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Una distanza siderale. Tra il nuovo e il vecchio modo di amministrare la differenza è esplosa ieri sera durante l’incontro nella Sala Civica tra Cittadini e Amministrazione Comunale

Ieri sera, come tanti altri, ho partecipato al primo dei quattro incontri che l’Amministrazione Comunale ha organizzato per informare ed ascoltare i Cittadini su quel che è stato fatto, su quel che si sta facendo e su quel che si intende fare come attività amministrativa per la nostra Miglianico. Ogni tanto, per pochi istanti alla volta, mi sono distratto nell’ascoltare il sindaco, Fabio Adezio, perché nei tratti del volto, in certe espressioni, i particolari toni della voce, in gesti che sono tra quelli più istintivi e naturali vedevo il Papà, Gabrielino, e mi ripiegavo in ricordi bellissimi che nulla però avevano a che fare con il tema della serata.
L’incontro è stato bellissimo, come lo è la democrazia quando è vera e senza lacci e forzature.

Davanti a un nutrito uditorio il Sindaco ha spiegato tante, tante cose. Ha presentato idee per il futuro, ha illustrato progetti già avviati, ha raccontato le cose fatte, anch’esse tante, incredibilmente tante se si pensa che son state fatte in meno di otto mesi da chi era - forse è ancora - visto da alcuni come “inesperto e presuntuoso”.

