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La letterina del sabato 17 agosto

Care Amiche e cari Amici,

sventolano ancora gagliardetti, bandierine e striscioni pubblicitari lasciati in giro dopo la Miglianico Tour. Non avevo bisogno di tanto garrire al vento per ricordare di condividere con voi qualche riflessione sulla nostra corsa d’agosto, partendo da quelle che avrei potuto mettere già nell’ultima Letterina ma che ho volutamente accantonato per attendere la controprova dei fatti. 

Cerco di essere breve anche se non sarà facile. 

La Miglianico Tour ha subìto una metamorfosi, tra le altre, che merita una riflessione specifica. Non è più un evento che attira pubblico. Di fatto è un evento che ha come protagonisti e spettatori i concorrenti e pochi familiari, pochissimi curiosi, e i Concittadini che escono per vedere che succede senza seguire un granché, come ad esempio la lunga cerimonia di premiazione. Perché accada ciò non lo so. Penso non lo sappia nessuno. Ma è un dato oggettivo che non può essere trascurato.

 

Il dopo corsa, cioè il pasta-party non aggiunge pubblico perché non è un’attrazione. Questo penso si possa agevolmente verificare da quanti tagliandi sono stati venduti a fronte di quelli consegnati ai concorrenti, agli ospiti e ai volontari dell’organizzazione.

Per lo sport, dunque, la Miglianico Tour resta un appuntamento importante, molto importante a livello regionale, alquanto importante a livello nazionale, poco o niente importante a livello internazionale. Per il resto, con bonaria provocazione, si può dire che è un non-evento. Uno degli speaker della manifestazione, oltre a continuare ad ignorare quasi del tutto i nostri concorrenti locali, ha spiegato chiaramente che se si vogliono i campioni a livello internazionale occorrono molti soldi. E quei soldi non ci sono, non ci sono più. Il Podismo a livello agonistico non è uno sport a buon mercato, forse non caro come altri ma certamente non è senza costi.

Con queste riflessioni e con le tante altre che il Presidente dell’ASD Ades Miglianico, l’Amico Giulio Orlandi, e i suoi bravi collaboratori avranno già valutato, ci si appresta a lanciare l’edizione numero 50 della Miglianico Tour. L’anno prossimo la nostra corsa festeggerà il suo primo mezzo secolo di vita. Dico “primo” perché, come i miei ventitré lettori, voglio augurare alla Miglianico Tour una lunga storia, cosa che non è affatto scontato. 

La Miglianico Tour è una gran bella cosa, con tante cose buone. Tra le tante cose buone, prima tra tutte il mini-mini-tour, c’è qualcosa che buona, buonissima non è.

Non pochi tra Amiche ed Amici, che sono attenti osservatori delle nostre vicende locali, hanno notato una qualche forzatura nell’organizzazione dell’edizione 2019 della Miglianico Tour. L’insieme-che-divide ha schierato volutamente tutti i suoi. Nulla di male, anzi. Almeno sono usciti a “riveder le stelle”, quelle vere, dopo le stelle metaforiche che hanno visto per la mazzata avuta alle elezioni comunali. Hanno voluto fare una prova di forza? Niente affatto. È stata casomai una prova di debolezza, come lo è ogni atto divisivo. L’effetto negativo, che sarebbe stato palese ai più e che forse era quello in cui i divisori speravano, fortunatamente è stato annullato dalla piena e decisiva collaborazione offerta, senza se e senza ma, da tanti vecchi volontari che nulla hanno a che fare con lo spirito divisivo che abbiamo imparato a conoscere da un anno e mezzo a questa parte. C’è stata poi la collaborazione encomiabile della Protezione Civile comunale. Soprattutto c’è stata la collaborazione della nostra Pro Loco, ancora una volta eccellente, che ha mostrato come ci si comporta quando si fanno cose per Miglianico. L’insieme-che-divide, con in testa alcuni suoi caporioni, ha evitato accuratamente di collaborare alle attività estive soprattutto a quelle del Comitato Feste e a quelle della Pro Loco. Ha avuto un sonoro schiaffo morale da chi ha dimostrato coi fatti come ci si comporta se si ha a cuore veramente e non a parole il bene comune, il bene di Miglianico. Benché consapevole di questo goffo tentativo di appropriazione della nostra corsa da parte di quel gruppo divisivo è stata egregia l’attività dell’Amministrazione Comunale, Sindaco in testa. Del resto ogni cosa che si fa, ogni cosa che riesce bene alla fine è sempre merito di chi amministra il paese. La bella figura dentro e soprattutto fuori Miglianico la fa sempre il Sindaco.

