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La letterina del sabato 2 settembre 2023

Care Amiche e cari Amici,

prima di parlare dell’evento più atteso, cioè la Festa della Madonna delle Piane, la Madonna dei Miglianichesi, voglio condividere con i miei eroici ventitré Lettori qualche riflessione e alcune curiosità relative alla serata del 28 agosto scorso. La cronaca di questa nostra corrispondenza richiede la citazione di fatti importanti affinché resti quella traccia nella memoria che lo scritto rende più marcata e duratura. Sconfessando le previsioni dei più, il convegno che ha aperto la manifestazione, dedicato al legame tra Miglianico e Gabriele d’Annunzio, ha riscosso un successo davvero straordinario, certamente attribuibile poi alla pregevole relazione del professor Antonello Antonelli, alla meravigliosa testimonianza della dottoressa Chiara Ciavolich e all’affascinante intervento del professor Andrea Lombardinilo che hanno consentito a tanti di conoscere vicende e curiosità interessanti e molto importanti per la nostra storia locale. 

 

Ma questo lo si è potuto apprezzare solo al termine di quell’ora che, come ho potuto annunciare nel moderare la serata, sarebbe stata ed è stata la parte più rilevante di quel grande ed articolato evento. Prima, però, l’affluenza strabocchevole di autorità, di Concittadini e di ospiti che ha colmato come non mai la nuova aula consiliare del Municipio, è stata la dimostrazione di una spontanea partecipazione e di una dimostrazione d’attenzione e di vivacità culturale. Il pienone registrato nella sala consiliare del Municipio ha sconcertato chi si aspettava solo pochi curiosi con qualche invitato e, poi, casomai la gran folla ma solo dopo quel convegno. 

Chiamato all’ultimo momento a moderare gli interventi previsti, oltre i saluti del Sindaco e dell’assessore regionale, Daniele D’Amario, ho commesso un grave errore di omissione. Nel presentare al pubblico la dottoressa Chiara Ciavolich non avrei dovuto limitarmi ad illuminarla come “la figlia di don Peppe”. Avrei dovuto chiedere a tutti di alzarsi in piedi per osservare qualche attimo di raccoglimento come omaggio ad un uomo, don Peppe Ciavolich, da poco scomparso, che è stato non solo Sindaco di Miglianico ma l’imprenditore tenace e geniale capace di portare il “Made in Miglianico” nel mondo, il Concittadino amato da tutti, soprattutto un vero signore. Fatta ammenda di questa grave mancanza torno alla breve cronaca di quel pomeriggio. 


La cerimonia di inaugurazione della “Passeggiata dannunziana” è stata semplice e gioiosa, colorata di bambini e dalle fasce tricolori di tanti Sindaci, a testimonianza del “peso”, del prestigio che il Sindaco di Miglianico, Fabio Adezio, e quindi Miglianico stessa hanno fuori dai confini comunali ed anche a certi livelli sovracomunali. A qualcuno, che si è mischiato tra la folla con il sorriso di cartapesta sul volto, tutto questo deve essere andato di traverso e ha dovuto ingoiare più di un rospo. Fino all’ultimo ha atteso la pioggia che cancellasse la manifestazione. Poi ha sperato di trovare un’opera raffazzonata o con gravi carenze. Dopo ancora, non trovando altro, ha sperato almeno di contare poche presenze che invece poche non erano, erano tante ed erano tutte ammirate, meravigliate, gioiose. 


Non essendo arrivata la pioggia, “spostata” alle 48 ore successive, in serata si è tenuto l’atteso concerto dei Tiromancino con il grande afflusso di pubblico che si attendeva e con una capacità di accoglienza ai limiti della perfezione. Ecco, la notazione che voglio ora condividere con i miei ventitré Lettori e con quanti vorranno visitare questo spazio di libertà è quella che ho raccolto da Amiche ed Amici non di Miglianico. Già la notte stessa e poi il giorno successivo non pochi mi hanno chiamato o mi hanno inviato messaggi per complimentarsi della organizzazione efficiente, efficace e molto, molto gentile e cordiale. Hanno lodato l’iniziativa nel suo complesso. Hanno segnalato la grande qualità ed intensità culturale d umana del convegno. Hanno manifestato plauso e ammirazione, quasi invidia per quella passeggiata dal panorama straordinario che, a detta di tanti di loro, porterà molta gente da fuori a camminare qui per poter godere di uno spettacolo così meraviglioso. Forse hanno esagerato un po’ o forse sono stati davvero così colpiti da quel concatenarsi di bello e di suggestivo. Non lo so. So che provo un grande emozione quando sento parlare bene della mia Miglianico, così ammirata fuori, non proprio amata da certi Concittadini che negherebbero la luce del sole pur di dare la colpa del buio al Sindaco.

