Buon compleanno, Massimo!
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- Pubblicato Mercoledì, 31 Luglio 2024 07:59
- Scritto da Maurizio
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Caro Massimo,
questa notte non ti ho inviato il messaggio WhatsApp con i miei auguri di buon compleanno, come ho sempre fatto negli ultimi anni. Sarebbe stato inutile perché i miei auguri li hai già letti nel mio cuore. Abbiamo festeggiato lo scorso anno a casa tua e l’anno prima, con una visita a sorpresa, venendo a trovarti in quella clinica, dal balcone della quale ti sei affacciato rialzandoti, ancora una volta, come tante volte hai saputo fare, trasmettendo in tutti noi una forza vitale ed una esemplare tenacia che resterà nei nostri ricordi più belli.
Oggi saremmo forse venuti da te, a casa, per i tuoi 60 anni, Si, sono 60 le candeline che un vento celeste ha spento per noi un po’ prima. È nulla se misurato con il tempo-senza-tempo dell’eternità, è un’eternità per chi il tempo lo deve ancora computare con i calendari della vita terrena.
Nel nostro incontro nei luoghi senza spazio dell’Amicizia che non muore, ti porto un regalo, piccolo, immateriale, forse insignificante per molti. Però sono certo che lo gradirai.
È la scatolina dei ricordi di tante cose belle vissute insieme. Tutte non le potrei elencare. Dai tempi delle prime gite, fratello più piccolo della nostra Nanà, al teatro dove hai interpretato il giovane che contrapponeva in versi la sua voglia di vivere al Papà (Amerigo), entrando in scena con il radiolone che sparava “Jamming” di Bob Marley. Poi altre gite e feste e discorsi, confronti serrati, racconti divertenti. Poi i giorni appassionanti della politica locale. E il nostro fare uniti, nel Consiglio di Istituto, il tempo nel quale tanto abbiamo fatto e, a margine del quale, ci promettemmo un impegno per innovare la politica a Miglianico. Quanto mi colpì quel “Sono con te”, la tua promessa, come sempre leale e chiarissima, che mi offristi per convincermi a fare il candidato. Volevo che candidato fossi tu e, qualche mese dopo, nella primavera del 2009 ci ero quasi riuscito, ma poi altri hanno iniziato a dividere e quella ipotesi svanì. Sai, è stato meglio così, perché sei rimasto libero di seminare e coltivare il futuro con “Miglianico Cambia”. Poi, poi ci sono ancora tante e tante cose, lo sai.
Tra i ricordi che ho messo nel pacchettino del mio regalo ce ne sono un paio che davvero ho sempre presenti.
In questa carta color cielo ho messo il nostro viaggio a Roma, il 12 marzo del 2009, per accompagnare la rappresentanza della nostra Scuola primaria alla realizzazione del TG Ragazzi a Saxa Rubra. Andammo con la tua macchina, passando le due ore dell’andata e le due ore del rientro a raccontarci cose indimenticabili. Per non essere d’impaccio e d’impiccio ai nostri piccoli giornalisti, dopo l’accoglienza ed il pranzo alla mensa della Rai, decidemmo di andare via da lì. “Andiamo a San Pietro”, fu la tua indicazione. Arrivammo, parcheggiasti lungo via della Conciliazione e puntammo le Grotte vaticane, sorpassando con lievità di passo, quasi miracolosamente, una quantità di gente assiepata in fila, semplicemente tagliando gli angoli del percorso transennato. La nostra preghiera silenziosissima si fermò sulla tomba di Giovanni Paolo II, non senza aver salutato il grande Paolo VI. Ma non trovammo Giovanni XXIII. Era stato appena traslato in basilica. Lì salimmo subito e, davanti al Papa Buono, incontrammo anche un nostro Concittadino al quale spiegasti perché eravamo lì. Uscendo da San Pietro prendemmo, scrivemmo e spedimmo due cartoline con la foto della tomba di Giovanni Paolo II, destinate a persone care, molto care. Quel giorno, Amico mio, mi torna spesso in mente, non so perché, anche se un perché deve esserci, un perché che tu ora sai e che io ancora non so.
L’altro pensierino risale a maggio del 2017. È legato alla nostra missione ufficiale a Sant Esteve Sesrovires per il gemellaggio europeo tra i due Comuni. La nostra Delegazione fece fare a Miglianico una gran bella figura, soprattutto grazie a te. Fummo davvero degni ambasciatori della nostra Cittadina. Non ti ho mai detto, anche se lo avrai avvertito dall’abbraccio che ci scambiammo dopo complimentandoci vicendevolmente, quanto orgoglio ho provato quando, nel cinema-teatro recuperato da un nefando luogo franchista di quella località, per loro importante luogo di democrazia, hai presentato la nostra Miglianico alle autorità e ai cittadini di Sant Esteve. Lo hai fatto parlando in uno spagnolo fluente, senza pause e indecisioni, ammaliando l’uditorio. Rimasi incantato. Un momento magico che mi fece sentire ancora più fiero di averti votato nel 2014, con gioia, eh, sì, “con gioia”.
Fuori dal pacchetto, perché è un regalo che tengo per me, c’è il nostro ultimo incontro a casa tua, il 1° maggio scorso. Stavi male, davvero male. Il tuo corpo parlava e mi diceva quel che tu non volevi dirmi. E allora, ambedue abbiamo parlato di altro, non di salute. Ti chiesi un favore, firmare l’accettazione della candidatura per le comunali. Ancora una volta ti sei sollevato dal letto e hai chiesto ad Andrea, la tua straordinaria Sposa, carta e penna. “Firmo”, mi hai detto brandendo la biro con una sorprendente energia. Sapevamo tutti e due che era semplicemente impossibile. Ma non abbiamo voluto ammetterlo.
È stato il mio ultimo atto di riconoscenza verso di te, il tuo ennesimo gesto di Amicizia, una carezza dolcissima.
Buon Compleanno, Amico mio