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La letterina del sabato 15 luglio 2023

Care Amiche e cari Amici,

 con lo sparo delle bombe scure di Santa Margheritagiovedì 13 luglio, è stato dato l’annuncio più tradizionale delle Feste Patronali 2023E’ stato anche affisso il manifesto con il programma dei quattro giorni di festa, dal 25 al 28 luglio. Questo consentirà tutto il “pre-giudizio” che molti vorranno riversare in conversazioni dirette e messaggi social. Più serio sarà probabilmente il giudizio che ciascuno vorrà dare al termine dei quattro giorni di festa, misurando la capacità di spesa derivante dalla contribuzione della Cittadinanza e le scelte fatte dal Comitato.

 

Preferisco naturalmente il giudizio fondato sui fatti e non i pre-giudizi. E torno a bomba, o meglio agli spari dei dì di festaLo sparo di bombe, i fuochi di artificio, i mortaretti, il ballo della pupa sono il richiamo a quel misto di fuoco e di scoppi che vengono a noi da secoli di simboli e credenze. Ora, ma non proprio da ora, veniamo a sapere che ci sono Concittadini che amano botti e fuochi d’artificio e altri Concittadini che li odiano e vorrebbero semplicemente eliminarli: di questi ultimi alcuni li ritengono soldi bruciati, altri, più recentemente, li ritengono fastidiosi per i propri cani. I cani sono tra gli animali da affezione e nessuno oggi potrebbe azzardarsi a dire nulla a loro sfavore, anche se si trattasse di quelli portati a spasso o lasciati volontariamente liberi per orinare e defecare sulle pubbliche vie e piazze. Si può inveire contro un essere umano, lo si può maltrattare, affamare, portarlo alla disperazione e alla morte più atroce ma si trova sempre una giustificazione: i carnefici spesso sono i potenti di turno e difficilmente vengono redarguiti e puntiti mentre sono al potere. Se si toccano cani e gatti, però, si va direttamente in galera. E il sistema mediatico, ben foraggiato dalla colossale industria del settore, si accanirà a condannare prima e più duramente di quanto potrà fare la giustizia ordinaria. Gli animali vanno rispettati, tutti, possibilmente vanno amati, anche se son meticci o non di moda. Sono creature, cioè parte del creato. Ma nel creato c’è una gerarchia, certo, fatta anche, soprattutto di responsabilità, ma c’è. E vede l’uomo (Maschio e Femmina) al vertice, in quanto creatura fatta a immagine del Dio creatore. Invertire e sovvertire quest’ordine è innaturale, cioè forse non è la cosa più in linea col creato o con la natura per chi crede ad altro o per chi crede solo a sé stesso come centro della storia e dell’umanità. Detto questo, va detto anche che le feste della nostra tradizione non dovrebbero subire effetti per il fastidio - che c’è, lo so - che possono avere animali da affezione per alcune cose come gli spari delle bombe. Se si accede a questa linea allora il bue di San Zopito dovrebbe esser lasciato in pace senza costringerlo ad inginocchiarsi. Non dovrebbero esser messi in piazza i cavalli del Palio di Siena. Né dovrebbero esser prese e strapazzate di foto e passaggi di mano le serpi della zona di Cocullo per la festa di San Domenico. Gli esempi potrebbero continuare per poi arrivare alla constatazione che buona parte delle feste non si farebbero più o non sarebbero più quelle che abbiamo conosciuto e che fanno anche del nostro Abruzzo una calamita per turisti e curiosi. Pensate, se a Francavilla o a Pescara vietassero i fuochi a mare (ci sono cani snob e simpaticissimi meticci anche lì, immagino), quanta gente resterebbe a casa il 18 agosto e il 25 luglio? Quanta economia commerciale ne soffrirebbe? Prima di eliminare i botti dovremmo cominciare ad abbassare i decibel della musica amplificata, che comportano danni agli uomini, quelli maschio e femmina di cui sopra, che stanno diventando sempre più sordi, la sordità non è lo stress di uno sparo, è una menomazione permanente, invalidanteMa di questo, stranamente non si lamenta nessuno e nessuno osteggia l’organizzazione delle feste per questo problema. Forse perché non è più di moda pensare ai problemi del prossimo. 

