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La letterina del sabato 13 maggio 2023

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 13 Maggio 2023 12:38
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,

domenica scorsa, 7 maggio, è passato il Giro d’Italia sulle nostre strade. Ho scelto di vedere la tappa in tv perché mi piace lo spettacolo delle immagini che raccontano il nostro territorio come solitamente non accade. La corsa stava quasi uscendo dai confini comunali e provavo un misto di dispiacere e di dispetto verso la regia televisiva che mostrava i corridori procedere con nessuna tensione in quel tratto senza dare alcuna immagine diversa neanche quella dello striscione “Ale pedala con voi”, con Alessandro Scioli che certamente passava di là pedalando in cielo. La riflessione è stata scossa del roteare delle pale dell’elicottero su casa mia e, qualche secondo dopo, è apparsa una bellissima ripresa della nostra Miglianico illuminata da un sole che ha reso caldi e affascinanti i colori del borgo antico. Sarò vecchio, si. Mi sono commosso. Nell’immagine della nostra Chiesa madre c’era anche tutta una vita, dal battesimo al matrimonio, passando per catechismo, Azione Cattolica, gruppi spontanei: una intera gioventù. E c’era il mio don Vincenzo che forse non avrebbe gradito vedere la nostra torre campanaria in cotto ridotta a sostegno di antenne e ripetitori, ma quelli si vedevano poco. Insomma è stato meraviglioso.

 

È stata una serata magica quella dell’8 maggio scorso tra trabocchi e paranze dell’Adriatico. Enrico Giancristofaro, relatore della quella chiacchierata prevista nel programma degli “Incontri in Comune”, ha raccontato con filmati e testimonianze un mondo che ha segnato almeno due/tre secoli della storia dell’Abruzzo costiero. Subito dopo, su “Report” (Rai 3), il nostro Sindaco, Fabio Adezio, è stato intervistato nell’ambito di una inchiesta che ha riguardato la “divisione” di certi finanziamenti pubblici decisi da alcune federazioni sportive nazionali, tutelando egregiamente il buon nome di Miglianico e dell’Amministrazione comunale.

Il giorno dopo, il 9 maggio, ho aspettato, come forse anche altri, che qualcuno si ricordasse di questa data e di quel che significa non solo per la nostra storia ma anche per il nostro futuro. Era l’anniversario della morte di Aldo Moro e, probabilmente, della prima repubblica, non ancora eguagliata per qualità ed impegno dalle macchiette successive. Ma il 9 maggio è anche la Festa dell’Europa. L’Europa, che va costruita ancora con lucidità e coraggio, è il nostro futuro, che non può che esser tale, cioè un futuro europeo, a meno che non si inseguano nostalgie, fantasie e orizzonti tutt’altro che rosei.    

