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Pensierino della sera

Solerti e divertiti Amici, dei quali non riporto i corrosivi commenti (che non ho condiviso), mi hanno ovviamente inviato quel che la mia Amica, Simonetta Firmani, già assessore comunale nel peggior quinquennio del recente passato, ha voluto dedicarmi, incidendolo su lapidi erette in luoghi che non frequento.
Reduce da una gioiosa serata con i miei compagni di Liceo e con una gran voglia di andare a dormire dopo una giornata non facile, non ho potuto tralasciare il piacevole dovere di elencare le precisazioni che occorrono. Le devo anche a chi, come Simonetta, non ha molta fantasia nel replicare né garbo nell’utilizzare l’immagine di un animale per illustrare una missiva direttamente rivoltami. Ho scritto rapidamente e ho riposto il testo senza correzioni successive per pubblicarlo quando la bella emozione provata si fosse acquetata e avesse fatto sedimentare ogni cosa così da lasciar pulito tutt’intorno. Il calendario ha dettato la data.
Ho scritto e pubblico per rispetto, non per dispetto.

Un’occasione da non perdere, anzi due: il weekend dei grandi valori del nostro Popolo con il Concerto di Santa Cecilia e la Giornata del Ringraziamento

Il primo appuntamento è per stasera alle 21,00 presso la Chiesa di San Michele Arcangelo - Santuario di San Pantaleone. Per la prima volta, seguendo una tradizione che da tempo nobilita Conservatori, Orchestre, Teatri, Istituzioni bandistiche e ogni altra realtà legata alla buona musica, la nostra Accademia Musicale offrirà alla Cittadinanza e a chi vorremo invitare il Concerto di Santa Cecilia. La Santa, che è la venerata Patrona dei musicisti, in realtà si festeggia il 22 novembre. Ma domenica sera la nostra Comunità è impegnata nel secondo appuntamento importante di questo fine settimana: la Giornata del Ringraziamento.

Parigi, o cara. La strage che ci tocca da vicino

Tutti siamo rimasti sconvolti dalla strage del 13 novembre scorso. Sono andato a letto alle 4,05 la mattina del 14 per seguire in televisione le varie dirette soprattutto per capire cosa stesse accadendo quella notte a Parigi. Non serviva certo la solenne proclamazione del Presidente francese Hollande per sapere che siamo in guerra. Il Papa, che molti fanno finta di ascoltare solo per estrapolare le tre parole che sono utili ai loro interessi, ha parlato di terza guerra mondiale in atto già da alcuni mesi. E da più tempo ancora ci sono stragi in diverse parti del mondo che hanno come vittime i Cristiani, ma questo sembra non interessare tanti anche se sono tantissime le vittime innocenti trucidate spesso in modo atroce.
Come insegna una delle vecchie regole del giornalismo, il fatto è avvertito come importante non per un valore assoluto ma per la vicinanza che sente il lettore.

I giorni della civetta, delle api, dei corvi e degli avvoltoi. Un lungo fine settimana tra genio, passione, vecchi vizi e un pizzico di squallore

Per qualche minuto ho pensato che sarebbe stato più facile e, forse, anche più efficace, almeno mediaticamente, trattare i singoli eventi di questo fine settimana appena trascorso con distinte note. Ma alla facilità ed alla opportunità di avere l’effimero successo di una più facile lettura ho fatto prevalere la necessità di mettere tutto insieme, perché, come col volo degli uccelli e degli insetti, nel contemplare certi fenomeni non bisogna mai essere distratti dal fatto che essi avvengono in cielo, nel nostro cielo, cioè nella nostra Miglianico.
Per fortuna il primo volo è quello restato più lontano, in ogni senso. È stato quello di spelacchiati avvoltoi che hanno provato a speculare in maniera così squallida che credo non sia mai accaduto nella nostra storia locale recente su una distorta lettura di un fatto, anch’esso non commendevole.

Il rospo

La bestia, brutta e sgradevole per antonomasia, sono io. Nonostante tutto c’è chi non riesce a nominarmi, tanto mal mi giudica e ancor peggio mi sopporta. Non è un mio cruccio.

Il rospo, quello che metaforicamente uno si tiene dentro e poi sputa fuori, certo con gesto non bello, è quello che la mia adorabile Amica, Simonetta Firmani, ex-assessore del peggior quinquennio amministrativo del dopoguerra, quello 2009/2014 (non per colpa sua), ha finalmente vomitato un paio di giorni fa.

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