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La letterina del sabato 17 luglio 2021

Categoria: Notizie
Pubblicato Sabato, 17 Luglio 2021 16:12
Scritto da Maurizio
Visite: 560

Care Amiche e cari Amici,

le cose da condividere con voi sarebbero molte e lo spazio tanto non è. Ne scelgo alcune che ora emergono per maggior importanza e mi affido alle possibilità che il tempo prossimo vorrà concedere per recuperare quelle che oggi metto da parte.

Purtroppo l’ultimo dato sulle vaccinazioni anti COVID vede la nostra Miglianico tra i Comuni meno virtuosi, dire tra i peggiori. Solo il 56,6% dei Miglianichesi risulta vaccinato. Male, malissimo. Abbiamo risposto benissimo alla campagna per i tamponi e siamo stati bravi. Non stiamo rispondendo per niente bene a quella molto più importante per i vaccini. Questo è grave. Non giro attorno e non ho in nessuna considerazione l’ipotesi che qualche pseudo-scienziato locale, nutritosi alle fonti del complottismo e del terrapiattismo reagisca a modo suo. 

 

Innanzitutto chi non vuole vaccinarsi è libero di farlo. 

Ma deve accettare di non poter accedere a determinati spazi pubblici o aperti al pubblico. Non amo le restrizioni della libertà. Però quando ci sono pandemie, lo abbiamo visto, la libertà personale viene compressa per garantire la salute che è oggettivamente un bene primario assoluto. Se il Governo imponesse il divieto ai non vaccinati di frequentare ristoranti, cinema, mezzi pubblici ed altri spazi sarei d’accordissimo. Anzi, la riterrei una decisione comunque tardiva. Se nel Governo dovesse prevalere la linea rigorista e vietasse ai non vaccinati l’ingresso nei bar, pizzerie e in ogni altro esercizio pubblico, sarei ancora d’accordo anche se questo dovrebbe essere accompagnato da un ristoro economico agli esercenti di quei locali. I soldi per i ristori ai commercianti andrebbero presi dalle tasche di chi rifiuta il vaccino. Aggiungo, perché si tratta ancora di salute e di spesa pubblica, che chi non vuole vaccinarsi non dovrebbe accedere né gratuitamente né con il ticket al servizio pubblico sanitario se viene contagiato ma dovrebbe pagare per intero l’assistenza. In caso di posti limitati nelle rianimazioni, ovviamente, dovrebbe aspettare. Ha scelto liberamente di voler rischiare, deve liberamente accettare il rischio fino in fondo, usque ad mortem. L’autovelox insegna che l’unica cosa che scuote i cuori e il cervello (ammesso che ci sia e che funzioni) di certe persone è la “saccoccia”, cioè il dover pagare di tasca propria. Aggiungo ancora che non dovrebbe esser consentito, senza alcuna deroga o altra precauzione alternativa, a chi non è vaccinato di lavorare a contatto col pubblico in bar, ristoranti, banco alimentari dei negozi etc. Mi spingerei anche a consentire agli avventori di ristoranti, pizzerie, paninoteche bar etc. di essere maleducati e di poter chiedere efficacemente a chi non è vaccinato di aspettare fuori, sempre. 

Gli “scrocconi dell’immunità”, cioè quelle Signore e quei Signori che intendono mettersi al sicuro con il fatto che si vaccinano gli altri, devono essere trattati come tali, cioè scrocconi, approfittatori, sfruttatori del senso di responsabilità degli altri. 

Può sembrare un tantino esagerato, ma proprio un tantino, nulla di più. Però l’invito che faccio ai miei ventitré Lettori è quello di considerare se queste piccole precauzioni che ho condiviso solo a mo’ di esempi, siano poi così esagerate. Devono valutare che grazie a questi “scrocconi dell’immunità” ed alla eccessiva disinvoltura di altri concittadini, tra una o due settimane potremmo tornare in zone più o meno colorate, cioè a nuove chiusure e al ritorno di limitazioni che, causate da una minoranza, verranno subite poi dalla maggioranza. Va considerato che i titolari e i gestori di bar, ristoranti etc. rischiano di prendere un’altra mazzata, forse tombale per molti, proprio perché “scrocconi e disinvolti” ci stanno riportando a quelle misure di limitazione. Sarà con loro che dovranno prendersela se accadrà, non con i DPCM. 

Pensate che sia un allarme eccessivo e che io voglia far polemica per partito preso? Va bene. Allora valutate anche questo: se non è già stato fatto, nei prossimi giorni verrà annunciato che “Le Contrade del Piacere” non si faranno. Non si sa ancora cosa ne sarà degli altri appuntamenti estivi annunciati dalla Pro Loco. E bisogna ancora capire come si potranno svolgere le Feste patronali e la “Miglianico Tour”. Se a metà luglio già ci troviamo davanti ad un’estate fatta di divieti e di cose che non si possono fare forse l’allarme non è eccessivo. O forse lo è solo per me. Allora vuol dire che va tutto benissimo e che dovrò tornare a scrivervi ammettendo un errore di valutazione e chiedendovi sinceramente scusa. Meglio così.  

Lo spazio di questa Letterina sta già finendo e quel che ho ancora a disposizione lo voglio utilizzare per qualcosa di bello che avevo appuntato prima di leggere il report sulla percentuale dei vaccinati in Abruzzo.