Il mio appello alla chiamata di chi si è arroccato in certe posizioni non è stato accolto. Me lo aspettavo. Non mi son fatto alcuna illusione. Resto nella mia isolata posizione, convinto, serenamente convinto che qualcosa di buono e nulla di male ci fosse in quell’appello lanciato nell’ultima Letterina. Il tempo è, come sempre, galantuomo e dirà se avevo ieri, se ho ancora ragione oggi e se avrò visto giusto per il futuro della nostra Comunità.  

Vengo ad un altro degli aspetti sottolineati la scorsa settimana. Il 28 agosto, contrariamente almeno in parte a quel che mi attendevo e che pure era annunciato in via informale, non c’è stato l’assalto propagandistico dei prossimi candidati alla Regione, è mancata quasi del tutto la vetrina delle grandi offerte. Il posto principale sotto i riflettori è toccato, meritatamente, all’assessore regionale, Daniele D’Amario, certamente ri-candidato a gennaio prossimo nella lista di Forza Italia. Assenti altri consiglieri, che pure vantano amicizie e buoni rastrellatori di voti a Miglianico, è stato presente apprezzabilmente (anche per la puntualità) solo Silvio Paolucci, capogruppo PD in Consiglio regionale, sicuramente ricandidato alle elezioni del 2024, non si sa ancora se come candidato a Governatore della Regione o come capolista del suo partito.   

Insomma è stata una giornata di festa, di festa animata, intensa, piena di tante cose, tutte belle e importanti. 

La vera festa, però, è quella che sta arrivando: la Festa della Madonna delle Piane, la Madonna dei Miglianichesi. Il Comitato a trazione femminile, pur persistendo nelle sue particolari scelte grafiche, ha annunciato il programma che molto lodevolmente punta sugli aspetti più qualificanti di questa nostra speciale ricorrenza, cioè la devozione verso la Beata Vergine Maria e la più antica e particolare tradizione locale che è legata sia alla processione del 7 sera, dal paese alto alla chiesetta sorta sulla riva destra del Foro, sia alla “Cuccagna”. La quale, lo ripeterò fino allo sfinimento, va tutelata, recuperata pienamente, valorizzata e lanciata a livello regionale e nazionale, perché è sicuramente una delle più antiche cuccagne ancora presenti sul nostro territorio: è una rarità, forse una unicità, come tale è un possibile valore aggiunto a livello culturale e turistico non solo per Miglianico. Poi, come da programma, ci saranno la banda, lo spettacolo serale, le immancabili tavolate per la convivialità (i fuochi d’artificio?) cioè tutto quanto occorre per far festa come si deve. Quindi complimenti e ancora grazie, grazie di cuore al Comitato Feste 2023 e a quanti, come la nostra super Pro Loco, daranno una mano affinché questo gioiellino possa ancora una volta far brillare la sua luce tra i pioppi e i campi della vallata.              

Care Amiche e cari Amici, passata anche questa festa, carissima e carica di dolci ed emozionati ricordi, dovremo attendere più di un mese per viverne un’altra, quella della Venuta di San Pantaleone, che cadrà, come sempre, l’ultima domenica di ottobre. Da qui ad allora, per oltre 40 giorni, non ci saranno più pretesti per chi deve tornare in piazza, in centro e in ogni contrada, cioè i politici e gli amministratori locali. La speranza è che tornino in piazza quelli che oggi amministrano, in maggioranza e all’opposizione, per raccontare, spiegare, annunciare. La speranza al contempo è che non ci siano “ritorni”, cioè che non ritornino quelli che hanno amministrato o che, facendo liste di comodo, hanno fatto in modo che altri amministrassero facendo la sponda. Certi ritorni significa che ci ritroveremo in bella mostra quelli che ora sono a caccia di rivalsa personale, di riposizionamento politico (sempre a fini puramente personali, ndr.), voglia di abbattere un Sindaco che non possono contestare sul piano del fare e del saper fare, che hanno paura di sfidarlo lealmente in campo aperto ma che lo odiano avendolo scelto come nemico, il che manifesta personale animosità ed interesse. Questi ritorni non faranno bene a Miglianico.

Buona Domenica

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