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La letterina del sabato 14 gennaio

Care Amiche e Cari Amici di Viva Miglianico,

la neve ha portato problemi ma ha anche segnalato capacità e competenze. La gestione dell’emergenza meteorologica relativa alle nevicate e soprattutto alle gelate è stata decisamente buona. Se, a fronte di temperature non certo tipiche delle nostre zone, si considerano i mezzi a disposizione del Comune e l’assenza di quelli della Provincia, bisogna riconoscere che l’Ufficio Tecnico ha ben organizzato e ben diretto le attività di sgombero delle strade, di spargimento del sale e di tutto quanto è stato necessario per garantire il massimo possibile di percorribilità non solo sui cento e più chilometri di strade comunali ma anche sui non pochi tratti di strade principali “orfane” delle cure provinciali. Ci sono stati problemi irrisolti? Sì.

 

Ci sono stati e non sono stati lievi per chi era direttamente interessato. Le strade con maggiore pendenza, soprattutto nella zona di Montupoli, hanno conservato per più tempo le condizioni difficili create da neve e ghiaccio. L’ACA non mi risulta sia stata rapida nel risolvere i non pochi casi di rotture da gelo. Io stesso ho telefonato per un accidente di casa e la risposta è stata sostanzialmente quella che credo anche altri Concittadini avranno ascoltato: "Siamo in emergenza….", che, tradotto, significa qualcosa come “è già un miracolo che ti ho risposto” … Qualcuno probabilmente neanche sarà riuscito a parlare con ACA attraverso il numero verde. 

Ci sono state cose positive. Sì. Va detto anche questo. Gli operai del Comune alle sei di mattina erano già al lavoro e non sono andati certo a casa alle 14 dopo aver timbrato il famigerato cartellino. I mezzi non si sono fermati mai e quintali di sale sono stati sparsi ovunque è stato possibile. La comunicazione del Sindaco è stata costante e efficace. Altrove non è stato così. Ma, come accede nell’Italia populista e facile alla ciarla, qualcuno avrà notato dove è andata meglio che a Miglianico (dove?), nessuno o quasi ha notato i tanti posti dove è andata peggio, a cominciare dalle grandi Città che hanno più uomini e mezzi di un piccolo comune. 

Sono di parte e devo ricordare che durante l’ultimo regno municipale le attività sono iniziate a neve già abbondantemente caduta. La comunicazione sindaco-Cittadini non c’è stata se non per vecchi canali. I tempi di soluzione dei problemi sono stati diversi e più lunghi di quelli conosciuti durante questo prima metà di sindacatura. Il cambiamento si è visto anche in questa piccola emergenza. Qualcuno ora non sarà d’accordo come chi, non per partito preso ma per cieca avversione, ha negato anche l’evidenza dei fatti. Non fa niente. Se non ha capito quando doveva capire non capisce neanche ora.  

 

“Sister Act” in frigorifero? (i calcionetti invece son finiti…)

Le avverse condizioni climatiche hanno giustamente consigliato il rinvio del musical “Sister Act” che l’Azione Cattolica parrocchiale ha preparato e che avrebbe dovuto presentare la sera del 5 gennaio. Lo spettacolo è stato messo in frigo intatto. Potremo godercelo domenica sera, cioè domani, sempre alle 21,00. Era e resta un evento imperdibile.

I calcionetti, invece, sono stati consumati, tutti. Eravamo in pochi e, pur dolenti per le assenze di chi non ha voluto o potuto sfidare il tempo inclemente, siamo stati consolati da ottimi dolci e da una divertente tombolata, ricca di premi e di simpatia, anticipata dalla visita della Befana che ha portato doni ai più piccoli facendosi anche fotografare con loro (i tempi cambiano, anche per la Befana). Di tutto questo va reso merito alla nostra Pro Loco ed al suo presidente-ovunque, l’Amico Tommaso Palmitesta, che ha avuto accanto a sé tutti i dirigenti impegnati nella perfetta riuscita di quello che è stato il primo successo del 2017 a marchio Pro Loco Miglianico. Bravi!

 

Le nuove porte del Santuario.

Ad inizio anno il nostro amato Parroco, don Gilberto, ha annunciato l’avvio della raccolta dei fondi necessari per la realizzazione delle nuove porte della Chiesa di san Michele Arcangelo-Santuario di San Pantaleone. Le due che ancora sono in servizio sono arrivate ormai a fine carriera come hanno accertato gli ultimi interventi fatti per tenerle in piedi. Sono state progettate e verranno realizzate tre nuove porte, con la terza che completerà gli accessi all’edificio sacro anche nella parte ora murata. A seguire, ma in realtà il progetto e le autorizzazioni della Soprintendenza e degli altri organismi competenti lo prevedono già, verrà realizzato anche un ascensore per consentire l’accesso al santuario da parte di chi le scale non può farle o non le fa agevolmente. Occorreranno molti denari. Circa 50.000,00€ per le porte, altrettanti forse per l’ascensore. Potrebbero essere di meno o di più. Ma questo conta poco. Occorre trovare questi soldi e non c’è troppo tempo, almeno per le porte che dovrebbero esser pronte prima della novena di San Pantaleone, nel prossimo mese di luglio. La Parrocchia ovviamente si è rivolta ai parrocchiani e alla loro generosità. 

