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La letterina del sabato 12 febbraio 2022

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 12 Febbraio 2022 19:03
Scritto da Maurizio
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Care Amiche e cari Amici,

se non fosse una tragedia, il COVID-19 potrebbe declinare in farsa. Almeno è quello che alcuni soggetti, involontariamente, hanno pensato di mettere in scena nei giorni scorsi. Siamo diventati, noi Miglianichesi, protagonisti delle cronache locali per episodi non proprio commendevoli, che sono andati dal voler accedere alle poste senza regole fino al volere negare alle Forze dell’Ordine l’accesso secondo le regole in una propria attività. Purtroppo questi cammei di vita quotidiana non possono cancellare i lutti che il COVID continua a imporci dolorosamente, molto dolorosamente. C’è chi pensa che si stia morendo di raffreddore mal curato e o che le vittime siano causate da un diabolico disegno architettato e messo in atto dalla Spectre o da chissà quale potentato occulto. Abbiamo ancora non pochi contagiati e i manifesti listati a lutto raccontano una storia ben diversa, purtroppo.

 

Il nostro Sindaco fa sapere che ci saranno belle novità anche per la prossima estate, a iniziare dalla nuova strada panoramica che dovrebbe abbracciare il centro storico, “lu Cudacchie”. Non so se ha invece annunciato la conclusione dei lavori della edificanda scuola primaria di secondo grado. E se si sa già cosa ne sarà del centralissimo edificio che attualmente ospita la scuola media. Finalmente riavremo gli incontri pubblici così ne sapremo di più e potremo meglio capire se ci sono anche opinioni diverse o contestazioni verso l’amministrazione comunale.   

E’ invece certo che il nostro si è unito, giustamente, agli altri Sindaci nel sollecitare il Governo centrale ad intervenire perché altrimenti il caro bollette, frutto della guerra che continuiamo a non vedere, soffocherà i bilanci comunali portando a tagli nei servizi. Spegnere simbolicamente le luci in piazza è un gesto significativo, non decisivo. Probabilmente bisognerà pensare a spegnere definitivamente una buona parte della pubblica illuminazione. Dovremmo avere oltre 1.000 punti luce nel nostro territorio comunale. Anche se la cifra non è esattamente questa serva come riferimento per capire che almeno 300 pali possono essere spenti. Potrebbero esser spente anche metà delle luci se si potesse farlo dalla mezzanotte in poi, almeno in buona parte del territorio. Ovviamente va computato il costo di allestimento di un sistema automatico che svolga questa funzione quotidianamente, perché è impensabile che ci sia l’omino che a mezzanotte va in giro a spegnere interruttori. Sappiamo tutti che non pochi pali della pubblica illuminazione insistono lungo tratti di strada poco o per niente abitati. Sappiamo anche che ci saranno proteste diversamente motivate, a partire dalla mancanza di sicurezza alle solite visioni discriminatorie tra centro e contrade o tra singole contrade e località. Saranno inevitabilmente accompagnate da proposte populistiche che è facile immaginare essendoci in giro veri maestri del settore. Ma, che arrivino o no gli aiuti statali, la soluzione di spegnere ove possibile il più possibile la pubblica illuminazione oggi è quella che può salvaguardare almeno un po’ il bilancio comunale. E’ meglio un palo in più spento piuttosto che comprimere servizi importanti come il trasporto e la mensa scolastici o aumentare le tasse, visto che non tutti le pagano e qualcuno già non potrebbe pagarle pur volendo.

Domenica scorsa abbiamo salutato Maria Scurti, “Marje de la Zampòne”, che se n’era andata qualche giorno prima. Don Gilberto ha ricordato più volte questa figura mite che ha compiuto quel lungo tratto di pellegrinaggio in terra che è stata la sua vita. Maria, minuta e mite, ha attraverso con il suo sorriso e quegli occhi profondi e vivaci un grande mare e in certi momenti anche oceani in tempesta restando tenacemente e serenamente mite e sorridente, un bellissimo esempio di quelli che si incontrano nella vita guardando negli occhi le persone che abbiamo vicino e non c’è bisogno di cercarli sui piedistalli. Un giorno mi venne a trovare a casa per ringraziarmi di una cosa che in realtà non era stata una semplicissima, banalissima cortesia nella compilazione di un bollettino alle poste. Avendole conosciute da poco come tali, venne a parlarmi con ammirazione di mia Moglie e delle mie Figlie che allora erano piccole. E mi diede un fagottino. “E’ per le bambine”, mi disse. Erano delle fettine di vitello. E’ stata un’attenzione di quelle fatte di una delicata e non casuale attenzione, di quelle che una volta si usavano e che ora sono scomparse nel marasma del nostro indifferente benessere che rende dozzinali e senz’anima anche i regali più preziosi. Maria, Donna coraggiosa e volitiva, Mamma eccezionale, anche in quella occasione come in tante altre mi diede una lezione semplice e discreta ma così forte da essermi rimasta dolcemente impressa nel cuore come lo sarà lei, per sempre.

Buona Domenica.