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La letterina del sabato 1 febbraio 2025

Care Amiche e cari Amici,

l’altro ieri la nostra Miglianico è stata protagonista sui media locali di due vicende che, oltre all’Amministrazione, hanno, un solo punto in comune: la scuola.

La prima notizia è solo apparentemente facile da spiegare. La Giunta Regionale, infatti, ha deciso un riordino della organizzazione scolastica procedendo all’accorpamento di alcuni Istituti Comprensivi. Tra questi c’è quello di Miglianico che comprende, sin dalla sua istituzione, anche i plessi scolastici di Ari e Giuliano Teatino. Secondo la decisione della Regione ora dovrà esser praticamente assorbito dall’Istituto Comprensivo di Ripa Teatina che, a sua volta, comprende anche i plessi scolastici di Torrevecchia Teatina. Oltre alla Provincia di Chieti o sulla scia di quanto ha deciso la Provincia e/o contestualmente, il Comune di Miglianico ha deciso di ricorrere al TAR per impugnare la delibera della Giunta Regionale, lamentando sostanzialmente due problemi.

 

Uno di questi è di carattere squisitamente politico. La Regione, secondo il nostro Comune, ha deciso di fare la sua scelta senza nessun tipo di confronto e senza neppure una semplice informativa preventiva con gli Enti locali interessati, tra cui ovviamente l’Amministrazione di Miglianico. Il secondo problema è legato alla qualità della scelta che non terrebbe in alcun conto determinati fattori, primo tra tutti la qualità del nuovo campus scolastico di Miglianico in termini di sicurezza e livello tecnologico-ambientale. La Regione pare sia ancora sorda ad ogni tipo di invito al confronto ed anche a quello che potrebbe esser un semplice chiarimento pur se post-delibera. Questo, se fosse vero - dobbiamo presumere che lo sia in presenza di un’accusa da parte del Comune non smentita dalla Regione - darebbe alla vicenda un sapore amaro, perché farebbe pensare ad un contrasto di un certo tenore più che a un dissenso sul singolo provvedimento. Del resto, l’aver imboccato le vie legali qualcosa dice. Per comodità di informazione a vantaggio dei miei eroici ventitré Lettori, che certamente ben conoscono il nostro territorio e quello che abbraccia i comuni sopracitati, aggiungo alcuni dati che sembrano esser in un qualche modo interessanti e che riguardano i numeri che misurano le realtà interessate. L’Istituto Comprensivo di Ripa Teatina comprende 8.099 abitanti (3.899 di Ripa e 4.210 di Torrevecchia) ed abbraccia un territorio di 34,94 kmq (20,26 più 14,68). L’Istituto Comprensivo di Miglianico comprende invece 6.916 abitanti (4.599 di Miglianico, 1.071 di Ari e 1.146 di Giuliano Teatino) su un territorio di 43,1 kmq (22,73 noi, 11,39 Ari, 8,98 Giuliano T.). Sono numeri che possono apparire interessanti a partire da quello che colloca Miglianico come il centro più grande sia numero di abitanti sia per estensione territoriale che si accompagna alla diramazione dei suoi confini con altri comuni: un dato che non è affatto secondario perché le distanze non sono trascurabili quando si parla di mobilità degli alunni. A questi numeri non significano alcunché per i criteri che la Regione ha adottato, perché si è fermata ad un solo dato, questo: l’Istituto Comprensivo di Miglianico ha 545 alunni, mentre quello di Ripa Teatina ne conta 687. Il resto sembra non contare nulla. Se così fosse, però, sarebbe stato agevole per l’Assessore Regionale, spiegare, confrontarsi, partecipare a sedute di Consigli comunali o di Consigli di Istituto o anche ad assemblee pubbliche. Uno va lì, casomai si porta il funzionario che dirige il settore del suo assessorato (che poi è quello che prepara le carte e, a volte, indirizza le decisioni, ndr.), incontra gente, ascolta, si confronta e, alla fine, tira fuori i numeri e conferma che non può farci nulla. Se non lo ha fatto, se continua a non farlo, forse non è così. In democrazia è sempre meglio un confronto anche acceso tra le parti portatrici di diversi interessi piuttosto che affidarsi al TAR. Ormai dobbiamo attendere che sia proprio il TAR a decidere questioni che non sono di mera legittimità di una o più delibere ma che riguardano la vita di un mondo, come la scuola, troppo importante per essere affidato alla sola saggezza dei giudici. Una Nazione che vuole essere tale non può fare tagli freddamente economici sulla scuola, sull’università, sull’alta formazione, sulla ricerca, sulla cultura, sulla sanità e sulle infrastrutture di base, sui quali deve investire sempre di più, anche a costo di fare debiti. Sennò smette di essere Nazione, si abdicare progressivamente al suo ruolo, inaridisce le sue radici e si auto-soffoca. 

