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Tra vecchio e nuovo, gli Auguri di Buon Anno

Non è facile fare un consuntivo dell’intero anno che si chiude. Né è facile fare previsioni su quel che arriverà coi suoi nuovi dodici mesi.
Chi avrà la pazienza di rileggere quel che abbiamo provato a raccontarvi troverà la narrazione di quelle cose che abbiamo pensato di riportare e commentare. Troverà anche i vuoti di quelle che non abbiamo scritto sia perché ritenute non notevoli sia perché, non avendo il dovere della cronaca, abbiamo lasciato che si raccontassero da sole nel loro svolgimento.
Ci sono state alcune novità che vanno ripescate e ripresentate.

È nato un nuovo Comitato Feste, nato in una forma più adeguata e messo subito alla prova. Tutto è andato bene. Merito di tutti, a partire dall’ottimo presidente Osvaldo Santalucia. Poteva andar addirittura meglio se si fosse atteso meno tempo per il necessario passaggio tra vecchio e nuovo gruppo, lasciando al nuovo il tempo necessario per programmare con più calma ogni cosa e assestare senza affanno la macchina organizzativa.
È stata rinnovata la Pro Loco, con un direttivo capace di fondere l’impegno di vecchi e nuovi dirigenti e con un presidente-ovunque, Tommaso Palmitesta. La Pro Loco ha fatto cose egregie. Ha deluso solo qualche tirapiede che sperava in un fallimento, ad esempio delle “Contrade del Piacere” determinato, anche in questo frangente, anche da un’attesa non breve nel passaggio di rinnovamento. Invece si sono fatte tante manifestazioni, alle vecchie se ne sono aggiunte altre e tutto è stato un successo corale.
È nata l’associazione “don Vincenzo Pizzica”, affidata alla presidenza di Pasquale De Lutiis, messasi subito all’opera nel settore dell’animazione e delle attività culturali della terza età.
È cambiato - sta cambiando - l’assetto dirigenziale dell’Accademia Musicale che ha costituito nel 2015 un direttivo per organizzare il “Mellianum Musica Festival”. La nuova dirigenza, che dovrebbe vedere alla guida una donna, giovane e brillante (finalmente tra tanti uomini) è chiamata a proseguire nell’impegno culturale e formativo dell’Accademia, nel riproporre e migliorare il “Mellianum Musica Festival” e, speriamolo, nel dare un nome consono ad un’Accademia che non può essere chiamata “Accademia Musicale Tollese di Miglianico” dopo almeno dieci anni di vita e di ospitalità tutte miglianichesi. Non è un fatto di campanilismo, che non interessa più nessuno - almeno sembra - è una questione di serietà e di rispetto.
L’Amministrazione Comunale ha superato la fase più difficile sul piano amministrativo: è riuscita a ridurre le tasse; ha messo in moto una serie di operazioni di volontariato assolutamente nuove per la nostra Cittadina che hanno consentito lavori importanti e a costo zero come per i marciapiedi di via Roma e le aule scolastiche; ha avviato a soluzione il problema della gestione del campo da Golf mantenendo la promessa di farlo passare da costo a risorsa per i Miglianichesi; ha riavviato l’asilo nido; ha progettato e avviato a realizzazione opere importanti, ha pescato finanziamenti per diversi settori; ha messo mano al traffico nel centro urbano con la scelta delle zone con sosta regolamentata da disco orario, avendo subito ragione sul fatto che i posti per i parcheggi sono tanti; ha fatto quel che nessuno aveva fatto in questo secolo, girando le contrade per informare i Cittadini sulle cose fatte e su quelle da fare; ha messo mano a tante altre cose i cui risultati son da valutare con calma. Nel 2015 non ha voluto tirar fuori conti e nomi legati a debiti e errori amministrativi del passato. Non potrà attendere il 2019 per farlo.
È stato progettato il nuovo Municipio. I lavori sono stati appaltati. Dopo mezzo secolo il Comune torna a traslocare temporaneamente. Accadde, infatti, circa mezzo secolo fa il primo e, finora, unico spostamento degli uffici comunali. All’epoca si doveva realizzare l’ampliamento dell’edificio esistente. Tutto fu sistemato in un appartamento al primo piano della casa popolare di via Martiri Zannolli, quella stessa dove abitava il nostro indimenticato Trentino, l’ultimo sagrestano. C’erano solo quattro impiegati più il segretario comunale, due vigili e un fontaniere. Oggi il trasloco è avvenuto - sta avvenendo - verso l’edificio delle Scuole Medie. La cosa notevole è che il Comune tonerà dov’è sempre stato, dov’è stato pensato un secolo e mezzo fa realizzando una piazza per ospitarlo degnamente. Speriamo che anche la piazzetta antistante il Municipio torni ad essere tale, senza monumenti e altro costosissimi ostacoli alla fruibilità di uno spazio che ha la naturale caratteristica di essere identificativo di una Cittadina.
È stato un anno intenso sul piano amministrativo. Lo sanno bene quelli della maggioranza di “Miglianico Cambia”, che sono stati sottoposti a un lavoro intensissimo per poter veder sbocciare i primi frutti del loro impegno per il cambiamento, che è l’obiettivo dichiarato di questa maggioranza.