Sabato scorso il concerto dell’Orchestra Sinfonica Giovanile Europea, diretta dal maestro Andrea Di Mele, oltre ad esser stato bellissimo, cosa della quale ero certissimo, è stato accompagnato da un buon successo di pubblico, cosa della quale invece, come ricorderanno i miei ventitré Lettori, non ero affatto certo. Un plauso sincero e gioioso va fatto, ancora una volta, al Presidente dell’Accademia Musicale “Mellianum” di Miglianico, l’Amico Orfeo Patrizio, mettendo accanto a lui tutti quelli che hanno collaborato nel tanto e nel poco che hanno potuto fare e dare. 

Durante ed a margine di quel meraviglioso evento culturale, artistico e anche sociale ho fatto piccole riflessioni che voglio ora condividere con voi. 

La prima è rivolta al futuro prossimo e anche a quello meno prossimo. La bellissima piazzetta delle Monache comincia ad essere troppo piccola per un tale evento, fortunatamente piccola per quanto grande è diventato e diventerà questo evento. Quest’anno era piena, nei modi consentiti dal distanziamento. Eppure lo spazio riservato all’Orchestra è stato un po’ più limitato rispetto alla normalità di questo evento poiché i ragazzi ungheresi non son potuti venire. 

La seconda riflessione riguarda la data di questo appuntamento, cosa che anche in passato ho avuto modo di segnalare. È sicuramente buona perché cade in estate ma dovrebbe essere valutata anche una collocazione in calendario più vicina alle Feste patronali, che hanno data fissa, o, per altra direzione, al Premio di Poesia “PoetaMi - Paride Di Federico”, che non ha data fissa e può far qualche passo per far sì che la poesia incontri la musica. Una rivisitazione della data consentirebbe di ottenere non poche cose positive, facilmente intuibili. Esse vanno soppesate con quelle invece non positive legate, ad esempio, alle necessità di calendario delle Scuole e degli Istituti musicali gemellati con la nostra Accademia e che operano in Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria. Per inciso, se le cose andranno bene come tutti ci auguriamo, i gemellaggi europei potranno aumentare e, con essi, le presenze e la partecipazione. 

Terza piccola riflessione. Quest’anno, per le attività estive dell’Accademia Musicale, è stato decisivo il sostegno dell’Amministrazione comunale e altrettanto decisiva è stata la collaborazione della nostra impareggiabile Pro Loco. L’impegno dell’Accademia e di tanti Concittadini che danno una mano per questa manifestazione, da soli, non basterebbero, tanto vasto ed intenso è il programma e quel che occorre per realizzarlo. Questa sinergia deve essere più intensa, più piena anche nella programmazione, più visibile e reale durante il resto dell’anno. La necessità e le diverse responsabilità istituzionali ed associative sono buoni collanti. Ma sono momentanei. Non sono solidi legami di collaborazione sui quali fondare serene e coraggiose certezze per il futuro. Basterebbe eliminare le scorie divisive che ancora creano danni e problemi. Occorre cioè un supplemento di buona volontà. 

Infine voglio ricordare e rilanciare quel che il mio Amico Nicola Mincone, garbato, spigliato e simpatico conduttore della serata, ha detto prima della sua conclusione. Nicola, in verità ha detto anche una piccola inesattezza, non colta da nessuno e sicurissimamente perdonabile per chi, come noi due, ha la data nascita collocata nel secolo scorso. Ha detto un paio di volte, parlando dei giovani orchestrali polacchi e cechi, “questi ragazzi stranieri”, al posto di un normale e ormai consolidato “Concittadini europei”. Ha detto invece, correttamente e con grande efficacia, una cosa originalissima, importante e molto, molto bella. Ha colto al volo l’occasione della presenza nell’Orchestra di un giovane talento, Alessandro Giuliante, appena diciottenne e autore, tra l’altro, di “L’ultimo dei Moicani”, la meravigliosa sinfonia eseguita in chiusura dall’OSGE. Nicola ha chiesto a lui ed al maestro Di Mele di scrivere un inno per Miglianico, l’inno di Miglianico. Penso, spero vivissimamente che Nicola Mincone verrà ascoltato ed accontentato. Il giovane maestro Alessandro Giuliante, Concittadino abruzzese e nome da tenere a memoria perché farà parlare di sé a lungo, probabilmente creerà l’inno. Chissà, già l’anno prossimo potremo ascoltarlo e poi farlo nostro nella memoria e nella passione.

Sempre nell’ottica di rafforzare e dare tutto il miglior futuro possibile all’Orchestra Sinfonica Giovanile Europea come realtà legata a Miglianico, avanzo una piccola proposta. Invito il Sindaco ed il Consiglio comunale a voler conferire la cittadinanza onoraria di Miglianico al maestro Andrea Di Mele, oltre che per i suoi meriti artistici, oltre che per il suo curriculum che lo segnala come acclamato direttore d’orchestra in Italia e nel mondo, soprattutto ed in particolare perché ogni anno, ormai da qualche anno, compie il miracolo di assemblare e dirigere un gruppo di giovani facendone un’eccezionale Orchestra. Lui sa far parlare loro, come ha molto opportunamente sottolineato il consigliere Pino Timperio sabato scorso, la stessa lingua che tutto il mondo capisce e traduce in emozione, cioè la musica.

Chiedo ai soliti “cretini illuminati da lampi di imbecillità” di non affossare questa proposta solo perché viene da me che non accamperò alcun merito in nessun modo. Una volta tanto stiano zitti se proprio non vogliono dirsi d’accordo. Lo facciano per la musica, lo facciano per la nostra Orchestra Giovanile, lo facciano per amore di Miglianico.

Buona Domenica.