Da qui, da Viva Miglianico parte l’appello anche a chi non è parrocchiano in senso stretto, anche a chi è distante dalla fede cattolica, anche a chi è ateo e anticlericale. L’appello è diretto a chi si sente legato a Miglianico, a quella Chiesa dove siamo stati battezzati, dove abbiamo ricevuto i sacramenti, dove abbiamo sorriso per i matrimoni e pianto per i funerali dei nostri Cari. L’appello è diretto anche e soprattutto a chi ha Miglianico nel cuore anche se ora è cittadino di una qualsiasi altra parte del mondo. L’invito a contribuire va a chi ha il sorriso di San Pantaleone negli occhi. Va a chi è semplicemente attento al decoro della nostra Cittadina e a chi, in seguito, vorrà dimostrare interesse per coloro che potranno usare quell’ascensore trovandovi il conforto della propria condizione fisica e la dignità della sua persona.

Personalmente ho un’idea diversa da quella che don Gilberto ha presentato come soluzione per la raccolta dei fondi necessari. Avrei preferito una operazione mirata a raccogliere fondi per singoli obiettivi: un tassello di un teorico e immateriale puzzle nel quale dividere i manufatti che verranno realizzati, sicché ciascuno, da solo o come famiglia o come gruppo o come associazione, potrebbe impegnarsi non solo nel fare la propria offerta ma sforzarsi nel dimensionarla in modo da raggiungere quel tassello che resterebbe ovviamente sulla carta, casomai con una dedica speciale “in memoria di…” o ”per San Pantaleone…”  o “in occasione del matrimonio/battesimo/funerale di…” e mai - mai e poi mai - sul manufatto, che sia pannello, retro, maniglia, serratura, stipite, cardine della porta o pezzo dell’ascensore. Credo che così si potrebbe raggiungere meglio e prima l’obiettivo. Del resto altre opere sono state finanziate così, non solo gli stadi o altri edifici di interesse pubblico ma anche chiese e opere destinate ai fedeli cattolici: in quei casi son stati acquistati mattoncini mettendoci il proprio nome, in questo caso si andrebbe a colorare un tassello senza metter altro che il colore che segna il passo in avanti raggiunto nella raccolta fondi e nessun nome che, al massimo, resterebbe, come è forse anche giusto, in un registro delle offerte destinato all’archivio parrocchiale. Del resto, i banchi della stessa Chiesa di San Michele Arcangelo-Santuario di San Pantaleone furono pagati dai Concittadini proprio proponendo loro non una semplice raccolta fondi ma presentando il singolo banco con il suo costo, indicando così l’obiettivo da raggiungere di volta in volta. Risultato? Avanzarono i banchi acquistati. E nessun banco porta sopra il nome di chi lo ha pagato o ha contribuito in parte a pagarlo.  Va detto anche che oggi la situazione economica è ben diversa da quella che avevamo allora. Ma va anche detto che in altre occasioni prima di quella, cioè praticamente in ogni altra occasione precedente, la condizione economica era addirittura peggiore, molto peggiore di quella attuale. 

Detto tutto questo, devo anche dire che il mio parere conta nulla. 

Raccolgo l’invito del mio Parroco e del Consiglio pastorale e proverò a impegnarmi al massimo, a partire da questo primo appello su Viva Miglianico che chiedo a Voi, Care Amiche e Cari Amici di diffondere con tenace cortesia a chiunque possiate contattare e coinvolgere. Anche Voi troverete scelti soggetti che vi risponderanno in modo apparentemente provocatorio, populista e demagogico con le solite frasi tipo: “usate i soldi del Vaticano che è ricco” o “è un affare di chi va in Chiesa” o “paghi la Curia” o altre cose simili. No fa niente. Non fateci caso. Chi non vuol far parte attivamente e dignitosamente della Comunità nella quale pure vive, trova sempre una scusa buona per rimanere nel proprio egoismo. Ma non tutti sono poi così restii. Insistere con cordialità, spiegare con pazienza, far prevalere i tanti aspetti positivi di una realizzazione come questa che viene compiuta per la bellezza e la migliore funzionalità di un luogo così importante per i Miglianichesi, non è una perdita di tempo, anzi, è tempo speso bene. Ricordare che quello di oggi è lo stesso impegno che i nostri Genitori, i nostri Nonni e i nostri Avi hanno già saputo portare avanti nei decenni e nei secoli passati aiuterà forse qualcuno a considerare che se qualcosa di bello e di importante lo abbiamo è stato anche perché un Parroco ha chiesto e i Miglianichesi hanno risposto. Lo hanno fatto sempre con una generosità che abbiamo nel nostro dna e della quale possiamo giustamente andar fieri.

Buona Domenica       

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