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Giovedì 12 marzo tutti in assemblea in Parrocchia. Ci sarà un nuovo Comitato Feste, un Comitato nuovo? Attese e false sorprese

È ufficiale. Giovedì, 12 marzo, alle ore 20,30, nella sala parrocchiale della Chiesa di San Rocco, si procederà alla costituzione del nuovo Comitato Feste 2015. La convocazione è stata fatta dal Sindaco con un pubblico manifesto, il quale, nella sua ufficialità, oltre che a convocare tutti i Cittadini alla riunione decisa nell’ultima assemblea del 30 gennaio scorso in Sala Civica, elimina tutta una serie di malintesi e di dietrologia che hanno animato la vita locale nelle ultime settimane.
Il fatto certo è che si procederà a costituire un nuovo Comitato, meglio, un Comitato nuovo.
L’altro fatto certo è che avverrà nella forma più autorevole possibile, alla presenza del nostro Parroco, don Gilberto, e del nostro Sindaco, Fabio Adezio.

Il loro compito, di fatto, si esaurisce con questa convocazione. Il Sindaco cesserà di essere il Presidente pro-tempore, poiché è toccato ovviamente a lui far da congiunzione tra vecchio e nuovo. Don Gilberto, nella solida e sobria tradizione dei nostri Parroci, credo che non occuperà posti di gestione diretta né darà le carte, ma offrirà generosamente la sua presenza che sarà di incoraggiamento, di proficuo consiglio, di limpida amicizia per i Concittadini che accetteranno di svolgere l’attività che è propria del nuovo Comitato Feste.
Quel che s’è deciso nell’assemblea del 30 gennaio scorso si compie così, chiamando alla partecipazione attiva e al sostegno diffuso tutti i Cittadini che amano e vogliono proseguire la tradizione delle Feste locali, dedicate al nostro Santo Protettore, San Pantaleone,  alla Madonna delle Piane e agli altri Santi che, da secoli, noi Miglianichesi veneriamo, dedicando loro feste religiose e popolari.
L’augurio che ci dobbiamo fare gli uni gli altri è che ci sia un grande sforzo di buona volontà che riesca a portare a compimento quello che è stato l’auspicio tenacemente perseguito dal Sindaco: avere un nuovo Comitato, allargato a tutti, senza distinzioni, aperto a ogni nuova collaborazione, capace di rappresentare tutta la Comunità locale, proiettato a realizzare appuntamenti degni della nostra migliore tradizione.
L’augurio di tutti è di avere un Comitato nuovo, non solo un nuovo Comitato, che abbia come novità significativa quella di essere il risultato della massima condivisione delle volontà e delle energie locali. Se qualcono obietta che è sempre stato così, senza polemica, si può opportunamente controbattere che deve essere sempre di più così, più di ieri e, soprattutto di alcuni ieri.
Per far questo occorre evitare principalmente un rischio, che pure s’è affacciato nelle dichiarazioni di alcuni che, solitamente, sono più infervorati da certi contrappunti: la tentazione di procedere a maggioranza, di imporsi come parte rispetto a una o ad altre più parti. Certo questa è la democrazia. Ma il Comitato Feste non può, non deve essere espressione di una mera maggioranza numerica. Al limite, può esserlo di una maggior condivisione su un progetto e su uno stile di azione, qualora emergano grandi differenze su questi aspetti che, sinceramente, però si fa fatica a intravvedere, poiché tutti sappiamo cosa si deve fare. L’arroganza dell’ignoranza non va neppure considerata, non deve interagire con le energie a disposizione. È da eliminare a prescindere, qui come in ogni altro settore della vita di una Comunità civile. Perché nessuno s’offenda in seguito alle distorte interpretazioni dei soliti commentatori: l’arroganza del voler esserci e di voler fare, per il solo volerci essere e fare come si vuole, senza avere a fondamento del proprio ruolo l’umiltà di conoscere e di approfondire oltre che quella di saper ascoltare, non è utile, è dannosa. È energia sprecata che fa sprecare o tiene ferme energie buone.
C’è un altro rischio, ormai solo teorico. È il rischio di soffermarsi, se non per un solo aspetto di convenienza spicciola, sulla prodigiosa e improvvisa “apparizione” dello statuto che governa l’associazione “Comitato Festeggiamenti Miglianichesi” (che tra l'altro non può avere la titolarità esclusiva del comitato feste, visto che esso è un organo religioso, stabilito e normato da un preciso regolamento emanato dal nostro arcivescovo nel 2008 e già da più di due anni disponibile sul nostro sito, cliccando qui). È stato citato, questo statuto, quasi brandito come arma dialettica, ma non è stato letto, né è stato mostrato né, tantomeno, è stato distribuito in occasione della citata assemblea civica del 30 gennaio scorso, che pure, secondo alcune prese di posizione alquanto strumentali, avrebbe dovuto reggersi proprio su quelle regole statutarie. Nei giorni immediatamente successivi a quell’assemblea, lo statuto misterioso è stato dal Sindaco richiesto, ma non gli è stato consegnato. Egli non è un semplice potenziale socio di fatto o di diritto di quella associazione, ma è il Sindaco di Miglianico, lo stesso che, proprio in quello statuto, viene citato per precise responsabilità, guarda caso le stesse che sta esercitando in questi giorni. Sarebbe stato giusto, normale, consegnargli una copia non su sua richiesta, ma già il giorno dopo il suo insediamento o nel giorno del primo incontro con il Presidente del vecchio Comitato. Anzi, secondo una semplice buona educazione istituzionale, lo statuto in oggetto avrebbe dovuto esser formalmente depositato in Comune dall’atto della sua sottoscrizione, se non altro come allegato alla documentazione di richieste di spazio pubblico, di contributi, etc. Invece, è stato tenuto celato, quasi fosse il segreto di un romanzo di Dan Brown. Se n’è, a un certo punto, quasi favoleggiata l’esistenza, come fosse un prezioso talismano da tener nascosto ai predoni perché capace di risolvere ogni problema, dalle guarigioni al mutamento del ferro in oro. Poi, è comparso, pochi giorni fa (dopo l’ultimo rifiuto di consegnarlo formalmente al Sindaco?, ndr.) nel modo più inopinato e in un momento che l’autore del disvelamento, (a noi risulta che non sia stato l’ex-Presidente del vecchio Comitato Feste) avrà ritenuto, chissà per quale strano arzigogolo della sua raffinatissima mente, strategico o utile a una qualche manovra.
