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Attese, speranze e impegno lungimirante hanno prodotto ottimi frutti: c’è un Comitato Feste nuovo. Peccato per chi ha preferito arroccarsi

È stato appena più complesso del previsto il percorso che ha portato alla nascita del nuovo Comitato Feste. L’assemblea del 12 marzo scorso in Parrocchia ha sostanzialmente rispettato le attese e le previsioni che, in quanto facilissime, ci eravamo permessi di fare anche qui (clicca qui per rileggere l'articolo).
Non c’è ancora l’annuncio ufficiale ma il Comitato Feste nuovo c’è, si è organizzato e sta già avviando la propria attività.

Su qualcosa abbiamo sbagliato: sull’ottimismo nel giudicare tutti i Miglianichesi degni di egual lode. Era evidente che ci sarebbe stato un nuovo Comitato, al di là e ben oltre ogni indiscrezione e dietrologia. Il manifesto fatto affiggere dal Sindaco per convocare quell’assemblea popolare non lasciava dubbi, perché parlava chiaramente di un “nuovo comitato”. E si sapeva, cosa che ovviamente il manifesto non poteva dire, che non erano pochi quelli che avrebbero raccolto l’invito. Lo spirito, le intenzioni dichiarate soprattutto dallo stesso Sindaco nell’assemblea del 30 gennaio scorso, la palese necessità, in fondo, che tutti hanno avvertito, e non solo in quelle occasioni, di un cambiamento, suggerivano, anzi imponevano la costituzione di un nuovo comitato, un Comitato Nuovo, con un nuovo organigramma, che fosse basato sulla più ampia partecipazione, senza divisioni di alcun genere.

Proprio qui è intervenuto l’unico errore commesso nella previsione. Il presidente e alcuni esponenti del cerchio magico del vecchio Comitato inizialmente hanno partecipato all’assemblea del 12 marzo in Parrocchia. Ma non hanno detto una parola, né a favore né contro. Non hanno voluto condividere alcunché del loro pensiero e della loro esperienza con tutti i presenti. Forse hanno fatto questo gioco del silenzio perché i presenti erano molti, forse inaspettatamente troppi per i loro calcoli, ancora inaspettatamente troppi come la sera del 30 gennaio. Non hanno avuto la correttezza né la serenità di manifestare lì, nella sede più adatta, quelle che erano le loro nuove posizioni, opposte o comunque assai diverse dalle precedenti, posizioni evidentemente assunte dopo e dopo ancora divulgate sui social e anche in sede di confronto (ma si trattava di una puerile provocazione) con il Sindaco in Comune. Non hanno voluto dare la propria disponibilità a far parte del nuovo Comitato, il che poteva esser comprensibile in quella sede, davanti a una massiccia presenza di persone che difficilmente avrebbero dato retta alle loro elucubrazioni sul valore di certe carte, ma che è stata incomprensibile quando poi c’è stata la riunione il lunedì successivo 16 marzo, in Sala Civica per formalizzare veramente l’assetto del nuovo Comitato Feste. Se fossero andati là sarebbe apparso loro palesemente che si andava costruendo un vero Comitato cittadino e non l’espressione di un gruppo o di una parte politica o amministrativa. Ma, in quella occasione non si sono presentati. Di colpo è svanita in loro tutta la voglia di fare, di mettere in campo idee e impegno, soprattutto di dar concreto adempimento a quanto solennemente previsto dal loro statuto (di associazione non riconosciuta, ndr.) in ordine alla venerazione dei nostri Santi Protettori e compagnia bella. Si sono smascherati da soli dimostrando che la loro intenzione era quella di rimanere a gestire direttamente certe vicende, senza altri vincoli che non fossero quelli che si sarebbero auto-imposti. Il loro agitarsi era stato dunque solo questo e, al massimo, in un certo momento era stata forse l’illusione di far un dispetto alla nuova Amministrazione Comunale.
Nulla di buono.
Eppure l’assetto che il nuovo Comitato andava prendendo poteva e avrebbe certamente accolto chiunque di loro avesse pacificamente dichiarato di voler restare a disposizione non di un particolare gruppo ma della intera nostra Comunità.
Evidentemente l’esser stati per qualche mese sul granello di sabbia che costituisce il prestigio storico di certi incarichi, deve aver dato loro le vertigini e, costretti a scendere, devono aver avuto un qualche capogiro che li ha disorientati.
Peccato.
Peccato perché hanno sottratto singole buone volontà a quella comune di proseguire e migliorare nel cammino ininterrotto delle nostre migliori tradizioni. Peccato nel peccato, hanno forse, e senza forse a voler valutare le assenze, anche indotto qualche componente del vecchio comitato a non presentarsi alla riunione del 12 e soprattutto a quella del 16 marzo. Pare, tra l’altro, che non solo si siano sfilati dal nuovo Comitato ma che abbiano e forse stiano ancora brigando per far qualcosa che vorranno forse presentarci come sorpresa. Avevano già messo in cantiere un riunione in sala civica per venerdì scorso, poi abortita o dirottata in ambiti privati o più riservati.
Staremo a vedere. Qualunque cosa vorranno inventare, dovranno avere consapevolezza che verrà letta come reazione a una situazione nella quale non hanno voluto essere co-protagonisti insieme a tanti Concittadini. Anzi apparirà come un semplice dispetto, un capriccio, per usare un termine buonista.
La cosa, invece, importante che non hanno saputo cogliere è che il nuovo Comitato ha tutte le potenzialità e promette di fare cose buone, pur nelle difficoltà del momento e pur in presenza di un piccolo ritardo nella sua costituzione, della qual cosa non ha colpa.
Insomma, non sono loro del vecchio comitato, la loro ambizione stagionale, i loro capricci, il rimangiarsi la parola, il loro arroccamento immusonito che ci interessa ora.
Ci piace e ci interessa salutare e fare tutti gli auguri di buon impegno al nuovo Comitato Festeggiamenti, al Comitato nuovo. A chi, non potendo forse dir altro, oppone la critica che si poteva fare meglio, va risposto che, nelle condizioni di partenza, questo era, questo è il miglior risultato possibile: un gran bel risultato.
È una bella novità, è una bella realtà, è una bella speranza per Miglianico.
Il nuovo Presidente, Osvaldo Santalucia, la cui figura, per altra occasione, presentai alla Vostra attenzione in tempi non sospetti (clicca qui per leggere l'articolo del 19 luglio 2013), insieme ai due vice-presidenti, la gentile signora Melita Tropea e il nostro comandante dei vigili, Franco Timperio, il cassiere Gianfranco Mancinelli, tutti gli altri dirigenti e ognuno dei componenti meritano gli auguri e il sostengo spassionato, sincero, fattivo e volitivo di ciascuno di noi, di tutta la grande Comunità Miglianichese, dentro e fuori dai confini comunali.
La loro disponibilità e la capacità di aggregare subito tante persone hanno smentito le malelingue che andavano spargendo misero veleno sul triste “ritorno al passato”. Hanno poi confermato che si avvertiva la necessità di cambiare, superando e abbattendo un arroccamento fuori dal tempo, ormai difficile da giustificare. Infine, hanno suscitato una generale condivisione nei giudizi di tanti, che è un ottimo viatico per un impegno tanto difficile.
Tutti ci aspettiamo una sapiente conferma delle nostre tradizioni locali insieme a quel tratto di intelligente innovazione che deve esserci nel progredire di un popolo civile.

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