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La letterina del sabato 22 giugno 2024

Mercoledì prossimo, 26 giugno, festa di San Josemaria Escrivà de Balaguer, in Municipio, alle 21:00, ci sarà la prima riunione del nuovo Consiglio Comunale. Comincerà così il nuovo quinquennio amministrativo, avviato con le elezioni dell’8 e 9 giugno scorsi e destinato a concludersi nella primavera del 2029. Vedremo chi sarà il Presidente del Consiglio comunale (sicuramente della maggioranza), come sarà composta la giunta municipale e se ci saranno deleghe esterne o scorrimenti. Capiremo anche come si approccerà l’opposizione all’impegno che gli Elettori hanno affidato ai quattro consiglieri eletti nella minoranza.

Vi chiederete: "Ma come, non lo sai, non sai chi sarà nominato e tutto il resto?" Non lo so. Lo saprò, come voi, assistendo alla seduta del Consiglio.   

La sera del 26 giugno non dovrebbe esserci però la festa dell’insediamento che, pare si farà ai primi di luglio, salvo complicazioni.

 

Importante è che si faccia e che sia una bella festa, gioiosa, piena di musica, di cibo, di brindisi e di abbracci. Miglianico, non solo chi ha vinto, ne ha diritto. Stavolta ne ha quasi bisogno per scrollarsi di dosso la più brutta campagna elettorale della storia repubblicana. Vero, non sono stati i vincitori a renderla così brutta. Tocca però a loro ridipingere tutto di gioia anche per conto degli altri.  

Questa Letterina che precede l’avvio della nuova consiliatura avrebbe potuto esser l’occasione per un’analisi del voto. Vi dico che è molto complessa da fare e che mi mancano ancora elementi decisivi. Le tabelle dei voti, anche se divisi per sezioni, non bastano. Mi riprometto di acquisire tutto il resto e di dedicare qualche rigo di una prossima Letterina ad una analisi non completa ma neppure campata in aria. E poi, in questi casi, è meglio se passa un po’ di tempo. 

Sui dati politici generali qualcosa però si può già dire, anche perché c’è poco o nulla da dire. Non c’è nulla di sconvolgente nei numeri usciti dalle urne.

Da segnalare c’è il leggero scatto in avanti del destra-centro che qualche punto lo ha conquistato sia rispetto alle precedenti europee del 2019 sia rispetto alle politiche del 2022. Va detto che si tratta della somma di dati disaggregati perché non era in campo una coalizione ma singoli partiti, i quali sono stati tutti in competizione l’uno con l’altro, anche tra alleati di governo e di opposizione a livello nazionale.

Il centrosinistra ovviamente non ha fatto progressi e qui, a Miglianico, non c’è stato neppure quel distacco tra PD e M5S rilevato altrove non si capisce bene se per incapacità del PD di allungare o per una singolare performance del M5S locale.

È impossibile la sovrapposizione dei numeri relativi alle europee con quelli delle comunali. 

Per capire questo basta considerare la sola differenza delle schede bianche e nulle, 85 in totale alle comunali e ben 302 alle europee (105 nulle e 197 bianche). Chi ha giocato singole partite anche sulle schede bianche può fare i suoi conti. Nessuno può trovare alcun cardine per fare riscontri tra voto ai partiti e voto dato contestualmente nelle stesse cabine elettorali, ai candidati sindaco o ai singoli candidati delle due liste delle comunali. Se poi ci sarà qualcuno che riesce a farlo sarà piacevole entrare in quella analisi che continuo a ritenere impossibile.    

Care Amiche e cari Amici, è arrivata l’estate. Attendiamo di sapere cosa ci riserverà sul fronte delle manifestazioni, dello svago e anche del riposo, che sarebbe toccato solo a “chi lavora” secondo imprecisati criteri, se avesse prevalso la fazione egregiamente ricacciata indietro dal Popolo di Miglianico. 