Approfitto per condividere con i miei eroici ventitré Lettori una riflessione di carattere politico-istituzionale che con la nostra Miglianico c’entra eccome. Riguarda il dibattito che, con una scaltrezza che le va riconosciuta, la premier Giorgia Meloni sta direttamente alimentando, cioè quello sulle riforme istituzionali. A lei, alla sua parte interessa il presidenzialismo o quel che più si avvicina a quel modello. Altri le stanno dietro, alcuni dimentichi che i problemi più importanti che l’Italia deve affrontare ora non sono certo quelli istituzionali. In attesa di poterci tornare, casomai con maggior dettaglio e più spazio, la mia riflessione è questa: la democrazia italiana non ha bisogno del Presidente eletto direttamente dal Popolo o del “Sindaco d’Italia” come viene presentato in forma più accattivante. Anzi, mentre vanno perseguite le strade della stabilità dei governi, va potenziata la democrazia rappresentativa. È stato un errore ridurre il numero dei parlamentari: si spende lo stesso se non addirittura di più e noi contiamo di meno, i candidati vengono scelti a Roma, il nostro voto non li lega certo al territorio e i risultati si vedono. Il populismo ha fatto danni. Così come sta facendo col giochetto delle autonomie differenziate, care a certi raggruppamenti. È un progetto che va frenato e smontato perché aggraverà le disuguaglianze e metterà a rischio l’unità nazionale: gli egoismi sono vittorie di pochi a discapito di tanti. Le autonomie sono importanti ma non sono giochetti. Andrebbero ripensate anche le regioni statuto speciale e rimesse a posto altre sciocchezze come la divisione tra Abruzzo e Molise, il primo disastroso tentativo di moltiplicare posti da Prefetto, questore, dirigente regionale di questo o quell’ente statale. Aggiungo che c’è un errore fatto anni fa sull’onda anch’essa populista del presunto risparmio dei denari pubblici, un errore che ha causato i tanti danni (manutenzione stradale, edilizia scolastica, urbanistica e ambiente) che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno: l’abolizione di fatto delle Province che invece andrebbero ripensate, casomai abolendo le Regioni, enti che sono fonte di sola spesa, di continua ed improduttiva confusione legislativa e di nessuna utilità sul fronte pur non trascurabile del decentramento e delle vere autonomie locali. 

Sono temi delicati e complessi e non pretendo certo di chiarirli e risolverli qui in poche righe. Ma vorrei invitare i miei ventitré Lettori ad esser attenti e vigili, ad esser ben informati, a dedicare tempo alla riflessione ed al confronto così da non abboccare alla facile propaganda del momento. Il populismo vinche quando c’è indifferenza.  

Care Amiche e cari Amici, ci attendono due momenti importanti nei prossimi giorni. Lunedì sera, alle ore 21:00, presso la Sala consiliare del Municipio, ci sarà l’Assembla cittadina per la costituzione del Comitato Feste 2023.  Eh, si, devo ammetterlo. Aveva ragione il mio Amico Giovanni Scioli: alcune settimane fa insisteva nel dire che, in assenza del Comitato Feste, tocca al Sindaco convocare i Cittadini e chieder loro di farsi avanti. Il Sindaco in altri termini, ha dato ragione a Giovanni e non a me che immaginavo/speravo nella spontanea disponibilità di uno o più Concittadini. Lunedì vedremo cosa ne verrà fuori. Non so se si tratta di un estremo tentativo del Sindaco di verificare se qualcosa si può fare oppure se si tratta del voler costruire una bella cornice nella quale far ben comparire chi già è pronto a far la sua parte. Nell’augurarci sinceramente che il Comitato nasca e nasca con forza ed entusiasmo, dobbiamo registrare che, come ammette anche il Sindaco nel suo bel manifesto, è già un po’ tardi. Qualcosa si è già perso e non lo si potrà certo recuperare, parlo non solo della Festa di Sant’Antonio Abate a Cerreto ma anche dei denari che un Comitato già attivo prima di San Rocco avrebbe potuto mettere da parte in vista delle Feste patronali. Insomma è tardi ma, come si dice, meglio tardi che mai. Perché il mai è il vero rischio che ancora incombe sulle tradizioni della nostra Comunità. Anche qui è l’indifferenza il vero problema.

Domani, senza bisogno di comitati e manifesti né di alcuna altra sollecitazione della memoria, si celebra la Festa della Mamma. È una festa nata così, forse più per motivi commerciali che puramente affettivi o legati a chissà quale tradizione. Ma non è questo che importa. È un giorno nel quale è bello, per chi può, portare un fiore o un pensiero alla propria Mamma, strapazzandola di coccole e di baci. Per tanti altri è l’occasione per una preghiera speciale, per crogiolarsi in ricordi dolcissimi, per raccontare ai nostri Figli la straordinaria storia di nostra Madre, una Donna meravigliosamente straordinaria. 

Viva le Mamme di Miglianico, Viva le Mamme di tutto il mondo.

Buona Domenica.