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La letterina del sabato 17 agosto 2024

Care Amiche e cari Amici,

passato questo caldissimo Ferragosto ci avviamo a chiudere l’estate, non climaticamente ma sul piano delle manifestazioni e delle feste. Da noi resta da vivere forse qualcos’altro fino alla Festa della Madona delle Piane che sarà come sempre l’8 settembre. Mentre si attendono i fuochi a mare di domani e qualcos’altro qua e là, è giusto fare con i miei ventitré Lettori (+24°) un consuntivo veloce ma doveroso sulla “Miglianico Tour” edizione 2024, la 53^ della storia, corsa ancora una volta, la cinquantatreesima consecutiva, dal nostro Ferraioli. È andata bene, come poteva andare nelle condizioni date di caldo e di altro. Forse non è andata benissimo come qualcuno poteva aspettarsi o ha desiderato. Questo è difficile, molto difficile da valutare. 

 

È vero, a colpo d’occhio i partenti son sembrati un po’ meno, l’eco dei media è stato presente, continuo ma non altisonante, la partecipazione dei Miglianichesi come pubblico forse è stata ancora un po’ in calo, secondo un trend non iniziato certo quest’anno. Sono tutti particolari sui quali si deve innanzitutto approfondire ogni aspetto con calma poi si può ragionare per capire se, alla fine, questo è il top, come molti di noi pensano, o se si può migliorare in un qualche modo che, però, deve esser ancora proposto.

Per la “Miglianico Tour” e per ogni altra nostra manifestazione non solo quelle che già ci sono ma anche per quelle che non ci sono ancora, il tempo dell’analisi, della riflessione, delle proposte migliorative e delle nuove iniziative è il periodo che va dalla fine delle feste natalizie all’inizio della primavera. Lo ripeto da anni, non lo si fa da altrettanti anni. Vuol dire che non serve o che non si vuole. Il risultato è lo stesso: non si fa e ogni anno i problemi e le proposte restano lì, nel limbo del possibile mai concretizzato.

Preferisco quindi evidenziare qualcosa senza aspettare giorni che verranno e saranno come gli altri già trascorsi. Parto ovviamente dalle cose belle della “Miglianico Tour”. La sua magia resta tale nell’attesa, nel viverla, nel vederla. L’impegno dell’organizzazione, a cominciare dal Presidente dell’ASD ADES, Giulio Orlandi, e di tutti quelli che hanno collaborato con lui, dal patron Nicola Mincone fino all’ultimo che ha dato un a mano, resta ammirevole e meritevole di applausi. Applaudo tutti, anche quelli che forse han fatto qualcosa con animo non proprio positivo, anche quelli che si mettono lì sol per farsi vedere, anche quelli che dimenticano di ricordare qualcuno. Li applaudo perché comunque hanno fatto qualcosa per la riuscita della nostra corsa d’agosto. Il fare va apprezzato, sempre. Il non fare, o, meglio, il provare a non far fare va condannato, anche quando è stato indirizzato strumentalmente a una cosa ma ha poi ha colpito la “Miglianico Tour” ed i suoi tanti e bravi volontari. L’immagine più bella della “Miglianico Tour” 2024 è stata quella di Emanuele Rosino col suo numero “1” più che simbolico e di quelli che, col sorriso, lo hanno circondato dalla partenza all’arrivo. È stato anche molto bello cantare l’Inno nazionale prima della partenza ed è stato bello vedere Sindaco, Vice Sindaco, assessori e consiglieri comunali all’avvio della corsa, una presenza importante, qualificante, non obbligatoria, quindi significativa.  

Oltre alle cose fatte, tante e belle, ci sono le parole, quelle dette e quelle non dette. Spero di non annoiare i miei eroici ventitré Lettori (+24°) ma devo ripetere anche quest’anno che il fiume di parole col quale i due speaker, peraltro molto, molto competenti e bravissimi, hanno inondato il pubblico, ancora una volta sono state disattente su quel che la corsa è per i Miglianichesi e li hanno invece bombardati di notizie tecniche, curricula di singoli atleti, prossimi appuntamenti, altri particolari che hanno occupato tutto il tempo e di fatto hanno cancellato ogni aspetto legato a Miglianico e ai Miglianichesi. Personalmente – e forse non sono proprio il solo a pensarla così -  non mi interessa sapere quante gare ha vinto un tal atleta da quando era bambino o dove andrà a correre l’altro atleta la settimana dopo. Mi farebbe invece piacere sentire l’invito ad un applauso per un Miglianichese che passa al primo giro o arriva al traguardo. Non mi annoierebbe sentire raccontare la storia di questa magia d’agosto che forse tutti conoscono ma che ogni tanto è bene ripetere perché significa far capire perché la corsa è dedicata a Walter, Enzo e Remo (vabbè, ci sarebbero anche altri, noi questo lo sappiamo).

Ci sono stati poi due fatti che mi riprometto di raccontare e commentare per i miei eroici ventitré Lettori (+24°), Li accenno qui solo come promemoria, senza alcuna intenzione né provocatoria né polemica: sono solo due possibili appunti sull’agenda per la prossima Letterina.

Il primo riguarda la vicenda di tre, almeno tre, stendardi di San Pantaleone, quelli realizzati dalle nostre Signore-del-fare e collocati su tanti balconi in occasione delle ultime Feste Patronali. Pare che, per motivi ancora da chiarire, siano stati ritrovati in uno stabilimento balneare della vicina Francavilla al Mare. Da soli non ci sono arrivati, il Comitato Feste non ce li ha portati, nessun Miglianichese ha pensato di portare l’immagine del nostro Santo Protettore a prender il sole sulla battigia o a riciclare quei bei manufatti come teli da mare o tendine parasole. Mistero? No. Pare proprio di no.

Il secondo fatto in realtà non lo anticipo nei suoi reali contorni perché mi mancano gli elementi documentali: in certi casi, i racconti senza i documenti non servono. A chi mi ha raccontato la vicenda, invero sconvolgente e molto preoccupante, ho detto che anni fa ho letto una notizia simpatica ma capace di fare utili riflessioni: pare che non sia stata mai brevettata la ruota. Nessuno, pare, ripeto, pare, abbia mai depositato il brevetto della ruota che pure darebbe diritto a lucrosi guadagni visto che si producono miliardi di ruote ogni anno. A pensarci, nel nostro piccolo, pare che nessuno abbia mai registrato il marchio Festa di San Pantaleone, Festa della Venuta, Festa della Madonna delle Piane. Chissà perché nessuno ci ha mai pensato.

Buona Domenica

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