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Parigi, o cara. La strage che ci tocca da vicino

Tutti siamo rimasti sconvolti dalla strage del 13 novembre scorso. Sono andato a letto alle 4,05 la mattina del 14 per seguire in televisione le varie dirette soprattutto per capire cosa stesse accadendo quella notte a Parigi. Non serviva certo la solenne proclamazione del Presidente francese Hollande per sapere che siamo in guerra. Il Papa, che molti fanno finta di ascoltare solo per estrapolare le tre parole che sono utili ai loro interessi, ha parlato di terza guerra mondiale in atto già da alcuni mesi. E da più tempo ancora ci sono stragi in diverse parti del mondo che hanno come vittime i Cristiani, ma questo sembra non interessare tanti anche se sono tantissime le vittime innocenti trucidate spesso in modo atroce.
Come insegna una delle vecchie regole del giornalismo, il fatto è avvertito come importante non per un valore assoluto ma per la vicinanza che sente il lettore.

I giorni della civetta, delle api, dei corvi e degli avvoltoi. Un lungo fine settimana tra genio, passione, vecchi vizi e un pizzico di squallore

Per qualche minuto ho pensato che sarebbe stato più facile e, forse, anche più efficace, almeno mediaticamente, trattare i singoli eventi di questo fine settimana appena trascorso con distinte note. Ma alla facilità ed alla opportunità di avere l’effimero successo di una più facile lettura ho fatto prevalere la necessità di mettere tutto insieme, perché, come col volo degli uccelli e degli insetti, nel contemplare certi fenomeni non bisogna mai essere distratti dal fatto che essi avvengono in cielo, nel nostro cielo, cioè nella nostra Miglianico.
Per fortuna il primo volo è quello restato più lontano, in ogni senso. È stato quello di spelacchiati avvoltoi che hanno provato a speculare in maniera così squallida che credo non sia mai accaduto nella nostra storia locale recente su una distorta lettura di un fatto, anch’esso non commendevole.

Il mistero della sedia spostata - alias - La maggioranza perde pezzi o qualcuno si è perso la maggioranza?

Il richiamo al passato per meglio comprendere alcuni fatti contemporanei non è solo un esercizio che molti fanno e che sanno fare traendone indubbie illuminazioni o, comunque, indicazioni per non cadere in errori evitabili. A volte il richiamo al passato è solo un atto quasi istintivo, perché ci sono notazioni, ricordi o riferimenti che ci vengono spontanei.

Il 12 ottobre, per chi ha frequentato le scuole dell’obbligo almeno fin verso la fine del secolo scorso, era il giorno della scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo. Ci toccava questo richiamo ogni anno con temi disegni e altre attività scolastiche. E in molti, perciò, associamo automaticamente questa data proprio a quel lontano evento di mezzo millennio fa. Si tratta di una cosa così conosciuta da essere diventata fonte di citazioni proverbiali. Ad esempio, per sminuire una qualche trovata si dice “ecco, questo ha fatto la scoperta dell’America!” o in maniera più dotta si fa richiamo all’uovo di Colombo quando si è trovata una soluzione semplice che nessuno aveva ancora presentato.
Involontario o determinato, comunque divertito, se ci fosse, il facitore della nostra piccola storia locale ci ha fatto fare una scoperta proprio il 12 ottobre del 2015.

Libertà di movimento e non solo

Aver vissuto una meravigliosa stagione estiva, non solo dal punto di vista climatico, è stata un’esperienza che ha lasciato bei ricordi ma anche non pochi spunti di riflessione.

Qualcuno dice che si sono fatte troppe feste. Altri dicono, ovviamente, cose opposte, quanto ad apprezzamento, cioè lamentano che si fanno tante cose ma manca il big, il concerto superaffollato o l’evento di rilevanza nazionale. Il fatto certo è che la Pro Loco, con la sua nuova e brillante organizzazione, rivelatasi un eccellente mix di vecchi e nuovi dirigenti, ha saputo rispondere alla grande alle attese di chi chiedeva un’estate animata da eventi di ogni sorta. Alla Pro Loco si sono affiancati protagonisti di ieri e di oggi, dall’ASD ADES all’Accademia Musicale, passando per altre associazioni, soprattutto per le molte ore del generoso volontariato di tanti, arrivando al Comitato Feste (anch’esso nuovo) con la supervisione e la concreta attività di supporto e spinta dell’Amministrazione Comunale.

Consuntivo positivo. Già detto?

La Casa dei Miglianichesi: presentato il progetto del nuovo Municipio. Ingegno, modernità, bellezza e fruibilità senza sprechi. Davanti al nuovo il vecchio ha scelto la fuga

Sarebbe tutto da raccontare, minuto per minuto, il fine mattinata di sabato 31 ottobre in Sala Civica, nell’occasione sala consiliare del Comune. Ma la cronaca minuta potrebbe portarci lontano e comunque non sarebbe forse capace, da sola, di evidenziare note, curiosità e sensazioni che stanno nei fatti ma che i fatti da soli non possono illustrare. Convocato per le 11,30, il Consiglio Comunale urgente per approvare il progetto del nuovo Municipio, è iniziato in realtà con un po’ di ritardo, alle 11,50 circa, con il civico consesso presente al gran completo. La sedia del consigliere Di Sipio, dopo aver sostato qualche minuto, vuota, a centro sala, si è ritrovata sul luogo d’origine, laddove l’hanno collocata gli Elettori, cioè a fianco di quelle della maggioranza. Ma è stato solo un dato geografico: il suo occupante, nel momento qualificante della seduta, ha nuovamente seguito le direttive della minoranza del M5S, senza nulla spiegare. Ma di questo si dovrà parlare in altra data, come già annunciato.

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