Però, anche quello statuto, come tutte le carte, alla fine, lo si legge. È fatto apposta. E si capisce molto, molto di più di quel che si voleva far immaginare o temere.
Care Amiche e Cari Amici di Viva Miglianico, non siamo in presenza del ritrovamento del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, né della prima traduzione della Stele di Rosetta e men che mai della lettura dei rotoli di Qumran.
Si tratta di uno degli statuti che servono a costituire e regolare quelle che il Codice Civile vigente definisce “associazioni non riconosciute”. Non ha valore se non per chi è socio. Per il nuovo Comitato potrà esser utile, sostanzialmente e per quella utilità spicciola che s’accennava sopra, a non pagare di nuovo la tassa di registrazione all’Agenzia delle Entrate per avere la partita IVA necessaria ai fini contabili. Ma non vincola niente e nessuno, tranne i soci che hanno aderito all’associazione. Meno che mai il Parroco, che ha precise titolarità secondo il Codice Canonico in ordine alle feste, e il Sindaco, che ha tutte quelle civili in ambito comunale. Né l’uno né l’altro posso mettere in secondo piano il resto e affidarsi a un accordo tra pochi privati Cittadini per materie che hanno ben altre regole. Del resto, per fare un nuovo atto e una nuova partita IVA, bastano almeno tre Cittadini che si associano a norma del Codice Civile.
Va dato il giusto merito a chi, a suo tempo, ha sottoscritto il citato statuto per l’utilità che ha avuto. Va detto, ancora una volta, che potrebbe continuare ad avere la sua utilità, ma solo se potrà esser utilizzato senza alcuna condizione né alcun vincolo da parte di chi lo ha allora sottoscritto, che non può pensare di esser depositario di privilegi o di un potere di veto che non ha se non verso i suoi iscritti. E, va anche detto che, se non può esser utilizzato senza alcun vincolo, può esser facilissimamente accantonato come problema, lasciando chi vorrà rimanere socio o vorrà aderire a quell’associazione libero di attuare quanto è solennemente innalzato come valore aggregante dei soci: “Il comitato…sorge per volontà dei cittadini, i quali condividono una visione cristiana della vita, integrano in comune la propria personalità, promuovono tutte quelle attività religiose, formative, culturali, sociali, assistenziali, sportive e ricreative che ritengono utili alla costruzione di una società civile che permetta di tramandare alle generazioni future le conoscenze storiche e folkloristiche legata alla devozione dei Santi protettori di Miglianico e delle sue contrade”. (art 2 dello statuto suddetto).
Gli stessi, ovviamente, saranno sempre legati agli impegni eventualmente assunti e non onorati che non possono essere trasmessi ad altri, mentre, certamente, utili o residui attivi di cassa dovranno essere sempre versati interamente alla Parrocchia, così recita lo statuto.
E va, infine, rimosso preventivamente un altro equivoco che qualche voltagabbana potrebbe elevare a tabù. Rifare uno statuto come quello è facilissimo, richiede meno di un quarto d’ora di tempo. O, non perché chi lo afferma è veloce nello scrivere. Perché quello statuto è stato copiato, come non poche volte si fa in certi casi. A fare il copia e incolla, modificando il nome della Cittadina e di uno o più Santi non ci vuol più d’un quarto d’ora. Ma, siccome so che i miei Concittadini sono più in gamba di quelli di Venaria al nord Italia, di Bagnella nel centro Italia e di Cerignola e Ascoli Satriano nel sud Italia, posso azzardare a dire che sono stati gli altri a copiare lo statuto dell’associazione “Comitato Festeggiamenti Miglianichesi” e non il contrario. È pacifico.
Questa innocente divagazione a sfondo campanilistico voleva dare leggerezza all’attesa che non pochi sentono nell’approssimarsi dell’assemblea di giovedì.
Credo che la cosa importante sia realizzare le indicazioni riassunte dal Sindaco e perseguite grazie al suo impegno: un Comitato Feste numeroso e attivo che, come prima cosa, dovrebbe avere il tempo, non inutile, di soffermarsi qualche ora nei prossimi giorni a riflettere su quel che sono e che saranno le feste locali, ideando quel che il futuro suggerisce in tema di onore al Santo Protettore e ai Santi di cui facciamo speciale memoria, ma anche di mercati (non mercato), attrazioni, eventi, spettacoli e quant’altro si riuscirà a pensare e ripensare, senza intanto perder di vista l’avvio del progetto immediato per le feste che stanno già arrivando.
Occorrerà, prima e sopra ogni cosa, che sul nuovo Comitato e su tutta Miglianico ci sia il sorriso benedicente di San Pantaleone.


N.B. - Essendo stato diffuso in un pubblico social network, quindi aperto alla pubblica condivisione, possiamo anche noi diffondere lo statuto dell'associazione "Comitato Festeggiamenti Miglianichesi", basta cliccare sui link seguenti:

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