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La letterina del sabato 11 gennaio 2025

Care Amiche e cari Amici,

da qualche giorno viene distribuito il Calendario di San Pantaleone, curato dalla Confraternita. Come ogni anno, da quando questa iniziativa è sorta, raccomando di acquistarlo e di tenerlo esposto in casa, nel proprio ufficio, nel proprio esercizio commerciale come segno distintivo, come simbolo dell’appartenenza a questa Comunità ed a quella infinitamente più ampia dei devoti di San Pantaleone. E poi di conservarlo, perché non è un semplice calendario, che diventa vecchio con passare di un anno. Infatti, non è il calendario in sé che ha valore ma l’opera nel suo complesso. Questo suo valore va ricordato e tutelato. Va fatto anche quando in esso vengono a trovarsi piccoli elementi incautamente incastonati in esso e non perfettamente consoni alla sua qualità di elemento significativo. Ma di questo piccolo neo tratterò dopo.  

 

Devo prima riprendere le considerazioni fatte, evitate e sospese sull’ultima seduta del Consiglio comunale, quella del 30 dicembre 2024, quella, per intenderci, nella quale, un po’ tanto a sorpresa, si è registrata una totale unanimità anche se il principale punto all’ordine del giorno era tutt’altro che facile. Il fatto - lo ricordo - è che maggioranza ed opposizione, all’unanimità, hanno votato l’affidamento del Campo da Golf e tutti i rispettivi emendamenti alla proposta di affidamento. Il Sindaco, che avrebbe potuto legittimamente far approvare il provvedimento in giunta, ha voluto fortemente portare in consiglio questa decisione e, con altrettanta determinazione, ha voluto portare l’opposizione a condividere la scelta amministrativa completandola con le sue proposte. Il mio Amico Silvio De Lutiis, che si è attribuito una piccolissima parte in questa vicenda, l’ha commentata lungamente e si è soffermato su alcuni aspetti tutti positivi e tutti ritagliati sui ringraziamenti a destra e a sinistra, partendo dal consigliere Nando Pulcinella per finire con un vero elogio al vice-sindaco Antonio Palombaro. Ripeto la mia tenace volontà di credere che qualcosa sia finalmente cambiata in meglio e mantengo ben distante dalla discussione elementi che potrebbero involontariamente riaccenderla in senso polemico. La mia non breve esperienza mi fa temere che si sia trattato di un fatto episodico, importante ma non facile da collocare come il primo di una lunga serie, quella che invece tutti ci auguriamo. A sostenere la mia speranza che tutto andrà avanti senza grandi polemiche anche in futuro ci sono non pochi elementi, tra i quali quello che, collaborando, l’opposizione deve fare meno fatica a far la sua parte, perché non deve accanirsi nello studio delle carte e provando al contempo a superare tutte le difficoltà di chiarimento che solitamente un’opposizione incontra. Altro elemento è che la maggioranza può rilassarsi un pochino, perché può contare di anticipare la soluzione delle eventuali difficoltà nel corso dei contatti che avverrebbero sempre prima delle prossime sedute di consiglio. Questo mondo ideale, per esser fissato come periodo storico, dovrà attendere le prossime verifiche e, tra queste, (questo Silvio De Lutiis forse lo sottovaluta), quelle delle, differenti collocazioni partitiche, che pure ci sono e che torneranno a pesare prima o poi. Bisognerà, per altro verso, verificare quale valutazione daranno di questo nuovo modo di confrontarsi in consiglio, i tessitori della lista che sente già sicuro il successo nel 2029. A loro conviene questo clima di concordia che potrebbe portare a nuovi abbracci con la sorpresa di un “Fabio-quater”? Ma questo vale anche per chi, dentro “Miglianico Cambia”, aspetta le prossime elezioni per avere un posto al sole. Insomma, personalmente spero che la concordia fattiva e collaborativa affacciatasi il 30 dicembre scorso duri a lungo. Dobbiamo sperare che tutti apprezzino il nuovo corso consiliare. Sarà così?          

Il nuovo anno intanto è iniziato con presenze, assenze e attese. La presenza, prima tra tutte, è sempre quella della Pro Loco che non si ferma mai, ha la spina sempre attaccata. Ha già annunciato il prosieguo della sua fattiva presenza “GiovaMI” che, riassestate le proprie fila nei giorni scorsi, torna all’azione già giovedì prossimo, 16 gennaio, alle 21:00 col cineforum sul film “Diango”.

Tra le assenze, croniche, c’è quella di dirigenti e degli attivisti di “Miglianico Cambia nella sua centralissima sede desolatamente vuota e spenta dopo le elezioni, quindi da ben sette mesi- È un’assenza grave, che non trova certo giustificazione per il fatto che da altrettanti mesi è assente addirittura anche la stessa sede del gruppo di minoranza come sono assenti le sue iniziative, tutte.   

