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La letterina del sabato 5 ottobre 2024

Care Amiche e cari Amici,

dopo aver battuto il record di quasi tutti i suoi predecessori con la terza elezione consecutiva - in crescita per voti e percentuali - il nostro Sindaco, Fabio Adezio, pare aver sfatato anche metà del mito sintetizzato nel motto elettoralistico “l’acqua a li Piane e la luce a Catalane, che risale agli anni del Barone Arnaldo Valignani. Cerco di cogliere questo piccolo richiamo simpatico, come spesso faccio per sdrammatizzare vicende che proprio simpatiche non sono. Puntuale come una scadenza del mutuo, da non poco tempo, ogni settimana arriva l’avviso, peraltro cortese e molto utile, del Sindaco che ci annuncia altre sette sere e sette notti senz’acqua. Da un lato dovemmo esserci abituati al disagio, anche se abituarcisi non è certo bello, dall’altro lato ci stiamo abituando alle proteste che accompagnano ogni comunicazione del genere.

Resto ogni volta sorpreso dal ripetersi di una discriminazione che vede una parte del territorio discriminata rispetto all’altra. Infatti l’elenco delle zone interessate dalle chiusure è sempre lo stesso “Centro abitato, contrada Montupoli, contrada Cerreto” (nei fatti, parte di essa, ndr.). Qui non si tratta di un asfalto, di una strada più o meno utile ai nostri agricoltori o a una di quelle cose inesistenti che ogni cinque anni alimentano la polemica strumentale e sempre falsa sulla differente attenzione del Sindaco tra centro abitato e contrade o su stereotipi stucchevoli quali “cittadini di serie a e di serie b”. Qui si tratta di un servizio essenziale più che primario, un servizio per cui siamo legati da contratti non liberi, un servizio che vincola anche il Comune con l’accordo consortile. Quindi, avere o meno l’acqua potabile per tutto il giorno, come ci toccherebbe in forza del contratto che abbiamo, o non averla per una parte del giorno alla pari degli altri Concittadini non è una cosa secondaria né trascurabile, quindi neppure può esser frutto di scelta politica non fortemente motivata. Quando poi questa differenza di fornitura perdura nel tempo, ci si può anche risentire, sentirsi incavolati, un pochettino. Metto da parte le considerazioni che già conosco, avendo anche Amici geologi, come quella che non bastano due o tre giorni di pioggia per rimpinguare le sorgenti alle quali serve più tempo rispetto al Foro che inganna non pochi portando una pisciatella d’acqua in più. Non devo neppure chiedere le motivazioni tecniche che rendono evidentemente difficile o, forse, solo operativamente scomodo per gli addetti, dare equilibrio nelle chiusure, alternando le zone penalizzate. Rilevo questa discriminazione che non mi fa assolutamente vedere come antipatici o avversari i Concittadini sempre riforniti di acqua né mi mette nell’angolo coi cattivi che l’acqua non possono averla ogni sera e ogni notte. Penso che siamo di fronte ad una ingiustizia, diciamolo più pacatamente, ad un disservizio che, così smaccatamente discriminate, non solo fa incavolare alcuni ma che comincia a far sorgere quesiti sempre più insistenti. 

