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Acta Meridiana - 9

Siamo a quindici giorni dal voto e ci sono ancora pesanti assenze in questa campagna elettorale.

Non ci sono i manifesti. Non sono stati affissi quelli con i candidati delle due elezioni per le quelli siamo chiamati a votare, cioè le Comunali e le Europee.

Non ci sono i manifesti dei partiti che concorrono alle Europee.

Non ci sono i manifesti delle due liste che si contendono la giuda del Comune per il prossimo quinquennio amministrativo.

Va a finire che ci saranno a partire da domani, visto che oggi è domenica o da dopodomani. Ma intanto il dato certo è che negli spazi destinati alle affissioni elettorali, oggi, domenica 12 maggio, non c’è altro che il vuoto, l’assenza dei manifesti. 

 

Lo spreco della carta non piace a nessuno. L’effetto dei manifesti è andato via-via scemando con la sempre maggiore diffusione delle televisioni sul finire del secolo scorso e con l’esplosione dei social a partire dall’inizio di questo secolo. Un tempo la battaglia dei manifesti era intensa, studiata fin nei minimi particolari, perché, a differenza dei comizi elettorali, il loro era un effetto più prolungato e capace di smuovere qualcosa nella riflessione dei singoli. Erano documenti pubblici, a loro modo.

Ora non è più così. Ma la totale assenza è un’altra cosa.

Non possiamo cercare convinzioni in manifesti che, tra l’altro, sono relegati in un unico punto affissioni. Ma l’informazione sui candidati alle europee quella sì che la si può avere. I miei ventitré lettori, come me del resto, probabilmente ignorano quali siano i nomi dei candidati al Parlamento europeo, almeno quelli territorialmente più vicini, visto che la nostra Regione rientra nel collegio meridionale che è molto vasto e popolato. Qualcuno potrebbe azzardare al massimo ipotesi sulle liste presenti, ma sicuramente non potrebbe elencarle tutte, perché non sa quali sono ufficialmente. 

Allora ci proviamo noi. In attesa dell’ufficialità dei manifesti fatti affiggere dai competenti uffici elettorali delle Prefetture proviamo a dare una prima informazione.

Clicca qui per leggere i nomi delle liste e dei candidati della circoscrizione meridionale per le Europee 2019.

Oggi diamo questa informazione utile dopo aver dato quella relativa alle liste in corsa per le Comunali. Altri fanno solo propaganda, “Viva Miglianico”, quando può, non dimentica mai di informare prima di offrire spunti di riflessione.

Nell’attesa dei manifesti qualcuno si sarà accorto dal bombardamento dei social che viene fatto per sostenere i candidati alle Comunali, che nessuno ha ancora fornito un elemento essenziale: i programmi sui quali i due contendenti si sono impegnati di agire una volta eletti.

Ho già segnalato ai miei ventitré lettori che per molti la lettura dei programmi è la più classica delle scuse per non schierarsi. Purtuttavia dei programmi ufficiali è difficile trovare traccia nelle comunicazioni che ci sono state indirizzate in questi giorni. Così manca anche l’informazione essenziale oltre alla eventuale scusa. 

Ma prima c’è una cosa che va segnalata, subito.

Qualcuno ha addirittura commesso, sta commettendo ancora in queste ore, lo squallido tentativo di strumentalizzare a fini elettorali la tragica vicenda che ha fatto sospendere per qualche ora la campagna elettorale qui a Miglianico. Chi arriva così in basso non può avere la tranquillità di parlare del suo programma come invece dovrebbe fare. Quando si arriva a questo livello di speculazione vuol dire che non si hanno argomenti, meno che mai si ha la certezza di sapersi apprezzato, sicché si ricorre a simili vergognose bassezze. Quando accadono vicende tragiche si deve restare zitti e a capo chino davanti al mistero della morte. Provare a speculare su certe cose non porta benefici, tutt’altro, se ne accorgeranno al di là di ogni possibile risultato elettorale.

Questo andava precisato.

Ora posso offrire ai miei ventitré lettori la lettura dei due programmi.

Clicca qui per leggere il programma della lista n. 1 "Migliianico Insieme"

Clicca qui per leggere il programma della lista n. 2 "Miglianico Cambia"

Aspetto che abbiano il tempo di leggere. Attendo le loro prime riflessioni. Poi aggiungerò la mia, insignificante per molti, forse interessante almeno per loro.

Una cosa però la devo scrivere subito. La prendano come vogliono ma una annotazione a quelli dell’insieme-che-divide la faccio. 

Vogliono usare il giochetto del termine dialettale per l’incipit del programma, così come hanno fatto anche sui profili Facebook? Bene. Uno sceglie quel che vuole per attrarre il lettore o l’ascoltatore. Mi permetto però di richiamare chi lo fa alla più corretta scrittura dei termini dialettali e quindi anche del nome Miglianico. In dialetto si dovrebbe scrivere Mijàneche. La vocale occorre scriverla. Si può anche non scriverla, ormai si può far tutto, ma è meglio scriverla. 

La consonante si definisce tale perché con-suona, cioè suona con. Il suo suono chiuso (se si pronuncia una consonante la bocca non si apre al suono) diventa sillaba pronunciabile con suono aperto, appunto mettendole accanto una vocale con la quale “con-suona” Per il nome della nostra amata Cittadina, per di più, la forma scritta senza la vocale finale mette a fine parola una consonante, la “c”, seguita dalla “h”, che, ai tempi della nostra infanzia, si chiamava “la mutina”, proprio perché non parla. 

Immagino che ora pioveranno commenti dotti e rozzi rimproveri. Perderanno tempo i loro autori. Ma il tempo è loro, ne facciano quel che vogliono.   

L’aver voluto usare meno lettere per scrivere il nome di Miglianico in dialetto denota due elementi. È una scelta sparagnina, tipico dei ricchi arroganti, perché i ricchi arroganti sono ricchi perché sono avari in tutto. È una involontaria rivelazione politica, un’ammissione di quel che l’insieme-che-divide intende quando pensa a Miglianico; la pensano come al scrivono, la vogliono chiusa come una consonante che non si apre alla parola chiara, la vogliono silenziosa come la “mutina”.

9 – continua. 

      

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