Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

La letterina del sabato 10 settembre 2022

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 10 Settembre 2022 10:52
Scritto da Maurizio
Visite: 414

Care Amiche e cari Amici,

condivido con voi tre belle notizie, tre avvenimenti molto belli, senza tralasciare però la notazione sulla riuscita della Festa della Madonna delle Piane, in particolare della suggestiva processione del 7 sera. Bravi, ancora una volta bravi al Comitato Feste 2022 e alla nostra super Pro Loco. E Grazie, ancora grazie a loro.

Vengo alle tre belle notizia cominciando dalla prima.   

Oggi festeggiamo il sesto compleanno della Letterina. Oltre la tenerezza di un tale anniversario ci sono aspetti importanti, che vanno sottolineati e che ciascuno poi valuterà come vuole.

 

Aver mantenuto questa corrispondenza, con la sua cadenza regolare, casomai segnata da qualche appuntamento straordinario ma senza mai mancare un sabato, non è elemento trascurabile in un mondo che cestina tutto rapidamente e che stenta a mantenere tre cose in fila, tanto facilmente si fa distrarre dagli impegni presi solo qualche ora prima. C’è un computo che segna l’importanza di questo traguardo volante, il sesto appunto, lungo l’avventura di questo spazio di libertà. Non è facile da compiere ma, anche se a grandi linee, consente di dare a questa piccola corrispondenza una dimensione fisica oltre quella della puntualità settimanale. Messe insieme, le Letterine di questi primi sei anni fanno qualcosa come 720 pagine, almeno altrettante immagini e oltre 400.000 parole. Eppure non c’è fatica. C’è gioia. Chi non ha una favorevole disposizione d’animo verso questo spazio di libertà potrà aggiungere ogni commento negativo o semplicemente una sprezzante indifferenza. Ma deve ammettere che è qualcosa d’importante anche per la sua particolarità. Chi invece ha serenità, pur non volendo mostrare alcuna carineria, ammetterà che aver avuto questa consuetudine per oltre trecentodieci settimane di fila è qualcosa di più che il niente, l’effimero, l’ingannevole volatilità di altre esperienze di comunicazione-condivisione sperimentate nella nostra Comunità in questi stessi anni o in ogni altro periodo. A memoria non mi sovviene nulla tra le pubblicazioni, i giornalini, gli opuscoli, e quant’altro, oltre ovviamente a quel che sento narrare sul fronte social, che abbia avuto e abbia un così lungo, duraturo e solido legame. Questo risultato indiscutibilmente positivo è merito vostro, Care Amiche e Cari Amici. Non può esistere una missiva senza destinatario. Non può resistere una corrispondenza senza la certezza che ci siano pochi ma importanti Lettori, persone libere, forti delle proprie convinzioni ma attente nel voler conoscere per poter capire e giudicare fatti e protagonisti. Il mittente è poca cosa. Ma è felice perché, per quanto sgangherato possa sembrare a qualcuno, sa che anche questo è un modo di servire la Comunità nella quale si è chiamati a vivere e ad operare.

A proposito del servire e dell’operare nella nostra Comunità, anche quest’anno ed ancor più forte di prima, il nostro plauso va all’Amico Graziano Sulpizio e a chi con lui collabora ed opera per una bella iniziativa. Lui per il quarto anno, essendo quella in programma la sua quarta edizione, è promotore, organizzatore, anima e motore del Cammino delle Chiese lungo la Val di Foro che si svolgerà domani, domenica 11 settembre.

