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L’esempio è arrivato coi pantaloni corti. Gli scout a Miglianico

Lo scorso fine settimana ha fatto vivere alla nostra Cittadina un esperienza bella, gioiosa, fattiva e indimenticabile. Sono arrivati gli scout, tanti, tantissimi da tante parti del territorio. Li abbiamo accolti nelle nostre case, chi ha potuto li ha aiutati, soprattutto li abbiamo osservati, traendone messaggi positivi e buoni esempi. Hanno fatto tante cose e, com’è nel loro modo di fare, hanno lasciato il posto che li ha accolti meglio di come lo hanno trovato, pulendo, sistemando, dipingendo, cantando, festeggiando, facendo cose tutte belle e buone.

Questa invasione, annunciata e attesa, ha saputo, così, anche lenire il dolore lacerante dei lutti che avevano segnato la settimana precedente. Christian forse non ci sarebbe stato comunque perché impegnato nella Roma scelta come sede del suo lavoro e del suo vivere la vita a tutto tondo con la generosità natia. Pierpaolo, se avesse avuto anche solo un altro respiro, ci sarebbe stato sicuramente, con al sua esperienza di volontariato e con la sua passione piena di vita. Hanno avuto un posto privilegiato, senza pioggia, per godersi l’invasione degli scout.
Bravi a tutti quelli che hanno partecipato! Bravi a quelli che hanno dato una mano, in particolare al nostro Parroco, don Gilberto, al Sindaco e alle varie associazioni e aziende che hanno fatto quel che serviva.
Miglianico non è stata però del tutto sorpresa da questo evento. I più giovani forse si. Avranno chiesto chi sono e che fanno gli scout, avranno smanettato leggendo di Robert Baden-Powell o per capire qualcosa, avranno finalmente visto dal vivo quel che forse alcuni scout, loro compagni di scuola di altri centri, avranno sempre solo raccontato.


Chi ha qualche anno in più avrà, invece, ricordato la bella stagione del Gruppo Scout di Miglianico, che si è vissuta nei primi anni ’80 del secolo scorso. L’iniziale diffidenza, passata ad essere ilarità e poi curiosità, divenne infine un giusto e appropriato apprezzamento per un’attività associativa con spiccate qualità formative e di solidarietà. Inizialmente, vedere sulla piazzetta pochi elementi con quella strana divisa, vista forse nei film americani, con le piccole bandierine che apparivano sproporzionate già rispetto al robusto bastone che le innalzava, suscitò qual misto di diffidenza e ilarità che caratterizza i piccoli centri davanti a certe novità.
Poi, più che le spiegazioni offerte da promotori e aderenti al gruppo scout di Miglianico (Amerigo Timperio, Corrado Paolini, Balbo Sulpizio, tra gli altri), fu il vederli all’opera che mosse la simpatia dei più. Non ci fu il tempo per grandi eventi ma quello delle uscite e delle esperienze in tenda, oltre a diverse forme di presenza attiva a Miglianico, tra servizio liturgico o iniziative di solidarietà, portò tanti ad apprezzare quella presenza coi pantaloni corti che animava la vita locale.
Conoscevo poco del mondo scout a quel tempo ma non ero il solo, tra quelli della mia generazione, che, anche per l’affetto verso un Amico come Amerigo Timperio, parlavano bene del movimento scout per la sua storia segnata soprattutto dalla capacità di tenere insieme i giovani, dando loro quegli elementi fatti di senso di appartenenza e di formazione nella responsabilità che sono, se non determinanti, certamente molto utili alla crescita dei futuri cittadini.
Non ci fu il tempo di veder consolidata quella bella esperienza, per motivi che non ho mai voluto conoscere anche per la inutilità di un simile approfondimento, visto che non avrei avuto modo di poter offrire un contributo positivo. Posso confermare quel che avvertii allora: era, è stato un peccato perdere il Gruppo Scout di Miglianico, una ricchezza, un patrimonio di cose buone.
In questo week-end, forse, anche qualcun altro avrà avuto modo di avere questo rimpianto e, chissà, la voglia di riprovare.


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