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Acta Cotidiana /24

Che bella la nostra piazza di ieri sera. Il soffio del futuro, uscito dalle urne qualche ora prima, ha fatto il miracolo spazzarla dolcemente e di restituirla all’incontro sereno e pacifico dei Miglianichesi. L’ha liberata, in un sol colpo, da quell’appollaiarsi di goffi “presidiatori” in continuo training di autoconvincimento, computatori di voti sognati e mai usciti, belligeranti flosci nelle menti e nelle membra, candidati riesumati, ri-comparsi a scadenza decennale, protesi umane di telefonini che scaricavano solo giga e batterie senza comunicare una sola parola buona, novelli avventori di bar che ora non li vedranno più per altri cinque anni, urlatrici da macchietta, “scerrate” dentro e fuori la loro testa, maschere dai sorrisi stampati con una cera scioltasi al primo calore della democrazia. Tutti volati via come le loro chiacchiere. 

Li ha spazzati via il dolce spostamento d’aria di 1583 silenziosissime schede votate da Miglianichesi miti, concreti, intelligenti del futuro, innamorati di Miglianico, insensibili alle insinuazioni, carichi solo di positiva fiducia nelle persone migliori, capaci ed oneste.

 

Ricordiamo, per la storia, che, alle Comunali del 2024, ha vinto Fabio Adezio, riconfermato Sindaco di Miglianico per la terza volta con voti e percentuali crescenti rispetto al passato: 1.583 voti pari al 54,32% di voti validi, vincendo stavolta in tutte e quattro le sezioni. Ha vinto la meravigliosa squadra di “Miglianico Cambia”. Ha perso Federico Anzellotti, che ha avuto 1.331 voti, pari al 45,67%. Ha perso il suo non-gruppo, descritto come tale sin dal primo giorno, e che tale si è rivelato alla fine, quando nessuna foglia di fico propagandistica poteva più nasconderne la vera essenza. Ha perso il destrume, che alcuni del PD non hanno identificato come tale. Non poteva che perdere e, guarda caso, gli è capitato in una data come il 10 giugno, giorno della sciaguratissima entrata dell’Italia fascista nella Seconda Guerra Mondiale. Un riferimento non casuale, questo del 10 giugno, perché non solo il destrume ma tutti gli avversari di Fabio Adezio e di “Miglianico Cambia”, anche quelli non in lista, non hanno fatto una leale battaglia elettorale, hanno provato a far guerra a Donne e Uomini, Concittadine e Concittadini, persone miti, impegnate, oneste, che quelli di “male-in-comune” hanno messo nei loro mirini come fossero nemici da abbattere. 

Che non accada mai più a Miglianico. Mai più, mai più, mai più.   

Fabio Adezio si affidava alla squadra. E la squadra ha risposto alla grande. Tutti hanno preso molti voti e chi ne ha presi meno, alla fine sarebbe stato il sesto nella lista opposta. Dentro “Miglianico Cambia” la soglia d’ingresso in Consiglio Comunale è stata di 92 voti, altissima, probabilmente un fatto raro non solo a Miglianico. Federico ha puntato su due candidati, i veri padroni della lista mai stata sua, Dino e Gianleo. Poi ha offerto due candidati in ostaggio a chi, indegno di citazione, doveva far contare i propri voti. È stato, alla fine, beffardo anche il primato assoluto di Dino De Marco come candidato più votato. Ancor più beffardo è stato il risultato di Gianleo, ma beffardo per chi ha creduto alle promesse sue e di chi gli sta a fianco. Ci hanno creduto? Ora vadano a bussare loro alla sua porta e chiedano di ottenere risposte. 

