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È festa!

Oggi, con un giorno di anticipo sul calendario tradizionale, cominciano le Feste Patronali 2023. La serata che apre i festeggiamenti, quella di San Giacomo, in realtà tradizionale non è ma sta provando a diventare parte della nostra tradizione con tutte le sue peculiarità: non si fa in piazza ma in un area privata; si colloca in sovrapposizione, almeno parziale, con l’ultima Santa Messa della Novena, che invece è tradizione ultrasecolare; sembra voler imporre o riproporre pretestuosamente la devozione verso un Santo. Ma si fa, ed è una festa popolare che si ripropone ogni anno. In questo suo avvicinamento ai canoni tradizionali, fatto di musica e di allegre tavolate, va detto che la festa di San Giacomo va sicuramente ben accolta perché, in un epoca nella quale tanti sembrano nascondersi o addirittura fuggire dal fare qualcosa per la nostra comunità, questa festa senza antiche radici è un qualcosa di bello che aggiunge, che nulla toglie o scompagina, quindi è cosa buona.

 

Domani, festa dedicata a Sant’Anna, come accade ormai da anni, non troveremo quel che era l’inizio delle nostre feste patronali, la Santa Messa mattutina nella cappella dell’Asilo e la processione dei Sant’Anna da lì alla Chiesa di San Michele Arcangelo. È una tradizione impossibile da recuperare: non c’è più neppure la cappella. Il momento invece più forte e suggestivo resta quello che segue la Santa Messa Vespertina di domani che introduce la Festa di San Pantaleone, cioè la solenne intronizzazione della statua del nostro Santo Protettore. Nella vita locale, per i Miglianichesi, e non solo, è certamente una delle emozioni più intense, sicuramente superiore anche alla pur emozionante cerimonia di reposizione della statua nella sua teca la sera della Venuta, l’ultima domenica di ottobre.

Il Comitato Feste, presieduto dalla carissima Olivia Sarra, eroicamente in campo con l’altrettanto eroico sostegno delle sue principali Collaboratrici e dei suoi Collaboratori, è riuscito ad allestire un programma completo, vario e anche al di sopra delle aspettative legate a due fattori che, in forza della loro unione, hanno moltiplicato le difficoltà che ogni anno si incontrano in modo crescente nella fase di organizzazione delle feste locali: il ritardo nella costituzione del Comitato, che ha di fatto perso gli introiti della questa per San Rocco, e la forte diminuzione della contribuzione da parte di Cittadini e anche degli sponsor. Guardando al sodo abbiamo tutto quel che occorre per far festa: le Sante Messe, la processione, la banda, gli spari di bombe e i fuochi d’artificio, le luminarie, il mercato e gli spettacoli serali. Perché la festa sia completa, perché sia vera festa, ci vogliono le persone che fanno festa. Queste nessun Comitato può mobilitarle per contratto. Dipende da ciascuno di noi. Le scuse stanno a zero, come dicono i giovani oggigiorno. Non è una festa a sorpresa. Chi prende altri impegni o preferisce vedere la tv a casa ha altro per la testa, ha altro nel cuore. Dei critici e dei criticoni, invece, ci sarà modo di parlare dopo le feste… 

Intanto ci sono due segnali importanti sulla via della auspicata rimodulazione della Festa di San Pantaleone. Il primo, in verità già apparso da un po’, è la presenza su tanti balconi dei pregevoli stendardi con l’effige del nostro glorioso santo Patrono, realizzati a mano dalle nostre impareggiabili “Uncinettine”. È un simbolo che ciascuna Famiglia di Miglianico dovrebbe avere. Sono in vendita, su prenotazione, a pochi euro. Chi volesse acquistarli, potrà rivolgersi per informazioni e prenotazioni al gazebo che il Comitato allestirà in piazza per raccogliere i contributi da parte di chi non ha ancora fatto la sua parte.

Il secondo elemento, ignoto ai più perché non inserito nel manifesto ufficiale ma annunciato dal nostro parroco, don Gilberto, sabato e domenica scorsi, è ancora più importante, ha una importanza storica che molti non hanno colto, il che non è grave forse ma fa pensare. La Santa Messa vespertina del 27 luglio, celebrata in piazza Umberto I (la piazza, quella davanti al Municipio), sarà presieduta dal cardinal Edoardo Menichelli, che è stato nostro arcivescovo per 10 anni, dal 1994 al 2004. A memoria d’uomo è la prima volta in assoluto che un cardinale, un “Principe della Chiesa” celebra la Santa Messa a Miglianico. Questo dice quanto sia importante la sua presenza e quanto sia storicamente significativo che avvenga nel giorno nel quale i Miglianichesi festeggiano il loro Santo Protettore. Va altresì segnalato che è poco frequente, anzi, assai raro che un cardinale presieda la Santa messa solenne nella festa del Santo Patrono in località piccole come la nostra, che non solo non sono sede arcivescovile ma che non sono neppure in diocesi rette da cardinali. Oltre a questo motivo storico c’è quello che potremmo definire affettivo, perché fu Edoardo Menichelli, allora arcivescovo di Chieti-Vasto a consacrare la nuova chiesa di San Rocco il 2 luglio del 2004 e fu lui a tenere a non pochi di noi l’ultimo degli incontri di preparazione al matrimonio, scioccando forse qualcuno, salvando preventivamente il matrimonio a quasi tutti.

Qualcuno forse contesterà questa prima assoluta di un cardinale a Miglianico, ricordando che un “Principe della Chiesa” è/sarebbe già stato a Miglianico. La notizia non è mai stata ufficiale e potrebbe esser relegata tra le indiscrezioni mai confermate, salvo trovare ora una autorevole conferma da parte di chi avesse prove certe. Si racconta che il cardinal Giovanni Battista Montini, il futuro Papa Paolo VI, sia stato a Miglianico ma in visita privata, ospite della famiglia Masci nella loro dimora ex castello Valignani-Ciavatta nei primi anni ’60 del secolo scorso. Certamente non celebrò qui la Santa Messa altrimenti ne avremmo avuto ripetute testimonianze. 

Questo indiscrezione storica conta poco. 

Ora conta l’auspicio che la presenza del cardinal Menichelli alla Festa di San Pantaleone scuota i cuori dei pigri sedicenti devoti del nostro Protettore; dia fermezza a chi deve allestire molto dignitosamente sia il percorso della processione sia il luogo della celebrazione, facendolo nel totale rispetto del Santo; consigli a tutti un sopimento delle chiacchiere criticone e un ripensamento dell’avarizia nel sostegno economico; aumenti la gioia di far festa, di esser anche singolarmente parte viva della Festa più importante di Miglianico e dei Miglianichesi.

Viva San Pantaleone.       

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