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Articoli

La letterina del sabato 25 febbraio 2023

Care Amiche e cari Amici,

Cunzìje di volpe, streppazzijòne di hàlline”. Un detto molto popolare come questo non avrebbe motivo di particolare riflessione se non te lo trovi sbattuto in faccia quasi come avvertimento/rimprovero, inviato per whatsapp, citato al bar mentre fai colazione con Amici, durante la passeggiata nel mercato del sabato mattina o mentre sei a congratularti con un caro Amico come Luca Vincenzo Di Clerico per la sua laurea conseguita il giorno prima. In questo caso le cose cambiano almeno un po’, anche se, lo anticipo subito, non ho sentito allarme in nessun pollaio. Le volpi in consiglio erano i 12 ex-Sindaci della zona riuniti a tavola presso l’agriturismo “Il Torchio” del mio Amico Giuliano Nanni nell’agro di Vacri.

La letterina del sabato 18 febbraio 2023

Care Amici e cari Amici,

non ci si dovrebbe meravigliare più di niente e, a pensarci bene, c’è davvero poco di cui meravigliarsi. Il che è alquanto triste. Per fortuna ho ancora quell’alito di vita fresco e gioioso che mi permette di meravigliarmi, a volte molto positivamente altre volte mano ma sempre con la capacità di trovare l’aspetto divertente. Questo aiuta a vivere, a vivere meglio. La letterina della settimana scorsa si è aperta con una foto di quelle che non sono né di routine né appartengono al mondo web. Una foto datata, riferibile ad un evento ben preciso, dedicata, per quanto possibile, a don Peppe Ciavolich che, doverosamente ma con grande sincerità, ho voluto ricordare in occasione della sua morte avvenuta proprio la settimana scorsa. La mia meraviglia dov’è?

La letterina del sabato 4 febbraio 2023

Care Amiche e cari Amici,

bisogna sempre pensare a ciò che di buono può accadere anche quando si è consapevoli che l’aver fatto il possibile non garantisce il miglior risultato. Infatti occorre che ci sia la buona volontà anche di altri se non nel fare quanto meno ad accogliere un invito. È accaduto (ancora una volta?) in occasione dell’incontro che il dottor Francesco Ricci ho tenuto, molto brillantemente, con la competenza e la chiarezza espositiva già sperimentate in passato, sul tema dei vaccini, lunedì 23 gennaio in Municipio. A quella serata, compresa nel calendario degli “Incontri in Comune”, avevo espressamente invitato quelli che sui vaccini hanno avuto ed hanno posizioni particolari, scettiche, contrarie. Li avevo invitati quasi provocatoriamente, sfidandoli ad esserci. Sarebbe stato utile non a loro, che non avrebbero cambiato idea su nulla, ma agli altri si. Perché avrebbero potuto confrontare posizioni diverse e diversamente motivate, il che consente a tutti gli altri di farsi idee più fondate e meno vaghe. Evidentemente a Miglianico non abbiamo dei solidi, convinti e, per certi versi, rispettabilissimi “no-vax” ma dei generici bastian contrari che preferiscono autoconvincersi di banale terrapiattismo piuttosto che portare le proprie convinzioni a confronto con quelle degli altri senza temere di dover indietreggiare né rinnegare alcunché. Hanno sbagliato a non esserci perché avrebbero ascoltato tante cose serie, documentate, sperimentate anche qui sul territorio, tra le quali alcune che avrebbero fatto loro molto piacere. 

La letterina del sabato 28 gennaio 2023

Care Amiche e cari Amici,

ieri l’altro pomeriggio, in poco tempo, mi sono arrivati messaggi, anche con triangolazioni arrivate da fuori Miglianico, e telefonate cortesi con la stessa richiesta: notizie o chiarimenti sullo stemma del nostro Comune. A chi servivano? “Qualcosa di adatto a un bambino di otto anni”. Perché? Perché - m’è sembrato di capire - quando gli alunni non trovano dove fare la ricerca la via della soluzione sta sempre a casa. Quando i bambini chiedono e i genitori non sanno rispondere questi ultimi provano a trovare le risposte, non possono far brutta figura e mai sulla storia e sui simboli del proprio paese. 

La letterina del sabato 11 febbraio 2023

Care Amiche e cari Amici,

alcuni degli eventi di questa settimana sollecitano la piccola riflessione che voglio condividere con voi. I piccoli e grandi eventi che ho scelto e che hanno incredibilmente un filo comune vanno da Miglianico a Sanremo e tornano a Miglianico. Il filo comune è quello delle occasioni della vita, quelle perse più o meno colpevolmente e quelle invece colte opportunamente. 

Lunedì scorso infatti c’è stato chi ha colto l’occasione per capire qualcosa in più, qualcosa di serio e non di strumentale o sterilmente polemico sulle questioni dell’energia, cruccio del presente, problema ancora tutto da risolvere per il futuro, un futuro che potrebbe vedere la nostra Italia staccarsi dalla minoranza privilegiata, ricca ed avanzata del mondo per precipitare rapidamente in un mare di povertà ed arretratezza. La brillante conversazione tenuta dal professor Mario Luigi Rainone è stata un dono prezioso per chi c’era, una grande occasione perduta per chi non c’è stato perché ha fatto prevalere in sé uno spirito pigro se non avversativo.

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