Federico Anzellotti non aveva certo tanti voti personali voti, ora si intesterà tutta la partita e li dovrà portare sugli scranni dell’opposizione. Una volta la sapeva fare. Adesso, lui e Gianleo dovranno convincere Dino a fare opposizione. Non ha saputo fare il Sindaco, se non vuole dedicarsi a fare “sole lu Mediche”, come sentenziò mia Mamma, speriamo che almeno sappia fare l’oppositore. Dovrà studiare, prepararsi, non potrà usare il Segretario comunale che lo aspetta a mezzodì in Municipio, non più gole profonde e consigli scaduti. Dovrà impegnarsi a fare proposte, a votare a favore delle tante cose buone che la maggioranza porterà in Consiglio. Non si preoccupi il mio Amico Dino, da oggi ha tutta la serenità di chi sa che non avrà la rivincita, gli auguro una vita lunghissima e in piena salute come uomo, come politico la sua corsa comunale finirà al massimo nella primavera del 2029. Se Dino ha dignità politica torni ora, anche se è un po’ tardi, all’impegno del 2009, quello preso con tanti Amici che lo sostennero, davanti a fave e pecorino. E lo mantenga. Ci farà solo bella figura. Non lo ricorda? Glielo può ricordare Federico. 

E non si presti al giochetto squallido di farsi candidare a Presidente del Consiglio Comunale. I voti non coprono la sua disfatta politica. Ha perso ogni autorevolezza, non offre garanzia di imparzialità, la sua campagna elettorale lo ha squalificato come politico, le domande fatte a sproposito e le risposte mai date lo hanno ricacciato nel passato. Fosse stato eletto Antonio Anzideo, pure e pure. Sarei stato tra quelli che una riappacificazione l’avrebbe capita e forse anche auspicata. Però, purtroppo per “male-in-comune” in Consiglio, all’opposizione, tornerà un altro Antonio, Di Sipio, recordman del niente, bello, sorridente, pacioso, ma inerte come un bel ciottolo del Foro. 

“Miglianico Cambia” ha vinto bene. Ha aumento i voti e la percentuale rispetto al 2019, quando l’avversario era molto meglio organizzato, più qualificato in tutti i suoi candidati, potenzialmente più attrezzato per vincere e vincere bene, meno aggressivo ma più cinico e perfido nell’introdurre quella divisione che è stata alla base del non-gruppo che ha supportato “male-in-comune” e che ha fatto i danni che tutti abbiamo constatato in questi cinque anni appena trascorsi. MC” ha segnato una crescita di consensi generalizzata nei consiglieri uscenti, che è un dato sempre significativo: Tommaso Palmitesta da 141 a 204, Mimmo Cicchitti da 98 a 151, Arianna Di Tizio da 66 a 97, Roberto Ferrara da 64 a 72, Antonio Palombaro da 62 a 125, con la sola eccezione di Ester Volpe, che è scesa dai precedenti 134, fermandosi però a 109. Date le condizioni oggettive è stato più che un successo.   

“Miglianico Cambia” ha piazzato nuovi talenti, alcuni premiati come ci si aspettava, vedi Valentina De Marco con ben 134 preferenze e Nicola Perfetti con 92, ed altri con qualche voto in meno ma in piena fase di crescita, come è naturale alla primissima esperienza. Tutti molto, molto al di sopra di quasi tutti i "rivali" alla prima esperienza.               

Non termina certo qui la carrellata dei personaggi che si sono presentati alle elezioni comunali. In realtà, più che di loro, dovrei trattare anche di chi le liste le ha sostenute e propagandate e di chi tanto ha fatto… Si entrerebbe in un campo difficilissimo, animato da personaggi “singolari”, alcuni dei quali fin troppo noti alle cronache politiche locali. Questa nota non è per loro. 

Questa di oggi è la nota della campana che annuncia gioiosamente il futuro di Miglianico. Loro, quei personaggi “singolari”, al futuro non ci credono perché sanno di non esser capaci di futuro: amano solo se stessi, si specchiano nelle fesserie che van scrivendo e dicendo. 

Non aprono mai la finestra a contemplare quanto è bella Miglianico che cammina verso il suo futuro, coi Cittadini che il futuro lo vogliono per tutti, mano nella mano, come innamorati.    

(24 - continua)

 

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