Va comunque segnalato che se quel gruppo di divisori insiste col tentativo di appropriazione di quello che è patrimonio di tutti i Miglianichesi le cose potrebbero cambiare, cambiare in peggio. Il tentativo attuato è stato goffo ma la goffaggine non mancherà il possibile danno che quell’atteggiamento può arrecare. 

Giulio Orlandi è uomo di buon senso. Sa che per organizzare la Miglianico Tour numero 50 deve collaborare con chi rappresenta la nostra Comunità ai vari livelli istituzionali ed associativi, senza sotterfugi, senza scorciatoie, senza le furbate che qualche consigliere slegato dalla storia della Miglianico Tour potrebbe mettergli in testa. Gli segnalo una piccolissima indelicatezza andata in onda durante la Miglianico Tour di quest’anno. Un messaggio registrato dalla inconfondibile voce ha provveduto a elencare i vari ringraziamenti. Ringraziare è cosa buona e giusta. Però è stata la prima volta che si è scelto di ringraziare “il sindaco, la giunta e il consiglio comunale” proseguendo poi con altri e pur dovuti ringraziamenti che avevano quasi tutti nome e cognome. Solitamente si ringrazia il sindaco, Fabio Adezio, l’assessore allo sport, dicendo chi è, e casomai l’amministrazione comunale, che comunque è tutta rappresentata dal Sindaco. Voglio pensar male senza far peccato: chi ha scritto quel testo lo avrà fatto apposta. Alla fine ha fatto fare una brutta figura a chi rappresenta l’ASD ADES, che, incolpevole, ne assume alla fine la colpa. Chi lo ha letto, se non ha dimenticato certe cose, non doveva tener conto di quella provocazione voluta, stupidamente voluta. Avrebbe dovuto, come sempre, ringraziare con adeguato tatto istituzionale.  

Probabilmente poi mi sono distratto e sono pronto a chieder scusa, ma tra le anticipazioni del mega programma della Miglianico Tour 2020, quella del 50°, non ho sentito nominare Roberto Terenzio, il ragazzo di allora, oggi l’uomo con età diversa ma con la stessa passione, che la Miglianico Tour l’ha inventata, ideata e organizzata nei primi cinque sei anni della sua storia. Eppure ha corso con la maglia dell’ASD ADES di Miglianico, non era tanto lontano. Anche se si fosse dimenticato di scriverlo negli appunti sarebbe stato facile ricordarsene vedendolo lì. Si, pare che lo hanno chiamato a premiare piccoli e ragazzi. Un contentino oscurante. Incomprensibile quando si parla di sport. 

Mi auguro che queste poche righe vengano lette con lo spirito positivo e di stimolo che viene da chi ama la Miglianico Tour senza finzioni e senza doppi fini. Se qualcuno poi vorrà per forza leggerle a modo suo per agitare una polemica strumentale, avrà quel che meriterà.

Vengo ad altre cose belle, molto belle e molto importanti.

Venerdì prossimo, 23 agosto, alle 20,30, in Piazza Umberto I, andrà in scena “Nisciùne è sànte. Nisciùne è diàvele”, uno spettacolo teatrale dialettale della compagnia “Lu passatempe” da non perdere assolutamente. Oltre la bellezza del teatro in piazza, l’evento è straordinariamente importante perché si tratta di una serata dedicata al sostegno della Sezione Provinciale di Chieti dell’AISM, l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla. 

Come ricordava in certe occasioni l’indimenticato Peppino Firmani di Guizzardo, occorre uscire di casa portando i documenti, perché solitamente con quelli si portando anche i soldi. La solidarietà in questo caso non è fatta solo di presenza e di fragorosi applausi, occorre anche qualcosa di concreto perché certe sfide si vincono se la ricerca ma anche l’assistenza quotidiana possono essere sostenute come merita la dignità dell’uomo. È un’offerta che fa bene innanzitutto a chi la fa perché profuma di umanità.

Prima degli applausi agli attori, al regista, a costumisti, scenografi, tecnici e volontari che metteranno in scienza lo spettacolo, un grande applauso, di vero cuore, va a chi anche quest’anno ha promosso e ha voluto fortemente questa manifestazione. Parlo dell’Amico Adelmo Wilson D’Onofrio e di quanti collaborano con lui dal primo all’ultimo, fino ad arrivare a chi, come la Pro Loco e l’Amministrazione Comunale, hanno sostenuto e sostengono l’organizzazione locale della manifestazione. Questa è la Miglianico migliore, che merita di essere ammirata e imitata per quella passione sincera che ha e che è ancora più bella perché è colorata dal sorriso del cuore. 

Buona Domenica.

                                       

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