La letterina del sabato 15 marzo 2025
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- Pubblicato Sabato, 15 Marzo 2025 15:11
- Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,
a Miglianico non sono terminati gli eventi per celebrare la Festa internazionale della Donna. Oggi, infatti, è previsto il “Pomeriggio Rosa – Star bene?...Si può”, organizzato dall’Amministrazione Comunale con l’aiuto della nostra super Pro Loco (o viceversa). Si tratta di un incontro di informazione e prevenzione dei tumori femminili che vedrà la partecipazione di qualificatissime relatrici: la dottoressa Simona Grossi, Direttore dell’Unità di Senologia chirurgica presso l’Ospedale “G. Bernabeo” di Ortona, la dottoressa Marzia Muzi, Responsabile UOSD Radiologia senologica e Screening mammografico del nosocomio ortonese, della dottoressa Laura Masini, Biologa Nutrizionista dell’Ambulatorio di Medicina integrata del “Bernabeo”, la dottoressa Anna Di Profio, Psicologo, Psicoterapeuta, Psiconcologa della Breast Unit Asl2 di Chieti, e la dottoressa Mariangela Appignani, Presidente dell’Associazione G.A.I.A. ODV-ETS. L’appuntamento è per le 15,30 alla Casa delle Monache. Non è affatto superfluo sollecitare tutte le Concittadine a partecipare. Il tema è davvero di vitale importanza e, purtroppo, anche per colpa delle nostre abitudini inquinanti, l’incidenza del tumore mammario è in crescita drammaticamente esponenziale. Per fortuna, almeno fin quando la sanità pubblica ce li lascerà, abbiamo valorosi Medici e valide strutture per combattere e vincere più di una battaglia. Ma non bisogna distrarsi, mai.
Segnalo un altro appuntamento che celebrerà il lavoro, la “Festa di San Giuseppe” organizzata dal Circolo ACLI di Miglianico, presieduto dalla carissima Cinzia De Lutiis. Il programma di questo evento che è alla sua prima edizione prevede essenzialmente la Santa Messa che, per l’occasione verrà celebrata alle 18:00 e non alla 17,30 nella Chiesa di San Rocco. Per chi vorrà, ci sarà poi un piccolo momento conviviale presso “Gustofficina” che, per ovvi motivi, richiede la prenotazione secondo le indicazioni fornite dagli organizzatori.
Prima di entrare un attimino, molto delicatamente, nel campo minato ben evitato nelle ultime Letterine, quello del Commercio locale, voglio condividere con i miei eroici ventitré Lettori (+24°) una notiziola che forse già conosceranno ma che è bene registrare su questo spazio di libertà. Sono ripresi i lavori per la realizzazione del “Centro per le Famiglie”, il bell’intervento che prenderà il posto della vecchia scuola media per dare una vita nuova al centro cittadino attraverso spazi di facile e attiva di condivisione civica. Nelle settimane passate si sono affastellate chiacchiere, indiscrezioni e, ovviamente, polemiche di ogni sorta, che hanno perfino fatto riemergere la nostalgia per il palazzone ormai demolito. Pare che tutto sia risolto. Errori di progettazione, ostacoli nelle trattative con i vicini, non si sa quali altri problemi ed ostacoli sbocciati al centro dei discorsi di pochi o tanti, hanno avuto una prima risposta in quel ritmo operoso del cantiere che torna a parlare la lingua delle cose che si stanno facendo, dei progetti che diventano realtà. A spanne, penso che ci sarà un po’ di ritardo rispetto alla conclusione prevista per i lavori, a meno di miracoli. Però, oltre alla logistica delle Feste patronali e delle altre manifestazioni estive, penso che non ci siano molte persone che abbiano come assillo questo pensiero nella loro vita quotidiana.
