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La soluzione. Venerdì sera ci sarà la riunione in Sala Civica per il (nuovo) Comitato Feste 2015

“Le nostre Feste Patronali, inderogabilmente, sono nostre. Sono di tutti i Miglianichesi.. “
Ricomincio da questa considerazione con la quale ho chiuso l’ultima nota dedicata alle Feste Patronali, o meglio, alla singolare missiva scritta dal Presidente del “Comitato Festeggiamenti Miglianichesi”, per affrontare positivamente l’argomento che oggi è all’attenzione di tutti noi: la riunione di venerdì 30 gennaio, alle ore 20,30, nella Sala Civica comunale per il Comitato Feste 2015.

Appartengo alla schiera dei tanti Concittadini che, almeno una volta, hanno fatto parte del Comitato Feste. Come quei tanti altri, so che si tratta di un impegno duro, assorbente in termini di tempo ed energie, difficile sempre, oggi ancor più difficile per le condizioni economiche che segnano la vita di molti di noi. So che, nonostante tutto, tutti vogliamo che le Feste Patronali si facciano e si facciano al meglio. E, con esse, la Festa di San Rocco, quella della Venuta di San Pantaleone, quella di Sant’Antonio (almeno quella rimasta) e quella della Madonna delle Piane. Per questo occorre metter su almeno un Comitato Feste, che forse è meglio di un comitato per ogni festa. La generosità dei Miglianichesi poi sorprenderà tutti.
Ora si tratta di far la propria parte sostenendo chi ha le migliori intenzioni e offre le migliori garanzie in termini di coinvolgimento e di saggezza, dato che, alla base, ognuno mette impegno, devozione per San Pantaleone, attaccamento alle nostre tradizioni e la propria onestà personale.
Non rivelo un segreto se racconto che, in occasione dell’ultima riunione di “Miglianico Cambia”, iscritti e simpatizzanti di quella associazione hanno seriamente discusso della cosa, con particolare riferimento proprio all’imminente riunione cittadina di venerdì prossimo.
Ho molto apprezzato il richiamo, forte e deciso, del Sindaco che ha chiesto a tutti di partecipare e di mettersi a disposizione per collaborare. Da tempo il Sindaco, Fabio Adezio, cerca di convincere tutti che bisogna unire e non dividere, perché così le cose si fanno meglio anzi, lui dice che si possono fare cose straordinarie.
Ha ragione. Anche in questo è un Sindaco del cambiamento.
In quell’assemblea non è stato avanzato un nuovo organigramma, non son stati fatti nomi né graditi né sgraditi, non è stata levata alcuna critica a chi ha fatto né elogi a chi potrebbe fare. L’invito perentorio e senza pieghe di retro-pensiero è stato quello di dare un contributo per creare un nuovo Comitato che coinvolga tutti.
Non rivelo ancora segreto se racconto di aver precisato un aspetto che appare in controtendenza rispetto all’invito del Sindaco ma che, invece, è solo un piccolo sostegno a quel che dice. Ho dovuto con ciò, ancora una volta, parlare per far conoscere quel che molte persone pensano e mi sollecitano di rappresentare ma che altrettante persone non dicono in pubblico, perché…beh, il perché lo sappiamo. Ho introdotto un aspetto in fondo banale, scontato: il Comitato Feste alla fine deve piacere, cioè deve dare adeguate garanzie, al Parroco e al Sindaco, per le rispettive responsabilità che hanno in capo. Se così non fosse, il Parroco potrebbe non autorizzare la Festa religiosa (“nen càcce Sante Pantalone “ son state le parole esatte) e il Sindaco potrebbe non autorizzare quella cosiddetta civile: ergo la festa non si potrebbe fare. Ci sarebbe così un sedicente Comitato Feste ma non ci sarebbe la Festa. Questo, ovviamente, sarebbe il caso estremo, che nessuno mette in conto e che, di fatto, mai si è verificato a memoria d’uomo. Ma era un elemento necessario da mettere in campo, perché chiarisce ed esplicita l’aspetto formale che è anche molto più di quello sostanziale. Non possiamo pensare di divertirci a far dispettucci tra di noi o a tizio o a caio. Non possiamo irrigidirci su posizioni di arroccamento pensando di avere ragione a prescindere, non si può aprire un dialogo se non ci si mette tutti sullo stesso piano, senza ruoli artatamente acquisiti o pensati come predeterminati. Soprattutto non si può far questo, rischiando di metterci contro chi è il vero titolare della Festa, innanzitutto il Parroco e, con lui, il Sindaco per le diverse competenze di ordine pubblico e di indispensabile sostegno amministrativo.

Insomma, senza di loro si può fare sia la riunione sia la costituzione del nuovo Comitato? Non si può fare né l’una né l’altra a dispetto loro.

È superfluo affermarlo? Era superfluo dirlo quella sera perché è una cosa scontata? Può darsi di si, può darsi di no. L’averlo chiarito prima, molto prima, è stato un contributo positivo, quantomeno nel circoscrivere il problema che si andrà ad affrontare.
Ora resta l’invito ad accogliere l’invito: partecipare alla riunione per dare disponibilità, per assumere incarichi operativi o anche solo per dare sostegno a chi lo farà e non deve sentirsi solo o mandato allo sbaraglio, la qual cosa, quest’ultima del dare sostegno senza assumere impegni diretti, appunto, ho intenzione di fare.
Tutti invocano un misto di esperienza e di novità con diversi dosaggi. Molti hanno alzato antenne, più o meno interessate, per capire chi giocherà la partita da attore e chi da comparsa e chi resterà fuori gioco. Tanti aspettano per regolarsi. Le cose vanno così. Nulla di male, nulla di strano: è così.
Penso che tutti abbiamo a cuore la nostra Miglianico, che viene, che deve venire prima delle posizioni personali nella mente e nel cuore di chi mette al primo posto il valore della propria Comunità. Allora tutti dobbiamo far in modo che la soluzione a fine serata sia quella auspicata dal Sindaco. Che ci siano la massima condivisone e inclusione (‘sta parola, non so perché, ma mi piace poco). Sarà bello se a uscire dalla porta della Sala Civica comunale sarà un grande gruppo, unito dall’impegno sulle cose da fare, che si presenti così a don Gilberto e a Fabio Adezio (meglio se incontrandoli insieme), per chiedere e ottenere da loro il via libera, così da poter partire subito per fare una bella festa in ognuno dei giorni delle nostre Feste.

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