Voglio ora raccontare ai miei eroici ventitré Lettori un aneddoto legato a questa stessa vicenda che, in realtà, nasce e va avanti da non pochi anni. Ecco perché non è il colore del governo nazionale o regionale che deve segnare la lettura dei fatti, trattandosi di una tendenza costante che sta distruggendo da anni il sistema scolastico. Ero presidente del Consiglio di Istituto del nostro Comprensivo nei primi anni di questo millennio e già allora si paventò una prospettiva di accorpamento. In quel frangente si paventava di veder Miglianico assorbita dall’Istituto Comprensivo di Tollo, all’epoca tutelatissimo politicamente. I numeri erano poco favorevoli e bisognava arrivare almeno a 600 se non ricordo male la cifra. Con la collaborazione di alcune Maestre, di genitori sensibili come l’indimenticato Massimo Sulpizio e di qualche impiegato, senza nulla dire alla Dirigente scolastica se non a cose fatte, fu fatta una sorta di campagna acquisti anche solo formale fuori dal territorio comunale e superammo la quota prevista, allontanando decisamente la minaccia. So che questo richiamo al passato rischia di innescare facili polemiche. Ma chi le vorrà agitare sa che saranno pretestuose e senza succo, capaci anche di far fare magre figure a più d’uno tra quelli che volessero brandirle contro questo o quello. 

Torno al filo di questa Letterina. Dicevo delle vicende che hanno visto Miglianico al centro delle attenzioni da parte dei media locali. Detto della prima passo alla seconda.

L’Amministrazione comunale ha annunciato il bando per la 5^ edizione del “Premio PoetaMi- Miglianico Borgo in poesia in memoria di Paride Di Federico che, come sappiamo vede tra gli organizzatori la nostra super Pro Loco e come protagonisti, non solo nella competizione poetica, alunni e studenti delle nostre scuole. Il Premio che ora vede impegnata a raccogliere le poesie in gara per le varie sezioni, la giuria composta da Alessandro Di Zio (docente e poeta); Antonello Antonelli (docente e giornalista); Andrea Buccini (poetessa); Barbara Giuliani (poeta); Eleonora Molisani (giornalista e poetessa); Stefano Tieri (docente), vedrà la cerimonia di premiazione sabato 24 maggio prossimo. Sarà una giornata dedicata interamente alla poesia con conferenze e laboratori. È un appuntamento da mettere sin da ora in agenda così da non perderlo perché segnerà un punto decisivo a favore dell’ambizione di Miglianico di vedersi riconosciuto il titolo di “Città che legge”.

Intanto - felice di essere smentito se le cose stanno diversamente, essendosi svolti riunioni ed incontri lunedì scorso - segnalo che manca ancora il passaggio tra il Comitato Feste presieduto dalla carissima Olivia Sarra, che dovrebbe aver cessato la sua lodevole attività con l’ultima Festa della Venuta, ed il nuovo possibile Comitato, che deve ancora manifestarsi o quantomeno essere presentato a chi deve decidere di investirlo ufficialmente del suo compito, cioè il Parroco per diretta competenza, ed il Sindaco per tutto il resto. Siamo al 1° febbraio, la prima Festa in programma, se si vuol rispettare la nostra tradizione locale, è il 21 aprile prossimo, Festa di Sant’Antonio a Cerreto, seguita immediatamente dopo, il 27 aprile, dalla Festa di San Rocco. Se tutto fosse già pronto e deciso il Comitato avrebbe meno di 90 giorni per i primi due impegni, giorni decisivi se si vuole provare a scegliere, in tempo e con minore spesa, i migliori spettacoli per le Feste Patronali. Le prossime settimane sarebbero anche quelle utili a programmare qualche novità da innestare nella nostra tradizione.        

Il tempo passa e ci avvicina a scadenze decisive per chi deve serenamente accollarsi il compito di organizzare le Feste Patronali con quelle che le precedono e le inframezzano. 

Buona Domenica       

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