Enumerare le tante cose è impossibile. Il Sindaco ha impiegato oltre due ore per fare una sintesi, con l’aiuto di slide e con la stringente capacità di esposizione di chi ha consolidata esperienza di tecnico e di conferenziere di un certo livello. Non si può metter tutto in poche righe che vogliono, invece, provare a trasmettere sensazioni, valutazioni, riflessioni a caldo, che poi son quelle che normalmente il cittadino si porta a casa dopo aver partecipato a simili eventi. E, del resto, provare a enumerare ogni cosa comporterebbe il rischio serissimo di dimenticarne non poche, sia per la fallacia della memoria di chi ora racconta sia per la numerosità delle cose esposte, che son state tutte di grande interesse. Comunque non lo farò perché questi eventi vanno vissuti e partecipati. Ce ne sono altri tre in programma. Chi è stato assente ieri ha tutte le possibilità per partecipare, per capire, per farsi un’idea.
Dirà qualcuno, tra i soliti pigri, che ora starà già commentando senza aver partecipato, quindi da ignorante, che son state le solite chiacchiere: “Tutte buscije. C’ha deva dice?”. Questa è la probabile e scontata sentenza dell’ignorante, di chi ignora quel che è accaduto.
Invece, ecco una prima riflessione, non son state bugie e neanche le solite chiacchiere. È stata una serata piena di informazioni, confronto, cose positive e utili. Non lo dice chi vuol bene a Fabio Adezio, lo certifica la reazione delle opposizioni che erano autorevolmente presenti in sala. Esplicita, pur con i dovuti distinguo e richiami, è stata la sostanziale adesione a larga parte delle cose dette dal Sindaco da parte del dott. Pasquale Di Crosta, a nome e per conto del “M5S”. La sua unica vera contestazione, portata avanti con puntiglio e competenza, è stata di carattere squisitamente tecnico in merito alla convenzione che regolerà i rapporti tra Comune e società affidataria della gestione del Campo da Golf. Meno esplicita ma più consistente è stata la certificazione dell’altra opposizione, quella di “Progetto Miglianico”. La apprezzata presenza in sala dell’ex sindaco e del dott. Fabrizio Papponetti, attuale consigliere di minoranza, è stata di gioioso ascolto senza alcuna contestazione né controproposta. L’ex è uscito con il suo block-notes tra le mani quando orami lo scenario era chiaro. Egregiamente è rimasto il dott Papponetti. Ma, ecco il perché di questa riflessione, se non dicono nulla quelli che sono stati messi lì per controllare e fare proposte alternative uno deve pensare e pensa che quel che il Sindaco ha detto è davvero giusto, vero, senza “buscije”. Una novità colossale.
Una seconda riflessione l’ha offerta il dibattito che ha animato l’ultima parte della serata. Si è parlato di cose da fare (fare le multe a chi parcheggia male o lasciare la giungla attuale nelle strade del centro abitato), di come farle (introdurre la sosta a tempo) e di altre cose senza che nessuno abbia inscenato proteste o attaccato su un qualunque tema amministrativo.
Quel che è emerso è che così, forse, si deve fare: chi amministra chiama a raccolta i Cittadini e spiega e chiede e si confronta.
Così forse si doveva fare anche prima? Sì. Ma non si è fatto.
La distanza tra il vecchio e il nuovo ieri sera è diventata siderale.
Non molti avevano capito veramente prima del maggio scorso e che molti fortunatamente hanno compreso in quella tornata elettorale, promuovendolo, il nuovo che avanzava e creava distacco non (solo) numerico ma culturale e comportamentale rispetto al vecchio.
È stata ancora una volta una bella serata per Miglianico e per i Miglianichesi. Saranno altrettanto belle le altre tre serate già annunciate a Montupoli, Piane San Pantaleone e Cerreto.
Possiamo tutti essere orgogliosi di questo nuovo modo di amministrare la cosa pubblica a Miglianico. Poi potremo valutare se ci sarà qualcuno ancora più bravo o se questo ben di Dio che abbiamo ora comunque non ci soddisferà e ci auto-castreremo perché a noi interessa di più un particolare che ci sta a cuore piuttosto che il bene comune. È la libertà.
In libertà, segnalo una cosa che non è andata bene, la metto in fondo perché, di solito, la maggior parte di quelli che ci leggono, abituata a Facebook e a Twitter, non arriva a scorrere tutto il testo pensando d’aver capito tutto dalle prime parole (quanti geni incompresi!).
Il Sindaco tra le tante cose belle ci ha parlato anche di cose non belle: il Comune è iper-indebitato (a dispetto di chi dice di aver lasciato soldi e ricchezza nelle casse comunali…), i non pochi problemi trovati, praticamente uno in ogni faldone che si va ad aprire, ma soprattutto qualche grande disastro, come i 118 milioni di euro di debiti dell’ACA e i debiti, non ancora tutti accertati ma comunque tanti, fatti dal consorzio dei rifiuti, senza che i nostri vecchi amministratori abbiano fatto niente in sede di approvazione dei bilanci e men che mai informandoci come cittadini-contribuenti. Ci sarebbero poi il debito che ha portato alla chiusura del CRIVEA e altre cose di minor costo, ma sempre di passivi si tratta; come la gestione delle affissioni, conclusasi con il responsabile di quell’azienda che è fuggito in Sudamerica portandosi anche i soldi che doveva versare al Comune.
La cosa che non va è questa. Il Sindaco, con coraggio e correttezza, ha annunciato che farà il possibile ma che poi alla fine i debiti fatti dagli altri li dovremo comunque pagare. Ma non ci ha detto chi ha fatto quei debiti per conto nostro. Non volgiamo vendette né capri espiatori, ma almeno non vorremmo rischiare di trattare come galantuomini soggetti che, di fatto, ci hanno fregato o fatto fregare da altri i nostri soldi. Non saranno ladri, ma certo non sono stati per niente corretti. E vorremmo sapere chi sono, se ci sono prove per avere certezza, così sappiamo chi additare ai nostri figli come responsabili per i debiti che pagheremo, sottraendo loro altri pezzi di futuro.
Il vero problema dell’Italia, forse, non è legato alla finanza mondiale o alle speculazioni tedesche o a tante altre cose che ci hanno ammorbato ogni giorno sui giornali e ogni sera su ogni talk-show televisivo. Il problema, forse, è che in Italia chi sbaglia, ad un certo livello, non paga mai, la fa franca e quasi-quasi diventa un esempio da seguire. Il problema è che chi ruba, chi evade le tasse, chi sfrutta gli altri, sempre facendolo a un certo livello, non paga, non restituisce il maltolto con i dovuti interessi. E ride, ride di noi…
Per fortuna e per merito di tanti giovani e meno giovani, a Miglianico le cose stanno rapidamente cambiando. I risultati ormai cominciano a essere visibili e incontestabili.
Manca ancora qualcosa su un piano non direttamente operativo ma più importante. Lo va segnalando da sempre il Sindaco, Fabio Adezio: si tratta di crescere come Comunità consapevole dell’esser tale, una Comunità.
Lo ha acutamente e efficacemente ricordato ieri sera l’avvocatessa Daniela Palladinetti, che ha chiesto di mettere più cuore nella vita locale. Sembrava un’obiezione, è stato un magnifico assist. Perché alla fine la questione, il fine che inseguono il Sindaco e i nostri giovani Amministratori sta lì, è quello il cuore di tutto. Opere, efficienza burocratica, progetti e idee sono bellissimi e ci fanno sentire nuovamente orgogliosi di essere Miglianichesi anche come Cittadini amministrati. Ma Miglianico rischia di diventare una parola vuota se non torna a riempirsi di amore, di condivisione, di ascolto, di solidarietà piena, di gioia, di armonia sociale, cioè se non sarà capace di essere Comunità.
Siamo sulla buona strada.

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