La Letterina del sabato 4 gennaio 2025
- Dettagli
- Categoria: Notizie
- Pubblicato Sabato, 04 Gennaio 2025 10:53
- Scritto da Maurizio
- Visite: 245
Care Amiche e cari Amici,
con questa di oggi comincia un nuovo anno di corrispondenza fatta dalle vostre Letterine. Per prima cosa, buon anno ai miei eroici ventitré Lettori (+24°) e a tutti quelli che amano frequentare questo spazio di libertà.
Parto dalla fine, cioè dalla fine dell’anno passato con un richiamo al “Te Deum” di ringraziamento del 31 dicembre. È stato, è sempre ogni anno, un momento semplice ma molto importante, che prelude, senz’affatto “dar fastidio” alla chiusura dell’anno, che è stato poi congedato, da chi ha potuto permetterselo, con feste, brindisi, giochi, musica e danze. I 30/40 minuti della Santa Messa che comprendono i pochi minuti del “Te Deum”, avrebbero dovuto riunirci tutti, soprattutto tutti noi che sappiamo di avere un abbraccio ed un bacio da scambiare, una bottiglia da aprire, una cosa da mangiare, senza sentire freddo, senza sentirsi soffocati dall’inedia, senza sentirsi storditi dal silenzio della solitudine.
Non sono bravo a contare le presenze ma sono certo di non sbagliare se sottolineo, senza muovere rimproveri e censure ad alcuno, che non c’eravamo tutti e nemmeno tanti. Dire grazie non è facile in certi casi ma qui non si tratta di ringraziare una persona ma il Dio dell’Amore, il Padre buono. Mia Nonna Assunta ci rimproverava spesso dicendoci “Nen dicete ma’ ‘ringrazieme Ddì”. Aveva ragione. Anche questo, come tanti altri ammonimenti l’ho capito dopo.
Col 2024 sono andate in archivio tante cose. Ci sono andate con le loro date non sempre con il loro valore o disvalore e men che mai con gli effetti che alcune vicende continuano ad avere nello svolgimento degli eventi o nel sentire sia delle singole persone sia dell’intera nostra Comunità locale.
Sono andate in archivio le Feste patronali, le Sagre e le tante manifestazioni che abbiamo vissuto. Non andranno in archivio i nostri ringraziamenti alla Pro Loco, al Comitato Feste 2024, agli organizzatori del “Mellianum Musica Festival” (lo chiamo ancora così per motivi affettivi ma non solo), della “Miglianico Tour”, delle passeggiate, delle gare sportive, dei Cineforum, degli Incontri culturali in Comune e di tutto il resto, cioè il tanto che è stato fatto: respiri profondi di una Miglianico viva. Non è andato in archivio l’impegno di chi continuiamo a ringraziare e sproniamo a proseguire o ad iniziare una nuova avventura, come lo sarà - speriamo al più presto - per il Comitato Feste 2025, garantendo il nostro sostegno spassionato.
È andata in archivio la sola ricostituzione formale della Miglianico Calcio la cui attività è appena cominciata e si espanderà, speriamo, con la possibilità di riattivare il Campo Sportivo che il Comune sta sistemando facendone davvero un piccolo stadio, luogo ed occasione per riportare i Miglianichesi a tifare Miglianico.
Non è andato in archivio il futuro, sarebbe stato, è impossibile mettere in un armadio o in classificatore da museo quel che accadrà. Parlo di “GiovMi”, l’associazione che è stata la grande novità del 2024. In questo anno appena cominciato, eluse le trappole che le verranno tese e sfuggita agli abbracci e riabbracci per niente amichevoli e leali che proveranno a soffocarla suggendone la linfa vitale, “GiovaMi”, se vorrà mantenere fede ai propri impegni, potrà cominciare a dare il ritmo del tempo che verrà a tutta Miglianico.
Sono andate in archivio le elezioni comunali dell’8 e 9 giugno 2024. Ovviamente non è stato riposto in cantina il valore dei risultati, la straordinaria terza elezione consecutiva del Sindaco Fabio Adezio, la riaffermazione di un modello del fare e del saper resistere al ritorno del vecchio modo di agire. Dovrebbe finalmente andare in soffitta, meglio, dovrebbe esser seppellito per sempre, quel vecchio modo di fare col suo proporsi ai Cittadini, passato dal vuoto paternalismo al becero battagliare aggravato dal brandire minacciosamente denunce ed esposti.
In verità, un po’ a sorpresa, un segnale nuovo, nuovissimo c’è stato proprio al tramonto del 2024. Il Consiglio comunale, pur impegnato nella discussione di un argomento difficile quale quello della nuova gestione del Campo da Golf, si è ritrovato a discutere senza scontrarsi, a confrontarsi senza ingannarsi, a proporre e ad accettare vicendevolmente proposte e poi a votare tutto all’unanimità. L’ultima seduta del Consiglio comunale del 2024 sembra aver portato un miracolo. Tutti insieme appassionatamente? O quasi? Presto per dire se di miracolo si è trattato, cioè di un mirabolante cambio di rotta e di atteggiamento da parte di maggioranza e soprattutto dell’opposizione, o se si è invece trattato di un caso dovuto a particolari condizioni che non voglio evidenziare perché rischierebbero inutili reazioni polemiche. Benché non autorizzato all’ottimismo dal modo di fare e di relazionarsi della minoranza, purtuttavia voglio esser ottimista. Voglio soffiare sulle vele della speranza che ci sia un cambiamento, quel modo di interpretare i rispettivi ruoli istituzionali da parte di maggioranza e minoranza che vado sollecitando da non poco tempo, quella gara chi fa meglio per i Miglianichesi, anche attraverso una battaglia serrata sulle idee e sulle proposte ma con l’unico obiettivo del bene comune.
