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Un piccolo gesto di grande valore civico

La differenza tra il bene e il male è evidente, anche nelle piccole cose. E, a volte, queste piccole evidenze ci fanno pensare.
L’esempio è di ieri mattina. Sabato, giorno prefestivo, mercato in piazza, il solito via-vai di persone con una piccola curiosità, che tanti neppure avranno notato: una perdita di acqua (acqua potabile) da un tombino lungo via Roma, all’inizio della salita di san Rocco. Qualche giorno fa, qualche metro più su, era stata riparata una rottura. Ieri il problema sembrava essersi ripetuto.
In questi casi noi ci comportiamo così: passiamo, guardiamo, al limite chiediamo per sapere meglio cosa accade, poi, al massimo indichiamo ad altri, a chiunque altro, il da farsi, che sia chiamare qualcuno o telefonare a questo o quell’ufficio. Normalmente andiamo via trascinando la nostra becera condanna sul niente che funziona, sui politici che rubano, sui dipendenti pubblici “fannulloni di stato” e cose simili. E lasciamo lì il problema, come se riguardasse altri, come se l’acqua potabile che si spreca abbondantemente per una grossa perdita sia a carico di altri e non anche di noi stessi, visto che quell’acqua è entrata nel nostro circuito comunale e la pagheremo tutti (tutti quelli che l’acqua la pagano, ovviamente).

 

I più furbi, i campioni della demagogia-touch, impegnano tutto il proprio tempo e la propria acuta intelligenza nel fare una foto e nel postarla su Facebook, commentando con qualche accusa su chi ci governa, qui e/o altrove.
Ieri questi soggetti forse sono passati ma non hanno potuto sputar sentenze. Gli è rimasto il ditino bloccato.
Sul posto, benché non in servizio ma impegnato per faccende personali, è arrivato il mio amico Roberto Grannonico, ausiliare del traffico in mobilità, non un operaio del Comune né dell’ACA. Lì c’era già un “ragazzo”, Carmine (Minucce) Cipollone, fontaniere comunale in pensione, il quale, oltre che conoscere meglio di chiunque altro la nostra rete idrica a memoria, aveva assistito ai lavori dei giorni scorsi e ha segnalato il possibile problema: un tappo evidentemente riavvitato a mano dagli operai dell’ACA, quindi non molto saldamente.
L’ACA non ha risposto al telefono.
In attesa che arrivasse qualcuno, i nostri due, a mani nude, con due soli attrezzi (una “cagna”, la chiave che usano gli idraulici e un cacciavite di Minuccio, e mezza bottiglia di plastica di Valerio De Lutiis per svuotare il pozzetto) hanno aperto il tombino allagato dove per la forte pressione effettivamente era saltato il tappo di cui parlava Minuccio Cipollone. Poi hanno aperto anche quello molto pensante dove c’è la saracinesca dell’adduttore e in quindici minuti hanno riparato il guasto, fermando la perdita dell’acqua potabile, che, ricordiamocelo, è un bene prezioso. Una piccola escoriazione per Minuccio Cipollone, una piccola sudata e le mani gelate d’acqua per Roberto Grannonico sono state le sole conseguenze spiacevoli di un piccolo gesto di grande valore civico.
Bravo, bravissimo a Carmine (Minuccio) Cipollone. Bravo, bravissimo a Roberto Grannonico.
Viva i bravi Cittadini.
Abbasso l’A.C.A.!

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