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Con GIOIA (il dolce post-scriptum a Acta Cotidiana - 23)

L’attesa è durata poco, almeno così è sembrato, forse per quanto ci è sembrata lunga la fase dell’acrimonia e della cattiveria che hanno voluto introdurre in questa campagna elettorale e che ha sconquassato anche la tradizionale, festosa cornice dei giorni in cui si è votato. 

Alle 17:00, scaramanzia più-calcolo-meno, c’è stata la certezza che le Miglianichesi e i Miglianichesi hanno scelto Fabio Adezio come loro Sindaco e la squadra di “Miglianico Cambia” come maggioranza per i prossimi cinque anni. Alla fine, i numeri del contatore si sono fermati a 1.330 per “male-in-comune” e 1585 per “Miglianico Cambia con uno scarto di oltre 250 voti che ha fatto esultare più d’uno tra quelli che, impossibilitati ad esserci hanno voluto che facessi loro continui aggiornamenti sullo scrutinio.

 

Altri grandi combattenti genuini, protagonisti del passato ma coerentemente sempre rivolti al futuro ancora oggi da semplici Cittadini, come Rocco “Taccone” Palladinetti, li ho incontri ed abbracciati davanti alla Scuola elementare prima della proclamazione.  Sono arrivato lì che si erano già mangiati i babà, pronti per il momento della vittoria matematica che mi ha raggiunto mentre uscivo dall’ufficio. Altri, forse, avevano preparato molto di più, certi come erano di vincere facile, di vincere per centinaia con centinaia di voti di scarto. Anche questo è già accaduto…e non mettono giudizio. Eppure si so’ fatti vecchi a forza di provarci e di ri-provarci e, poi, in quel modo con il quale hanno segnato l’intera campagna elettorale.  

Il loro tentativo di restaurazione, la rabbia cieca e sorda di chi ha giocato tutta la partita basandosi sulla avversione anche personale verso Fabio Adezio ed i suoi (e non solo i candidati), sono stati respinti, senza se e senza ma, ancor più nettamente di quanto fu fatto nel 2019. Più di allora, per certi versi ancor più che nel 2014, Miglianico ha scelto il futuro. I Miglianichesi hanno dato nuova e più grande fiducia a chi il futuro non solo lo sa promettere, ma lo sa disegnare, costruire, mettere al centro della vita di questa Comunità. E lo ha fatto con quel “certo non so che” che qualcuno ha fatto finta di non considerare, l’onestà. (ehhh, non va più di moda ma conta, eccome se conta).  

L’emozione non mi ha fatto perdere tanti particolari, che poi son così tanti che qui non ci stanno. Vi racconto solo di una lunga serie di abbracci che ti fanno sentire cuori felici, nessun fremito di rivincita, nessuno scatto di scherno verso gli altri che, chissà perché non c’erano a congratularsi con i vincitori, a mostrare un degno segno di compostezza civica a tutti, a dare seguito coerente ai proclami sul confronto e sul “dopo ci berremo una birra ala bar”… Anche se poi il sindaco ha fatto sapere di avere ricevuto le telefonate di congratulazioni di Federico Anzellotti e Dino De Marco, il quale poi ha anche chiamato Valentina De Marco, una delle protagoniste delle elezioni; inoltre, è da segnalare che il candidato Filippo Insana ha fatto personalmente gli auguri a Fabio, che raggiungeva il municipio. Negli abbracci ricevuti non ho incontrato nessun pensiero negativo per chi ha perso e ha perso stra-meritatamente. 

Chi ha perso così meritatamente è bene sia lasciato, almeno per qualche ora, in quella bellissima condizione che gli abruzzesi hanno catalogato per certe persone: “murtificàte nghe lu silènzie”. Oggi non ci sono parole per loro. Anche una sola parola sarebbe sprecata, perché utilizzerebbe un bene, quale la parola sostenuta dal pensiero umano, che in questo momento deve essere dedicato totalmente alla gioia.

Che bello è stato quando Antonella Sulpizio, Presidente della Sezione n° 1, quindi deputata a proclamare il risultato, ha dettoProclamo eletto Sindaco, con gioia, Fabio Adezio”. Poi, forzando con struggente dolcezza il protocollo elettorale, ha scandito nel silenzio di tutti: “Questa vittoria la dedico a Massimo Sulpizio”. Tutti abbiamo applaudito. E molti, applaudendo hanno pianto, come solo gli Amici sanno fare. Quell’applauso e quelle lacrime, sgorgate dai cuori senza poterle trattenere, sono stati la cifra emblematica della composta ed emozionata festa al momento solenne in cui è stata proclamata la “vittoria del bene”, come poi ha sottolineato Fabio Adezio. Sono stati anche una lezione per tutti gli altri. 

Domani o dopodomani proverò a fare una prima analisi del voto, soprattutto di questo locale per il Comune. Lo farò per portare a conclusione l’impegno preso, di raccontare, come è nelle mie possibilità, anche questa campagna elettorale, che è una delle vicende della nostra Miglianico. Ho scoperto di doverlo fare perché ci sono quelli che aspettano queste poche e scombinate righe per avere un riferimento, una sollecitazione alla riflessione, la soddisfazione di una curiosità, anche solo una semplice lettura accolta con simpatia. Qualcuno non la vede così, la ritiene antipatica, cattiva, bugiarda? Fatti suoi. Non la deve leggere per forza, tutt’altro. Qui si viene se si vuol frequentare uno spazio di libertà. Sennò uno può tranquillamente ignorarlo e pensarla come vuole.   

Quindi, non prima di domani, andremo a leggere i numeri e quel che raccontano. Oggi è bello restare a goderci quella meravigliosa emozione che trasmessa vicendevolmente da tanti abbracci di Amiche ed Amici, stanchi ma felici.  

Come è accaduto nel 2014, con una cifra diversa, e come è accaduto nel 2019, quando lo spoglio in diretta allestito dall’ottimo Alessandro Cataldo ha segnato i 1.450 voti per “Miglianico Cambia” ho inviato il mio piccolo messaggio a Fabio Adezio “…Innaffia il futuro e ricordati sempre che genericamente siamo Popolari. Viva Miglianico”.

(23 post-scriptum - continua)

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