Nulla sembra ancora muoversi per due cose molto attese: il coordinamento delle associazioni locali e il nuovo Comitato feste. È vero, l’anno è appena iniziato e le feste hanno probabilmente appesantito, forse anche frastornato un po’ tutti. Per il Comitato Feste 2025, che pure sembrava pronto a manifestare la propria disponibilità, un pochino si può ancora attendere, un pochino, non di più. Ma il coordinamento delle associazioni locali andava già fatto, perché serve a programmare le rispettive attività collocandole in un calendario unico, condiviso e conosciuto in tempo, che consenta meno spreco di energie, nessuna sovrapposizione di appuntamenti e la possibilità per tutti di partecipare a tutte le iniziative. 

Care Amiche e cari Amici, come anticipato in apertura di questa Letterina, torno per una doverosa precisazione al Calendario di San Pantaleone 2025, curato e distribuito dalla Confraternita. Ripeto, che si tratta di un oggetto simbolico, un segno distintivo da acquistare e conservare, un’opera graficamente pregevole che conserva l’impostazione data sin dalla sua prima edizione, il cui merito va ancora ascritto a chi nella Confraternita non c’è più. 

Un calendario di tale portata e di tanto valore significativo per tutti i Miglianichesi e per i tanti devoti del nostro Santo Protettore non dovrebbe ospitare accenni che, pur se espressi con intenzioni positive e conciliative, lasciano intravedere una visione dei fatti diciamo così, non esattamente collimante con la verità, diciamo ancora, lontana dalle sponde della verità. Nel saluto del Priore, il nuovo Priore, l’Amico Luciano Cipollone, c’è, nei ringraziamenti, la presentazione del nuovo Direttivo, composto da Antonio Piccirilli, Pantaleone Paolucci, Fernando Biasone, Massimo Italiani, Graziano Sulpizio, Nicola Rosa e Nicola Pino Timperio. Questa è una buona notizia perché porta a conoscenza di tutti i nomi di chi ha le maggiori responsabilità in un sodalizio locale. Ma non è questo quello a cui facevo cenno poco fa. Il passo interessante è nel saluto che apre le pagine interne del calendario. “I miei obiettivi per questo mandato - scrive il nuovo Priore, Luciano Cipollone - sono quelli di tentare di riportare la serenità in seno alla Confraternita, messa in discussione a seguito di divergenze politiche di qualche membro del nostro sodalizio”. Spiace sapere che ci siano state “divergenze politiche” all’interno di quel pio sodalizio in questi ultimi anni. Tutti speriamo che si siano già ricomposte a distanza ormai di quasi un anno dalle ultime elezioni regionali e sette mesi da quelle comunali, perché dovrebbero essere state quelle le occasioni che possono aver determinato le presunte e non precisate “divergenze politiche” evidenziate dal Priore. Sarebbe, invece, molto più spiacevole, decisamente sgradevole se il riferimento del Priore si riferisse al passato meno recente, quando, come i miei eroici ventitré Lettori ben ricorderanno, la “serenità in seno alla Confraternita” è stata minata fino alle estreme conseguenze (alcune delle quali assolutamente inaccettabili ancora oggi) da parte di chi era alla guida della Confraternita, il Priore in primis e poi tutto il Direttivo, del quale l’attuale nuovo Priore faceva parte in qualità di tesoriere. Quelle vicende sono forse ancora ben scolpite nella memoria dei miei eroici ventitré Lettori e di chi ama frequentare questo spazio di libertà. Chi avesse poca memoria o chi volesse conoscere oggi quel che accadde allora può rileggere o leggere quelle note andando a ritroso, partendo da questa (clicca qui), trovando casomai  nell’ipertesto anche le due lettere che pubblicai allora e che illustrano molto chiaramente una posizione che non ho modificato e non intendo modificare. Non ho mai mancato di presentare in termini elogiativi a tutti voi l’iniziativa annuale del Calendario di San Pantaleone e, sempre positivamente, tutte quelle che, nei fatti o nella mera ritualità, hanno visto per protagonista o co-protagonista la Confraternita. Invece, di quelle vicende conclusesi con le mie dimissioni, per la parte che, come componente della Confraternita che ho avuto il privilegio di lanciare e poi di fondare, mi ha visto coinvolto in prima persona, non ho più scritto una sola parola. L’ho fatto non solo e non tanto per il rispetto che ho voluto riservare alla Confraternita come istituzione - non a certi suoi esponenti -, quanto soprattutto perché non mi è sembrato corretto trattare di quel sodalizio non essendo più un confratello dopo le mie motivate dimissioni. Oggi questa precisazione è stata sollecitata dalla decisione del Priore di fare quell’accenno in una comunicazione pubblica, anzi, solenne, visto che ha deciso, a mio avviso incautamente, di inserirla nel calendario, che è e rimane un simbolo identificativo dei Miglianichesi e dei devoti di San Pantaleone. Colgo l’occasione per fare al nuovo Priore e al nuovo Direttivo della Confraternita di San Pantaleone di Miglianico gli auguri di ogni bene.

Buona Domenica             

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