Ier l’altro, forse con il divertito tentativo di sfruculiarmi, comunque con simpatia e amicizia, mi hanno sventolato sotto il naso una recente pubblicazione, il numero zero de “La corrente del Foro”, che si qualifica come “Periodico di informazione sociale, politica ed economica della Val di Foro” anche se mostra in avvio una particolare attenzione per Miglianico. Diretto dal Collega Giuseppe De Micheli, si presenta con una squadra di collaboratori (non firmatari dei singoli articoli, ndr.) di prim’ordine. L’iniziativa è meritevole di ogni attenzione e va segnalata come una novità positiva. Qualcuno ha voluto fin troppo facilmente fare scorciatoie dietrologiche. Penso, però, che abbia sbagliato, quantomeno nel correre un po’ troppo. Quando nasce una testata giornalistica, evento sempre più raro purtroppo se si tratta di carta stampata, essa va accolta con favore perché alimenta l’informazione e le possibilità di confronto. Lo può fare anche se fosse sfacciatamente di parte e anche se si limitasse a trattare solo alcuni argomenti, perché lo farebbe legittimamente e nel pieno utilizzo delle liberta costituzionalmente garantite. Ma poi, diciamolo, con tanti che criticano e non fanno nulla, quando c’è qualcuno che fa qualcosa non possiamo che elogiarlo. Avremo poi il tempo per valutare, soppesare, decidere come approcciare la lettura di questo nuovo periodico e casomai, casomai, casomai anche di criticarlo. Ma non ora. Ora va detto che è cosa buona, assolutamente buona. Del resto, sono nato e cresciuto nella carta stampata, c’è un legame che non si scioglie, che mi ha già portato a stampare pagine significative scritte per questo spazio di libertà e che continuo a coltivare ancora, anche se non posso anticipare come e quando ne raccoglierò i frutti. Tra l’altro, senza nulla togliere al valore dell’iniziativa corrente, voglio raccontare ai miei eroici ventitré Lettori (+24°) che questa strada, quella del periodico della Val di Foro, non solo l’ho percorsa prima di altri ma probabilmente, fino a prova del contrario, l’ho inventata. Infatti, sono stato, grazie alla deliberazione dell’allora Commissario prefettizio del Comune di Francavilla al Mare, dott. Pizzi, e col supporto della “MIRUS & Co.” di Michele Russo, l’ideatore e il primo Direttore, in carica dal 2000 al 2006, del periodico “Le Piazze”, che raccontava non solo di Francavilla ma di tutta la Val di Foro. Quell’esperienza fu poi ripresa e portata avanti da altri egregiamente e si è conclusa qualche tempo fa. Quindi, questa novità altro non è che la conferma di quella bella intuizione che ebbi all’inizio di questo. I miei eroici ventitré Lettori certamente ricorderanno anche, non come monito ma come simpatico aneddoto, che abbiamo poi avuto un altro tentativo di giornale della Val di Foro, anch’esso con occhi e certe attenzioni solo per Miglianico. Si trattò de “Il Foro”, nato e poi estintosi nel 2010. Auguro a questa nuova esperienza di avere meno problemi e vita molto più lunga.
Arrivo al passaggio sul commercio locale. È argomento di facile polemica, tant’è che torna in evidenza abbastanza di frequente, o meglio, soprattutto quando non c’è molto altro da dire o non si ha attenzione per il molto altro che c’è. Fatte le dovute proporzioni per l’importanza che poi ha nella vita di non poche persone, soprattutto quelle che, come si suol dire, “ci campano”, il tema del commercio locale, declinato tra il polemico ed il fatalistico, sta diventando e rischia di diventare sempre più uno di quegli argomenti di routine, di cui si parla così, come fanno gli inglesi con il tempo meteorologico. Diciamoci la verità, senza far finta di niente: il commercio sta velocemente cambiando per i motivi che tutti sappiamo. Processo irreversibile? Fenomeno controllabile? Effetto voluto con complicità di molti? Ci vorrebbero ore per analizzare il tutto. E ancora molto più tempo occorrerebbe per conoscere e verificare le proposte indirizzate a tutelare il commercio delle botteghe paesane, qualora ci fossero realmente e non si riducessero a proclami e auspici d’occasione. La cosa da evitare, se possibile, è andare a caccia di facili colpevoli, anche perché non ce ne sono. Sparare sul singolo amministratore comunale, qui come nelle grandi città, sta diventando penoso se non ridicolo. Peggio ancora è proporre soluzioni estemporanee senza tener conto che siamo in un sistema di libero mercato e non dirigista come potevano esser quelli del socialismo reale o di altri regimi dittatoriali, dove lo Stato fa tutto. Vengo al dunque. Orbene chi ha sollevato la polemica recentemente, chi l’ha sostenuta e chi disinvoltamente l’ha commentata sui social e nei conciliaboli, dovrebbe ricordarsi sempre che siamo a Miglianico, non a New York. Idee, le scelte fatte, le prese di posizione della maggioranza o dell’opposizione registrate negli anni passati dovrebbero consigliare più d’uno a un po’ di cautela e tutti gli altri a indirizzare energie e intelligenze alla ricerca di qualche soluzione, non facile ma certamente utile a far dialogare e non scontrare maggioranza e minoranza consiliari. E poi, sventolare permessi, metri quadri, scelte di localizzazioni di centri commerciali nelle contrade facendone oggi polemica quando si è passato il tempo non breve delle ultime due campagne elettorali comunali a chiedere interventi per le contrade, con tutto quel che ci hanno messo di contorno, dovrebbe esser evitato per non fare figure barbine. Meglio ancora, perché sarebbe rivolto al futuro, si dovrebbe provare a far quel che forse è impossibile, cioè allineare su posizioni di coerenza personale certi soggetti. Val la pena provarci. Ci si deve provare, con un po’ di buona volontà e quel pizzico di buon senso che può nascondere e confondere anche il sano senso della vergogna.
C’è un po’ di tempo per farlo. Non è ancora tempo di vera emergenza, forse.
Non hanno mica messo fuoco alla macchina del Sindaco?!
Buona Domenica