La letterina del sabato 30 novembre 2024
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- Pubblicato Sabato, 30 Novembre 2024 00:06
- Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,
prima di raccontare e di annunciare cose buone, molto buone, devo condividere con i miei eroici ventitré Lettori (+24°) la piccola ma divertita riflessione su una delle recenti uscite della nostra opposizione. Non meritano alcuna pubblicità, men che mai plauso o approvazione, solo la mortificazione che viene dal silenzio, l’unica cosa che meritano. Però, quando poi passa all’avanspettacolo qualcosa vien da dire, sorridendo e senza nessuna amplificazione. In presenza di un grave problema che riguarda tutto il territorio, non solo Miglianico, quello della carenza di acqua potabile con la conseguenza di chiusure che si protraggono ormai da molte settimane, la minoranza, da un lato attacca il Sindaco per aver fatto - a loro dire ma senza dire cosa - intrecci con i vertici ACA o chissà cos’altro di turpe e poi, dall’altro, chiedono allo stesso Sindaco la delega ad andare loro a combattere per riavere l’acqua giorno e notte, ovviamente solo a Miglianico.
Siamo oltre il comico perché chiedono al Sindaco di fare due errori, ammettere i magheggi di cui lo accusano genericamente e spogliarsi del mandato popolare per affidarlo a chi il mandato di maggioranza non lo ha ricevuto. Se proponevano la danza della pioggia sarebbe stato almeno simpatico. Non escludo che in un qualche angolo d’Italia possa esser successo, comunque non mi risulta, ma giurerei che mai la maggioranza abbia delegato pienamente la minoranza a fare cose simili, cioè a rappresentarla in certi consessi. Se l’opposizione avanza una così strampalata richiesta con siffatte premesse, vuol dire che sta a fare solo una inutile provocazione. Per loro fortuna c’è chi sta peggio, molto peggio perché crede che due giorni di pioggia o cinque centimetri di neve sulla Majella possano riempire di colpo le sorgenti. Occorre bere perché siamo fatti prevalentemente di acqua, ma in certi casi, bisogna bere con moderazione, non l’acqua, ovviamente.
Care Amiche e cari Amici, in generale provo sincera e spontanea simpatia per chi fa opposizione, perché so quanto sia faticoso farla, quanto sia frustrante fare l’oppositore anche perché, non poche volte, aumenta quel senso di solitudine e di abbandono che si prova all’atto della sconfitta alle elezioni. Ma bisogna meritarla questa simpatia, facendo opposizione seria, incalzante, anche venata di populismo, ma capace di evidenziare problemi, di sottolineare errori, di indicare soluzioni migliori, di fare proposte serie non solo e sempre provocazione e bassa propaganda. I nostri oppositori si sono fatti settimane di autoconvincimento, erano sicuri di vincere, devono abituarsi, sono ancora alle prime armi. Vanno capiti, devono ancora imparare bene come si fa.
Vengo alle cose belle che voglio raccontare ai miei eroici ventitré Lettori (+24°)
La prima fa riferimento alla riunione di mercoledì scorso che i avevo annunciato nell’ultima Letterina. È stata più che interessante la serata sui “Patti di Collaborazione”. Organizzata dai promotori delle “Agora delle Idee per Miglianico”, l’incontro si è svolto nella sala consiliare del Municipio con una presenza di una ventina di Concittadini, pochi se si considera l’importanza che avrà in futuro quanto discusso lì, molti se consideriamo il fatto che continuiamo ad avere una fiducia forse davvero cieca nei soli messaggini whatsapp. Non dovrei raccontare il dettaglio della serata ben introdotta da Marco De Luca e da Daniela Palladinetti ed arricchita poi dagli interventi di alcuni dei presenti tra i quali il Sindaco, Fabio Adezio. Anzi, più che spiegare quel che s’è detto, è bene annunciare, cominciare a ricordarlo a tutti, che ci sarà un nuovo appuntamento il 18 dicembre, sempre in Municipio. Ed allora il discorso appena avviato diventerà sempre più concreto. Si tratta in sostanza di una rivoluzione civica, una rivoluzione non visionaria ma possibile, che porta i Cittadini, senza distinzione di parte e di orientamento politico, ad individuare e ad avere cura di uno o più beni pubblici facendoli diventare beni comuni, senza con ciò sottrarre le competenze amministrative al Comune per la manutenzione e altri adempimenti del genere. La cosa esiste da qualche decennio e conta migliaia di casi concreti in molte parti d’Italia. Il primo passaggio sarà l’approvazione di un apposito regolamento comunale - sul quale il Sindaco si è già impegnato, ndr. - che disciplinerà e indicherà come potranno esser stretti i “Patti” tra Comune e gruppi di Cittadini, quali potranno essere gli oggetti e quali i rispettivi obblighi nell’attarli. Nulla di complicato e di astruso, anche se in verità si tratta di rovesciare il modo di pensare e di comportarci che conosciamo. L’introduzione di questa nuova modalità di attenzione verso luoghi e cose di uso comune comporterà sicuramente un effetto didattico, perché insegnerà concretamente tanto a tanti e, se tutto andrà bene, avrà anche un effetto emulativo, perché chi, inizialmente indifferente, scettico o addirittura contrario, vedrà che la cosa funziona da una parte, probabilmente vorrà proporla anche in un’altra parte del territorio comunale.
L’altra cosa buona, a sua volta fatta di tante cose buone, è il programma degli “Eventi Natalizi – Miglianico 2024” curato dal Comune in collaborazione con la nostra super Pro Loco e con il concorso di associazioni e Cittadini. A partire da giovedì prossimo, 5 dicembre fino al giorno della Befana, c’è un po’ di tutto per tutti i gusti e tutte le età con giusta attenzione per i più piccoli. Tra tante cose belle e buone, che spero non siano oggetto di polemiche strumentali, me n’è piaciuta una in modo particolare. È una parola che, se la si legge senza paraocchi e risentimenti, apre davvero un mondo nuovo. Il 25 dicembre il programma recita “Scambiamoci gli auguri”. In un programma si può molto correttamente scrivere “Aperitivo con o per lo scambio degli auguri” o, semplicemente “Scambio degli auguri in piazza”. Sarebbe appropriato, significativo, corretto, anche bello. Invece è meraviglioso quell’invito a scambiarci gli auguri che è molto di più del far sapere che c’è un momento gioioso per farlo. Leggendolo ho colto un messaggio che vuole portare riconciliazione, coinvolgimento totale, ritorno alla coesione, quantomeno alla civiltà dei rapporti tra Concittadini che serve a Miglianico, cioè a tutti i Miglianichesi per vivere bene le feste e i giorni che di festa non saranno. Non è l’invito a cancellare convinzioni, non è l’invito a modificare posizioni e men che mai a mutare le proprie idee (idee non puntigli). Non lo vedo come l’invito a fare gregge e a mettersi sotto lo stesso capo. No, è l’invito, così lo voglio leggere e vivere, a fare quel piccolo passo che sta in una stretta di mano, in un brindisi e nello scambio di auguri i quali, è bene ripeterlo, significano volere solo cose buone per le persone che ci stanno a cuore. Sarà più bravo, non più fesso, chi questo invito lo accoglierà per primo.
Buona Domenica