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Per tanti ….ma non per tutti. Il gran finale dei “100 giorni”

 

Troppo bello per essere vero. Sarebbe stato perfetto se non ci fossero stati non uno ma due errori.

Parlo dell’appuntamento di venerdì sera, 19 settembre, per i “100 giorni” della nuova Amministrazione Comunale.

Va detto subito che si tratta di una promessa mantenuta, mantenuta benissimo. 

Elenco subito i due errori che hanno tolto la possibilità della perfezione ad una serata che è stata molto ben preparata dal Sindaco, Fabio Adezio, e dalla sua attivissima squadra di governo di “Miglianico Cambia”.

Il primo errore, che, per fortuna di certuni, è sfuggito ai presenti è stato nel non esplicitare responsabilità precise, pur annunciate, su alcune operazioni disinvolte compiute negli anni passati e che oggi potrebbero costarci molto caro. Ma questa dimenticanza è giustificata dalle troppe cose che dovevano esser presentate e anche dal fatto che è recuperabile. Lo si potrà sempre dire.

Il secondo errore è stato quello di non prevedere la ripresa integrale della riunione: uno spettacolo che meritava di essere messo in cineteca e anche di essere diversamente usato se le cose dovessero avere indefinibili evoluzioni.

 

La comunicazione tecnologica, che ha dominato come novità nella recente campagna elettorale, è stata l’assente ingiustificata della serata più importante, quella dove la democrazia ha vissuto un eccellente momento di chiarezza e di partecipazione trasparente. Assente non è stata come supporto per la comprensione di quanto il Sindaco ha esposto ma lo è stata nella possibilità di registrare un evento che ha avuto un godibilissimo finale, che non so dire se sia stato davvero a sorpresa oppure no. 

Detto di queste due pecche, va anche detto che è stata una serata che ha consentito di conoscere, dati alla mano, quello che era stato descritto in campagna elettorale e, prima ancora era stato il motivo di determinate scelte fatte da più di un Cittadino di Miglianico.

La schieramento in campo, nell’affollatissima Sala Civica comunale (che sarebbe ora di intitolare a Padre Giovanni Palombaro, missionario Camilliano, esempio di generosità, di dedizione, di carità, di amore per i piccoli e gli indifesi e di grande mitezza) era questo. I presenti: la squadra di “Miglianico Cambia” al gran completo coi suoi sostenitori; a coprire molti spazi dentro e fuori la Sala, un grappolo di attenti Amici del M5S sull’ala, tra le due porte d’ingresso, una fila di sedie in zona centrale con la rappresentanza qualificata ma non completa dei grandi sconfitti delle ultime comunali: un’irrequieta Catia Giovina Mattioli Stella e l’ex-sindaco, dr. Dino DeMarco che metteva in evidenza un faldoncino di carte preparategli per l’occasione forse da quinte colonne e furbetti duri a morire. Assenti: Nicola Mincone  e i suoi più stretti consiglieri; l’ex-vice sindaco, l’Amico Fernando Ferrara, e non pochi candidati della lista “Progetto Miglianico”

Ora, raccontare quel che il Sindaco ha illustrato in oltre un’ora e mezzo di intervento fatto di dati e elementi documentali, senza indulgere in fumisterie e frasette a effetto tira-aplausi , è impossibile. Potrei ricordare molto sommariamente alcune cose ma ne dimenticherei tante altre forse più importanti. Non posso non segnalare l’annuncio del taglio degli alberi che impedisce la risistemazione dei marciapiedi in via Roma, via San Giacomo e via della Chiesa, auspicato dall’allora assessore comunale Donato Antonelli nel 1986 e ora divenuto drammaticamente urgente. Ma è una cosa marginale rispetto alle tante altre, compreso il vessato argomento dell’autovelox, che hanno riempito di fatti e dati la comunicazione del Sindaco. Occorre che quelle slide vengano pubblicate con adeguato commento e con tutto quello che è il corredo di documenti e di riferimenti che le hanno generate, perché sono una parte fondamentale della nostra storia locale. 

E’ un diritto di tutti i Miglianichesi sapere cosa è accaduto realmente in passato e quali conseguenze abbiamo e avremo. 

Sarebbe un diritto anche poter rivedere l’intera manifestazione, ma questo pare sia impossibile. Eppure è strano che non ci abbiano pensato né quelli di “MC”, né la consigliera d’opposizione Catia Giovina Mattioli Stella che iperproduce foto commenti sui social, né gli amici del “M5S” che pure con la tecnologia della comunicazione e della diffusione hanno un eccellente rapporto.

Può sempre darsi che venga fuori qualcosa di “autoprodotto” da chi era presente come semplice Cittadino. Altrimenti, chi non c’è stato, vorrà dire che s’è perso tutto ma soprattutto il clou della serata. 

Si era nella fase finale, quella delle domande e dei chiarimenti da parte del pubblico. Dopo un appassionato chiarimento sulla importanza di alcune strade comunali, quando non ci speravo più, ha alzato la manina il dr. Dino De Marco, si proprio lui. Ha fatto il suo pistolotto, intercalato da “tu che sei un giovane sindaco”, contestando anche la luce del sole. Ma gli è andata male: ha trovato pane per i suoi denti, ricevendo dal Sindaco, Fabio Adezio, risposte e bacchettate puntali, soprattutto sulle gravi responsabilità del grande debito che soffoca il nostro Comune. La cosa è arrivata al comico, quando ha insistito nel dire che alcuni debiti non son stati fatti nel 2011 come detto dal “giovane Sindaco” ma nel 2009 e qualcuno li ha chiesto “chi era il sindaco allora?”. L’applauso liberatorio e un po’ irridente ha coperto la scontata risposta . Era lui. 

Nel 2014 non ne ha indovinato uno di intervento il mio caro Amico, dr. Dino  De Marco. I suoi interventi hanno aiutato molto la vittoria di MC e del Sindaco Fabio Adezio. 

Il sospetto che ho è questo. Dopo aver organizzato due eventi a costo zero, ben riusciti, come “La Festa del Paesano” e “W lo Sport” quelli di “Miglianico Cambia” avranno mica fatto un patto sotterraneo con il mio Amico Dino De Marco per farlo intervenire all’appuntamento dei “100 giorni”? Non posso credere che un uomo che ha navigato per vent’anni nel potere comunale, in quello degli enti consortili e nei partiti politici, non si sia accorto che dopo il responso delle urne, cioè dopo quello che è stato il giudizio netto dei Miglianichesi sulla sua esperienza di sindaco e soprattutto sulla sua campagna elettorale, istituzionalmente fuori luogo e politicamente disastrosa per come l’ha condotta - dopo essersi squagliato dalla lista dei candidati - avrebbe dovuto si partecipare alla serata, per correttezza e per mostrare serenità, ma avrebbe dovuto mantenere un signorile (e anche callido) distacco. Casomai facendo saggiare il terreno dai consiglieri di opposizione che lui coordina e guida; casomai annunciando una contro serata senz’altro dire; casomai, se proprio pensava che ci mancasse la sua voce, fermandosi alla prima frase: “Caro Sindaco apprezzo il modo in cui stai operando in questa fase di rinnovamento”. 

Nonostante le notizie non belle su quel che ha generato il modo di amministrare del passato, è stata una bella serata.  

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