La bella iniziativa, della quale Graziano è anche l’inventore, radunerà tanti appassionati di buon mattino per compiere una suggestiva passeggiata lungo l’asse fluviale del Foro. La particolarità che dà un valore straordinario all’evento è che la partenza, le tre tappe successive ed il traguardo - dove non conta l’ordine d’arrivo ma l’esserci - coincidono tutti con cinque chiesette non proprio note a molti di noi. Si partirà infatti dalla Chiesa di San Pantaleone in località Caramanico, dove i partecipanti si ritroveranno e muoveranno i primi passi dei 18 chilometri previsti, dopo un momento di preghiera. La prima tappa sarà alla chiesetta, fresca di festa, della Madonna delle Piane, sempre a Miglianico. La seconda sarà poi alla chiesetta della Madonna del Rosario in località Taraborrelli di Ripa Teatina dalla quale ci si muoverà verso la chiesa di San Vincenzo Ferreri, nella omonima località di Vacri. Da lì si proseguirà per l’ultima frazione, quella che porterà alla chiesetta di San Camillo de Lellis alla Calcara di Bucchianico, dove sarà celebrata la Santa Messa officiata da un Padre Camilliano. È meraviglioso questo cammino che è fatto di spensieratezza domenicale, di gioia e di preghiera, si, di preghiera. È molto importante ma davvero anche molto lungimirante l’intuizione del nostro bravissimo e volitivo Graziano, perché si va alla riscoperta anche culturale di quelle chiesette che la devozione popolare ha fatto sorgere e ha curato per secoli. E non solo perché, come  direbbe il mio Compare Carissimo, Antonio D’Argento, si tratta di Chiese dedicate alla Madonna ed a Santi potenti come San Pantaleone, San Vincenzo Ferreri e San Camillo de Lellis, ma perché si tratta di quegli stessi luoghi, individuati dalla devozione popolare e per ciò stesso edificati e conservati, che attendono di essere recuperati e valorizzati come pietre miliari di un più lungo ed articolato cammino, di un strada, di un percorso che può dare un moderno sviluppo turistico alla Val di Foro. Intercettare la via verde ciclopedonale, quella che dal Friuli arriva o arriverà al tacco d’Italia, e segnare una indicazione che consenta di deviare per risalire in modo così interessante la Val di Foro fino al contrafforti della Majella madre e poi casomai ancor più su, è prospettiva di cospicuo, indiscutibile e formidabile potenziale turistico. C’era, ora perso forse in qualche faldone della Provincia o della Regione, una prima intuizione dei nostri politici locali (anche di Miglianico, ndr) come Mario Amicone, una prima intuizione affidata come studio a tecnici della zona tra i quali, se non ricordo male, figurava l’Amico Nando Di Clerico. E, nelle indicazioni che come Direttivo UDC fornimmo “autonomamente” all’allora redattore del PRG all’alba del quinquennio amministrativo 2004/2009, c’erano anche gli spunti per sollecitare all’Amministrazione comunale (sollecitazioni sempre valide, ndr.) la valorizzazione turistica delle due chiesette partenza e tappa di questo Cammino insieme a quella di Sant’Antonio a Cerreto che ha indubbie potenzialità anche da sola. Non è questo il momento di andare a far quella ricerca né la discussione sul tema. Però, insomma, l’idea di questo percorso è tutt’altro che strampalata. Graziano Sulpizio, impegnandosi in questa bellissima avventura, non ha pensato forse a tutto questo, ma per tutto questo ha fatto moltissimo mettendo in campo la sua gioiosa passione e la sua grande disponibilità operativa. Ed ha reso questa grande idea cosa concreta, viva, possibile, invitante capace di interpellare assiduamente Comuni, Provincia, Regione, Governo nazionale, Istituzioni europee e, prima di loro, i Cittadini della Val di Foro.

La terza buona notizia è legata al procedere della campagna elettorale del nostro Antonello Antonelli che evidenzia il valore dell’uomo e la coerenza della sua scelta. La sua candidatura è servita, spero servirà sempre più, a smascherare anche la pigrizia fatalista e rinunciataria di chi mette il proprio voto, il voto popolare, che è la forza della democrazia, in subordine rispetto ai sondaggi con la tentazione addirittura di non utilizzarlo, di non andare a votare. Votare per una persona che merita la propria fiducia è la base essenziale della democrazia rappresentativa. Si tiene conto di questo rapporto di fiducia, di adesione ad idee e programmi, non delle annunciate probabilità di successo, che se fossero motivo del proprio voto qualificherebbero l’elettore come approfittatore della situazione a proprio vantaggio e non come libero decisore. Del resto, nessun candidato è “a perdere”, come qualche saccente va dicendo. Questa la negazione assoluta della democrazia rappresentativa. Qui, in questo frangente, è anche peggio. È vergognoso per un Miglianichese usare un simile pretesto per divagare e far finta di non capire. Le convinzioni e le adesioni politiche non si discutono affatto. Però non se ne vedono molte, anzi se ne vedono pochissime e ancor meno sono quelle serie e giustificate da coerenza e impegno. Ogni candidato è una scelta possibile offerta all’elettorato. La sua riuscita, anche parziale (cosa complessa da spiegare ma di non poco peso) dipende solo dal voto espresso da chi è Elettore maturo, che sa decidere per sé, guardano al futuro, e che non si accoda ai sondaggi né alle propagande illusorie. Qui e ora questo ha un valore speciale. Il tempo, che è galantuomo, dirà quanto questo sia vero e quanto sia invece esiziale, drammaticamente pericoloso se questo non fosse vero, cioè se tutti noi ci affidassimo, come alcuni manovratori vorrebbero, al fatalismo imbonitore dei sondaggi, che, ricordiamocelo ogni tanto, spesso sbagliano non di poco…o li fanno sbagliati apposta.

Buona Domenica.