La politica, così come l’abbiano conosciuta, è sembrata fermarsi in un anno senza elezioni. I partiti, quelli che dicono di esserci, sono stati invisibili. L’unico segnale è arrivato dal “Movimento Cinque Stelle”, non solo perché di movimento si tratta ma perché ha un gruppo consiliare che ha svolto puntualmente il proprio compito fatto di controllo, critica e proposta. All’esterno dei lavori consiliari, comunque, la politica non s’è vista. Probabilmente è stato così in tanta parte d’Italia, laddove non s’è votato.
È, invece, in pieno fermento il fronte dell’opposizione locale. Non si tratta di quella che si svolge in seno al Consiglio Comunale, dove, detto quel che riguarda il M5S, il ruolo dell’altra opposizione, quella nostalgica e conservatrice del gruppo di “Progetto Miglianico”, è stato inefficace quando non addirittura imbarazzante.
Si sta invece verificando quel che è normale quando qualcosa di nuovo si va imponendo, con tutta la sua fatica con tutto quel che ogni novità comporta: si riaggrega il vecchio, si riavvicinano soggetti che sembravano distanti anni luce solo dieci/quindici mesi fa. Il primo segnale concreto potrebbe essere - è - l’uscita del consigliere Di Sipio dalla maggioranza. In realtà è la maggioranza di MC che ha cacciato il consigliere Di Sipio, ma i motivi sono in buon parte rintracciabili in questo contesto. Il collante di tutta questa operazione, che si va svolgendo sotto traccia, non è una comune posizione politica recuperata perché rinverdita da prossimi appuntamenti elettorali o congressuali, non sta in un progetto amministrativo nuovo ma alternativo alla novità che si va svolgendo, non è una idea strategica che ricade sul nostro territorio e che richiama in servizio vecchi generali e riservisti di ogni specialità. Allo stato delle cose è solo un’aggregazione di soggetti scontenti personalmente. In una delle prime riunioni organizzate, quando praticamente non era neppur ancora partita l’attività amministrativa dell’attuale maggioranza, qualcuno, con vivo spirito polemico e con profonda intelligenza, lo voleva chiamare “Il club degli incazzati”. Ma quel nome sarebbe stato troppo vero. Avrebbe messo in evidenza il disvalore delle motivazioni che hanno mosso dalla pigrizia civica, dalla finta indifferenza amministrativa, dal comodo doppio-gioco soggetti che comunque sanno di rischiare qualcosa sul piano della dignità e della coerenza personali quando dovessero comparire (ri-comparire) insieme a combattere in prima fila contro “Miglianico Cambia”. Tra l’altro sarebbe un’operazione-zombie di cattivo gusto e di poco roseo destino, perché uno schieramento siffatto sarebbe la più solida garanzia di una riconferma per l’attuale sindaco, Fabio Adezio. Per dirla chiaramente: sarebbe troppo bello vedere uno scontro tra l’attuale maggioranza e l’accoppiata degli ultimi due ex-sindaci con contorno di facce nuove o tirate a lucido. Sarebbe divertente. Sarebbe una manna per i “grillini”. Ma “gli incazzati” e i loro interessati sostenitori non sono fessi - anzi, tutt’altro! - stanno allestendo un gruppo capace di presentarsi come nuovo, sperando che nessuno si accorga del trucco. Avrebbero addirittura fatto la furbata delle furbate. Quale? Dire che una cosa è segretissima così tutti la credono vera, in tal modo si sonda l’umore della gente. In questo caso è la notizia - segretissima - di avere già individuato il prossimo candidato sindaco: un qualificato professionista di successo, con un grande appeal elettorale tra i moderati e i cattolici, con una vasta e importante famiglia dietro e, per di più, donna: l’ideale o qualcosa di molto vicino alla perfezione. È un vecchio metodo, irrispettoso della dignità delle persone, quello di mettere in giro un nome per farlo bruciare, così da poter lavorare tranquillamente su altre soluzioni. Ecco perché quel nome “segretissimo” non lo citiamo. Sarà piacevole citarlo se dovesse accettare la grande sfida, che non è quella elettorale del possibile 2019, ma quella di far credere che non ha legami con certi soggetti, uniti dalla sindrome da astinenza da potere.
Tra le cose che accadranno nel 2016 ci sarà anche il disvelamento di questo segreto.
Staremo a vedere, pronti a segnalare e a commentare questi e tanti altri fatti che riguardano la nostra amata Miglianico.
Ora è tempo di congedare l’anno che se ne va, ringraziando Dio per tutto quel che abbiamo avuto, per le tantissime cose buone e belle, per le prove difficili superate e per qualche dolore che non sempre è facile superare ma che comunque fa parte della nostra vita terrena.
Chiediamo a Dio, con l’intercessione del nostro Patrono, San Pantalone, un intero anno di altre cose buonissime e bellissime, di darci pazienza, misericordia e tenacia per affrontare quel che bellissimo e buonissimo non sarà.
Consapevoli, ogni giorno di più, di essere Comunità, dobbiamo vivere il nostro tempo convinti che un anno nuovo sarà un buon anno se metteremo buona volontà e un pizzico di bontà in più in ogni cosa che facciamo.
Buon anno.

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