Non avendo ancora registrato eventi che segnano la fine delle vacanze della nostra potente opposizione, a beneficio dei miei eroici ventitré Lettori (+24°) mi tocca provare a interpretare qualcuno dei pensieri che essa, la minoranza consiliare, dovrebbe avere e palesare all’attenzione della Cittadinanza. Non mi aspetto da loro, per quel minimo di coerenza rispetto alle polemiche agitate in campagna elettorale (cittadini di serie a e di serie b, centro abitato e contrade…sì quella roba lì, ndr.) che ora si mettano a difendere il centro abitato, che pure li riguarda direttamente per il 50% di loro, o che si vadano a scagliare contro l’ACA, essendo, tre su quattro, ex-amministratori comunali. Mi aspetterei che facessero proprie, mettendole in bella forma, quelle domande che i Cittadini cominciano a farsi, le quali, a volte, sono le cosiddette domande retoriche, nel senso che comprendono almeno una riposta scomoda. La prima sarebbe quella di chiedere il controllo di eventuali perdite delle condotte principali (lo hanno chiesto? Non l’ho sentito, chiedo scusa). Anche se dovrebbero, loro per primi, ricordare che gran parte delle nostre linee principali sono alquanto nuove, come lo sono i serbatoi, quindi, rotture straordinarie a parte, grandi problemi non dovrebbero presentarne. Dovrebbero interpretare loro il fatto che non pochi Cittadini restano indifferenti rispetto a questo perdurante disservizio: non è che hanno bollette fin troppo leggere, oltre i benefici di legge, tanti per capirci? L’opposizione, che non potrebbe che guadagnarci, dovrebbe chiedere al Sindaco come possono aver fatto certi Cittadini a restare indifferenti rispetto ad una crisi idrica fin troppo palese continuando a sprecare tanta acqua per innaffiare giardini, lavare cortili privati, lavare macchine, curare orticelli urbani dove la bonifica non porta i suoi servizi. O come fanno altri Cittadini a fare anche altri utilizzi dell’acqua potabile a livello agricolo, sempre senza utilizzare i servizi di bonifica. Un controllo dei contatori, una verifica, anche a campione, delle prese d’acqua domestiche e delle pertinenze abitative rispetto agli accessi dei contatori ufficiali, controlli del genere o anche più efficaci: queste cose gli oppositori potrebbero chiedere, invocare, sollecitare, provando ad accusare di inerzia gli amministratori. Se si accertassero problemi, la colpa non sarebbe certo dell’opposizione ma dell’odiato Sindaco. O temono che siano cose datate e allora meglio far finta di nulla? I baldanzosi oppositori potrebbero comunque chiedere nuovi interventi, direttamente dall’ACA o anche al Comune, a sostegno dei non pochi Concittadini che, a questo punto, avranno capito che avremo carenze idriche ogni anno, sempre di più, e stanno accettando l’idea di doversi dotare di serbatoi e autoclavi. Sarebbe un po’ populistico ma farebbero un figurone se sollevassero una polemica contro il Sindaco chiedendogli di destinare una parte del suo tesoretto (quanto lo hanno inseguito quel tesoretto!) al ristoro dei danni che in tanti dovranno subire dotandosi di impianti che non sono certo a costo zero. Potrebbero fare un figurone anche proponendo al Consiglio comunale una mozione urgente per imporre da subito una modifica del regolamento edilizio che imponga i doppi impianti (acqua potabile e acqua per i servizi igienici, ndr.) alle nuove case o a quelle che vengono ristrutturate, soprattutto se con sostegni pubblici. Potrebbero anche chiedere al Sindaco di chiedere all’ATER di fare subito lavori per i doppi impianti nelle case di sua competenza. Non vogliono fare nulla del genere? Vabbè. Potrebbero almeno chiedere una seduta straordinaria del Consiglio comunale, con la presenza dei vertici dell’ACA, per avere spiegazioni, giustificazioni, ascolto e impegni. Se non si muovono quando il problema riguarda un bene essenziale alla vita umana qual è l’acqua, cosa stanno a fare? Aspettano di parlare delle giostre o dei fuochi d’artificio alle feste patronali?

Non vogliono pensare all’acqua potabile? Possono, anzi, avrebbero dovuto già chiedere a gran voce che il Sindaco mantenga l’impegno di fare riunioni con i Cittadini. Non possono rimproverarlo di non parlare con nessuno se, ora che tocca a loro farlo, non chiedono al Sindaco di organizzare gli incontri che ha promesso in campagna elettorale.

La maggioranza, dal canto suoi sembra non stare proprio bene, nel senso che non ha ancora messo a punto tutti gli equilibri tra vecchi e nuovi, quindi stenta a decollare sul piano delle uscite pubbliche, tanto dall’opposizione non ha nulla da temere, se non attacchi personali al Sindaco. E, a qualcuno che nutre infondate ambizioncine, questo forse non dà molto fastidio.

Intanto, lo ripeto come il “delenda Carthago” di catoniana memoria, non si vedono interventi per tutelare e migliorare il decoro urbano, i cani fanno quel che vogliono e anche i soliti maleducati con le proprie auto. Pare che si stiano facendo delle multe. Beno o male, a seconda di come la si vede. La sanzione, che va fatta quando deve esser fatta questo non si discute, è anche la certificazione di problemi irrisolti: della mancanza di ripristino del disco orario, della disabitudine di tutti noi ad utilizzare i parcheggi, del tollerare che la gente voglia entrare nei supermercati, nella tabaccheria, nei bar, dal medico e in farmacia con la macchina e di altro ancora che tutti ben conosciamo. Il discorso va fatto a monte. Va chiarito e stabilito se qui, a Miglianico, contano più le persone, in primis i deboli, i vecchi e i bambini, o se contano più i maleducati o se contano più i cani o se contano più le auto. Il resto viene da sé.

Care Amiche e cari Amici, questa che porto avanti è una battaglia persa in partenza, è una battaglia solitaria, isolata? È solo l’illusione di poter esser ascoltati? Non importa. È una battaglia giusta quella di voler metter al centro della nostra Comunità le persone miti e non abituate a far polemiche, a far chiasso, soprattutto i deboli, i bambini e gli anziani, di metterli prima dei maleducati, delle auto e dei cani. 

Del resto, ogni tanto, il mio Amico Donato Antonelli, lui solo, mi dice che è una battaglia giusta, che va fatta. Siamo i due, ed è già tanto di questi tempi.

Ah, oggi è il compleanno di Donato. A lui da “Viva Miglianico” tantissimi auguri di buon compleanno e di una vita ancora lunga e piena di serenità   

Buona Domenica

     

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