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1937, agli albori del calcio miglianichese

Qui siamo agli inizi del calcio a Miglianico. La foto di questa squadra, meglio, di questo gruppo di appassionati, risale e poco più di ottant’anni fa. Molti, quasi tutti noi abbiamo necessità di chiedere a chi ha almeno settant’anni per sperare di dare un nome a tutti quelli raffigurati in questo vecchio scatto in bianco e nero. Qualcuno riconoscerà un parente, un amico, un volto conosciuto chissà attraverso quale altra vecchia fotografia, difficilmente arriverà a più della metà dei componenti da identificare.

I nomi sono riportati dietro la fotografia ma è bene tenerli ancora non svelati così che, chi vorrà, potrà impegnarsi un poco in questa bella ricerca. 

Il 18 aprile del 1948 a Miglianico

Si votò anche a Miglianico in quel 18 aprile del 1948, giorno in cui gli Italiani, dopo aver riassaporato il gusto della democrazia due anni prima, il 2 giugno del 1946, vennero chiamati ad eleggere il primo parlamento dell’era repubblicana.
Quelle votazioni sono state le più importanti della nostra storia democratica. Votando, le Italiane e gli Italiani hanno deciso di collocare definitivamente l’Italia nel quadrante occidentale dello scacchiere politico internazionale. Hanno affidato la guida del Paese al più grande statista dell’ultimo secolo, cioè ad Alcide De Gasperi, tanto onesto da meritare la beatificazione. Hanno scelto candidate, candidati e programmi della Democrazia Cristiana, che, insieme al Partito Comunista di Togliatti e poi di Longo e di Berlinguer, è stata il pilastro della nostra democrazia e, più di altri, è stata il motore della ricostruzione prima e poi dello sviluppo, perfino del cosiddetto “boom economico” della nostra amata Italia. Hanno garantito soprattutto la libertà, un bene divenuto assai raro nel ventennio precedente.

Gita a...

Care Amiche e Cari Amici di Viva Miglianico, 

avere tra le mani una foto significa, a volte, provare emozione inattesa. Trovarci dentro affetti incancellabili, sentir risalire ricordi lontani, riascoltare quasi le voci di un tempo passato sono cose che provocano in ciascuno sensazioni indescrivibili e bellissime. 

Il richiamo dell’etichetta

In occasione di una recente conviviale accademica, che, giova precisarlo a beneficio di chi lo ignorasse, non è una mangiata tra amici ma un evento cultuale, ho notato un particolare nel ristorante che mi ha colpito. Tra le bottiglie esposte ce n’erano alcune evidentemente non in vendita poiché molto datate e sistemate a far bella mostra di se e dar colore al locale. Tra quelle, seminascosta, ho intravisto un’etichetta che ha acceso ricordi e curiosità. Ho dovuto attendere la fine della conviviale, i commenti, l’omaggio alla brigata di cucina, il suono della campana che segna il termine ufficiale dell’evento. A quel punto, mentre si passava ai saluti ho preso una sedia e ho raggiunto quell’etichetta dalla quale non avevo staccato lo sguardo per tutta la serata. Non mi sbagliavo. Era una bottiglia di “CERRETO” Montepulciano d’Abruzzo cerasuolo - annata 1977 - dell’Azienda Agricola Petrosemolo di Miglianico: un gioiello di quarant’anni fa.

Il richiamo dell'etichetta (parte seconda)

Come promesso torno al racconto del celebre scrittore e giornalista oltre che grande personaggio del secolo scorso, Mario Soldati, sui vini e sui personaggi miglianichesi che ha descritto a metà anni Settanta, prima con articoli su Epoca poi nel libro “Vino al Vino”

Questa seconda puntata aggiunge un altro dono al tesoretto messo qui su Viva Miglianico in occasione della prima puntata. Il racconto è relativo alla visita fatta da Mario Soldati nella dimora dei Masci e all’avventura di un incontro mai realizzato con don Vincenzo, pur presente nella narrazione per un accidente singolare.

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