Non dobbiamo attendere, invece, il caldo, che è arrivato senza guardare troppo al calendario. Questo caldo dovrebbe farci fare qualche riflessione: sul clima, certo, sui cambiamenti epocali, certo. Ma, più vicino a noi, dovrebbe sollecitarci a riflettere su come gestire il territorio, su come realizzare le nuove abitazioni, su come modificare quelle che possono essere dotate di impianti che la tecnologia consente a costi non elevati. A questo, Superbonus e PNRR pare non abbiano dedicato molta attenzione. Non si tratta della produzione di energia pulita che stiamo preparando alla meglio con al Comunità energetica. Si tratta di impianti per il consumo intelligente di acqua, separando quelli per l’acqua potabile da quelli per l’igiene e gli altri utilizzi domestici. Alle dighe, alle fonti irrigue, a quelle per le industrie forse non possiamo pensarci a livello comunale. Alle case si. È tempo di cominciare a ragionarci se è vero, come qualcuno autorevolmente ha sentenziato, che tra meno di un secolo, cioè entro il 2100, l’Abruzzo, il Cuore vedere d’Europa, sarà desertificato. Settant’anni passano presto. Non è domani, ma quasi.

Siamo già dentro la nostra stagione estiva.

Non possiamo ancora anticipare nulla nel dettaglio, anche se è certo che ci saranno sia l’incontro internazionale delle Scuole musicali curato dalla nostra “Accademia Musicale Miglianichese” condotta da Orfeo Patrizio, sia le Feste Patronali, grazie alla passione del Comitato guidato dalla vulcanica Olivia Sarra, sia “Le Contrade del Piacere” ed il cartellone estivo, curati dalla nostra super Pro Loco, presieduta da Nicola Santalucia. Tutto questo sarà stato reso possibile, anzi più facile dalla vittoria di Fabio Adezio e di “Miglianico Cambia” alle elezioni comunali. Non c’è recriminazione né polemica, diciamo che, anche se nessuno ne ha parlato, quel che verrà non era scontato fino al pomeriggio del 10 giugno.  

Prima che gli eventi ci travolgano con la loro vivace programmazione e realizzazione, torno a sollecitare chi ha responsabilità affinché ci sia una nuova attenzione alla qualità della vita per quanto riguarda i decibel che vengono sparati in certe occasioni. Lo faccio con particolare attenzione alla convivialità in occasione de “Le Contrade del Piacere”. La convivialità è incontro tra persone, è un momento di civiltà, è anche esaltazione di affetti e consuetudini tra amici e parenti che anche in una sagra colgono l’occasione per rivedersi. Oltre questo, c’è il fatto che una sagra come la nostra ha al centro decine di specialità culinarie e di prodotti locali. Non possono essere sopraffatti e messi comunque in secondo piano da musica ad alto volume, che, il più delle volte, diventa rumore insopportabile e che tale è anche quando, il che non accade proprio sempre, gli esecutori son bravi. La civiltà della tavola è una cosa, la caciara, che non è la festosità, è una cosa altra, opposta, negatrice, avversa alla civiltà.

La festa deve essere completa e così sia. Come si scelgono aree per i giochi dei più piccoli, che nulla hanno fatto di male per esser costretti a tavola ore ed ore ad ascoltare i grandi, così si scelgano aree per godere di buona musica, per cantare, per ballare, per esibirsi allegramente al karaoke per fare cori o esecuzioni da solisti. Si eviti che si invada la mensa, che è luogo di incontro, di condivisione del buon cibo, del buon bere (il simposio) e del parlarsi, un alimento spirituale e sociale sempre più raro e sempre più indispensabile per la nostra Comunità. Anche questa è ecologia, soprattutto questa è ecologia. 

Aggiungo, lo faccio anche come antico socio della Pro Loco, oggi onorato ed orgoglioso di esser socio della nostra super Pro Loco, che quei denari spesi per gruppi rumorosi possono esser raggruppati per contrattualizzare anche personaggi di richiamo da far esibire in una sera speciale. O possono esser risparmiati per abbassare i costi dei singoli piatti o per regalare piccole degustazioni o anche per pagare con un soldino in più i bravissimi ragazzi che lavorano alla sistemazione, pulizia e risistemazione dei tavoli, casomai aumentando il loro numero, o per rinnovare qualche attrezzatura o realizzare nuovi gazebo, etc. Tutto meglio del rumore.

Non ci pensare e non perderci tempo” - mi ha detto un Amico molto saggio e forse anche meglio informato di me - “Non ti ascolterà nessuno. È già tutto fatto. Anche…si, anche quelli…”. 

Vabbè. Anzi, no. Non va bene.

Buona Domenica 

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