Messaggio
  • EU e-Privacy Directive

    This website uses cookies to manage authentication, navigation, and other functions. By using our website, you agree that we can place these types of cookies on your device.

    View e-Privacy Directive Documents

La letterina del sabato 18 giugno 2022

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 18 Giugno 2022 08:05
Scritto da Maurizio
Visite: 449

Care Amiche e cari Amici, 

ieri, con una preghierina, ho fatto gli auguri a don Vincenzo che ha festeggiato in cielo il suo compleanno. Ogni occasione apre ai ricordo momenti intensi e bellissimi vissuti con il nostro don Vincenzo.    

Nello scorso fine settimana abbiamo assistito allo squagliamento degli Elettori di Miglianico dai seggi elettorali in occasione dei cinque referendum sulla giustizia. Da noi ha votato il 13% degli aventi diritto. Pochi o molti? Perché? È il combinato di una serie di cause.

 

La prima sta nella progressiva ed ormai riuscita distruzione della partecipazione popolare alla vita del Paese. È stata attuata scientificamente da chi ha sempre sentito il fastidio di dover avere il consenso della popolazione e di non poter decidere nel ristretto ambito degli “ottimati”. Poi c’è l’abuso dello strumento referendario, pensato dai costituenti per un fine e usato per altro. Infine, tralasciando il resto che pur conta, c’è stata la riproposizione, per l’ennesima volta, di quesiti non facili da capire e che nessuno ha veramente provato a spiegare come invece va fatto in campagna elettorale. Soldi sprecati? No. La democrazia deve costare e deve essere ben pagata. Se ci sono sprechi ed abusi essi vanno imputati ai veri colpevoli non mandandoli in galera ma richiedendo loro il ristoro per il danno arrecato o, quantomeno, impedendo loro di ripetere lo spreco. 

Oltre al referendum in un migliaio di Comuni piccoli e grandi si è votato per sindaci e consigli comunali. Non a Miglianico ma anche qui vicino. Seguire tutto nel dettaglio per ogni singola realtà è difficilissimo. Più che i numeri, i commenti del dopo elezioni però lasciano capire abbastanza. C’è un elemento diffuso e sempre più emergente. Si tratta della costruzione di aggregazioni civiche vere, che vanno oltre i partiti, che aggregano non i partiti mascherati ma Donne e Uomini, giovani e meno giovani intenzionati a cambiare ad innovare metodi e programmi nelle rispettive comunità. Lo si coglie oltre la curiosità che possiamo aver messo nel cercare gli esiti delle comunali in questa o quella località. C’è anche un rifiuto generalizzato del ritorno del vecchio, anche quando è rappresentato da personaggi di un certo valore. A noi Miglianichesi questo deve far piacere; può farci sentire orgogliosi aldilà della posizione personale di ciascuno di noi. Quel che abbiamo vissuto qui, a Miglianico, grazie al gruppo che costituì, diede vita e spessore a “Miglianico Cambia” ma anche grazie a chi ha costruito quel che si è opposto alla novità del gruppo guidato da Fabio Adezio, è stato “imitato” anche stavolta, forse più che nelle meno recenti tornate amministrative. Le imitazioni non son facili, a volte si tratta di grottesche scimmiottature ma, in sostanza, possiamo dire che siamo arrivati prima e meglio di altri. 

Insomma Miglianico, grazie a “Miglianico Cambia”, ha fatto scuola. Per noi dunque deve essere motivo di soddisfazione, anche di giustificato orgoglio campanilistico. 

Per l’attuale compagine di “Miglianico Cambia” ed anche per chi non ama questa esperienza, le Comunali di domenica scorsa hanno portato altri, gravi ed impegnativi insegnamenti. Ciascuno ne tragga beneficio se può e, soprattutto, se vuole.

Domani è il Corpus Domini. L’appuntamento è importantissimo e sarà reso anche bello e suggestivo grazie all’infiorata che farà da cornice alla processione che si snoderà nelle vie del centro cittadino dopo la santa Messa vespertina, anticipata per questo alle 18,30. L’infiorata è uno di quei piccoli miracoli che a volte accadono. I fiori che nessuno dice di avere alla fine arrivano. Nessuno ha studiato per realizzare immagini grandi quanto una piazza cittadina, eppure l’immagine viene fuori un modo mirabile. Nessuno di Miglianico, fino a qualche anno fa, ha fatto lavori di decoro floreale così complessi ed imponenti. Ma le nostre Concittadine, le “Signore dell’infiorata” la realizzano, piegate in due sotto al sole. Hanno accettato la sfida; hanno provato, hanno messo buona volontà e pazienza. Hanno indossato quella indispensabile corazza che respinge allo stesso tempo maldicenti e cacciatori di prime file. Hanno dimostrato che se si vuole si può. Ci hanno dato e ci danno un bellissimo esempio. Brave, brave, bravissime. Grazie.

I nostri ricordi ci fanno rivivere la processione del Corpus Domini, i balconi tutti addobbati con le più belle tovaglie e le lenzuola dai più raffinati ricami. Era segno di una fede forse semplice, tradizionale, ma capace di esplodere in manifestazioni di grande effetto. Oggi forse, indipendentemente dalla fede che la nostra Comunità vive, quello spettacolo di adorazione popolare è quasi impossibile da ripetere. Le vie del centro cittadino sono costeggiate da abitazioni vuote o quasi vuote. Non manca la fede, mancano le persone che vivono le case con quei balconi. Provvidenziale è arrivata l’infiorata, novità assoluta nella nostra tradizione locale. È un segno molto bello, bellissimo, che affascina e riempie di gioia. Non sostituisce quel che abbiamo nei ricordi. Nei ricordi questo non può avvenire. Era un qualcosa di semplice e spontaneo ma capace di dare un effetto tanto meraviglioso tanto da essere impresso con caratteri d’oro nella nostra memoria.

Buona Domenica.