilmente individuabile: è il momento nel quale all’interno di quel gruppo dovranno affrontare il problema dei problemi, cioè chi sarà il nuovo candidato sindaco dopo Fabio Adezio che non potrà ricandidarsi e che non lo farà probabilmente come semplice componente della lista. Anche se la forte leadership dell’attuale Sindaco riuscisse a imporre un nome, senza una organizzazione esterna ai ruoli amministrativi attuali esso sarebbe depotenziato prima ancora di essere ufficializzato. Da lì alla sconfitta il passo sarà è immediato. Fabio Adezio ha scelto, molto coraggiosamente di essere un sindaco che fa cose buone, quelle che ritiene oggettivamente buone per la nostra Comunità. Ha scelto di non dedicare tempo a diventare più simpatico, non gli interessa la popolarità a buon mercato. Questo un po’ tiene lontane le persone che potrebbero/dovrebbero avvicinarsi a Miglianico Cambia intesa come associazione. Nel frattempo, tra i singoli componenti della maggioranza consiliare, nuove e vecchie pulsioni politiche e partitiche si stanno presentando e si presenteranno superando la diga della lista civica pura eretta molto efficacemente negli anni appena trascorsi. Ma non saranno opportunità. Saranno solo possibili pericoli di sopravvivenza se non ci sarà, per l’appunto, un gruppo che ripensi se stesso e lo faccia rivitalizzandosi, rafforzandosi ed espandendo i perimetri dell’associazione denominata “Miglianico Cambia”, restando ancorata a quello tanto ha saputo fare per mantenere il progetto che è nel suo nome.
Scegliere il nuovo presidente e il nuovo direttivo di “MC” non sarà facile. Ma sarà indispensabile. Lasciargli spazio operativo e farlo affiancare da persone capaci sarà anch’esso indispensabile. Riuscire a tenere fredde le ambizioni e le gelosie tra chi c’è stato e ancora c’è e chi ci sarà è la scommessa che “Miglianico Cambia” deve vincere prima possibile.
In assenza di partiti e gruppi politici seri la speranza della nostra Miglianico, per ora e per i prossimi due/tre anni almeno, sta tutta nella capacità di questi due soggetti di essere sempre più organizzati e capaci di sfidarsi positivamente sul piano delle idee e delle proposte.
I miei ventitré lettori avranno ancora occasione di verificare se queste sono stupide elucubrazioni di un vecchio rimbambito o sono semplici spunti che torneranno utili nella riflessione destinata ad accompagnare i fatti prossimi e del futuro meno prossimo.
A loro, ai miei ventitré lettori, devo infine fare una personale raccomandazione. Vaccinatevi e fate vaccinare i vostri Cari per prevenire l’influenza. Il vaccino lo devono fare soprattutto gli anziani, quelli che hanno problemi di salute e chi più è a contatto con altre persone per motivi professionali o associativi. Il mio medico, l’Amico Dino De Marco ha una encomiabile disponibilità nel fare il vaccino anche ben oltre gli orari di ambulatorio. Nessuno può dire che avrebbe difficoltà dovendo fare lunghe attese. Lui è sempre pronto e merita un plauso per questo.
Per vaccinarvi contro tutto il resto continuate a respirare l’aria buona che c’è in questo spazio di libertà.
Buona Domenica.