Alla speranza che tenacemente colgo dall’ultimo Consiglio comunale s’oppone il disperare che il 2025 possa esser l’anno del ritorno di un aspetto cittadino che tutti auspichiamo e che cominceremo ad esigere senza accettare ulteriori scusanti. Parlo del decoro dei luoghi pubblici, dell’ordine da imporre al traffico cittadino, del rigore da imporre a chi sporca, a chi parcheggia maleducatamente, a chi fa tutto quello che contribuisce ad avere strade e piazze non decorose, non vivibili, come sarebbe giusto oltre che bello avere. Il simbolo, involontario ma eclatante di questo degrado sta nelle bandiere che sventolano davanti al Municipio, non a caso la Casa dei Miglianichesi: sono a mezz’asta, segno non di un lutto istituzionale ma rappresentazione di una Comunità che sembra si sia arresa alla maleducazione, al degrado e all’indifferenza di chi deve prevenire, evitare e sanzionare la maleducazione e l’indecorosità civiche.
Col 2024 sono andate in archivio le nascite e gli arrivi dei nuovi Concittadini, gli amori fissati in matrimoni, i successi artistici, professionali, sportivi e scolastici dei singoli Miglianichesi, i progressi di tanti in tanti settori. Quelle date sono ormai destinate a diventare partenze per il computo dei compleanni, degli anniversari o elementi per i curricola personali. La vita, la loro vita proseguirà attraversando altri traguardi.
Hanno avuto, anche nell’anno appena passato, una data fissa i lutti che ci hanno privato di affetti e amicizie. Ciascuno ora avrà davanti agli occhi o in uno struggente tuffo al cuore più di un volto con un nome caro. Tra tutti quelli che ci hanno lasciato nell’anno che sta per finire, ne ricordo due per il valore simbolico che hanno avuto. Li metto in ordine di tempo nei saluti che abbiamo loro tributato. Il primo è Massimo Sulpizio, il mio Amico Massimo, generatore di affetti limpidi, icona dell’Amicizia più vera, esempio di un impegno civico moderato, moderno e propositivo, probabilmente lo spirito più vivace e coerente di quella spinta rinnovatrice incarnata nell’esperienza di “Miglianico Cambia”. Il secondo è Renato Ricci, che è stato Sindaco di Miglianico per nove anni e consigliere di minoranza per altri dieci, segnando, come primo Cittadino e contribuendo a farlo anche da oppositore, i tempi della novità e del rinnovamento nell’intero scenario politico-amministrativo locale. Coerente e tenace, ha combattuto la sua battaglia anche dopo il termine dall’esperienza quale rappresentante dei Cittadini in Consiglio comunale, raffinando, grazie ad un’ancor più accresciuta saggezza civica, un impegno che ha speso a sostegno delle novità che andavano presentandosi, senza farsi paralizzare da schemi ideologici e da schieramenti preconcetti. Renato Ricci è stato senza alcun dubbio un personaggio di rilevante importanza per la nostra storia locale. Mi auguro che questa consiliatura possa portare a compimento il disegno ormai definito da qualche anno (in realtà lo proposi già quando Sindaco era Nicola Mincone, ndr.) quello di metter mano alla toponomastica comunale intitolando, con adeguata cifra cerimoniale, strade significative o palazzi civici a chi è stato Sindaco della nostra Cittadina oltre che ad altri personaggi locali degni di altrettanta grata memoria
Il 2025 inizia nel bene, nel fare cose buone, come è finito il 2024, ancora con un segno dell’impegno della nostra Pro Loco, i cui dirigenti sembrano avere energie inesauribili. Lunedì, 6 gennaio, festa della Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo, alle ore 16:00, presso l’Auditorium del polo scolastico, torna la manifestazione che ha al centro la gara per i migliori “calcionetti”, quello tradizionale e quello più innovativo, ma che prevede, tra le altre cose, anche l’allegra tombolata che, tradizionalmente, ha più premi che concorrenti.
Care Amiche e cari Amici, questo nuovo anno, che ci ha già donato i suoi primi giorni, sarà, in fondo, quello che noi vorremo e riusciremo ad essere come Comunità locale, ciascuno per le proprie responsabilità nei diversi settori della vita cittadina. Sarà il buon anno che sinceramente ci siamo augurati, più o meno distrattamente o frettolosamente, se decideremo che sia un anno buono, fatto di cose buone. E per questo dovremo impegnarci con passione e generosità del nostro tempo. La prima cosa buona perché un anno sia un buon anno è proprio questa: fare la nostra parte dimostrando amore per Miglianico, anche coi gesti più piccoli e con le parole più semplici come lo sono state le sole due di tutti i nostri auguri di “buon anno”.
Se alziamo lo sguardo oltre il nostro orizzonte locale, ci sono due momenti monumentali da custodire con cura e far sviluppare con impegno nei prossimi dodici mesi: l’apertura del Giubileo, che Papa Francesco ha voluto indirizzare alla Speranza, ed il messaggio di fine anno del Presidente Mattarella. Miglianico è il nostro piccolo mondo, è vero, ma siamo nel mondo. Siamo una piccolissima, bellissima briciola di questo mondo. Non dimentichiamolo.
Buona Domenica