Questa digressione è venuta spontanea e, probabilmente, sarà molto più “rischiosa di altre annotazioni riservate ai miei eroici ventitré Lettori ma che vengono commentate con disinvoltura anche da altri, soprattutto da altriEssa forse appassionerà qualche talebano di turno, un agitatore di vuote polemiche, che si agiterà ma lo farà inutilmente. Dicevo, questa digressione non mi tiene distante più di queste pocherighe dalla notizia che stavo commentando e dalla curiosità che ad essa è legata. La notizia è l’annuncio delle Feste Patronali, che dunque si faranno e che hanno preso l’avvio nel segno della più consolidata tradizione. La curiosità è legata a questa scansione del tempo: i fuochi dell’annuncio 15 giorni prima di San Pantaleone, la Festa di San Lorenzo ancora 15 giorni, ma dopo il 27 luglio, la festa della Venuta,oggi all’ultima domenica di ottobre ma, chissà, forse fissata un tempo al 27 ottobre, 90 giorni dopo San Pantaleone. Questa scansione esatta non può esser casuale o forse lo è. Ma mi ha sempre lasciato il sospetto che qualcosa un tempo sia stato deciso secondo un criterio che oggi non rinveniamo più o che più non viene ricordato. Tra le curiosità c’è la leggenda di Santa Margherita, protettrice della vicina Villamagna, sorella di San Pantaleone, e ambedue a loro volta fratello e sorella di altri Santi Protettori dei comuni della Val di Foro messi a guardia della Majella. E’ una leggenda non mi ha mai convinto e, di fatto, l’ho rimossa nei dettagli anche dalla mia memoriapur se aveva un certo fascino quasi mitologicoOra questi ed altri richiami tradizionali sono tra gli spunti che hanno fatto nascere un’idea, una bella idea. Probabilmente diverrà realtà compiuta in un nuovo libro. A Dio piacendo il volumepotrà vedere le stampe già entro il corrente anno. Non annuncio oltre.

Non annuncio neppure i risultati degli incontri che il PD locale ha fatto e sta facendo per calibrare e rendere efficace il suo rinnovato impegno e per arrivare nelle migliori condizioni alle prossime elezioni, quelle che nel 2024 porteranno al rinnovo del Consiglio Regionale e poi alla nuova amministrazione comunale di Miglianico. Il silenzio pacioso del mio Amico Silvio De Lutiis, è facile da interpretare, tant’è che non gli ho neppure dovuto chiedere l’esito delle riunioni già svolte. Del resto, se ci fosse stato qualcosa di sconvolgente, Silvio avrebbe fatto in modo di farmelo sapere. Non vado lontano dalla verità se confido ai miei ventitré Lettori l’indiscrezione, in verità una mia sensazione, che il PD ha potuto verificare la differenza che c’è sempre stata e che aumenta come distanza tra Miglianico Cambia e l’insieme-che-divide. Da un lato, quello di Fabio Adezio e dei suoi, piddini avranno trovato il fare, il saper progettare, il provvedere con attenzione e accortezza sul fronte ambientale, l’essere aperti al confronto a all’accoglienza delle proposte. Dall’altro lato, quello dell’insieme-che-divide, avranno toccato con mano (con le orecchie forse portate anche allo stremo della sopportazione…) la protesta vuota, l’isteria dell’avversione, l’inconcludenza progettuale e anche la progressiva desertificazione delle presenze di qualità. Per il PD non sarà facile poi assumere atteggiamenti concreti decisi all’unanimità. Ma la situazione penso l’abbiano ben chiara anche quelli che non vorrebbero esser unanimi. Vedremo.

Prima delle Feste Patronali ci aspettano altri appuntamenti, come il Calciobalilla umano”, organizzato dalla nostra super Pro Loco, che sta animando la piazza da ieri sera e l’animerà anche stasera

Domenica, cioè domani sera, potremo vivere il Concerto dell’Orchestra Sinfonica Giovanile Europea, diretta dal M° Andrea Di Mele, organizzato dall’Accademia Musicale Mellianum presieduta dall’Amico, Orfeo Patrizio, con il fattivo e gioioso patrocinio dell’Amministrazione Comunale e della Pro Loco. L’evento, davvero imperdibile, è previsto alle 21:00, in piazza. Sarà un meraviglioso momento di bella musica, egregiamente eseguita da un’orchestra straordinaria, composta da giovani e giovanissimi concertisti provenienti dall’Italia, dalla Polonia e dalla Repubblica Ceca. Grazie alla loro passione e grazie alla paziente e geniale capacità del maestro Di Mele, il risultato sarà ancora una volta meraviglioso. Va fatta, va ripetuta una riflessione, che è sempre bene tener presente perché è parte essenziale non solo del concerto in sé, non solo delliniziativa stessa voluta dalla nostra Accademia musicalema anche del messaggio che ogni anno il maestro Andrea Di Mele dona ai presenti. I ragazzi parlano la stessa lingua quando suonano, una lingua che anche noi, incapaci di suonare anche un campanello della porta, riusciamo a comprendere, perché la musica, essendo arte purissima, suscita in ognuno di noi emozioni e sensazioni che scaturiscono senza necessità che ci siano parole dette o tradotte nella lingua che conosciamo

Buona Domenica

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